Canoa

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(Rimpallato da Canoe)
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La prodezza dei kayakisti non ha limiti. Di stupidità
« E mo che cazzo dico? »
(L'ideatore di questa pagina, accortosi del grande sbaglio.)

Con il termine Canoa/Kayak vengono usualmente indicati vari tipi di imbarcazioni, il cui utilizzo può variare a seconda dell'uso scorretto della persona ai comandi, accomunate dal fatto di essere spinte da un remo a doppia pala (pagaia) e da un romolo (quest'ultimo è facoltativo). Ne esistono due tipi:

  • La canoa tipo canadese, non squisita come il danese, però se inzuppata nel latte fa la sua parte.
  • Il kayak, in genere quello singolo, prevede la posizione seduta, come se si stesse defecando, e con le mani ben salde alla pagaia; per quanto riguarda quello a due posti, le posizioni sono molteplici: la squadra, l'amazzone, la cavalcata normanna, la campana e la sedia dell'amore, se provvisti di essa.
Un canadese che non ha retto il confronto con il danese.

Kayak e canoa olimpica

Il Kayak (in inglese Kayak), è una delle discipline sportive più conosciute al mondo, dopo l'Un, due, tre, stella! e Poker Digitale.it, in quanto presente ai Giochi olimpici del 1936 v. Beta, anno in cui Carlo Azeglio Ciampi varcò la soglia dei 90 anni.

I vantaggi del kayak olimpico

I vantaggi del kayak olimpico possono essere contati sulle dita di una mano, meglio ancora se essa è stata amputata. Con il kayak olimpico infatti la persona all'interno, specialmente se si trova in mare, non può:

  • ribaltarsi, infatti non può essere eseguito l'eskimo, ovvero la tecnica di ribaltamento che si utilizza quando, alzando gli occhi, non vedi altro che pesci.
  • uscire con il mare mosso, dato che il kayak olimpico, per quanti schizzi riesce ad imbarcare, è paragonabile ad una prostituta.
  • grattarsi le parti intime, infatti chi non ha ancora acquistato l'equilibrio necessario, potrebbe finire con grattarsele in acqua.
  • non sostare troppo a lungo: è pericoloso fermarsi a guardare le gnocche da paura; onde improvvise posso infrangere i sogni dei kayakisti e riportarli sulla terra ferma, ops! volevo dire mare!

La canoa canadese

Per quanto riguarda la canoa canadese, essa è costituita da farina 00, zucchero e uva passa.

Esemplare di canoa canadese, con canoista.

La canoa polo

Le origini dello sport meno conosciuto al mondo risale a quando i vichinghi, in cerca di avorio di trichechi e di pelli di eschimesi, si spinsero oltre la Groenlandia, rimanendo intrappolati tra i ghiacci del polo. Nutrendosi con un'alimentazione fatta di polpette di pollo artico e strudel, sopravvissero per mesi. Inoltre, passare il tempo fecero delle palle di pelle di pollo, e tutti i pesci vennero a galla, per guardare le palle di pelle di po..., e con questo stratagemma riuscirono a dare un gusto in più alla loro scarna alimentazione. Annoiati dalle distese infinite di ghiaccio e dalle canzoni di Assurancetourix, i Vichinghi cominciarono a prenderlo a pallonate, con le palle di pelle di pollo. Da lì l'invenzione del gioco Schiaccia sette.

Barboni che hanno capito come sfruttare al meglio una canoa.

Le regole di questo sport

Se anche tu odi Assurancetourix o sei stato bandito a vita dalla parrocchia perché volevi comprarti il paradiso solo con quindici euro (ce ne vogliono minimo il doppio), allora l'unico sport adatto a te è la canoa polo. regole sono le seguenti:

  1. Scendono in campo 2 squadre, ognuna da 5 giocatori più 3 in panchina, uno più scemo dell'altro.
  2. L'arbitro lancia la palla in mezzo al campo, con la stessa grinta di un bambino che lancia il bastone al proprio cane.
  3. I cani, ehm! i giocatori, scattano per recuperarla, ognuno su un kayak singolo.
  4. Si gioca durante due tempi di 10' l'uno. Quindi se siete spettatori, non perdete tempo a cercare un posto a sedere.

Lo scopo del gioco è interpretativo. Studiosi dell'università del Wisconsin, in Minnesota, affermano che lo scopo è mandare la palla in rete. Fabio Caressa e Beppe Bergomi, invece, ribadiscono che il vero scopo è affondare i giocatori avversari, dopo averli dovutamente imballati all'interno del kayak con due o più giri di scotch adesivo.

Equipaggiamenti e imbarcazioni

Esistono vari tipi di imbarcazioni, a seconda del numero di equipaggio e tipo di canoa (kayak o canadese), esse sono:

  • KS (Kayak school), usato dai bambini o dai 40enni che ancora vivono con la mamma.
  • K1 (Kayak monoposto), 5,20 metri di lunghezza, usato da quelli che vogliono far credere di non vivere più con la mamma.
Sorge il dubbio: su quale k2 andrò con la mia fidanzata?
  • K2 (Kayak biposto), le sue misure sono 60-90-60 e sono per coloro che, come accennato prima, hanno una vita di coppia veramente solida. Oppure sono talmente idioti che in due forse riescono a fare ciò in cui uno solo avrebbe fallito.
  • K4 (Kayak a quattro posti), per quelli che vogliono rimorchiare anche al mare.

Il canoista medio

- Canoista: “Guarda che i canoisti hanno un intelletto superiore!”
- Amico: “Forse perché quanto pagaiano, sfruttano la forza cinetica e calcolano l'accelerazione tangenziale in funzione dell'intervallo di tempo in cui...”
- Canoista: “Va bè, ora torno a colorare le vignette dell'albo che mi ha comprato il mister!”

La rivista preferita dai canoisti: la Settimana Enigmistica Canoisti

La fondazione

Nell'800 i Canoisti erano fonte di ammirazione, anche se non poteva essere bevuta. Erano talmente muscolosi, forti ed educati, che gli Highlander erano così spaventati da tentare di uccidersi da soli. Le riviste di ogni tipo pensavano che, inserendo un qualche articolo sui canoisti, avrebbero guadagnato qualche sesterzo in più. Persino Play boy, che proponeva nudi integrali di canoe biposto nelle pagine centrali e Il Sole 24 Ore, che oltre a sciogliere i ghiacci del Polo, scriveva articoli riguardo ai canoisti, avevano notato questi personaggi. Tutte le riviste più aggettonate avevano come articolo di prima pagina i Canoisti: veloci, coraggiosi ed ariani. Riuscivano a spostarsi via fiume da Roma a Firenze in due ore, o da Firenze a Controguerra in 3 ore (anche se non v'era alcun fiume che collegava le due città), oppure potevano rimanere a Roma per 2 ore. Alcune voci mormoravano anche che i Canoisti fossero addirittura acculturati; nacquero così le case editoriali di Enigmistica. Il mito fu poi sfatato durante un'intervista al termine di una traversata:

La copertina del n°4008
- Giornalista: “Lei è stato il primo al mondo a risalire i canali francesi e ad arrivare a Parigi!”
- Canoista: “Sì, esattamente! La Germania è fantastica!”
- Giornalista: “Ma... vorrà forse dire Francia! La Germania è la sua prossima tappa! A quando?”
- Canoista: “A fine maggio... il... ehm... vediamo un po' che c'abbiamo... 29.. 30... 31... 32...”


E da quel giorno l'unica rivista che parlava di canoe e canoisti fu la Settimana Enigmistica Canoisti, la rivista che vanta numerosi tentativi di fallimento!

Anticipazioni

Ecco un'anticipazione del prossimo numero:

L'intruso -pag 18 Quale, tra queste immagini, non rappresenta una canoa?

  • Un canoista medio di solito impiega 2 minuti per capire come funziona il gioco e altri 2 per capire dove bisogna osservare. Il canoista, poi, guarda la soluzione a fondo testo e, con un sorriso beffardo, cerchia l'immagine intrusa e va all'esercizio successivo.

L'esercizio successivo -pag 19 detto anche Unisci i puntini da 1 a 35 3

  • Si tenga presente che il livello di difficoltà esperto è il più apprezzato dal canoista medio, che spende tra i 20 e i 25 minuti prima di arrendersi e dichiarare che questa rivista è veramente impegnativa.

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