Campanellofoni

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Alexander Bell che perde tempo con cose inutili invece di perfezionare il suo campanellofono.
« Ho appena acquistato un campanale[®]. Se Slash non mi uccide prima, lo utilizzerò nel prossimo tour. »
(Steven Adler, batterista dei Guns N' Roses.)


I campanellofoni, conosciuti anche come drin-drinofoni, sono una classe di strumenti musicali nei quali il suono è prodotto dalla vibrazione di un martelletto ferroso su una superficie metallica, generalmente in ottone.
L'invenzione di questi melodiosi oggetti è dovuta ad Alexander Bell, che prima gli ha dato il suo nome e poi si è pentito di averlo fatto[1].
Ne esistono anche in versione elettronica, dotati di pulsantiera e stupefacente magia per emettere i suoni, il più diffuso è il campanello di casa. Tra i virtuosi di quest'ultimo possiamo sicuramente annoverare i testimoni di Geova, così come lo sono gli zingari con la fisarmonica. Entrambe le razze prosperano perché è vietato sparare dalla finestra della propria abitazione.
È uno strumento alla portata di tutti, ma dopo averlo suonato è bene non essere a portata di tiro, soprattutto se l'avete fatto per scherzo.

Caratteristiche sonore

La nota emessa è generalmente il Do, ma può anche essere il Dong e il Ding, a seconda della grandezza. Il suono è simile a quello provocato da un colpo di spranga sulla testa di Maurizio Gasparri, ma senza eco. Nonostante l'enorme diffusione, i campanellofoni trovano scarso impiego nelle orchestre, probabilmente a causa della carenza di composizioni. Una delle poche è del grande pianista Michele Campanella, parliamo della celebre Sonata Interno 9 Op. 113, conosciuta come Sonata notturna alla vedova Frullo che dormiva fondo per campanello, quarto piano e bestemmia.

I più conosciuti

I campanellofoni più diffusi.
  • Biciofono: uno dei più usati. Il suo caratteristico drin-drin, uno dei rumori più odiati al mondo dopo il pianto del neonato, è l'unica emissione sonora in grado di raggiungere il canale uditivo del vecchietto che cammina sulla pista ciclabile, col bastone. Il primo drin ha un'azione perforante nello strato di cerume, il secondo viene interpretato dal cervello dell'anziano come il sibilo delle bombe sganciate durante la guerra.
  • Maggiordofono: uno status symbol tornato di moda. Viene suonato nelle case dei ricchi, generalmente dalla padrona di casa, per far accorrere la servitù e dimostrare agli ospiti che essere impaccati[2] di soldi ha i suoi vantaggi. Normalmente, al filippino viene chiesto di portare un tovagliolo pulito, quello che la stronza ha buttato per terra volutamente.
  • Mancal'asciugamanofono: usato esclusivamente nelle hall degli alberghi. Il suono è tipicamente un Ding secco, quasi identico all'ultimo Si bemolle del pianoforte, o a quando con lo starnuto ti parte il provvisorio del dentista. Usato in modo singolo attira l'attenzione del receptionist, colpendolo ripetutamente con un atteggiamento ossessivo-compulsivo attira invece parecchi vaffanculo, anche dai clienti nel raggio di trenta metri.
  • Inginocchiofono: appartenente alla tradizione della musica sacra. Segue di solito l'esibizione dell'organista, con lo scopo di richiamare il gregge di pec i fedeli alla funzione religiosa, quasi tutti distratti a pensare "questa la riconosco, è quella che Michael Jackson ha fregato ad Al Bano".
  • Condomiofono: il più evoluto e completo. Oltre alle sette note base dispone della Boh, una semicroma bitonale avulsa in grado di evocare l'Apocalisse, o comunque un nuovo Governo Renzi. Il compositore norvegese Gjermund Askerød, l'unico che ha osato mettere tre Boh in una partitura, si è trasformato in un gibbone durante l'inciso della sua Dolcetto o scherzetto, Op. 74 e spicci per condomiofono, architrave e fiatella.
  • Campanale: molto utilizzato dagli One Man Band e da alcuni batteristi metal particolarmente sofisticati. La campanella a pedale ha soprattutto un ruolo pratico: in mezzo agli scarsantamila Watt è l'unico punto di riferimento udibile per tenere il tempo, altrimenti si finisce per fare casino e basta. Ossia si suona il Black Metal.
  • Grammanello: un prodigio della tecnica e della precisione svizzera. La rotazione dell'asse centrale, generata dalla carica a manovella, imprime[3] una forza intorcinante[4] alla molla del campanello, che si carica finché non finisce il disco. A quel punto, cede alla tentazione di liberare l'immane energia accumulata. Viene usata nel casertano al posto del timer del forno, con Core mio di Nino D'Angelo vengono perfetti gli struffoli.

Dieci ottimi motivi per imparare a suonarne uno

Anche Fortunato Depero ha celebrato questi melodiosi strumenti.
  1. Rende felici e spensierati.
  2. Rende felice tua madre (specie dopo tre mesi che non vai a trovarla).
  3. Mantiene in forma il dito indice.
  4. Mantiene il vicino sveglio.
  5. È più semplice che suonare la cornamusa.
  6. È più semplice che suonare il vicino.
  7. Può farti diventare ricco (se la tizia che ha aperto compera il Folletto).
  8. Può farti svoltare con le donne (se la tizia che ha aperto non ha alzato troppo i prezzi).
  9. È meglio che dedicarsi all'esibizionismo nei parchi pubblici.
  10. È meglio che andare al cinema per vedere un film della Asylum.


Musicista : Ho suonato il campanello al conservatorio.
Tizio che non ha ancora letto questo articolo : AHAHAHAH!! Non ti hanno aperto vero?!
Musicista : Che ti ridi?! Guarda che parlo seriamente!
Tizio che non ha ancora letto questo articolo : AHAHAHAH!! Sei davvero una sagoma, me fai morì!
Musicista : Dico sul serio! Sto prendendo il diploma in campanellofono.
Tizio che non ha ancora letto questo articolo : ... Ma... ma che davvero?! ...

Note

  1. ^ l'attrezzo
  2. ^ ben forniti, stragonfi
  3. ^ quando se la sente
  4. ^ a tratti centripeta

Voci correlate