Diarrea

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(Rimpallato da Cagarella)
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Se ne fai tanta puoi farci il bagno.

Diarrea è principalmente il nome di un'influente corrente filosofica greca. Indica anche una delle bevande più servite nella catena di ristorazione McDonald's e un soprannome per la musica di Cristina d'Avena.

Storia

Nell'antica Roma veniva denominato S.Q.V.A.R.A.V.S.[1] Gli studiosi sostengono vieppiù che l'imperatore Flavio Vespasiano, notoriamente debole di intestino, fosse sovente preda di attacchi di diarrea in ogni luogo dell'urbe, per cui diede incarico ai propri ingegneri di costruire latrine in ogni luogo dell'impero.

Nel medioevo invece il termine squaraus era sinonimo di cattiva sorte; ogni qualvolta i nostri antenati venivano a conoscenza di tale espressione temevano la catastrofe e la fine del mondo. La popolazione allora fortemente suscettibile diede inizio a riti coprofili e coprofagi contro il malocchio, noti come "2 girls 1 cup" che coinvolsero la maggior parte delle popolazioni del sud Italia. Non a caso nacque il detto "pestare la cacca porta fortuna".

La diarrea è oggi sempre presente; attacchi di squaraus possono indurre l'uomo a concepire grandi cose come La Gioconda, l'indulto, la religione cristiana o il Truzzismo, nel qual caso si parla di Squarhouse.

Anche se molto rimane da chiarire, dati non ufficiali dell'intelligence americana parlano chiaro: ogni minuto sulla terra 5 persone muoiono affogate a causa nella propria sciolta.

Fenomenologia

Il lato positivo è che con la merda ci si può anche guadagnare.

La diarrea si presenta a volte in modo roboante ed improvviso in varie forme allotropiche/iconoclastiche classificabili in base alla sua consistenza all'uscita dall'ampolla rettale tra cui:

  • il liquido delle Langhe, che fa seguito ad abbondanti libagioni a base di nocciole, i cui residui di gusci provocano sovente dolorose lacerazioni al tratto finale del colon;
  • il grandioso squaraus emiliano-romagnolo che si manifesta dopo una ingestione ripetuta e non controllata di pelli (budello) di culatello e/o di salame di Felino: una sindrome molto frequente di attacco gastro-enterico acuto che colpisce specialmente le popolazioni padane dedite al consumo quotidiano di tali insaccati;
  • il fetido di Tropea, rara ma gravissima patologia che si origina a seguito di sovra-ingestione dei noti cipollotti e che può portare a devastanti effetti collaterali (l'evacuazione di intere regioni, la messa in quarantena di intere popolazioni e talvolta anche il terribile tsunami marrone che si abbattè sulla costa calabro-lucana nel lontano 1867, causando centinaia di vittime).

La diarrea filosofica

Un busto del grande Clitoride da Tebe.

La corrente di pensiero della diarrea (dal greco antico διάρροια ("pensiero a spruzzo") è fondata su solide basi ontologiche: essa sostiene che il mondo stesso sia fatto di diarrea. Ogni manifestazione del reale (ogni "fenomeno") discende da un noumeno fatto solo ed esclusivamente di merda liquefatta. Per noi uomini è impossibile notare la singolare composizione del reale, poiché, essendo l'essere interamente composto di diarrea, ci è impossibile cogliere la merdosissima essenza della realtà, dato che non disponiamo di nessun metro di paragone.

Il filosofo Clitoride da Tebe, uno dei pilastri del pensiero diarroico, sosteneva che tutti in realtà sanno che il mondo è costituito da diarrea, ma solo i possessori della luccicanza riescono a crederci davvero. Infatti era solito ribadire che:

« [...] non c'è piacere maggiore che quello di tirare secchi di diarrea a coloro che – dimentichi che l'essere è pura merda – si credono puliti. »
(Clitoride da Tebe)

Le conclusioni tratte dalla scuola diarroica del Clitoride sono che, a ogni effetto e per ogni essere umano, la vita può esser solo una gran merda. Ne consegue che ogni manifestazione dell'essere è pura merda; questo perché l'unica possibile conseguenza dell'esistenza di un ente per gli esseri viventi sarà quella di metterli ancor di più nella merda.

Sostenitori dell'ontologia diarroica

Accanito sostenitore dell'ontologia diarroica di Clitoride è stato Giacomo Leopardi, che pensava che il mondo facesse talmente schifo da far sembrare una montagna di merda un dolcissimo profiteroles.

Anche gli emo sono sostenitori di una visione diarroica del mondo, solo che loro, essendo adolescenti complessati e spaccapalle, non riescono a giungere sino in fondo al pensiero del grande Clitoride. La filosofia emo si riassume in un motto: "Il mondo è una merda, quindi mi ammazzo." Questa è un'ingrata deformazione della filosofia del Maestro. Al pari degli emo, infatti, anch'egli sosteneva che la vita fosse una gran merda, ma non per questo la disdegnava. Anzi, Clitoride diceva spesso ai suoi allievi che quanto più la vita fa schifo, tanto più è gustoso tuffarcisi e sguazzarci dentro come porci nei propri escrementi. Sosteneva inoltre che "Chi non ha capito quanto sia divertente sguazzare nella merda e tirarla addosso a quelli che pensano di essere puliti non ha capito proprio un cazzo!".

Critiche all'ontologia diarroica

Alcuni dissidenti della scuola diarroica hanno accusato d'idealismo i grandi maestri della disciplina. I dissidenti sostengono che, per quanto sia innegabile che la vita sia una merda, e per quanto sia indubitabile che ogni ente esistente non faccia altro che tirare altra merda addosso a qualsiasi essere umano, non è detto che la radice della realtà sia la merda. In parole povere, anche se tutto si comporta sotto i nostri occhi come se fosse merda, può anche darsi che proprio merda non sia. Magari è vomito.

Ciro Ferrara ha recentemente avanzato l'ipotesi di un'ontologia basata sullo Yogurt, Briana Banks invece sullo sperma. Comunque sia, tutti concordano che, per quanto nessuno possa essere sicuro della reale composizione dell'essere, questo fa sicuramente schifo.

Curiosità

  • Il professor Oronzo Lostronzo, famoso sostenitore della teoria della digestione inversa, si fa enormi clisteri di diarrea sperando di vomitare poi alimenti interi.
  • La prima versione della Costituzione della Repubblica Italiana è stata scritta per scherzo con la diarrea durante un party in cui i padri della nostra Repubblica giocavano a distinguere la merda dalla cioccolata. Senza riuscirci, a giudicare dai risultati.
  • Gran brutta cosa la diarrea: fa proprio cacare.

Note

  1. ^ epigrafi di epoca romana riportanti il termine sono riportate sull'arco di Tito, sulla Colonna Traiana nonché nei bagni del Frecciarossa Milano-Salerno