Cacciatore di pensionati

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Il cacciatore di pensionati è un mestiere di recente creazione, partorito dalla fertile mente di Silvio Berlusconi.

Il temibile aspetto di un cacciatore di pensionati.

Breve introduzione

Negli anni '90 si manifestò in tutta la sua grandezza il problema del costante incremento della spesa pubblica italiana, dato soprattutto dal sempre crescente numero di anziani pensionati presenti nel paese, che comportavano un ingente peso sulle italiche finanze, costituito per l'appunto dal pagamento delle relative pensioni.


L'I.N.P.S. manifestava ormai chiari segnali di bancarotta, mentre la Comunità Europea rifiutava l'ingresso dell'Italia a causa del deficit accumulato nelle precedenti gestioni per questo specifico motivo.

A ciò si aggiunga la crescente esasperazione degli italiani, disillusi dal mancato rispetto della promessa fatta dal Capo del governo di garantire un milione di nuovi posti di lavoro: purtroppo infatti il mestiere del baby-sitter di tamagotchi, idea di Sua Emittenza, aveva incrementato di sole 27 unità, in tutta Italia, il numero dei lavoratori.

L'idea geniale

Silvio Berlusconi, allora (come oggi) capo del Governo, pensò di unire l'utile al dilettevole prendendo al tempo stesso due piccioni con una fava e introdusse, consigliandolo apertamente, il mestiere di 'cacciatore di pensionati'.

In tal modo (primo piccione) diminuì il numero dei pensionati e così il numero delle pensioni erogate, sperpero di preziose risorse dello stato; inoltre (secondo piccione) incrementò il numero di lavoratori con l'introduzione di questo nuovo mestiere, piacevole e sempre vario, non privo di imprevisti ma capace di donare grandi soddisfazioni.

La fava nel posteriore oltretutto, l'avrebbero presa i pensionati: grandi vantaggi a costo zero, pertanto.

Excursus normativo

All'inizio (1994-1997) l'attività era disciplinata come una libera professione: chiunque poteva riscuotere la taglia del pensionato legalmente ucciso semplicemente presentandosi presso un qualsiasi sportello della Previdenza Sociale. Lire 1.500.000 per scalpo, pagamento pronta cassa.

Il 3 gennaio 1998 segna una svolta: il Governo Prodi, sempre poco incline a incoraggiare le libere professioni, con proprio Testo Unico disciplinò minuziosamente tutta la materia:

  • introducendo requisiti per l'iscrizione all'albo;
  • disciplinando le modalità di uccisione e le armi ammesse a tal fine (a seguito delle proteste avanzate in questo senso da organizzazioni umanitarie internazionali);
  • rendendo soggetti a imposizione fiscale i compensi, stratificati peraltro in base alla tipologia di pensionato fatto fuori;
  • creando una categoria di pensionati esenti mediante introduzione della Golden card e della Silver card.

Doverosa avvertenza preliminare

Sono previste pesanti sanzioni e anche il carcere per chi eserciti il mestiere abusivamente, in assenza delle autorizzazioni amministrative all'uopo prescritte, ovvero senza attenersi a tutte le prescrizioni contenute del relativo T.U. 3/1/1998 n. 69.

La presente pagina non costituisce un manuale di istruzioni per l'uso, ma un semplice commento più o meno ragionato della normativa oggi in vigore.

Quindi: Don't try this at home, perlomeno se non dopo aver letto uno specifico testo esplicativo tra i molti reperibili in commercio.

Introduzione al mestiere

Diventare cacciatore di pensionati è abbastanza semplice.

In base al T.U. n. 69/1998, l'aspirante cacciatore di pensionati deve semplicemente recarsi presso il più vicino Ufficio Provinciale I.N.P.S. e compilare l'apposita domanda in carta da bollo (euro 14,62).

Nella domanda vengono richiesti (art. 7):

  • nome, cognome, data e luogo di nascita;
  • titolo di studio;
  • eventuali precedenti esperienze lavorative;
  • fedina penale aggiornata;
  • certificato medico attestante la sana e robusta costituzione fisica del candidato.

Requisiti minimi per l'accoglimento della domanda sono dati da (art. 10):

  • maggiore età;
  • cittadinanza italiana;
  • aver commesso almeno un reato con violenza sulle persone negli ultimi tre anni, ovvero aver prestato servizio in qualità di vigile urbano per almeno sei mesi.

Se in possesso dei requisiti, entro pochi giorni, viene inviata conferma al domicilio del reclutando. Pagando quindi la modica somma di euro 435,00 per diritti di iscrizione a mezzo bollettino postale allegato, si riceve la tessera di abilitazione e il cacciatore di pensionati può entrare in servizio attivo.

Modalità di soppressione

Il T.U. n. 69/1998 disciplina quindi le modalità della caccia, così colmando un vuoto legislativo che aveva portato a taluni eccessi di sadismo universalmente condannati.

In base all'articolo 14 del T.U. il pensionato può essere soppresso con una delle seguenti modalità:

  • revolver o pistola semiautomatica di calibro non superiore a 32 mm;
  • fucile da caccia a tiro singolo a doppia canna o a canna singola;
  • fucile a pallini, con o senza canne mozze;
  • armi bianche quali sciabola, spada, pugnale, fioretto;
  • laccio da strangolamento munito di bollino di conformità ministeriale;
  • arco e frecce.

È invece tassativamente vietato l'uso di:

L'art. 15, apice della moderna scienza del diritto, prevede infine che nell'effettuare la caccia non sia consentito avvalersi di metodi o sistemi tali da rendere eccessivamente doloroso il trapasso causando sofferenza fisica oltre il necessario.

La caccia deve anzi tendere alla rieducazione del pensionato, per quanto possibile e compatibilmente con i principi di cui al già citato T.U. e al senso di sportività che sempre informa la materia.

Al fine di evitare di far passare infine per pensionati stranieri o membri attivi della società, è fatto divieto di cagionare contusioni e ferite tali da rendere il volto irriconoscibile.

Devono quindi considerarsi tecniche vietate le seguenti modalità di uccisione:

  • rogo (problemi per il riconoscimento);
  • annegamento (ut supra);
  • impiccagione lenta (eccessivamente crudele);
  • cattura attuata con uso di tagliola (antisportivo);
  • amputazione di arti (eccessivamente crudele);
  • strangolamento a mano (ut supra);
  • investimento con auto e camion (antisportivo);
  • caduta da precipizio (problemi per il riconoscimento);
  • folgorazione (eccessivamente crudele);
  • mediante uso del gatto a nove code (eccessivamente crudele);
  • mediante uso di motosega (antisportivo) ;
  • mediante ingerimento di sostanze velenose (antisportivo);
  • con uso di gas ad azione lenta (eccessivamente crudele).

Si noti la lungimiranza del T.U. nel prevedere pesanti sanzioni per chi sopprima un pensionato in modo eccessivamente crudele ovvero antisportivo: al primo errore il cacciatore viene richiamato ufficialmente; al secondo è tenuto a corrispondere una sanzione di importo non inferiore a euro 1000,00; al terzo viene sospeso dal servizio per un periodo non inferiore a mesi uno.

Quanto maiores patres conscripti (traduzione per gli ignoranti: quanto più umani sono i nostri politici rispetto a quelli degli altri): si noti infatti che in stati quali gli USA la morte mediante gas (camera a gas) e folgorazione (sedia elettrica) sono comunemente utilizzati per la soppressione dei criminali, mentre il T.U. vieta espressamente queste pratiche crudeli e antisportive, come l'ex presidente Romano Prodi non aveva dimenticato di sottolineare, tra il plauso generale, durante l'esposizione in Parlamento dei principi informatori del T.U prima della votazione del testo.

Tariffe

Anche a questo riguardo il T.U. contiene importanti novità: il cacciatore deve presentarsi per la riscossione della taglia presso uno sportello previdenziale munito oltre che dello scalpo del pensionato e di n. 2 foto del viso (una ritraente il pensionato in vita, l'altra il pensionato dopo la soppressione) anche del codice fiscale del soppresso.

L'ufficio, mediante un calcolo complesso, determinata l'età e il sesso del deceduto, valuta quindi la speranza di vita residua al momento del trapasso del pensionato. Il numero ottenuto viene moltiplicato per un coefficiente fisso (73,46) e l'importo risultante, previe trattenute fiscali (25%), previdenziali (18%) e l'IVA (12%), costituisce la somma erogata al cacciatore per il suo lavoro.

Esempio:

  • Soppressione di donna di anni 64.
  • Vita residua presunta: anni 19.
  • Retribuzione lorda: € 1.395,74 (19 X 73,46)

da cui si deducono:

  1. imposta fiscale (il 25% di € 1.395,74): € 348,75
  2. CPCP - cassa previdenza cacciatore pensionati - (il 18% di € 1395,74): € 251,10
  3. IVA (il 12% di € 1.395,74): € 167,40
  • Somma liquida erogata pronta cassa: retribuzione lorda - trattenute = 1395,74-767,25 = € 628,49.

Risulta pertanto evidente come le prede più ambite siano i pensionati relativamente giovani, poiché maggiore è la speranza di vita residua.

Sussistono quindi tra i cacciatori due scuole di pensiero: alcuni preferiscono dedicarsi ai pensionati giovani per trarre maggiore profitto dalla singola soppressione (scuola di pensiero qualitativa); altri, facendo notare che il pensionato giovane tende a opporre maggiore resistenza, in qualche caso persino tentando la fuga, si dedicano invece alla soppressione di pensionati relativamente anziani, contando sul fatto di poterne sopprimere un numero maggiore nell'unità di tempo (scuola di pensiero quantitativa).

Esenzioni

Pensionata in possesso di Golden card sfotte apertamente un cacciatore di pensionati.

Nell'idea del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non tutti i pensionati figuravano quali potenziali prede di caccia. Era infatti previsto che i pensionati con reddito annuo superiore a una certa soglia, ovvero facenti parte di un nucleo famigliare comunque benestante, fossero ritenuti esenti dalla caccia. La morte mediante cento colpi di frusta modello gatto a nove code era la pena prevista per chi si azzardasse a cacciare un pensionato ricco.

Ovviamente, con la sinistra al potere, questo stato di cose non poteva non mutare. Il T.U. si è fatto preciso incarico infatti di non avvantaggiare i ricchi a scapito dei poveri (altrimenti che governo di sinistra sarebbe?) ma anche in questo campo di disciplinare compiutamente la materia.

Sono quindi state introdotte due card che vengono distribuite ai pensionati rendendoli immuni da qualsiasi indiscriminata cacciagione:

Golden card: il titolare non può essere assolutamente toccato dai cacciatori. Il cacciatore può anzi essere impunemente sbeffeggiato dal pensionato di turno. I trasgressori sono puniti con 500 colpi di scudiscio. Sono autorizzati a richiedere la golden card:

  • ex ministri, parlamentari appartenenti a entrambe le camere nonché i parenti di costoro sino al 10° grado di parentela, amici e affini ovvero clienti dei sopraddetti;
  • n. 100 pensionati a caso sorteggiati annualmente (emendamento proposto dal Partito Comunista Italiano).

Silver card: il titolare può eventualmente essere picchiato se particolarmente antipatico ma non ucciso. I trasgressori sono puniti con 200 colpi di scudiscio. Sono autorizzati a richiedere la silver card:

  • ex consiglieri o assessori regionali, provinciali e comunali nonché parenti, clienti e amici sino al 5° grado di parentela o clientelarismo;
  • coloro i quali abbiano un reddito da pensione superiore a 100.000,00 euro lordi annui (emendamento proposto da Forza Italia);
  • i titolari di pensioni di invalidità, purché l'invalidità sia simulata;
  • n. 250 pensionati a caso sorteggiati annualmente.

Voci correlate