Buddhismo

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Una statua di Buddha in cui il sant'uomo ha delle fattezze assai grottesche.
(Americano mentre porge il Canone buddhista.)

Il Buddhismo, Buddismo per chi fosse accafobico, Budhismo per chi non sapesse usare le doppie o Budinismo per chi fosse molto affamato, è una religione basata sull'adorazione di un ciccione pelato. Il Buddhismo è famoso principalmente perché i suoi adepti predicano la tolleranza, ma ancora di più perché il suo nome fa rima con "puggilismo".

Storia

Il Buddhismo nasce a Monaco nel VI secolo a.C.; è pertanto una delle religioni più antiche del mondo, al punto che spesso sbraita contro la Chiesa anglicana perché quest'ultima va a giocare nel suo prato. Essendo così antica, la religione buddhista ha subito una costante evoluzione nel tempo, sviluppando tra le altre cose una forte presenza in Asia e una sacca di inchiostro per spaventare i nemici.
La sua storia inizia con la predicazione di Siddhārtha Gautama, personaggio immaginario del libro di fantascienza Siddharta. Egli era un giovane benestante che raggiunse l'illuminazione dopo aver compreso che la mortadella è deliziosa nel pane.

Culto

Siddhārtha Gautama dopo aver scoperto i piaceri dell'alcool.

Ogni mattina, in India, un buddhista sa di dover invocare le sue divinità altrimenti non raggiungerà mai il Nirvana, ma al massimo potrà avere un'apparizione di Kurt Cobain. Il discepolo, al posto di recitare una preghiera, deve semplicemente ripetere la frase «Mi rifugio nel Buddha, tanto c'è posto». Ogni qualvolta un fedele incrocia una delle numerosissime statue del Buddha che spopolano nelle pagode di Mogadiscio e negli autogrill, deve inginocchiarsi, inchinarsi e, successivamente, andare da un medico per l'artrite. Chi vuole può anche meditare, cioè attuare una pratica mentale che porta l'individuo a ronfare sonoramente.

Nel buddhismo non esistono cerimonie o rituali fissi, non esistono intermediari tra Dio e gli umani e forse non esiste nemmeno il buddhismo stesso. A differenza del musulmanesimo che predica il digiuno per qualche motivo[citazione necessaria], in quest'altra pratica religiosa esistono delle feste stagionali in cui si sbafa di tutto per commemorare l'obesità di Buddha.

In Cina, in Giappone e in Giappocina si è inoltre consolidata la pratica dello Zen, una parola che, aggiunta al numero zero, lo trasforma in una spezia.

Testi sacri

All'inizio il Buddhismo non prese piede perché tutti temevano che facendone parte sarebbero diventati così.

I principali testi del Buddhismo sono i cosiddetti "canoni": troviamo il Canone pāli, il Canone trāvërsa, il Canone cinese, il Canone tibetano, il Canone bassanodelgrappese e il Canone Rai. È con quest'ultimo che gli dei vengono invocati più spesso e a gran voce.
Di questi il Canone pāli (o Canone pāli e dispāli) è composto da 3 canestri, unico residuo dell'attività da cestista di Buddha; attività che abbandonò subito, visto che era sempre preda di forti dolori alla milza. Il primo canestro è il cosiddetto canestro della disciplina, o Vinaya Piṭaka. Esso è, come suggerisce il nome originale, una lunga lista di vini che ai monaci è consentito bere insieme ai panini alla porchetta. Il secondo è il canestro della dottrina, e raccoglie tutti i sermoni di Buddha nonché la collezione completa dei suoi tweet. L'ultimo canestro si occupa di approfondire i temi del secondo, senza peraltro che nessuno ne avesse sentito il bisogno.
Il Canone cinese raccoglie più di 5000 testi ed è considerato all'unanimità il più grande menù di ristorante cinese dell'universo. Il Canone tibetano è invece un grosso quadrupede asiatico senza peli e contiene all'interno degli scritti di Buddha che si è pappato prima che andasse a scuola.

Dottrina

Un modo più veloce per raggiungere il Nirvana.

La dottrina buddhista si fonda sulle quattro nobili verità che Buddha comprese sotto un albero come Newton, con la sola differenza che a quest'ultimo cadde una mela in testa mentre all'altro cadde un alveare di calabroni velenosi che contribuirono alla visione mistica di queste verità. Esse riguardano il dolore, l'origine del dolore, il no anche lì no, ahia! e la soppressione del dolore con la taiquipirinha.

La prima verità fa prendere coscienza che la nascita è dolore, che mangiare zucchine bollite a cena è dolore, che una frattura scomposta di tibia e perone è dolore e che dolore è dolore.
La seconda verità insegna che il dolore ha origine nella sete del piacere, nella sete dell'attaccamento, nella sete di conoscenza. Insomma nella disidratazione.
La terza verità spiega che per combattere la sete basterà bere 2 litri di acqua o di chinotto ogni giorno.
La quarta verità indica in che modo va combattuta la sete, ovvero segnando le fontane su Google Maps.

A queste verità vanno integrate anche altre due incomprensioni:

  • La coproduzione condizionata, ossia un meccanismo di causa-effetto per cui ogni azione subita da un uomo deriva da una catena di Sant'Antonio non inoltrata.
  • L'altra cosa, ovvero quel processo per cui un uomo se ne sbatte il cazzo della coproduzione condizionata.
Il Dalai Lama: un sex symbol del buddhismo.

Secondo la dottrina buddhista, ogni individuo è formato da una parte corporea sensibile ai raggi UVA ed altri quattro fenomeni: la percezione, la coscienza, la perversione e il tatuaggio di Ronaldo. Con questi e con l'ausilio delle Verità il discepolo può raggiungere il Nirvana. Spesso invece preferisce raggiungere il bar sotto casa e farsi due birre.

Simboli

I simboli del Buddhismo sono principalmente due, la svastica e la ruota della legge: la prima è stata portata alla ribalta dal fervente testimonial del Buddhismo Adolf Hitler, che disprezzava gli ebrei perché, mentre Buddha aveva la pancia, era pelato e si sporcava sempre la camicia quando mangiava panini col prosciutto, Yahweh aveva una Harley e girava col giubbotto di pelle. Essa rappresenta una croce uncinata che se la tocchi ti pungi, formata da quattro L maiuscole che stanno probabilmente per "lombata di maiale", alimento base della dieta di Buddha Siddharta; essa rappresenta due cose: il sigillo della mente-cuore del Buddha e la superiorità della razza ariana.
Per quanto riguarda la cosiddetta "ruota della legge" (detta in certi ambienti italiani "ruota della che!?"), essa è una ruota della legge; rappresenta la predicazione del Buddha, che ha messo in moto la dottrina come una ruota fissa su un perno. O come un furgone Volvo.

Voci correlate