Besciamella
- Casalinga 1 : Ma tu, nella besciamella ci metti la noce moscata?
- Casalinga 2 : No, l'ultima volta che l'ho fatto s'è imbestialita.
La besciamella, nome scientifico del Biocartongesso ad uso alimentare, meglio conosciuta come "quella roba bianchiccia e appiccicosa", è una sostanza usata in cucina per saldare tra loro elementi poco propensi alla coesione. Per quanto possa sembrare assurdo è una delle salse basilari della cucina italiana, introdotta in seguito in quella francese per fargli dispetto. È diffusa anche nel mondo anglosassone, dove ha causato meno traumi in quanto già abituati ad altri agglomerati insipidi come la pappa d'avena.
La preparazione odierna consiste nel versare un roux bianco, impasto fatto con burro e farina cotti, nel latte caldo in caso di roux freddo, o freddo se il roux è caldo... ma che caz... aggiungendo poi sale e un pizzico di noce moscata[1]. Una volta portato ad ebollizione il composto si addenserà, o almeno si spera. In alcuni casi, forse per la presenza di organismi e batteri di probabile provenienza demoniaca contenuti nella noce moscata, si potrebbero formare dei grumi o, peggio ancora, la massa potrebbe prendere vita e tentare di conquistare il pianeta.
Per fortuna non succede tanto spesso.
Cenni storici
La ricetta compare per la prima volta nel 1444 a Scandicci (FI). Quella notte i licantropi erano stati oltremodo inquieti, le tombe del cimitero erano esplose e in alcuni terreni, specie quelli a ridosso del camposanto, gli ulivi si erano trasformati in cipressi. Che fosse un segno?!
La ricetta originale prevedeva una lenta cottura di latte, brodo di gallina vecchia e spezie, mescolate con un'aggiunta di sangue di vergine, che le conferiva un accattivante colore rosato. Caterina de' Medici, appassionata di cucina, venne in possesso della ricetta ed eliminò l'ultimo ingrediente, troppo difficile da reperire nella libertina Firenze medicea. Chiamò il composto "salsa colla", da un lato perché era efficace nell'amalgamare altri ingredienti, dall'altro perché era praticamente insostituibile quando si volevano attaccare gli arazzi alle pareti.
Finita in sposa ad Enrico II di Francia, Caterina introdusse la besciamella nel suo nuovo paese, inizialmente come materiale per stucchi ornamentali. In seguito, per fare uno scherzo al cuoco del marchese d'Uxelles, quella checca vanitosa di François Pierre de La Varenne, la sostituì al condimento dei cavolfiori nella cena in onore di Louis de Béchameil, marchese di Nointel.
Il disarmante gradimento dell'ospite convinse Caterina a dare a quella roba il nome del primo estimatore. Da quel momento la besciamella entrò definitivamente nella tradizione culinaria francese, ma il voler essere primi in qualcosa costò cara ad alcuni chef troppo fantasiosi. Nel tentativo di cambiarla, per spacciarla come loro idea, aggiunsero la noce moscata, finendo così per evocare l'essere demoniaco dormiente in essa. Del cuoco, e delle persone che abitavano nel raggio di nove isolati, non se ne seppe più nulla.
Alcune ricette in cui si usa
- Gateau di patate: la besciamella si dimostra efficace tanto per ammorbidire le patate che per insaporirle, la ragione per cui una patata non debba transitare per una friggitrice però ci sfugge.
- Cavolfiore al gratin: la pallida infiorescenza erbacea è molto nota per il suo sapore di nulla, per questo motivo si sposa perfettamente con la besciamella, giungendo a non sapere di un cazzo. Con l'aggiunta di mezza quintalata di parmigiano si ottiene roba che desta dal coma le papille gustative.
- Cannelloni in bianco: ricetta più volte segnalata alla Corte penale internazionale, perfino nella Bibbia si parla di cannelloni al ragù, sarebbe ora di smetterla di sfidare l'ira del Padreterno con queste provocazioni infantili.
- Cardi gratinati: ci deve essere una buona ragione che spinge qualche essere umano a cibarsi di una pianta schifata anche dalle capre, noi non la conosciamo, però siamo convinti che fame e denutrizione da sole non possono bastare.
- Lasagna bianca: preparazione scomunicata da Papa Formoso nel I secolo. Si riteneva perduta col rogo delle streghe di Salem, invece è arrivata ai nostri giorni, a testimoniare che Satana non si è ancora dato per vinto.
- Pasta alla besciamella: che possiamo definire una scusa puerile. È noto il ricorso della moglie infedele al cosiddetto "pranzo del cornuto", qualcosa di veloce da preparare perché l'amante ha da poco smesso di trombarla e sta per arrivare il marito. Questa ricetta dovrebbe fugare dalla mente di quest'ultimo il dubbio che sia dotato di appendici ossee.
- Porcini alla besciamella: lo status symbol per eccellenza. Si serve durante le cene importanti, nelle quali si vuole sfoggiare la propria ricchezza. Il messaggio vuoi che giunga chiaro e forte: "Puoi permetterti di spendere un capitale per i porcini e poi mortificarli affogandoli nella besciamella".
- Pizza con la besciamella: l'ultima frontiera del masochismo culinario, se solo lo venissero a sapere i napoletani avresti subito una taglia sulla testa. La camorra alleva sicari specifici per fronteggiare questa piaga, da appena nati vengono nutriti con la mozzarella di bufala tritata nel biberon. In genere danno fuoco al locale in cui è servita e a chi la mangia, questo per evitare che si diffonda il morbo.
- Pecten jacobaeus blanches[2]: l'affronto finale non poteva che venire dai francesi. Ci vuole del fegato per prendere delle capesante, uno dei molluschi più squisiti del pianeta, e trattarle in questo modo. L'ultima volta che è successo, lo chef del ristorante Chez Maxim's è stato raggiunto in cucina e fritto panato. Ai responsabili, due inferociti avventori originari di Trapani, è stato intitolato il nuovo mercato del pesce della città.
Ingredienti
Ci sono due tipi di preparazione: quella "base" e quella "spavalda", quest'ultima riservata ai temerari.
Ingredienti per la versione base:
- sale[3],
- latte parzialmente cromato,
- farina doppio Zero Assoluto,
- burro[4].
Per ottenere la versione spavalda, che ci sentiamo in dovere di sconsigliare caldamente, bisogna aggiungere la noce moscata. Prima di farlo tenete a portata di mano un rosario elettronico, deve essere rivestito in legno ed avere la croce, ogni tanto tiene a bada efficacemente i demoni fino alla III classe, dovete essere fortunati. Nel caso non lo siate, ricordatevi di fare la punta al paletto di frassino.
Preparazione
In certi momenti della vita, di fronte a prove terribili, dovrebbe far piacere avere vicino una voce amica. Per questo motivo, il tono della preparazione proseguirà in una forma confidenziale.
"Che cazzo vuoi fare?!"
"Non sei capace di usare la bocca in modo decente e vuoi provare a fare la besciamella?!"
"Credi di riuscirci senza combinare una catastrofe?"
"Vabbè, vediamo cosa sai fare!"
- Versa il latte cromato nel tegame smaltato che hai adocchiato[5].
- Aggiungi il burro a fiocchi, ma se pensi a quel film guai se ti tocchi.
- Metti la farina nella terrina prima che si faccia mattina[6].
- Sbatti con la frusta finché non pensi: "Uhm, così è giusta!"[7]
- No, la noce moscata no!
- Aggiungi altro latte, se l'avevi messo tutto al punto 1 peggio per te, ricomincia!
- Usa la frusta per amalgamare il composto, altrimenti rimane tosto.
- Con un'energica frustata è soffice e vellutato, andare da Mistress Ursula ti ha aiutato.
- Metti la poltiglia nel recipiente. Quello è troppo piccolo, deficiente!
- Finalmente hai preso quello adatto, copri con la pellicola prima che ci arrivi il gatto.
- Cosa sono quelle macchie scure?! HAI USATO LA NOCE MOSCATA?! MA PORCA ZOZZA, TI AVEVO ANCHE AVVERTITO AL PUNTO 5!
- NON GRIDARE IMBECILLE! INIZIA A CORRERE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
Aspetti culturali
Il regista Chuck Russell, uno dei pochi sopravvissuti all'attacco della besciamella moschizzata[8], ha girato nel 1988 un film per mettere tutti in guardia.
Nel 1958 aveva fatto lo stesso Irvin S. Yeaworth Jr. Eppure, la minaccia è stata sottovalutata e Russell additato come complottista. Il film è in realtà la cronaca della tragedia accadutagli.
- Il composto, lasciato incautamente fuori della stanza di contenimento, inizia a gorgogliare in modo sinistro e minaccioso. Purtroppo il volume della TV è alto e questo rumore, che poteva salvare vite umane, passa
inosservinascoltato. - Il protagonista si accorge di quella strana sostanza, la calpesta mentre si reca in bagno. Quel sibilo gli fa gelare il sangue, oramai la creatura si appresta a sferrare il mortale attacco.
- La moglie nel frattempo è andata in cucina e viene assalita dalla besciamella. Quella cosa inizia a inglobare e digerire la povera donna, ce ne rendiamo conto dalla colorazione che assume causata dal sangue. Vano il tentativo di aiutarla da parte del marito.
- La situazione è oramai fuori controllo, il fluido si libera in strada e inizia ad inglobare tutto ciò che trova sul proprio cammino. La polizia tenta di intervenire ma è impotente, il viagra ha ancora troppe controindicazioni per essere usato. A questo punto arriva l'esercito, che dispone segretamente di un raggio della morte. L'unico effetto della terribile arma sulla besciamella è quello di farla imbufalire ulteriormente. Quando tutto sembra perduto, un team composto da alcuni ricercatori universitari brufolosi e in sovrappeso ha la soluzione: l'essere viene bombardato con testate alla farina di segale e si raggruma.
Anche stavolta l'umanità salva il culo grazie a geni pagati una miseria, che farebbero meglio ad esportare i loro cervelli altrove e mandare tutti a Fanculo. Persone con un QI decente, a cui non passerebbe mai per la testa di mettere la noce moscata nella besciamella.
Note
- ^ qui lo dico e qui lo nego
- ^ capesante gratinate alla besciamella
- ^ quando va su, altrimenti scende
- ^ si consiglia di tenerne sempre in più, nel caso venissero strane idee in testa
- ^ sì, sono un idiota
- ^ sì, forse dovrei smetterla con queste rime del cazzo...
- ^ ...ma ancora non mi va
- ^ sua moglie non può dire altrettanto