Battaglia dei Campi Catalitici

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lo schieramento unno.
« Famo veloci che alle 15 gioca la Maggica. »
(Ezio motiva i suoi soldati)
« Una trasferta insidiosa... »
(Attila prima della battaglia)

La battaglia dei Campi Catalitici fu combattuta nel 555 dopo Cristo Santo! fra Romani e Unni durante le Invasioni barbariche. Fu una battaglia talmente sanguinosa, ma talmente sanguinosa, che fu spostata dalle 20.30 alle 23.00 sotto richiesta del Codacons.

Gli schieramenti

Il generale Ezio, soprannominato "l'Egreggio" dalle orde unne.


Il generale Ezio, quello che stava coi romani, poteva contare su 120.315 uomini, in gran parte Romani di Trastevere, ma riuscì a convincere il re dei Visigoti, tale Teodorico, detto Gennaro, ad unirsi a lui. Ciò indusse altre popolazioni ad imbucarsi alla festa. Ricapitolando:

Attila aveva dalla sua qualcosa come 234.911 uomini, in gran parte di Bergamo Bassa. Anche lui, grazie alle sue "proverbiali capacità diplomatiche" si accaparrò altri combattenti da altri popoli. Ricapitolando:

Il campo di battaglia

Ore 4:35, interviene l'aviazione romana.

Il terreno dello scontro era un'enorme Zona a Traffico Limitato, conosciuta come Campi Catalitici, situata in Gallia. Essa era delimitata a Ovest dal fiume Sampei e ad Est da una valle verde, in cui era bello camminare. Il tempo era variabile, con leggere schiarite e possibili precipitazioni. Dati Epson Computer.

La battaglia

I due eserciti stettero a guardarsi per due settimane, scambiandosi SMS sconci e lanciandosi bestemmie. Poi un giorno un unno (unno qualunque) starnutì fragorosamente: i Romani pensarono al tipico suono dei cacciabombardieri croati, gli Unni pensarono al tipico urlo di battaglia dei Gormiti, e cominciò la rissa.

Subito gli Unni si lanciarono in avanti in groppa ai cavalli delle steppe, o cavalli stepposi, i famosi step by step, caricando la linea romana, la quale rispose con una repentina scarica di sputi che riuscì ad arrestare la prima ondata nemica. Attila sguinzagliò allora gli Alani e i Bassotti contro i Visigoti, riuscendo in un primo momento ad avere la meglio. Infatti Gennaro Teodorico morì colpito da una biro e il suo esercito cominciò a frignare. Ezio però aveva un asso nella manica: i Maya. Questi furono spediti contro l'armata unna, guidati da Giacobbo, e iniziarono ad elencare tutte le teorie sul 2012. I barbari cominciarono a scoglionarsi, ma a nulla servì cambiare canale, perché Ezio diede subito l'ordine di avanzare. Le legioni, supportate dagli Eschimesi e dai Monaci, spazzarono via gli Svervegesi che si erano messi a prendere il sole, schiacciarono i Puffi e presero a calci gli Unni rimasti. Unno dopo l'altro.

Attila capì che non c'era nulla da fare. Per la verità lo capì Capitan Findus, allora suo consigliere, che gli consigliò (e che poteva fare?) di darsela a gambe. Che poi cominciava pure a fare freddo. Il flagello diddio era sconfitto, Ezio fece un'ultima sostituzione e poi tutti sotto la doccia.

Le conseguenze

Le conseguenze furono molte. Attila dovette tornarsene momentaneamente a casa senza passare per l'autostrada del sole, i Visigoti si stanziarono a Brescia, convinti che fosse Parigi, e il prezzo delle olive salì alle stelle (inutile dire perché). Ezio tornò trionfatore a Roma, dove fu accolto, acclamato e quindi ucciso. Ovvio.

Voci correlate