Artisti uniti per l'Aerosol

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia liberatoria.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Classica locanda d'iniziativa del concerto, creata non più di 2 ore prima dello spettacolo.

Il movimento degli Artisti uniti per l'Areosol nasce, o potrebbe essere organizzato, in ogni città d'Italia o del mondo.

Il primo concerto, a cui seguirà un susseguirsi di iniziative pro-bono, viene fatto in Abruzzo, a seguito del terremoto dell'Aquila del 2009. Per lo spavento i cittadini persero la voce, così si decise di organizzare un mega evento per permettere una fornitura di aerosol agli abitanti e far recuperare le loro corde vocali (ed anche quelle di qualche cantante afono o stonato).

Da allora, in ogni luogo, anche e soprattutto se sconosciuto al resto della penisola, accade qualcosa come un deragliamento del treno, una eruzione vulcanica, una comparsa dell'arcobaleno o simili ed in cui qualcuno può essere rimasto ucciso o ferito, viene organizzato questo evento col fine di raccogliere promesse quali Rinascita, Ricostruzione, Reminiscenza, Rinnegazione, Rivaluta del territorio e quanto di bello possa cominciare con la lettera R.

La durata del concerto sarà di 26 ore al giorno per 3 giorni e 3 notti con sciopero alla fame incluso, durante il quale si assisterà ad uno dei più grandi spettacoli della storia, che Woodstock a confronto sembrerà una sagra del pesce di paese. Per tutta la durata dello spettacolo non si farà altro che spammare numeri di telefoni hot, necessari per attirare qualche allocco dalla tv a far donazioni, e siti web ancora in allestimento o con orribili accostamenti di colore. Inoltre, va ricordato che il concerto, trattasi di beneficenza, non frutterà introiti agli artisti partecipanti, pertanto ogni offerta devoluta finirà per pagare il debito spesa dell'allestimento del palco, col resto (se avanza qualcosa) si provvederà al pollo fritto.


Iniziativa

L'iniziativa è la scintilla dell'evento.

Essendo un concerto improvvisato a cui aderiscono oltre 100 artisti, tra band e solisti, bisogna che si tratti di qualcosa che ha scosso veramente nel profondo i cuori di questi paladini della giustizia canora. Perciò, se non è un terremoto, una imminente guerra tra due città del Veneto, una minaccia termonucleare, uno tsunami o la morte di un papa (e soprattutto se non succede al nord), il concerto non si farà.

Vi starete chiedendo il perchè aspettare l'imminente catastrofe per risolvere problematiche, quali la rivalutazione delle infrastrutture pubbliche, la messa in sicurezza di ospedali e scuole, o più semplicemente raddrizzare quel palo li che nessuno vede e si becca sempre una multa, la risposta è quanto detto: siamo in Italia (siamo più precisi, siamo sopra il mezzogiorno, o nelle vicinanze di Roma...).

Perciò, se desiderate incontrare tutti i vostri artisti più cari in un mega evento per la vostra città, ma abitate in provincia di Napoli, scordatevelo, piuttosto, desiderate di morire nella catastrofe che aspettare un'irrisoria speranza dettata dal cuore.

Inoltre, va ricordato (ed è necessario farlo), che l'iniziativa nasce dagli artisti stessi, perciò non lamentatevi se al concerto verrà gente per lo più sconosciuta o semplici artisti in cerca di visibilità, tanto è tutto per beneficenza...

Chi aderisce

Tutti rigorosamente inseriti in base alla richiesta di partecipazione all'evento fatta (per intenderci, Gigi d'Alessio è stato il primo a preoccuparsi, Gianni Morandi l'ultimo, e se vi starete chiedendo il perché...era impegnato ad abbracciare singolarmente ciascun terremotato).

Il fatidico giorno

Una vista dall'alto del pubblico al concerto. Notare che sono talmente tante che sembrerebbe, per chi guarda, di osservare una televisione senza segnale digitale.

Ed eccoci finalmente arrivati al fatidico giorno dell'evento.

Dopo aver raccolto le millemila firme di adesione da parte dei più svariati e sconosciuti artisti, che si mescoleranno ai veri portatori sani dell'evento sopracitati (generando un mix di voci confondibili e irriconoscibili), finalmente si provvederà a costruire il palco che, se tutto va bene, non crollerà.


Gli artisti porteranno con sé il pranzo a sacco, il pubblico comincerà a prendere posto, chi su una sedia, chi meno fortunato sedendosi in piedi, chi più pigro, nella sua tenda personale, dove vivrà allo stato naturale per tutta la durata del concerto. Una delle cose fondamentali per la buona riuscita del successo è la presenza dei bagni e dei sanitari, se questi non sono presenti o sono otturati, lo show comincerà a puzzare di fallimento (e non solo).

Generalmente il programma si svolge così:

  • Ore 14:00: l'artista di turno raduna al telefono o via skype gli altri suoi compagni di gruppo per pensare ai testi delle canzoni.
  • Ore 15:30: ciascuno comincia a pubblicare il proprio verso, rima, papocchio, che finirà in una prima bozza del lavoro.
  • Ore 18:30: durante il tempo perso, gli artisti cazzeggieranno per tutto il tempo, salvo rendersi conto a quest'ora che la locanda è stata stampata, i biglietti sono stati venduti e loro hanno ancora la stessa bozza incompleta di prima come unico testo dello spettacolo.
  • Ore 19:00: Gianni Morandi ordina una pizza e se la cucina da solo in pizzeria, pagandosi da solo e mangiandola però in compagnia, il tutto condito da qualche tweet e risposta ai commenti delle sue foto su facebook.
  • Ore 21:00: finalmente si va in scena, si completa il testo con qualche rima rubata a Fabio Volo e ci si prepara per l'inizio del concerto.
  • Ore 21:30: inizia il concerto, la gente acclama, le tv riprendono, le radio vanno in diretta e tu ti sta perdendo tutto perchè stai leggendo questo articolo.
  • Ore 22:15: il pubblico comincia a domandarsi se fosse stato meglio soccombere nella disgrazia o assistere a questo concerto.
  • Ore 23:30: nessuno tra il pubblico ha più dubbi. Era meglio soccombere, tanto la noia lo sta già facendo per tutto il concerto.
  • Ore 01:20: il concerto è solo all'inizio dello spettacolo. Ciascun artista proprorrà minimo 10 dei suoi pezzi, il pubblico comincia ad addormentarsi e per questo motivo la terra trema nuovamente per svegliarli e ricordargli che forse il terremoto non è l'unico incubo di tutta la giornata.

...

  • Ore 06:35 del secondo giorno: Non sono arrivati neanche ad un quarto delle esibizioni, alcuni tra il pubblico si gettano nelle fogne dalla disperazione.

... ...

  • Ore 15:45 del secondo giorno: Nessuno tra il pubblico ha potuto dormire, gli effetti sono visibili a vista d'occhio. I bambini urlano, le madri urlano, i padri urlano, gli artisti urlano. Non si distingue più dove cominci il coro e dove finisca la musica.

... ... ...

  • Ore 21:00 del secondo giorno: per chi è sopravvissuto allo stressante concerto, gli toccherà ancora un solo giorno d'attesa prima della fine.

... ... ... ... ... ... ... ... ... ...

  • Ore 11:25 del terzo giorno: il concerto è finito, e con esso anche il lavoro degli artisti. Il pubblico, morto di noia, si è letteralmente ammazzato pur di farla finita con quello strazio. La terra nel frattempo ha smesso di tremare, tanto ad ammazzare ci hanno pensato i cantanti.

Ringraziamenti e rinascita

Di solito al termine di ogni concerto, viene mostrata la cifra finale delle donazioni ricevute e, per essere onesti, si eliminano i tre zeri aggiunti ad inizio concerto, tanto nessuno stava a prendere nota di quanto stessero guadagnando con le donazioni.

La pagnotta viene quindi divisa così:

  1. Una prima parte ai politici.
  2. Una seconda parte alle varie Onlus nate via Hashtag.
  3. Una terza parte agli spazzini che dovranno pulire il giorno dopo.
  4. Ultimi, ma non ultimi, i poveri cittadini rappresentati dal sindaco della città.
  5. Pollo fritto. Tanto, tantissimo pollo fritto.

...

La vita riprenderà a scorrere tranquillamente per gli artisti. Per chi si è salvato, invece, l'aspetta un altro incubo...le promesse elettorali per far rimettere in piedi la città distrutta (e qui c'è ne sarebbero di cose da dire ma...forse non sono affari miei...e neanche tuoi!).