Armata Rossa

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La tradizionale sfilata dell'Armata Rossa a Mosca, una formidabile difesa dall'invasione capitalista.
« «прийти снова сломать мой член»
Veniteci ancora a scassare la minchia! »
(Titolo della Правда -Pravda- all'indomani della caduta di Berlino)
« In Russia, l'esercito arruola TE! »
(Stalin su come avere l'esercito più grande del mondo in due semplici mosse)
« Non un passo indietro! I codardi saranno fucilati! »
(Commissario "incoraggia" i soldati durante la battaglia di Stalingrado)
« Compagni! Dato che abbiamo solo un fucile, il primo uomo lo prende e spara. Quando muore, il secondo prende il fucile e si continua così! Intanto quelli dietro possono tirare sassi e bestemmie! »
(L'Armata Rossa aveva qualche problema con l'equipaggiamento)

Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini (cir. rus. Рабоче-Крестьянская Красная Армия, Raboče-Krest'janskaja Krasnaja Armija in sigla RKKA), più comunemente Armata Rossa, fu il nome dato alle forze armate dell'Unione Sovietica dopo la disintegrazione delle truppe zariste nel 1917.

Tifosi dell'Armata Rossa festeggiano la vittoria dei Mondiali della guerra a Berlino (2 maggio 1945).

Lev Trotskij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne è considerato il fondatore. Voleva chiamarla "Grande Armata Bordò con Sfumature Terra di Siena degli Operai e Contadini della Nostra Amata Patria Appena Costituita Dopo Aver Cacciato quell'Infamone dello Zar", ma la carta intestata sarebbe costata una cifra: ci si accontentò quindi del banale "rossa", come la bandiera, l'inno ecc.

Per stemma i simboli delle potenti armi usate per combattere il nemico: falcetti e martelli; anche una simpatica stella, che negli stemmi è come il prezzemolo in cucina.

L'Armata Rossa fu decisiva nella seconda guerra mondiale e viene ricordata per aver dato vita a una delle più temerarie imprese strategiche della storia: far massacrare a milioni i propri uomini per consentire agli americani di sbarcare in Normandia e poi, quando i tedeschi erano ormai tutti sul fronte ovest per contenerne l'assalto, tirare fuori dal cilindro qualche altra milionata di soldati e conquistare Berlino.

Storia

Gli albori: l'utopia comunista

L'idea originale del fondatore dell'Armata Rossa era quella di applicare i principi del comunismo anche in ambito militare. Queste le idee di base del rivoluzionario esercito:

  • abolizione della disciplina militare;
  • decisioni strategiche e tattiche prese a seguito di assemblee del popolo dei soldati e democratici referendum;
All'inizio, davvero chiunque poteva arruolarsi volontario nell'esercito sovietico.
  • abolizione del saluto militare: basta una pacca sulla spalla!
  • abolizione della gerarchia militare: siamo tutti compagni!

L'esercito sarebbe stato composto da patrioti volontari ed i gradi sarebbero stati conferiti con elezioni democratiche.
La maggior parte dei 68.000 Comitati Militari Proletari che si formarono, contestarono però l'utilizzo dell'applausometro. Decisero quindi di procedere con metodi alternativi, uno per ogni stato confederato (emendamento Lega Nord del Soviet):

Il risultato fu strepitoso: il 18 febbraio del 1918 così commentava (davvero! Lo dice anche la malefica Wikipedia) Nikolai Krylenko, capo delle truppe:

« Non abbiamo alcun esercito. I soldati terrorizzati fuggono appena scorgono un elmetto tedesco, abbandonando artiglieria e materiali di fronte alla trionfante avanzata del nemico. »

Pochissimi giorni dopo l'Unione Sovietica si ritirava, vergognosamente sconfitta, dalla prima guerra mondiale: 1-0 per la Grande Germania! Lenin predisse:

« Verrà il giorno in cui l'Armata Rossa entrerà a Berlino e vi faremo il culo a capanna. »

Si narra che il Kaiser tedesco si sganasciò per sei giorni di fila e quasi morì per un colpo apoplettico causato dal troppo ridere. Mai il detto Ride bene chi ride ultimo fu più appropriato: Lenin però quel giorno non lo vide mai, poiché nel 1945 era già morto da alcuni decenni.

Fase 2: Progressismo all'incontrario

Divenuto nel frattempo Josif Stalin capo dell'Unione Sovietica, alla luce dei risultati brillanti sino ad allora ottenuti dall'Armata Rossa, pensò di apportare alcune lievi modifiche al sistema di autogestione dei soldati sul modello del comunismo puro. Per prima cosa si occupò di ricompensare Lev Trotsky, il fondatore della simpatica Armata Rossa, per i servigi resi alla patria sino ad allora:

« È un coglione che ci ha fatto fare una figura di merda colossale. Lo si cerchi e lo si fucili senza tante storie. Altro che soldati proletari e stronzate del genere: ma dove cazzo è andato a leggerle, queste minchiate? »

Quindi riformulò i principi del potente esercito:

  • chi fa cagate finisce in Siberia;
  • abolizione delle assemblee dei soldati e dei referendum;
  • reintroduzione del saluto militare, altro che pacche sulle spalle;
  • reintroduzione dei gradi militari, altro che compagni di merende.

Alla fine, l'Armata Rossa ebbe quindi i suoi comandanti e una sua struttura. Andavano però coordinati al meglio.

I vertici del PCUS festeggiano alla "Sagra della Vodka" di Kursk le elezioni dei comandanti (26 Aprile 1918).

L'ex generale dell'Impero Russo Aleksej Brusilov offrì spontaneamente le proprie competenze professionali. Una decisione sofferta, era uno dei fedelissimi dello Zar Nicola II, ma una rivoltella Nagant M1895 appoggiata alla fronte gli facilitò la scelta. Però le Autorità bolsceviche erano diffidenti nei suoi confronti, istituirono così una commissione speciale sotto la supervisione di Lev Glezarov, ed assegnarono a ogni unità dell'Armata Rossa un Politruk, che aveva il ruolo di valutare le decisioni dei militari, ed eventualmente prenderli a nocchini.

Quindi, prima di procedere ad una qualsiasi azione bellica, il comandante relazionava il Politruk, che mandava un piccione (con messaggio cifrato) al Commissario Regionale per le Decisioni di Guerra, che telegrafava al Responsabile del Comitato Centrale Bellico, che infilava le pattine e andava nella stanza di Glezarov, aspettava pazientemente che si svegliasse dalla pennichella, gli illustrava il piano e attendeva una sua decisione in merito. Col giro di ritorno erano due giorni netti.
La guarnigione di Gadžievo, agli ordini del comandante Osip Krjazanov, era assediata da una sacca di resistenza zarista. Costui chiese un parere al Politruk se ordinare una controffensiva. Si mise in moto l'iter, la risposta fu "O.K. Procedete", ma giunse leggermente in ritardo e venne incisa sulla sua lapide. Per decenni, le due lettere furono credute le iniziali del defunto comandante, mentre il "Procedete" fu oggetto di accanite scommesse.

Nel suo periodo di massima espansione d'organico, durante la seconda guerra mondiale, l'Armata Rossa contava 11 milioni di effettivi. Dopo la vittoria sulla Germania nazista e i saldi del gennaio 1946 al 70%, il numero fu scontato a circa 3 milioni e la denominazione divenne Armata Sovietica (cir. rus. Советская Армия, Sovetskaja Armija in sigla ERA.MEGL.PRIM.).

La tradizione militare

I "Corpi Speciali" dell'Armata Rossa ricevono l'equipaggiamento standard da combattimento.

Siamo nel 1926, presso le Scuole Proletarie Militari sovietiche la selezione è spietata, prendono cani e porci. L'addestramento dura cinque anni, al termine dei quali:

Un valoroso soldato dell'Armata Rossa, deve conoscere tutti i sofisticati ordigni bellici di nuova generazione, come le fionde, i pugnali e le pietre, fino ad arrivare alle catapulte. Inoltre, deve acquisire le innovative tecniche della guerra psicologica, fondamentale il capitolo "Insulti espliciti alle madri dei nemici". Superare l'esame di dizione della frase "Brutto fijo de na mignotta" è indispensabile per la promozione alla classe di servizio K-9 (tenente).
Nell'opuscolo di una sola pagina, che viene fornito durante l'addestramento, c'era un disegno di un soldato tedesco con sotto la scritta "Dovrebbe più o meno essere fatto così, se lo vedi spara!".
A seconda delle attitudini, che emergono durante l'addestramento, la recluta viene destinata ad uno dei cinque gloriosi corpi dell'armata.

Esercito

La vera forza dell'Armata Rossa era la Fanteria, schierata nella tradizionale posa "sprezzo del pericolo". Una volta attaccati, prima di reagire, i soldati dovevano fare 20 minuti di stretching per riacquisire le funzioni motorie elementari.

Сухопутные войска (Truppe di terra), il fiore all'occhiello della macchina bellica sovietica. Si spostavano con efficenza e rapidità. In genere, al comandante bastava dire "In marcia!" e gli oliati meccanismi organizzativi entravano in azione:

- Ivan: “Ma dove vanno quelli?”
- Andrej: “Boh! ho sentito dire a Kursk.”
- Lev: “No, a Kursk ci va il 2° Corazzato. Voi che siete?”
- Ivan: “Mi pare il 4° Artiglieria.”
- Andrej: “Ma che dici? Il 4° è quello di Nikolaj Stepanovič e sono Aviotrasportati!”
- Ivan: “C'hai ragione, però a Kursk batte la sorella di Boris Savojarov, gran bella topa, io vado!”
- Andrej: “Socmel! (tipica esclamazione Estone) Me la ricordo, vengo pure io.”
- Lev: “Aspettate, lo dico a mio cugino Vasilij del 7° Cavalleggeri e veniamo pure noi!”
- Michail: “Dove andate? Posso venire anche io?”
- Andrej: “A stalingrado, comincia a camminare ci vediamo lì!”

La dispersione di un 10% dei soldati era comunque prevista e non costituiva un problema. I russi erano talmente tanti che per fare una scaramuccia, ovunque stavi, ne trovavi sempre una cifra a zonzo senza penarci troppo.

Aeronautica militare

Il temibile caccia "Polikarpov I-16". Quando i piloti nemici lo vedevano iniziavano a ridere fino alle lacrime, una volta accecati perdevano il controllo del loro veivolo.

Советские Военно воздушные Силы (Forza Aerea Militare Sovietica), agli ordini del "Commissario del Popolo per le Robe Con le Ali Tipo Quei Marchingegni di Leonardo per Capirci" Yuri Sbylenko.
Era l'invidia delle aviazioni dell'epoca. I vertici militari sovietici credevano fermamente nell'importanza delle forze aeree. I copiosi finanziamenti (circa un fantastiliardo di rubli dell'epoca), permisero di portare a termine alcuni prototipi che erano fermi all'Ufficio Proletario Brevetti.

  • il Polikarpov I-16, nel disegno originale era una mietitrice, con una sbrigativa riprogettazione divenne un caccia;
  • il Beriev Be-4, un idroricognitore monomotore ad ala alta, poteva atterrare in acqua ma per ripartire occorreva avviarlo in discesa (all'americana);
  • il Kalinin K-7, un bombardiere enorme che per decollare necessitava di una pista di 45 km, a causa dell'assenza di questo requisito, i sei aerei prodotti marcirono negli hangar;
  • l'Ilyushin DB-3, un bombardiere a lungo raggio studiato per arrivare a Berlino, i progettisti dimenticarono però il portellone per sganciare le bombe, furono utilizzati dopo la guerra come silos per granaglie (ancora con le bombe dentro);
  • lo Yakovlev Yak-17, fu ricavato da un progetto giapponese trafugato da una spia, per una errata interpretazione degli ideogrammi, una volta ultimato, volava all'indietro;
  • il Bereznjak-Isajev BI, pensato come trivella per pozzi artesiani e frettolosamente riconvertito in un caccia intercettore.

Marina militare

L'orgoglio della Marina Sovietica: "L'Admiral Ushakov", unico Incrociatore classe Kirov a non essere danneggiato seriamente dalla bottiglia durante il varo.

Рабоче-Крестьянский Красный флот (Flotta Rossa degli operai e dei contadini), agli ordini del "Commissario del Popolo per le Cose Galleggianti per Benino Mica Come la Concordia" Pavel Efimovič Dybenko.
Le quattro flotte navali erano tre: Mare del Nord e Baltico. Fu necessario rimodernare l'obsoleta flotta imperiale, spesso attingendo largamente da tecnologia italiana[1] e tedesca.

  • incrociatori leggeri classe Kirov, basati sul progetto degli incrociatori italiani classe Raimondo Montecuccoli (chiamati all'epoca "i Friabili");
  • corazzate classe Gangut, unità simili alla classe Regina Elena e progettate dall'Ingegnere Vittorio Cuniberti (un nome una garanzia, di naufragio);
  • quattro incrociatori classe Kronštadt, su progetto degli "Scharnhorst" tedeschi. A causa dell'invasione nazista non furono ultimati, mancava il motore. Il tentativo di metterci quello di una Trabant non diede i frutti sperati;
  • diciassette incrociatori della classe Chapayev, evoluzione della classe Kirov. Riuscivano a superare la delicata fase del varo ma affondavano se urtavano un delfino;
  • il cacciatorpediniere Opytnyj (Progetto 45) fu l’unico esemplare progettato interamente in Unione Sovietica. Aleksej Gumilëv (l'ingegnere che l'aveva ideato), fu deportato in Siberia nel Gulag di Oymyakon e usato come legna da ardere.

L'arma vincente furono però i numerosi sommergibili. Grazie ad una tecnica particolare, insegnata all'Accademia Bolscevica "Gente di mare", riuscivano ad eludere i sonar nemici. Tutti i membri dell'equipaggio, gridando all'unisono, imitavano il suono delle megattere in calore.

Forze missilistiche strategiche

L'unità strategica semovente "1S4 Tunguska". Una volta posizionata sulla scrivania del generale nemico, poteva (avendo culo) accecarlo con uno dei tre razzetti.

Ракетные войска стратегического назначения (Forze strategiche Missilistiche), al comando del "Commissario del Popolo per le Strane Cose che Volano" Evgenij Borisovič Kibirov.
Durante la seconda guerra mondiale, la russia sottovalutò l'importanza dei missili strategici. Il 78% dei finanziamenti, avuti da Kibirov, se ne andarono con i fuochi d'artificio durante le celebrazioni della festa nazionale.
Nel 1943, i servizi segreti francesi, avevano segnalato la presenza delle V2 puntate su Londra. Kibirov ne ebbe notizia e si precipitò ad avvisare Stalin del pericolo:

- Kibirov: “Buongiorno Compagno Segretario, le reco notizie drammatiche.”
- Stalin: “Guarda che non è aria, non sono ancora andato di corpo... un attimo che finisco il brodo.”
- Kibirov: “Ma cos'è questa puzza di gas? AIUTOOOOO! ACCORRETEEEE! CI STANNO ATTACCANDO COL SARIN!”
- Stalin: “Ma cosa gridi?! Ho appena scorreggiato, non so se è quello. Cosa mi stavi dicendo?”
- Kibirov: “Compagno Segretario, Goebbels ha messo sotto scacco la Regina con le V2.”
- Stalin: “Uhmmm... mossa singolare... mettiamo il cavallo in C4 e la proteggiamo!”
- Kibirov: “Mi permetta, non ha capito! I tedeschi hanno dei potenti e spaventosi balistici!”
- Stalin: “Lo so, lo so... il basilisco è brutto forte, ma è una creatura leggendaria non sappiamo se esite davvero!”
- Kibirov: “... ma!?... cos!!??... mi vien da vomitare...”
- Stalin: “La vedo pallido, deve essere la fame, prenda un po di brodino!”

In un folle ed immotivato scatto d'ira, Kibirov cercò di strangolare Stalin. Venne arrestato e fucilato nel cortile del palazzo, come spia e nemico del popolo.

Difesa antiaerea

La contraerea russa armata di "Mosin-Nagant M1938". L'arma pesava circa 11 kg, per riposare le braccia, puntavano il cielo facendo turni alternati da 10 minuti.

Войска противовоздушной обороны страны (Truppe della difesa aerea), al comando del "Commissario del Popolo per la Caccia alle Robe che Svolazzano" Vladimir Tarasovič Esenin.
Le principali risorse contro le incursioni aeree, durante la seconda guerra mondiale, erano i cannoni da 60-90mm (ideali contro i bombardieri d'alta quota) e le mitragliatrici da 20-50mm (utilizzabili contro i caccia operanti a bassa quota). Mezzi potenti e affidabili, ad averceli!
Purtroppo i pochi in dotazione erano frutto di fortunosi recuperi dal nemico, per il resto ci si arrangiò con i fucili Mosin-Nagant (erano pochi anche questi, uno ogni due soldati). Quando ci si schierava in posizione antiaerea, si reggeva a turno da buoni amici. Non mancarono comunque i successi, frammentati dagli inevitabili problemi. Alcuni episodi significativi:

  • un Focke-Wulf Ta-183 fu abbattuto al confine polacco, ma precipitò su una scuola causando 34 vittime;
  • un Messerschmitt Me-210 fu colpito nei pressi di Kiev, cadde sui magazzini dell'esercito incendiando le riserve di cibo del 4° Artiglieri. I responsabili furono legati assieme in una fossa e giustiziati a colpi di mortaio;
  • in Lettonia l'intero reparto operante a Riga abbattè (per fame) uno stormo di trecento Pellicani dei fiordi. Circa 80 soldati morirono di indigestione;
  • una pattuglia della difesa aerea, al confine del Kazakistan, causò l'estinzione dell'Aquila degli Urali;
  • un drapello di stanza a Leningrado, colpì un rarissimo esemplare di Grifone della tundra, usato per la caccia alla volpe bianca dal comandante Timur Jurevič Kasparov. I componenti furono trasferiti al fronte e impiegati come scova mine.

Note

Cioè, stai davvero leggendo le ♪♫note♫♪?? Pazzesco!! Nikolaj il ceceno si occuperà di te!!
  1. ^ Sì, hai letto bene! Fare stronzate è uno degli effetti collaterali dell'abuso da vodka.

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