Ariel Sharon

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Sharon si prepara alla finale olimpica dei 100 metri.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ariel Sharon
« Staccare la spina a Sharon? Sarebbe un assassinio: secondo me può ancora avere figli. »
« Da un po' di tempo i nostri rapporti si sono raffreddati: sono andato a trovarlo all'ospedale, gli ho fatto Cucù, e non mi ha nemmeno sorriso. »
(Ancora Silvio Berlusconi su politica del cucù)

Ariel Ravanello אריאל שרון Sharon (Valle degli orti, 1928 - 2014) è stato un vegetale antropomorfo tipico delle colline di Israele, ottimo per brodi e minestre.
Frutto geneticamente modificato di una barbabietola della stirpe di David incrociata con con un porro semita, ha finto per anni di essere prima un militare, poi addirittura un politico e un capo di governo. È considerato il più famoso ebreo nazista della storia.

Sharon nell'esercito

Sharon in questo periodo le provava tutte per aumentare di grado nell'esercito.

Dotato di uno smisurato amor di patria, a 18 anni si arruola nell'esercito e purtroppo[citazione necessaria] ha l'infelice idea di scegliere Sharon come nome di battaglia.
I commilitoni, pensando che si tratti della centralinista di una linea erotica, lo riempiono di morbose attenzioni e fanno a gara per ottenere i suoi servigi.
Dopo qualche anno in Marina passato a fare il mozzo da botte, chiede il trasferimento all'Artiglieria dove ricopre il ruolo di Palla di cannone di Primo grado nella Guerra del Kippur.
Durante una missione di pace nella Striscia di Gaza ha occasione di osservare le vergognose condizioni in cui versano i palestinesi e giura a se stesso che un giorno, se Dio vorrà, gliele renderà ancora peggiori.
Si fa quindi la fama di falco che, se da una parte lo fa salire nella gerarchia dell'esercito, dall'altra lo espone ancor di più agli assalti notturni degli artiglieri depravati che immaginano l'uccello[1] fra le gambe della telefonista erotica Sharon.
Divenuto ufficiale di alto rango nell'esercito israeliano, gli viene addebitato il massacro di Sabra e Shatila, due ragazzine palestinesi che si erano rifiutate di fare il bunga bunga con lui.
I vertici dell'esercito israeliano non possono permettere che qualcuno infanghi la loro specchiata onorabilità[risata necessaria] e mettono Sharon alle strette:

« Per la misericordia di Jahvè, puoi scegliere il tuo destino: vuoi essere impiccato al palo più alto nella Spianata del Tempio o fare il capo del governo? »

Dopo una notte insonne, Sharon scelse la busta 2.

Sharon in politica

Il commissario Basettoni in visita a Obama.

Trascorso un breve periodo come portaborse di Federico Bricolo, diventa primo ministro del governo israeliano con l'ambizioso programma di portare finalmente[senza fonte] la pace in medioriente. Da domani, però.
Nel frattempo si concentra su come sterminare i palestinesi accusati di avere i distributori automatici di bibite che ti fregano il resto.
È uno dei protagonisti insieme ad Arafat dell'intifaida, versione aggiornata del Don Camillo di Guareschi, nella quale i due se le danno di santa ragione[citazione necessaria] fra l'ilarità dei due popoli. Da sganasciarsi dalle risate quando Peppone Arafat lancia una pietra verso la porta della sagrestia e don Camillo Sharon risponde con sessantatre lanciamissili a testata nucleare.
Naturalmente la politica estera di Sharon non si limita ai piccoli screzi con la Palestina, ma è volta anche a leccare il culo mantenere i buoni rapporti con gli Stati Uniti e con l'Europa usando ricordando quotidianamente il pericolo di una nuova deriva antisemita[l'ha detto mio cugino].

La politica estera di Sharon.

Ottimo peraltro il rapporto con l'Italia, cementato dalle visite di Berlusconi e Fini.

« Toh, pensavo che il commissario Basettoni fosse il premier a Topolinia, invece me lo trovo qui a Gerusalemme »
(Silvio Berlusconi su Sharon)
« Grazie per la sua visita, onorevole. Ma chi cazzo è quel pagliaccio con lo zucchetto? »
(Sharon saluta Fini)

La politica di Sharon riesce così simpatica a tutti che un'accidente particolarmente bene indirizzato gli provoca nel 2006 un ictus dal quale si dovrebbe riprendere entro tre anni, appena in tempo per assistere alla sconfitta definitiva del cancro.

Sharon ritorna alle origini

Il commosso cordoglio di Arafat alla notizia della malattia di Sharon.

Come Gesù, che dopo 33 da uomo non ne poté più e implorò di essere crocifisso per tornare nel Regno dei Cieli, anche Sharon non vedeva l'ora di tornare al Regno vegetale e si fece venire un ictus.

« La politica si è fatta complicata, sopratutto da quando il ministro degli esteri italiano è Frattini: è troppo duro, preferisco tornare barbabietola. »
« Resta di stucco: è un barbatrucco »
(Barbasharon si trasforma)

Quando finalmente tornò simile, se non a una barbabietola, almeno a una patata, nessuno si accorse della differenza; specialmente l'ONU che continuò a vedere ignorate le risoluzioni contro Israele pari pari a prima. L'unica a trarne vantaggio fu la signora Sharon che non dovette più scendere alla macchina sotto casa per comprare gli ortaggi[Fonte Terronipedia].
Tra i più costernati vale la pena di ricordare il vecchio nemico Arafat che, morto già da alcuni anni, temeva di ritrovarselo a rompergli le palle anche all'inferno.

La controversa figura di Sharon

Sharon ritratto tra Sabra e Shatila.

O lo si odia o lo si ama, oppure lo si ignora. Non ci sono vie di mezzo, oppure ce ne sono; fatto sta che, se da alcuni Sharon è considerato un criminale pazzoide, da altri è giudicato un politico illuminato ed equilibrato.
Che chi lo giudica in modo positivo siano quasi esclusivamente i suoi familiari non deve dare adito a dietrologie inopportune perché gli stessi familiari sono ferventi sostenitori della marmotta che confeziona la cioccolata e quindi al di sopra di ogni sospetto.
I detrattori lo accusano delle solite cose: il massacro sistematico dei palestinesi e la mano morta sugli autobus, ma chi lo difende ha gioco facile nell'affermare che Sharon non ha mai preso un autobus in vita sua.
Altri puntano il dito sul fatto che non abbia mai guardato in faccia i bambini quando gettava le bombe sui campi profughi, ma lo faceva solo per non passare per pedofilo.
Quando era in vita tutto il mondo arabo ce l'aveva con lui e minacciava di distruggere Israele perché Sharon non voleva dividere i Ferrero Rocher con nessuno.
L'Accademia reale di Svezia ha voluto ribadire la propria indipendenza di giudizio[citazione necessaria] assegnando il Premio Nobel per la pace a Sharon, a pari merito con Pol Pot e con una zucchina.

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Voci correlate

Note dall'orto

  1. ^ Il falco