Architettura futurista

D4 n0nCic10P3d1A, l'3ncIc10p3D14 L337
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Non so se così l'immagine è dritta. Vabbè.
« Per me... l'architettura futurista... È UNA CAGATA PAZZESCA! »
(Fantozzi su architettura futurista.)
« ...Le case dureranno meno di noi. Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città. Questo costante rinnovamento dell'ambiente architettonico contribuirà alla vittoria del Futurismo... »
(Antonio Sant'Elia fa la felicità degli imprenditori edili.)
« L'avessi saputo prima, non avrei mai fondato il Futurismo. »
(Filippo Tommaso Marinetti su architettura futurista.)


Per quelli che non hanno senso dell'umorismo...ZANG TUMB TUMB


L'architettura futurista è una particolare branca dell'architettura che studia come progettare edifici monumentali che non potranno mai essere realizzati.


Storia

Contesto storico

La rivoluzione industriale aveva permesso un incredibile miglioramento della qualità delle abitazioni, tanto che intere famiglie di 10-12 membri potevano dormire in case di ben 15 mq dotate di ben una finestra e acqua corrente gelida, anziché in scomode casupole rurali lontani dalle benefiche ciminiere[citazione necessaria] cittadine.

Sull'onda di questa rivoluzione si giunge, in meno di un secolo, al periodo della Belle epoque. L'architettura futurista si colloca in questo contesto storico, dominato da un clima di assoluta fiducia nel progresso; nessuna ardita costruzione è ritenuta impossibile da realizzare.

O almeno, così si credeva. Fino a che arrivarono loro: gli architetti futuristi.

Caratteristiche, movimento e trasporti nella città futurista

Ciò che caratterizza l'architettura futurista è, prima di tutto, la monumentalità: i futuristi amano progettare megalopoli a misura d'uomo, con passerelle sospese, ponti sospesi, grattacieli sospesi e pene sospese.

Ecco un perfetto esempio di come potrebbe essere il vialetto davanti alla porta di una casa futurista: grandicello.
« Non stai leggendo con la dovuta dinamicità, pezzo di merda »
sembra dire Filippo Tommaso Marinetti, inventore dei baffi.

La città è vista come simbolo della dinamicità e della modernità; al centro di tutto esistono solo, oltre alle grandi strutture, il movimento ed i trasporti.

« Svegliati dai, svegliati! »
(Vicino di casa futurista che ti sveglia alle 4 di notte per impedirti di restare immobile.)

I futuristi, infatti, compresero immediatamente il ruolo centrale che i trasporti avrebbero assunto successivamente nella vita delle città; ma siccome non lo compresero appieno, si rivolsero all'ATM, che negli anni seguenti cambierà nome in La morte del dinamismo.

La tessera ATM di Marinetti.

Nei progetti di questo periodo si cercano sviluppi e scopi di questa novità; l'utopia futurista è una città in perenne mutamento, agile e mobile in ogni sua parte, un continuo cantiere in costruzione, e la casa futurista allo stesso modo è impregnata di dinamicità, qualunque cosa voglia dire.

L'utilizzo di linee ellittiche e oblique simboleggia la maggior dinamicità dei progetti futuristi, privi di una simmetria classicamente intesa e di una logica razionale[1].

La "Città Nuova"

Sant'Elia, considerato l'esponente tipico (se non l'unico)[2] dell'architettura futurista, rappresenta, con le sue proiezioni megalopolitane, un modello di architettura legato soprattutto alla funzionalità più che alla bellezza.

Cosa di cui non avevamo il minimo dubbio.

Antonio Sant'Elia, bello come il Sole. La conformazione della sua testa ci indica chiaramente che egli apparteneva alla specie dell'Homo neanderthalensis.

La sua visione riguardava una città del futuro estremamente industrializzata e meccanizzata, formata da grattacieli monolitici ed enormi con terrazzi, aeroporti incorporati e cagate varie che hanno incarnato l'eccitamento puro e semplice dell'architettura moderna e della tecnologia, oltre ad ispirare i fumettisti nella creazione di Gotham City [3] e quindi dei cartoni animati di Batman.

Nelle tavole per la Città nuova, Sant'Elia non offre solo pochi schizzi su un taccuino, ma una proposta attentamente elaborata; egli progetta numerosi ponti, ascensori, piani stradali e vie pedonali, a vari livelli, per rispondere alle esigenze di mobilità dell'intensa vita cittadina. Dal numero di ponti e strade multistrato utilizzato, si suppone che Sant'Elia immaginasse città popolate da miliardi di abitanti. Per questo venne rinchiuso in manicomio nel 1915. Ma questa è un'altra storia.

Un ponte dentro un altro ponte. Geniale.
Uhm... boh.

È evidente anche l'impiego di nuovi materiali innovativi per l'epoca (cemento, vetro, ferro, tappi di bottiglia) nella progettazione della città, illuminata da luci elettriche, di cui alcune anche con funzione pubblicitaria. Geniale poi l'intuizione che lo porta a sostituire i mattoni con un ugual numero di Brunetta[4].

Critiche ai suoi progetti

L'inesistenza di piante e sezioni e una certa monumentalità dei disegni hanno fatto parlare di Sant'Elia come di un visionario dell'architettura, negando ogni possibilità realizzativa alle sue opere: in realtà egli riusciva a dare ai suoi edifici una volumetria in cui erano leggibili la struttura planimetrica e le sezioni.

« Ecco qui le 150000 Lire pattuite per la licenza di agibilità. »
(Antonio Sant'Elia mentre riesce, con l'aiuto del tecnico comunale, a dare ai suoi edifici una volumetria in cui sono leggibili la struttura planimetrica e le sezioni.)
Un ingegnere che ha appena visionato un progetto di Sant'Elia.

I recenti studi di ricostruzione degli elaborati di Sant'Elia hanno dimostrato che le sue prospettive sono così esatte da permettere di ricavarne dei riporti, dei ridisegni, delle sezioni proporzionate e di giudicarle come "disegni esecutivi", fatti con fini realizzativi.

La mancanza delle piante è inoltre una scelta in linea con la poetica futurista e riflette l'interesse nel produrre soprattutto l'impressione del dinamismo urbano, proiettando lo spettatore nel centro della metropoli moderna, piuttosto che rendere la metropoli attraverso l'astrazione di un progetto. Il rifiuto della planimetria è parte del generale attacco dei futuristi contro le convenzioni e contro la tradizione umanistica: la città futurista, basata sul cambiamento e sul flusso, non ha né un centro né una forma definita, e la gente non sa dove andare ad ubriacarsi il sabato sera.

Le costruzioni di Sant'Elia rompono sia i coglioni che con tutte le tradizioni architettoniche e perseguono l'ideale di una casa "simile a una macchina gigantesca". Tipo un SUV.

Le diffuse superfici oblique permettono, riflettendo maggiori quantità di luce e quindi di calore, di far evaporare più rapidamente i cittadini; questi ultimi possono comunque godere di una maggiore luminosità e di un maggior tepore rispetto a quelle vecchie e passatistiche città nemiche del progresso che sono abituati a vedere.

Progettare un edificio futurista

Seguendo perfettamente la guida Progettare un edificio futurista anche l'architetto più niubbo può progettare questo scempio capolavoro! Forse.
Un architetto futurista soddisfatto di questa guida.

Per progettare un qualsiasi edificio futurista, bisogna tenere bene a mente le seguenti fasi:

1. Disegnare un fabbricato enorme qualunque. Mi raccomando, che sia veramente enorme, surreale ed utopistico;

2. Metterci almeno un ascensore esterno;

3. Aggiungerci contrafforti triangolari o trapezoidali totalmente a caso che non servono a nulla, ma che conferiscono ulteriore volume all'edificio;

4. Inserire l'edificio in una fittissima rete di rotaie e di strade da far invidia alla metropolitana di Berlino[5];

5. Invecchiare artificialmente il foglio che avete usato per il vostro progetto e firmarlo "Antonio Sant'Elia, 1914"[6]


Il manifesto dell'Architettura futurista

Perfetta applicazione del punto 7: il materiale qui impiegato è il lego.


Nel 1914, mentre si trova nel suo ufficio futurista, Sant'Elia viene colto improvvisamente da un insaziabile desiderio di scrivere puttanate: nasce così il Manifesto dell'architettura futurista, una rielaborazione in chiave architettonica del Manifesto del Futurismo di Marinetti.

A chi gli domanda il perché di questo atto folle, il nostro eroe risponde:

« Beh, il futurismo esplora ogni forma di espressione: dalla pittura alla scultura, dalla poesia al teatro, la musica, la danza, la fotografia, il cinema, la gastronomia e persino 'sta grandissima cippa. Sarebbe carino esplorare anche l'architettura. »
(Antonio Sant'Elia.)

Vengono riportati integralmente qui di seguito gli 8 punti del Manifesto, ovviamente in rigoroso ordine futurista:


«PROCLAMO:


7. Che l'architettura futurista è l'architettura del calcolo, dell'audacia temeraria e della semplicità; è l'architettura di tutti quei surrogati del legno, della pietra e del mattone che permettono di ottenere il massimo della elasticità e della leggerezza, fottendocene dell'ambiente. Architetture di solo cemento, polistirolo ed eternit;


Qui, invece, è applicato con successo il punto 1.


5. Che l'architettura futurista farà anche cagare dal punto di vista estetico, ma rimane arte, cioè sintesi, espressione e altre cazzate da intellettualoidi;


3. Che tutti i nostri righelli e tutte le nostre squadre sono rotte, indi per cui utilizziamo linee oblique ed ellittiche: sono dinamiche e hanno una potenza emotiva superiore a quelle delle perpendicolare e delle orizzontali. Quando vediamo la Torre di Pisa, noi futuristi gioiamo;


6. Che la decorazione è un assurdo, con quello che costa. Soltanto dall'uso e dalla disposizione originale del materiale greggio o nudo o violentemente colorato, dipende il valore decorativo dell'architettura futurista. Per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ci vuole un grande pennello;


Punto 8. L'architetto, in questo caso, ha fatto uso di edifici ancora troppo piccoli per i requisiti futuristi...ma ci ha provato.

4. Che, come gli antichi trassero ispirazione dagli elementi della natura, noi - uomini moderni - dobbiamo trovare quell'ispirazione negli elementi del nuovissimo mondo meccanico che abbiamo creato, come il campionato di serie A, il buco dell'ozono, la sonda anale e la patonza, di cui l'architettura deve essere la più bella espressione, la sintesi più completa, l'integrazione artistica più efficace. Forse;


1. Che l'architettura come arte delle forme degli edifici secondo criteri prestabiliti è finita: facciamoli alla cazzo di cane;


8. Che per architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare l'ambiente con l'uomo; rivolgersi all'Impregilo e ricoprire il territorio con edifici megalitici ci pare il modo migliore. Oppure potremmo sempre ispirarci al film Avatar;


2. Che da un'architettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri fondamentali dell'architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà. Le case dureranno meno di noi. Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città. Questo costante rinnovamento dell'ambiente architettonico contribuirà alla vittoria del Futurismo, che già si afferma con le Parole in libertà, il Dinamismo plastico, la Musica senza quadratura, l'ombrello senza stoffa, la bicicletta con ruote quadrate, l'Arte dei rumori, e pel quale lottiamo senza tregua contro la vigliaccheria passatista.»


- Antonio Sant'Elia: “Bello, eh? L'ho appena finito!”
- Amico: “Ma non sarà un tantino lungo?”
- Antonio Sant'Elia: “Lungo? È nemmeno un rotolo futurista!”

Galleria di immagini troppo avanti per i tempi

Ringraziamenti

« Ringraziamo Sant'Elia, che con le sue orride costruzioni ha ispirato gran parte di questo articolo. Anche per la sua tomba non ha saputo rinunciare a quei fottutissimi ed inutili contrafforti trapezoidali, ma per fortuna giustizia è stata fatta e ora, grazie ad una pallottola austroungarica, il nostro amico riposa in un aldilà futurista. Notare in basso i parenti venuti a trovarlo che, dimenticandosi della sacralità del posto, giocano a fare i turisti. »

Curiosità

  • Nessun progetto architettonico futurista è mai stato realizzato. A parte la sopracitata tomba di Sant'Elia[8].
  • L'autore di questa pagina ha portato l'architettura futurista come tesi all'esame di maturità. I professori non l'hanno nemmeno guardata.

Note

  1. ^ Classicamente intesa, ovviamente.
  2. ^ Per fortuna.
  3. ^ Di chiara matrice futurista.
  4. ^ Dimensioni 60×120×250 mm.
  5. ^ Mi raccomando, non deve rimanere un solo angolo di verde in tutta la città, solo asfalto e cemento! ZANG TUMB TUMB!
  6. ^ Tutti, e dico TUTTI i progetti futuristi sono firmati in questo modo.
  7. ^ Smettila di ridere, dico davvero!
  8. ^ Ah, l'ironia della sorte.

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 5 agosto 2012 col 27.3% di voti (su 11).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni