Anita Blake

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« Mi piacciono piccoli, facilitano il sesso orale »
(Anita Blake su Brunetta)
Anita preferisce sempre tenere la pistola in mano.
« Oh, Notre dame, per una volta io vorrei, per la sua fogna come un topo entrare in lei »
(Frollo che cerca di rappare su Anita Blake.)
« Quaranta rose, sessanta euro con Mastercard. Collier d'oro e salvasterzo duecentoventi euro, con Mastercard. Essere in due posti contemporaneamente, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è Mastercard. »
(Un pubblicitario che non sa fare il proprio lavoro.)


Anita Blake è un personaggio troione, protagonista di una saga scritta dall'autrice disadattata americana Lorella Kappa Hamilton.

Il magico mondo di Anita

La collana di romanzi aka poemi epici è ambientata in un mondo parallelo al nostro, in cui licantropi, vampiri, fate, goblin, streghe, ghoul, Ratzinger, Lele Mora, la Gialappa's e altre ignobili creature passeggiano tranquillamente per le strade del suolo americano creando scompiglio nella città di San Luigi, luogo postribolo in cui si svolge la fortunatissima schifezza serie.

Attività e carriera

La formidabile protagonista è resa tale dal suo particolarissimo dono di risvegliare i morti, cosa che le permette di prestarsi sessualmente all'agenzia Porciose Inculate (abbreviato Porciors. Inc), un'inutile agenzia che si occupa di fracassare le balle putrefatte dei defunti per interrogarli riguardo faccende di importanza mondiale: il limite della cloaca massima, la transessualità di Mario De Filippi, la stitichezza di Mubarak, il processo di befanazione di Maria Star e il tic all'occhio della Carfagna in seguito alla vista di Silvio in costume adamitico.

Ma, nonostante già questo dono sia capace di intimidire persino Gheddafi, la piccola porcona è provvista anche di un'ulteriore chicca: controllare le sottocategorie quali i vampiri e gli zombie. I fantasmi e i ghoul sono esentati da simile sfrantecamento di maroni.

Licenza di uccidere

I suoi migliori amici.

Possiede la licenza di cacciatrice e sterminatrice di marmotte assassine, incluso PedoBear. Tuttavia, tale clausola le permette di giocare ad acchiappa la talpa solo all'interno del suo stato o quelli limitrofi facendo venire un diavolo per capello alla piccola nanerottola sterminatrice di marmotte.

Non contenta dei suoi impegni, occupa il suo tempo a masturbarsi con i suoi amici pinguinipeluche e a starsene all'inizio di ogni libro, azzeccata col culo sulla sedia della sua scrivania, bevendo litri su litri di caffè in tazze personalizzate arrecanti iscrizioni come «ATTENZIONE, sono campionessa mondiale di sparacazzate gratuite. A Tremonti gli faccio una pippa» o «Lasciate ogni speranza, oh voi che mi incontrate» o «Peggio per voi se entrate nel mio ufficio mentre parlo con il mio pinguino» e accogliendo strani individui provenienti da tutto il mondo (che si riveleranno, alla fine del poema, gli stessi colpevoli) che le daranno meno di cinque secondi del suo tempo prezioso per accennarle il caso, prima di correre via nell'ufficio del capo (tale Fausto Bertinotti) e lagnarsi perché le è stato assegnato un caso che non voleva. Infine è laureata in Dalla gratis, Lobotomizzazione dei piedi e Analismo soprannaturale.

Profilo psicologico e Religione

In sintesi, Anita è una sociopatica psicotica misantropa affetta da nanismo e disturbo borderline che sostiene la sua parte di indifesa donzella a cui rifilano i casi più sanguinosi e complicati che non le permettono di dedicarsi alla sua attività preferita (sporcellare). Inoltre è campionessa mondiale di sparacazzate, colpi bassi all'autostima, cintura tricolore di mahjong, esperta in missilistica (anche se preferisce i bazooka) premio nobel per chi la dà a tutti, premio oscar per la perfetta interpretazione di bimba innocente, ma porca e maestra di Pokemon di tipo merda. Nel tempo libero è una trombatrice incallita. Insomma, questo piccolo chihuahua pazzoide è solito recarsi agli eventi mondani vestito di ferro peggio di Iron Man.

Nonostante sia una petosa ninfomane, la piccola cara sgualdrina Anita è anche una fervente cristiana e lo dimostra il fatto che non si toglie la croce dal collo neppure se la si minaccia di coito interrotto. In realtà la suddetta vorrebbe ritenersi cattolica, nonostante la smolli persino ad un facocero, sia metà aliena, abbia origini di mezzo mondo, disprezzi il cibo messicano pur essendolo da parte di mamma e scopi con varie aberrazioni della natura quali vampiri, licantropi, zombie, fate, Ken, il cadavere di Charles Manson dopo averlo riportato in vita, ma purtroppo la Chiesa ha scomunicato tutti i profanatori del sonno eterno.

Oltre ad essere una tuttofare ha il pallino del ruolo dell'eroina, e la si vede sempre spesso difendere personaggi vulnerabili, deboli, tendenti al vittimismo che implorano il suo aiuto in cambio di montagne di Pilu. È sconsigliato guardarla, toccarla, parlarle, starle a meno di trenta km di distanza o gridarle aiuto, perché di facile incazzatura. Mestruazioni escluse.

Caratteristiche generali della razza

Anita è un cane di piccola taglia, infatti non raggiunge i 160 pollici, ed ha un corpo mingherlino. In compenso è facile all'ingrasso di tette e culo made in Messico come la compatriota JLO. È molto tonica, non solo per le gare di aviazione che continuamente ingaggia con i suoi quattro pinguini amici, ma anche perché grazie a Rocchetta fa tanta plin plin. È più trasparente di quella cipolla di Aro e di Isabella Swan, con due occhietti scuri da topo e a questo si aggiunge "ogni riccio è un capriccio" grazie alla sua graziosa acconciatura che non accorcia dai tempi dell'asilo. Ha numerose cicatrici sparse per il corpo, tra cui: sette ustioni a forma di dildo, una delle quali è rimasta sul palmo della mano sinistra durante una pericolosa operazione di salvaguardia alla prostata canina.

La Patata Card e i suoi utenti

Durante i vari libri non mancano scabrose scene riguardanti la sua PatataCard che consente a qualunque utente arrapato registrato di usufruire dei benefici del suo disponibilissimo patrimonio. Tra i più importanti personaggi della serie, con la quale Anita stringe una morbosa tossica relazione, troviamo il bellissimo effeminato GianClaudio, un vampiro dalla dubbia età con forti turbe sessuali che, ancora in lutto per la sua compagna persa nelle ere precedenti a causa dei seguaci dell'Opus Dei, non solo tenta costantemente di portarsi a letto la povera mitomane pudica protagonista porcona, ma ha tranquillamente il tempo di dedicarsi ai suoi numerosi locali, famosi per le serate Gay Pride, che vantano una vasta gamma di poveri orfanelli costretti a sculettare in tanga e a dimenare il considerevole batacchio sul palo dell'Eager Beaver davanti rattusi bavosi e deviate ninfomani alla ricerca di quel pepe che manca alla loro merdosa vita di serie C, di fare da intermediario tra ogni genere di mostro in cerca d'aiuto e la sterminatrice di marmotte e di ripetere ogni due righe di dialogo “mia pertusa”, affettuoso nomignolo che il cadavere ha assegnato ad Anita.

Anita testa le capacità dei personaggi tramite una romantica gangbang.

È inoltre dotato di un Apollo 11 nei mutandoni di zia Geltrude boxer, uno spiccato interessamento per la zoofilia, infatti ha il potere di coprire una coppia di due maschi e due femmine di lupo alla volta, e nel tempo libero colleziona Barbie Farytopia. Nel corso dei libri quest'essere piatto di cervello, ma dotato di manganello, riesce a fare della piccola porcona sua "schiava d'Homo sapiens" spegnendo ben presto l'animo guerrigliero di Anita che, nel mentre, ha sempre cacciato le marmotte. Di volta in volta esce una sempre più controversa depravazione in Lazzaro che arriva persino a contagiare la stessa nanetta ninfomane con "l'ardimento di vero godimento", che altro non è che un trascurabile robusto appetito sessuale, fornendole anche una vasta scelta di pezzi di manzo con poco cervello per appagare i propri languorini.

Un altro personaggio, dalla psiche ancora più rattusa e complessa, è quella di Riccardo Zzzzetauomo, che ha il problema opposto del primo amante di mia pertusa poiché ospita durante le notti di luna piena una famiglia di scoiattoli tra il suo folto pelo da grizzly. Di Zzzzzzzzzzz, oltre al fatto che sia noioso da morire, si sa che ha fatto parte delle giovani marmotte, e per questo è spesso vittima delle incazzature di Anita. Col passare del tempo Barbalbero comincia a modificare il suo atteggiamento da galantuomo, cambiando filosofia in “ogni buco è pertuso”, intraprendendo una caotica storia d'amore con mia pertusa che terminerà, dopo rifiuti di proposte di matrimonio, in corna, sbattimenti di maroni, ipotetiche omosessualità, cose dette e non dette e mai viste e manco chieste, con la separazione dei due, con l'attenuante che in ogni libro risbuca nei pensieri della protagonista, ancora vogliosa del suo picchiatello amore. Dunque, nonostante il fatto che Anita sia divenuta "Matrona d'onore delle Pussycat Dolls e dei Micini in Calore", "allupata del Clan Tonno", di cui ZZZZetauomo è a capo in quanto è stata, è e sempre sarà immutabilmente la sua patata preferita, pappona della Chicco, spacciatrice di Sembra talco ma non è, controfigura di Lenny Barbie, affetta da sindrome hitleriana e da nanismo, e ancora drag queen, mezza zebra, cavalla pazza, guaritrice shamana sadomaso e aspirapolvere soprannaturale. È intimorita dalla ricrescita dei peli del signor Z durante il freddo d'inverno, e per questo mette fine alla loro esacerbantemente tragica, fracassatrice di scatole, giramento di testa, emorroide cronica relazione.

A seguire, uno degli altri sfigati che arriverà a fare la fila per farsi una "PatataCard" è Mico Scemo, un potente Roger Garth con un'arma missilistica tra le gambe che in confronto il gamberetto di Franco Trentalance fugge via facendo la ola perdendo tutto il suo pornovigore, il quale entra subito in contatto intimamente, ma molto intimamente, con "mia pertusa", che lo supera tuttavia quanto a sozzerie. Il tutto mentre la piccola figlia d'Umpa Lumpa persevererà nell'imboccare GianClaudio di tartine alla passera.

Via discorrendo, Anita attraverserà un periodo di profonda conversione che la porterà a divenire un'accanita seguace del culto di PedoBear, assoldando come suo pomo di succo il povero minorenne Natalino, costretto alle più atroci torture sadomaso dalla sprucida pazzoide, e inviandolo spesso ad allietare le serate ad Arcore come maggiordomo in bikini.