Andrew Johnson
Andrew Johnson (Rail Gun Valley, 29 dicembre 1808 – Elizabethton (sì, esiste un posto al Mondo con questo nome), 31 luglio 1875) è stato il 17º Presidente degli Stati Uniti d'America, ma non lo sarebbe MAI[citazione necessaria] diventato se quello stronzone di John Wilkes Booth non avesse assassinato il suo ben più illuste predecessore Abramo Lincoln.
La vita in breve
Johnson era figlio di due poverissimi contadini del sud e in seguito, crescendo, si guadagnò da vivere facendo lo sguattero e il sarto.
Aspetto e psicologia
La vita grama di Johnson influì parecchio sul suo aspetto fisico:
- la faccia era costantemente bloccata in un'espressione da pitbull pronto ad addentare qualcuno;
- aveva delle borse sotto gli occhi tanto grosse, che la gente quando lo vedeva gli chiedeva se stesse per partire per un lungo viaggio;
- aveva la pancetta da alcolizzato, che mascherava con un corpetto di sua madre;
- era stempiato solo da un lato della testa, questo dettaglio era enfatizzato dalla sua abitudine di pettinarsi i capelli dal lato opposto alla stempiatura.
Anche nel vestiario Johnson non poteva fare a meno di distinguersi:
- finché faceva il sarto indossava dei vestiti che rattopava lui stesso con delle toppe ricavate dagli indumenti che rubava dai cassonetti della Caritas;
- diventato governatore del Tennessee era solito indossare un completo da cacciatore di taglie, nonostante non sapesse sparare manco con la fionda;
- quando poi divenne presidente si fece fare, su misura, uno di quei mantelli da regnante inglese, sapete, quelli rossi con ilAvanzate
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rivestimento in pelo di dalmata.
Per quanto riguarda la psicologia, il futuro Presidente degli Stati Uniti era sicuramente affetto da:
- manie di persecuzione;
- megalomania;
- complesso di inferiorità;
- sociopatia;
- disturbo evitante di personalità;
- dulcis in fundo ablutofobia, che per chi non lo sapesse è la paura di lavarsi e no, questo termine non è stato trovato su Wikipedia.
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Carriera politica
Johnson cercò in tutti i modi di migliorare le sue misere condizioni e l'occasione gli capitò durante le elezioni comunali del suo paese; senza pensarci due volte si presentò alla porta del candidato favorito e si fece assumere come assessore al lavoro, millantando le sue presunte capacità organizzative maturate in sartoria. Il candidato sindaco ci cascò in pieno e quando vinse le elezioni si ritrovò con un mezzo incapace rabbioso tra le scatole, che si rese subito malvoluto da tutti i suoi colleghi d'ufficio. Quando poi la giunta comunale decise di buttarlo fuori, Johnson aveva ormai allacciato dei rapporti di amicizia con dei senatori a vita, che prima lo fecero diventare Governatore del Tennessee (e vi risparmio l'elenco delle cazzate che ha fatto) e poi lo assunsero al Congresso come senatore semplice.
Johnson nonostante fosse uno sfegatato sudista amava la sua poltrona al senato e lo stipendio che gli davano, per questo motivo fu l'unico senatore sudista a continuare a partecipare alle sedute del Congresso durante la guerra di secessione, mentre tutti gli altri le boicottarono aspramente. Probabilmente fu per questo motivo che Abramo Lincoln lo scelse come vice presidente: creare un governo assegnando quella carica a un confederato poteva essere un ottimo modo per velocizzare la fine della guerra e ottenere consensi. Il ragionamento di Lincoln si rivelò esatto, anche perché era lui e solo lui a comandare, Johnson era più un figurante, che doveva leggere qualche discorso per placare gli animi e basta, ma quando il Presidente venne assassinato e la carica passò al suo vice, la frittata era servita.
Presidenza
Essendo uno che capiva poco o niente di politica, Johnson andò sul sicuro, limitandosi a portare avanti il piano di Lincoln, cioè ricostruire il Sud e pacificarne gli animi, ma non aveva l'energia e il prestigio del predecessore, anche perché era solito atteggiarsi come un leghista. Per questo motivo subì numerosi attacchi dai radicali del Nord, il suo piano inoltre si scontrava con quello del Congresso, largamente dominato da repubblicani catto-radical-taleban-iperliberist (un po' come Ronald Reagan e George Bush), che volevano punire gli Stati del Sud e sottoporli a: controllo militare, sharia cattolica e obbligo di farsi il bagno una volta al mese invece che una volta all'anno.
I suoi oppositori gli impedirono quindi di attuare diversi provvedimenti in favore del Sud e di quattro milioni di neri emancipati, che infatti continuarono ad essere trattati come feccia, sia dai loro vecchi padroni che da quelli che li avevano liberati; lo stesso Ku Klux Klan era composto prevalentemente dagli stessi Repubblicani catto-radical-taleban-iperliberist che meno di un anno prima bestemmiavano nelle piazze contro gli schiavisti del sud.
Questo comunque non gli impedì di fare anche grandi cose: un evento importante della sua amministrazione fu l'acquisto dell'Alaska, ceduta agli USA per 7,2 milioni di dollari dalla Russia, nonostante la richiesta dei russi fosse di 1,5 milioni. In seguito anche il Nebraska fece domanda per entrare nell'Unione, domanda che venne approvata da Johnson il 1º marzo 1867. Quest'ultimo affronto fu la goccia che fece traboccare il vaso[1], spingendo i membri del Congresso ad aprire una procedura di impeachment contro il Presidente, ma la votazione diede parere negativo: infatti quel giorno c'era la finale di campionato e quasi tutti i senatori erano rimasti a casa.
Nel 1869, scaduta la carica, tentò di nuovo di essere eletto alla Camera e al Senato, ma venne sempre respinto, con la motivazione che era un fottuto confederato sudista e che stava sulle balle a tutti quanti; obbligandolo a ritornare al suo vecchio mestiere in sartoria. In seguito nel 1873 il presidente Ulysses Simpson Grant lo nominò di nuovo senatore con l'unico scopo di sfogare su di lui la sua rabbia repressa, prendendolo per il culo a sua insaputa.
Morì il 31 luglio 1875 e venne sepolto presso il cimitero nazionale di Greenville, nel Tennessee; i locali raccontano che nelle notti di luna piena il suo spirito si aggira per il cimitero, ringhiando verso i passanti che camminano all'esterno.
Curiosità
- Johnson è uno di quei rari casi di leghista del sud, infatti aveva un modo di porsi e di ragionare che era un misto tra: Bossi, Borghezio e la Moratti.
- La città dov'è nato Johnson si trova nella Carolina del Nord, che geograficamente si trovava in territorio sudista; probabilmente questo fatto deve avergli provocato non poche confusioni in gioventù, influendo sul suo strambo modo di fare.
- Anche Johnson sarebbe dovuto morire durante l'attentato a Lincoln. Quello che gli avrebbe dovuto sparare si era recato a un bar per bere qualcosa e scaricare la tensione prima di compiere il criminoso gesto, ma alla fine si ubriacò senza fare nulla. Quando si dice "la sfiga".
- Nonostante non ci siano parentele, il futuro presidente Lyndon B. Johnson, avrà una carriera politica simile alla sua. È proprio vero che "la storia si ripete", specialmente quella brutta.
- La nota marca di shampoo Johnson & Johnson prende il nome proprio dai due presidenti sopracitati: entrambi facevano piangere.
- Johnson si è presentato alla cerimonia di giuramento mezzo ubriaco: evidentemente la triste fine del suo predecessore deve averlo sconvolto, spingendolo a soffocare il dolore con l'alcol. O forse no?
- I suoi tentativi di risistemare il sud erano motivati da un sano, genuino e spontaneo desiderio di vendetta.
- È uno dei presidenti più odiati, ma solo perché era un confederato del sud, se fosse stato un unionista del nord sarebbe stato apprezzato almeno, almeno quanto Jimmy Carter.
- Johnson è stato la prova vivente che il sogno americano esiste, o quanto meno che è esistito: infatti è stato l'unico presidente americano ad aver fatto carriera partendo dallo status di "morto di fame" totale.
Preceduto da: Il preferito dagli americani 1861 - 1865 |
Andrew Johnson Presidente degli Stati Confederati del Sud 1865 - 1869 |
Succeduto da: Il 7º Cavalleggeri, o era l'8°? 1869 - 1877 |
Note
- ^ Dai, far entrare il Nebraska negli USA è un po' un affronto.
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