Aladdin

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(Rimpallato da Alladin)
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Il protagonista del film.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Aladdin
« Ti fidi di me? »
(Aladdin a Jasmine l'11 settembre 2001)
(Aladdin, sempre a Jasmine, poco prima di decollare sul tappeto volante)
« Non sempre le cose sono quello che sembrano »
(Il genio sui suoi gusti sessuali)
« Chi va a Roma, perde poltrona! Principe Abubù! »
(Jafar durante un'overdose di doppiaggio italiano)
« Un giorno, Abù, le cose cambieranno. Saremo ricchi, vivremo in un palazzo, e non avremo un solo problema al mondo. »
(Aladdin su sarcasmo)

Aladdin è un film d'animazione della pseudo-nazi-produttrice Disney. La storia è tratta dal romanzo "Le mille e una notte", una raccolta di storie che parlano di un sultano che in una notte se ne fa mille. In particolare, questo film riprende la favola di Aladino, il telefono che fa il telefonino. Ovviamente, censurando qua e là la trama è diventata quella che conosciamo: un ladretto pulcioso trova la lampada del Genio e sposa la principessa, sconfiggendo un cattivissimo Gran Visir e il suo spaventoso uccello Iago.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Aladdin mentre distrae l'amata con un fiore per sbirciare nel colletto.

La trama riprende quella di Aladino, modificata con qualche ritocco qui e li (come le canzoni, fortunatamente assenti nel libro, per ovvie limitazioni letterarie).

Aladin è un ladruncolo che rubacchia per vivere (o come dice lui, "solo ciò che servirà... cioè tutto."), insieme alla fedele scimmietta Abù nella magica città di Agrabah, in Israele. Viene perennemente inseguito dalle guardie reali del palazzo che, come si vede nella canzone iniziale, sono pagate per insultarlo. Le guardie sono comandate dal perfido Razoul Sgarbi, che lo insulta meglio di tutto il plotone.

Un giorno assiste all'ingresso di un violento sultano venuto a chiedere la mano della principessa Jasmine, ma questo inizia ad importunare i ragazzini della città, sfruttando la sua lunga frusta. Aladdin li salva, ma viene (ovviamente, quello è lo scopo del gioco) umiliato e gettato nel fango. Però sa che un giorno la sua vità cambierà. Del resto stiamo parlando della Disney, lui è il protagonista...

Nel frattempo, la bella principessa Jasmine rifiuta anche l'ennesimo pretendente, contrariamente ai desideri del padre sultano che vorrebbe vederla procreare un successore, indipendentemente dall'amore ed altre segate.

Ma un cattivo trama nell'ombra: è Jafar, il perfido assistente di palazzo, un visir che insieme al suo uccello Iago vuole impossessarsi di una magica lampada da cui, sfregandola, fuoriesce sperma un genio che esaudisce tre desideri. Per conseguire il suo obbiettivo ipnotizza il sultano, per far si che lo aiuti alla ricerca di un "diamante allo stato grezzo". Apparentemente potrebbe sembrare che abbia intenzione di cercare un diamante, ma sta parlando di una persona che all'esterno non dimostri tutte le qualità che ha poi all'interno. Un po' come Platinette.

Jasmine fugge dalla monotona vita del palazzo, travestendosi da sgualdrina di strada (e per farlo gli è bastato sciogliersi i capelli), e si dirige verso il mercato. Qua trova un bambino affamato e gli dona una mela presa dalla bancarella, ma il mercante la scopre e decide di tagliargli la mano. Insomma, la morale è: non aiutare mai un bambino in difficoltà, è ovvio. Ma Aladdin interviene e con una scusa stupida delle sue la porta via. Ovviamente le scuse stupide delle sue non reggono per più di trenta secondi e deve fuggire dalle guardie imperiali (capitanate da Razoul Sgarbi) che lo vogliono affettare vivo.

Il visir nel mentre utilizza un imponente macchinario attivato dal suo uccello Iago che gli fa scoprire che il suo diamante è Aladdin. Vedendolo in compagnia della principessa, da l'ordine di catturarlo per avere due piccioni con una fava.

Dopo la cattura Jafar mente a Jasmine dicendole che Aladdin sarà giustiziato tagliandoli l'uccello (no, non Iago). In preda al puro terrore[citazione necessaria], la principessa cade in depressione e impazzisce. Jafar si traveste da vecchietto, va a trovare Aladdin nelle prigioni e gli racconta una storia di una lampada meravigliosa all'interno di una Grotta nel deserto, che a parte il fatto di essere una gigantesca testa oscura di leopardo parlante è del tutto normale. Aladdin si fa facilmente fregare e raggiunge la caverna, trova la lampada e la riporta al vecchietto. Nel mentre, incontra Indiana Jones, lo uccide e lo deruba del tappeto volante che aveva sfruttato. A causa di un peto di Abù la caverna inizia a crollare; Aladdin rimane intrappolato. Cioè, in realtà nel mezzo accadono altre cose, ma la situazione finale è prevedibilmente questa.

Sfregando la lampada senza una ragione, Aladdin risveglierà il Genio, che gli offrirà di fargli esaudire tre desideri. Raggirandolo riesce a farsi portare fuori dalla caverna senza consumarne nessuno, e poi esprime il primo divenendo un principe, il principe Alì Ababwa (o almeno così riporta l'inaffidabile Wikipedia, tutti lo chiamano Ali Ababua).

Jafar decide così di sposarsi Jasmine, accomodando in questo modo anche il sultano che avrebbe gradito un nipotino con il pizzetto.

Ma, in distanza, arriva un corteo...

« Principe Alì, eccolo li, Alì Ababwa »

Con queste parole il Genio introduce Aladdin travestito, mentre sono seguiti da un miliardo di schiave che sono tutte piene del loro principe Alì e da fachiri, fornai, cammelli d'oro, palloncini di gorilla giganti, pavoni colorati e una schiera di puttanate che vorreste anche voi.

Aladdin si presenta a Jasmine come principe, la porta a fare un giro sul tappeto volante, ed infine le propone il gioco delle 3 carte. Jasmine rimane scioccata dall'abilità di Alì nei giochi di pestigio e decide di sposarlo. L'amore trionfa.

Jafar tenta di uccidere Alì ma non ci riesce, il Genio lo salva, Jasmine piange bla bla bla, e alla fine Jafar capisce che Alì è Aladdin (mente acuta!).

Lo deruba così della lampada e diventa re grazie al Genio, sposta il suo castello sulla cima di un monte, diventa un mago potentissimo e, se tagliamo un pochettino la trama perché vi siete stufati di leggerla, diciamo anche - tra amici, eh... - che diventa pure un Genio. Quindi la cosa dei tre desideri è una cazzata, perché ne ha espressi quattro. Aladdin però imprigiona quell'idiota di Jafar-Genio nella sua nuova lampada e lo sotterra nella remota località di Arcore, sperando che nessuno lo ritrovi più e usi i suoi poteri di Genio malvagio per infliggere male al mondo.

Infine, il Genio propone ad Aladdin di aumentare ancora le dimensioni del suo pene, ma questo dinanzi lo libera. Aladdin e Jasmine si sposano e tutti vissero felici e contenti.

Personaggi

Aladdin

La coppia in una foto scattata durante la luna di miele a Mirabilandia.

Figlio segreto di Bin Laden, Aladdin è un piccolo straccione, giovane e senza futuro, che tempo addietro aveva iniziato a studiare per intraprendere la carriera di avvocato a Milano. Stroncato dai tagli sulla scuola, e dopo aver invesito tutto nei bond argentini è divenuto povero e si è trasferito in Israele, dove ha iniziato a vivere da straccione e rubacchiare cibo. Mosso da un grande spirito di gentilezza e bontà, farebbe di tutto pur di arrivare all'ano alla mano della bella Principessa Jasmine. Divenuto alla fine del film un grande amico del Genio, ha espresso il desiderio di fare altri due sequel e di apparire in una serie televisiva. E questo spiega perché il Genio, vergognatosi delle sue azioni, abbia esaudito il suo desiderio di implodere.

Jasmine

الأميرة ياسمين nella sua lingua madre (il francese), è una bellissima principessa d'oriente, nota in tutto il mondo per la sua strana passione di indossare un reggiseno i cui bordi cadono ogni cinque secondi di film. Mulatta, con due tremendi orecchini inguardabili e una capigliatura nera da non commentare (meglio di no, ha una tigre personale di guardia), Jasmine è una delle più belle principesse Disney. Lungo il film si traveste da prostituta per andare al mercato, come fanno le donne tutt'oggi, e serve Jafar in ogni suo minimo desiderio una volta che lui ottiene il potere. Inoltre, Aladdin se la porta via sul tappeto per una lunga parte del film, in cui non-si-capisce-proprio-bene-cosa-diavolo-facciano-trenta-minuti-fuori-dal-palazzo, ma sappiamo per certo che le parole che Jasmine pronuncia a suo padre al rientro sono:

« Uao, babbo, è stato meraviglioso, mi ha portata a fare un giro [...] »

Oltre al seno e al culo, ogni tanto parla, ma dice ovviamente cose inutilissime e fuorvianti.

Il Genio della lampada

Il genio della lampada incontra Aladdin.

Il Genio della lampada è un genio che vive in una lampada. Può fare qualsiasi cosa, da trasformarsi in una cassetta della posta a far apparire Paolo Bonolis nel deserto. Vive strettino in una lampada, ed esce circa ogni 100 anni per esaudire tre e solo tre desideri del suo padrone, che non possono comprendere:

  1. Far innamorare qualcuno di qualcun'altro
  2. Resuscitare i morti (sarà per un'altra volta, Micheal!)
  3. Uccidere (per quello esiste il Death Note, gente!)

Anche se le seguenti clausole non sono specificate, non può neanche:

  1. Esprimere di poter esprimere più desideri (troppo furbi!)

Jafar

Jafar, il malefico consigliere.

Jafar è uno spietato e malvagio consigliere, dalla lunga barba e volto diabolico (vedi foto). Ha sempre con sé un grosso uccello (Iago) che lo aiuta e conforta nei momenti duri. Ha anche un bastone a forma di serpente col quale ipnotizza la gente e ha accesso alle discoteche più esclusive.

Il suo obiettivo è di divenire sultano, in qualsiasi modo: o esprimendolo come desiderio al Genio, o sposando la figlia dell'attuale sultano, Jasmine. Durante il film diviene sultano per circa cinquanta secondi, ma poi arriva il solito scassapalle del protagonista e lo frega in modo abbastanza cretino: diviene difatti un potentissimo genio. Viene poi sigillato nelle sabbie eterne, anche se verrà facilmente liberato nei sequel per necessità di trama. Ma soffermiamoci un attimo sul suo uccello: Iago è un uccello malvagio e crudele, spietato la metà del proprietario. Lungo l'avventura il suo aiuto sarà necessario, ma alla fine finirà sigillato nella lampada con il padrone.

Sultano

Il sultano mentre chiede al genio di allungargli il pene di una decina di centimetri.

Il sultano è un vecchio bonaccione che si diverte a fingersi sultano. Il suo vero nome è sconosciuto, ma sappiamo di sicuro che deve essere molto stupido. Tutto quello che vuole è un marito per la figlia e, ovviamente, un erede da essa. Ha provato più volte ad ottenerlo direttamente con un incesto, ma se solo non fosse stato così stupido da regalare alla figlia una tigre malesiana al suo tredicesimo compleanno...

Si emoziona per qualsiasi cosa, da quando la figlia scappa a quando Aladdin la sposa, come se fosse sull'orlo di un infarto. Non sappiamo come finisca alla fine del film, ma è verosimile che si metta a giocare coi trenini, spiegando così la sua completà inutilità nei sequel.

MESSAGGI SUBLIMINALI CERTIFICATI DAL MOIGE E IL CENTRO CULTURALE SAN GIORGIO

Il Centro Culturale San Giorgio si è prodigato, in collaborazione con il Moige, sotto la direttiva della semi-sconosciuta A.S.D.F. (Associazioni Scassapalle Dei Film) per rintracciare messaggi subliminali anche in questo film. In poco tempo è saltato fuori questo:


In seguito alla notizia, il tutto è stato smentito qui. Ma ovviamente, la salvaguardia per la protezione dei bambini è scattata, e il Moige ha iniziato la guerra in Medio Oriente, nel tentativo di distruggere ogni traccia di mondo arabo che si trova nel film.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

La ricca residenza del sultano.
  • Anche se in oriente la gente è nera, nel film sono tutti mulatti. I casi sono due: o la Disney è razzista, o siamo tutti daltonici.
  • Nella versione originale del film americana, il personaggio di Jafar non era un politico.
  • La canzone "Il mondo è mio" è al primo posto nella top delle canzoni Disney preferite dalle bimbeminkia.
  • Il Genio, quando incontra Aladdin, mima la voce di Mike Bongiorno, che per questo si è rivoltato nella tomba (no, quello dopo...)
  • Per un fotogramma, il Genio si trasforma in Adolf Hitler e incita i bambini alla supremazia della razza ariana. La Disney non c'entra nulla, è colpa dell'animatore italiano del film, Benito Mussolini.
  • Se scomponiamo a caso le lettere della frase "Aladdin sultano", viene fuori "Dalla non studia". Questo, secondo molti, è un messaggio subliminale del doppiaggio italiano che accusa Lucio Dalla di essere un ignorante. Il Moige ci salverà, abbiate fede.