Aiuto:Tipi di umorismo

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Come è stato scritto nelle linee guida, il concetto di divertente è molto personale e relativo. Qui tuttavia abbiamo cercato di categorizzare i vari tipi di umorismo perché noi siamo dei fottuti precisini.

Cosa fa ridere (secondo me, ma siccome sono un mezzo dio, vale per tutti: chiaro?)

  • Nonsense: si parte facendo un discorso sensato, ma si finisce in provincia di Arezzo, è successo anche a mio cugino che però non ha mai catturato un luccio a mani nude. Sostieni la lotta all'estinzione della ninfomania. Scherzi a parte, questo gioco è bello solo quando dura poco, se non arresti i tuoi deliri prontamente e metti un bel punto e a capo rendi l'articolo farneticante e palloso, perché non è un caso che esista l'accusa per le fantasie personali.
  • Sarcasmo: si distingue dalla critica perché scrive il contrario di quello che vuole veramente affermare. E se non siete d'accordo con me, sappiate che lo ha detto anche Berlusconi, e se lo ha detto lui, deve essere giusto per forza. Attento ai comunisti che mangiano i bambini! Cribbio!
  • Ironia: descrivere fatti reali, ma con scetticismo. Con una nonchalance da farli sembrare assurdi. Tutto sommato simile al sarcasmo; ma tra il sarcasmo e l'ironia c'è la differenza che c'è fra un rutto e un sospiro.
Come confermato dai raggi X e dal sesto senso di Gregory House, il tumore si sta estendendo. Due mesi di vita.
  • Inversione ad absurdum: se vuoi parlare di qualcosa che è ridicolo per una qualche caratteristica stranota e risaputa, scrivere che le cosa stanno così, non farà ridere nessuno. Parla in modo serissimo di come le cose non stanno così, senza cedere all'enfasi di voler sottolineare che stai facendo un'inversione. Porto due esempi in proposito:
    • Errato «Allora il codice della strada è un'insieme di regole che non vanno assolutamente per nessuna ragione rispettate! Per nessuna ragione! Ho detto che non si deve!»: Se mi sottolinei tre volte la battuta, mi stai dando del deficiente, perché pensi che io non l'abbia capita al primo colpo. Se scrivi così perché non hai niente altro da scrivere e devi allungare l'articolo, è meglio che tu non scriva proprio.
    • Corretto «Il guidatore dovrà assicurarsi che la lancetta del tachimetro raggiunga correttamente l'ultima tacca quando si guida a tavoletta.» Oltre che non essere sottolineata più di quanto non serva, il linguaggio è tecnico, per cui uno che non vi presti attenzione potrebbe anche pensare che sia un estratto vero e proprio del codice della strada.
  • Umorismo nero: questa tecnica fa un uso abbondante di cinismo e non esita fare ironia, sarcasmo e battutacce su tabù che in teoria non vanno nemmeno sfiorati, annientandoli. Fare attenzione a non risultare solo (troppo) offensivi, perché essere (gratuitamente) offensivi fa ridere solo i bimbiminkia. Lo dico sempre di fare attenzione. L'avevo detto anche a Himmler, ma lui non ascoltava mai.
  • Registro linguistico fuori luogo: paroloni tecnici e lunghissimi, al limite della bestemmia (es: costipazione, irredentismo, topologia multidimensionale) per parlare di cagate, un ottimo modo per farlo è ispirarsi agli articoli seri della malefica.

Il contrario è usare un linguaggio colloquiale per parlare di argomenti seri, hai mai sentito parlare due bimbiminkia di come risolvere il conflitto di interessi?

  • Riferimenti a cose collegate per caso con l'argomento: si parla di istituto agrario e saltano fuori i cerchi nel grano. A parte il fatto che compaiono nei campi, non è che c'entrino molto...
  • Riferimenti a cose che non c'entrano assolutamente: « ... ne deduciamo che nemmeno il quadrato esiste. Esso è stato inventato dai tellariti nella loro guerra con la lega interstellare delle caramelle all'arancia per bloccare il computer dei loro armamenti ... » Articolo: Quadrato. Il collegamento "Una pagina a caso", è molto utile per trovare l'ispirazione necessaria.
  • Riferimenti sessuali: Non siamo puritani, per cui sono benvenuti alla condizione che contengano una battuta forte. Un articolo è costituito, in media, dal 20 al 50% di battute taglienti (sei costretto a fermarti a ridere e continuare successivamente la lettura dell'articolo) e per il resto di una tessitura connettiva contenente battute di minore portata che servono a non farti perdere la voglia di continuare a leggere. Parolacce, bestemmie e porcate dovrebbero appartenere alla sezione più tagliente altrimenti tendono a diventare volgari e basta.
  • Epos interrotto: (Attenzione: non è un metodo anticoncezionale valido) Si parte con un linguaggio altisonante, "epico", e si scade proprio sul più bello con qualche banalità oppure rovinando l'atmosfera. Es.: Utilizza questa tecnica con coscienza, figliolo. Sii modesto e prudente. Ricordati cosa ti disse il tuo povero padre morto di fatica mentre cercava di portare a casa un pezzo di pane: «Cazzo quanto pesa!».
  • Rivisitazione di quanto detto: nel linguaggio di tutti i giorni utilizziamo tutta una serie di sottintesi che ci portano a interpretare ciò che viene detto in un modo anziché in un altro. Se alla fine di quel che hai scritto, fai invece capire che ciò che hai detto andava interpretato in un altro modo hai buone probabilità di far ridere il lettore. E sappi che se il lettore ride di te, è perché sei un patetico coglione.
  • Finte censure: un tipo di umorismo indicato per gli articoli a stampo satirico verso i centri più potenti, le frasi censurate andrebbero sempre seguite da una frase contraddittoria ad essa che sia la più comoda per chi comanda le finte censure non fanno ridere, Nonciclopedia non esiste, voi amate il Grande Fratello
  • Elenco con fulmen in clausula: Comincia un elenco con un ordine logico e sconvolgi tutto di punto in bianco. Esempio (tratto da "inconvenienti comuni" nell'articolo "Generatore di bande nere"):
    • Le bande nere presentano chiazze brune intorno al centro
    • Le bande si presentano di colore bianco.
    • Una fastidiosa banda nera mi continua a coprire la faccia.
    • I cavolfiori bolliti mi causano rush alla base del collo.
    • Odio studiare matematica.

Cosa mi fa piangere/cagare/vomitare/urlare di rabbia

Sono contagiosi: non lo sapevate?

Tralasciando cosa non mi fa ridere, passo direttamente a cosa dovrebbe trovarsi in un secchiello con il marchio "pericolo biologico" invece che su Nonci.

  • Battute su Chuck Norris & Co: Esiste una misura per tutto (sì, anche per il culo di tua madre, è l'ettometro cubo): se ne metti una ogni tanto, non scoccia. Diciamo che la media di una battuta ogni sette articoli è un buon rapporto. Se diventano di più fai schifo. Tu, oltre che gli articoli. E sottolineo che se credi che certe porcate mi possano divertire mi stai anche insultando.
  • Corollario: perché nei messaggi di servizio invece si continua a citarlo? È un altro contesto: quello che fa ridere è anche il fatto che nei messaggi di servizio ci si aspetta un minimo di serietà, per cui anche una battuta scontata diventa più divertente, si crea un effetto background molto piacevole, inoltre viene citato sempre tramite appellativi non diretti (es: "l'Altissimo, "Il Sommo"). In ogni caso sono concetti al di là della tua portata: limitati a ridurre le battute su Chuck.
  • Battute triplicate, quadruplicate, etc.: Odio quando mi raccontano due volte la stessa barzelletta. Leggerla due volte è umiliante. Se pensi di basare un intero articolo su un solo carattere ironico del soggetto, crea una voce sul NonDizionario
  • Prevedibilità: Certe battute sono così scontate che le prevedo prima di leggerle, è umiliante quanto rileggere due volte la stessa battuta. Cercate di sorprendermi, invece.
  • Mancanza di ritmo: Già meno grave. È quello che succede quando un articolo ha una punteggiatura fatta male. Le battute taglienti devono colpire come una martellata. Tarando bene i punti, le virgole e i paragrafi il lettore accenta correttamente la martellata. Il rischio, altrimenti, è che passi oltre senza nemmeno accorgersi che è stata fatta una battuta.
  • Orrtoggrafia sbaglieggiuta: Se faccio fatica a capire cosa si sta cercando di dire, mi annoio e non mi gusto nemmeno le battute.

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