2001: Odissea nello spazio

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. 2001: Odissea nello spazio
« Questo film mi ha fatto venire la nausea... »
(Hal su interpretazione di se stesso nel film)
« Se qualcuno ha capito il significato di questo film lo spieghi anche a me. »
(Stanley Kubrick su 2001: odissea nello spazio)
« È un capolavoro della storia cinematografica mondiale. »
(Persona che si è addormentata a metà del film ma non ha il coraggio di ammetterlo)
2001: Bill Gates nello spazio

2001: odissea nello spazio è un film fatto nel 2001 dallo sconosciuto figlio dell'inventore del cubo di Rubik: Stanley Kubrick. Il film è stato rinominato dai critici 2001: odissea nell'ospizio o anche 2001: odissea di sto cazzo per la sua eccessiva lunghezza: a guardarlo interamente si diventa vecchi.

Il film è altamente ricco di significati filosofici e psicologici, come per esempio il fatto che più un computer è grosso e più è intellettuale e che intorno alla terra girano bambini orripilanti chiusi in delle bolle che ci sorvegliano.

Colonna Sonora

La colonna sonora è coronata da una spiccante fantasia: infatti l'unico brano (che si ripete 3 volte) è Così parlò Zarathurstra di Strauss. Forse è stata scelta solo per rendere il film più possente; oppure perchè colui che ha scelto la colonna sonora voleva mandare a quel paese l'intero progetto e farsi le pippe.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

La storia, dopo una ventina di minuti di pubblicità su National Geographic e il documentario sul perché le scimmie urlano quando non ce n'è motivo, inizia dopo il ritrovamento di un parallelepipedo nero pece messo sulla luna da qualcuno in data ignota.

Il celeberrimo monolite nero potrebbe ora trovarsi fra le gambe di Emma Watson.

Come al solito i terrestri spacconi e presuntuosi pensano di essere gli unici a poter viaggiare nello spazio tranquilli e beati e si domandano chi possa averlo mai messo lì come dei pirla quando esistono un milione di ipotesi plausibili: altri esseri umani, alieni, Majin Bu, Brus The Bass-Master, Larry Scott the Noisemaker... a questo punto tutti se ne fottono del parallelepipedo e incomincia per la seicentesima volta un'altra storia dopo un breve stacco di 4 ore e 45 minuti in cui si vedono foto a caso di pianeti, satelliti e stelle e si sente della rilassante musica classica che spaccherebbe i maroni anche a un toro in astinenza da 7 mesi.

I protagonisti sono degli astronauti idioti che passano il loro tempo a parlare con un computer di nome Hal (perché nel 2001 i computer avranno nomi e saranno adottati, abbandonati in autostrada e si innamoreranno) e a convincersi che la sua opinione sia migliore della loro.

"Hal Gates"

La locandina del film, offerta dal reparto geriatrico dell'Università della Terza Età

Il computer si rivelerà essere nientemeno che l'incarnazione di Bill Gates fuso con un Windows 98 che come sempre andrà in tilt per la minima cagata, quindi ammazzerà tutto l'equipaggio nei modi più svariati e lascierà in vita un povero sfigato costretto a finirsi il viaggio da solo senza nemmeno una rivistina porno.

Questi, molto arrabbiato, ammazzerà il computer che era l'unico a fargli compagnia e inizierà a vagare per lo spazio a caso, fin quando non entrerà nell'orbita di Giove che è letteralmente rappresentata come un misto di colori a caso che vanno avanti e indietro per un po' frantumando le palle ai poveri telespettatori che stanno guardando ste immagini a casaccio da due ore e mezza.

Il ritorno del parallelepipedo

A questo punto rientra in scena il fantomatico parallelepipedo e il povero sfigato in un minuto e mezzo invecchia di novecento anni si trova una casa su Giove, mangia, beve, e diventa amico del parallelepipedo che dopo averlo fatto ritornare bambino si rivelerà essere nientemeno che il detective Conan che, incazzato di bestia per aver vissuto ormai quattromila anni da bambino, si è appostato su Giove per far ridiventare bambini tutti quelli che capitano da quelle parti e poi metterli dentro una bolla a orbitare intorno alla terra... questa è la fine che fa il povero sfigato, che si ritrova in questa bolla con le mani congiunte a vagare eternamente intorno alla terra con la faccia che ricorda quella del signor Burns...

La trama è finita, leggete in pace.


Significati filo-psicologici

Tutta la trama che avete letto occupa circa 3 minuti di film, il resto sono 27 ore di musica classica, fotografie dello spazio e deliri da trip lisergico, un'opera post-moderna che potrebbe essere capita solamente da Pippo dopo la diciottesima canna.

Voci correlate