WhatsApp

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Facebook ha sempre voluto bene a WhatsApp, in fondo.
« Cosa? Non voglio zappare, sono vecchia ormai! »
(Tua nonna che non ci sente bene)
« Cooooosa?! Dovrei pagare 89 centesimi all'anno per un'applicazione che mi fa risparmiare più di venti euro al giorno?! »
(Utente medio, fissando incredulo lo schermo del suo cellulare da millantamila euro, indeciso se acquistare o no l'applicazione)
« Com'è utile 'sto WhatsApp, lo compro »
(Mark Zuckerberg s'è fatto prendere la mano)

WhatsApp, Uatsap, Vuòzapp?, Uosap o semplicemente Uattszpp (CosApplicazione in italiano), è l'ultima frontiera per non vedersi dal vivo e rimanere tutta la giornata attaccati a un dispositivo cancerogeno.

Storia

Anche il Nokia 3310 supporta WhatsApp.

I genitori di WhatsApp sono due studenti di Napoli che, stanchi di prendersi una doppia fregatura quando spendevano milioni di bitcoins per passarsi le soluzioni dei test e venivano puntualmente beccati, hanno deciso di dimezzare la pena: continuare a farsi beccare, ma stavolta senza spendere un centesimo! Una volta caricato sui vari negozi di applicazioni per cellulari, WhatsApp inizia ad avere un successo senza fine... potente del fatto che con questo gioiellino puoi mandare affanculo il tuo operatore e cominciare a spammare SMS senza spendere una lira indipendentemente dal contratto, il caro sistema di texting è subito entrato nei cuori di tutti gli adolescenti che acquistano un cellulare costosissimo ma che poi non si sbattono di comprare le applicazioni, scaricandole illegalmente.
Come tutte le innovazioni tecnologiche, l'utilità iniziale si tramuta ben presto nel solito rompimento di coglioni (notifiche a raffica nei momenti meno opportuni), in una perdita di tempo (soprattutto sul lavoro) e in una scusa per dire cazzate inutili, specialmente nelle conversazioni di gruppo. Particolare menzione merita l'uso di WhatsApp per la pornografia, una delle sue più nobili caratteristiche.
Oggi WhatsApp, tuttavia, è utilizzato al 99% per inviare stickers con tutto, anche il proprio culo. Purtroppo, però, un giorno, la crisi economica ha colpito anche i due creatori, che si sono decisi a dargli un prezzo di ben 89 centesimi. Tutti i possessori di uno smartphone si sono allora armati di torce e forconi e si sono recati fin sotto casa dei due programmatori in attesa che la coppia di adolescenti scendesse per farsi prendere a coltellate nei gingilli.

Inciuci con Facebook

L'amore tra Facebook e WhatsApp è puro e disinteressato.

Facebook è sempre stato un grande, grande amico di Whatsapp, sin da quando entrambi frequentavano il cantiere dei social network, dove Facebook spalava continuamente e allegramente il nostro caro beniamino verde di merda. Facebook è il tipo popolare e apprezzato, mentre Whatsapp è il classico nerd che gioca a Dungeons & Dragons con Twitter e Youtube, a Risiko con Steam, e che passa tante ore a studiare l'anatomia femminile assieme al popolarissimo nonché caro amico di chiunque.

Al tempo del liceo, finalmente, i due si sono incontrati senza risentimenti e, anzi, WhatsApp è sembrato essere interessato a quello che Facebook teneva ben nascosto nei pantaloni... fine della storia, andate in pace.

Di nuovo gratis!

Dopo una sommossa popolare planetaria, preoccupati che l'irricevibile prezzo potesse scatenare una guerra civile, gli sviluppatori lo hanno riabbassato a zero, anche perché oramai hanno abbastanza dati sensibili da vendere a losche terze parti senza il vostro consenso da poter campare di rendita per tutta la vita.

Ideazione di WhatsApp

Parlando sempre di quei due nerd che hanno inventato WhatsApp... come è venuta loro l'idea? Si sono drogati? Alcolizzati? Hanno guardato Matrix sei volte di fila? Tra le tante ipotesi, la seguente è la più accreditata:


Wazzaaaaap!


Plagi spudorati

Voci correlate