Ultras dell'Atalanta

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Le origini

Pippo Baudo, carismatico leader delle BNA.

Il primo gruppo ultras a Bergamo è quello dei Commandos. Fondato nel 1977 da un gruppo di contadini che non avendo i soldi per entrare allo stadio sfondavano i cancelli dello stadio con zappe e rastrelli. Il loro nome deriva appunto da Commandos, il celebre videogioco in voga a quei tempi. Di questo storico gruppo ultras si ricordano le memorabili trasferte in trattore a Roma e Brescia. Negli anni '80 nascono le Brigate Nerazzurre. Nelle BNA vi erano elementi staccatisi dai Commandos e nuove leve, tra cui la maggiore figura di spicco fu Pippo Baudo, divenuto ben presto capo ultras.

Negli anni '90 sorsero altri gruppi minori come i Contadini Ultras, i Tafferugli Agricoli e i Bergamo nazione tutto il resto terronaio e il più recente Chei del Tumbì

Oggi la curva dell'Atalanta coinvolge circa 7000 persone, da contadini (la maggioranza) a operai, oltre ad avvocati, principi, studenti universitari, spazzini, scribi, doppiatori di film porno. È il più grande e significativo luogo di aggregazione della bergamasca, tuttavia nessuno sa nulla di calcio. Famosi per le accoglienze riservate alle tifoserie ospiti, gli ultras atalantini hanno di recente coinvolto al loro interno anche soldati Lego di cui alleghiamo una foto.

Il corteo per le vie della città dei nuovi elementi della tifoseria.

Allo stadio

Gli ultras dell'atalanta ogni sabato frequentano il 'Tempio della Dea' e qui innalzano preghiere ritmate (spesso nella loro lingua) per onorare la Dea Atalanta o per mostare tutta la loro ospitalità nei confronti dei fortunati occupanti il settore ospiti, giunti a Bergamo da lontano. Quando i forestieri si dimostrano disponibili a ricambiare l'ospitalità, spesso ci si trova anche dopo la partita fuori dallo stadio per i saluti finali. Se l'ospite è molto atteso si attiva il 'comitato accoglienza', che fin da subito fa sentire a casa i nuovi arrivati. Talvolta all'interno dello stadio si compiono riti propiziatori, quali il lancio del fumogeno in campo, o lo sfondamento con un tombino (considerato un'icona sacra) di vetrate di plexiglas.

Alcuni addirittura osservano (in piedi naturalmente) i calciatori in campo che prendono a calci un pallone davanti ai loro occhi. L'arbitro per loro non deve essere imparziale, deve fischiare solo a favore dell'Atalanta, e nel caso non lo facesse, glielo si fa notare chiedendo per favore la prossima volta di stare più attento (solitamente gli si chiede ciò in onore della moglie casta). Quando l'Atalanta segna l'esultanza è contenuta (si può rotolare al massimo di una decina di gradini più in basso dalla posizione in cui si era).

Le trasferte

A sabati alterni l'Atalanta gioca lontano dal proprio territorio. Gli ultras dell'Atalanta, in fermento per questo tipo di evento, organizzano il pellegrinaggio domenicale verso gli altri templi pagani con molto anticipo, per una migliore riuscita della trasferta. Si spostano solitamente in trattore, ma per le trasferte più lontane il mezzo preferito è l'ape.

Durante questi pellegrinaggi si cantano le preghiere più belle, si beve Estathè al limone e si innalzano fumi di incensi di vario tipo. In questi viaggi i sacerdoti raccomandano la massima puntualità per poter aver tempo, una volta giunti nella città di destinazione, di conoscersi meglio con chi professa una fede diversa. Chi torna da questi pellegrinaggi racconta spesso di aver visto la madonna sanguinare, soprattutto quando si tratta di Napoli.

Ultras famosi