Tuvalu

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Tuvalu
(Bandiera) (Stemma)

Motto: TUVALU MO_TA__I TUA (purtroppo alcune lettere si sono cancellate e, nel corso del tempo, il significato è andato perduto)
Inno: Atoll Heart Mother

Nove atolli meravigliosi e molto ospitali, a parte Fangaua[1].
Capitale Funafuti
Maggiori città

Tutifruti, Babalula, Awababalula, Babalumbujé


Lingua ufficiale

Tuvaluano (evoluzione fonetica del Codice Morse espletato a grugniti)


Governo Monarchia semi-elettiva federale imposta (Commonwealth)
Capo di stato Enele Sopoaga (in realtà sua moglie, lui non decide nulla)
Area Davvero pochissima
Popolazione

Del tutto trascurabile


Moneta Dollaro di Tuvalu (al cambio attuale: 2 vongole)
Religione

Chiesa anglicana


Sport nazionale

Pesca dei rifiuti



« Dobbiamo potenziare la rete ferroviaria, almeno sulle isole maggiori! »
(Il ministro dei trasporti tuvaluani Filoimea Mokunaputi, 21 aprugno 2014.)
« Mi scusi ministro, io vengo esattamente dalla parte opposta di Funafuti, che peraltro è la più grande, e col mio Apecar ho impiegato 6 minuti. »
(Un giornalista presente alla conferenza.)
« Non facciamo polemica sterile e prendiamo esempio dalle grandi democrazie europee! Ci sono paesi, come l'Italia, nei quali le grandi opere vengono fatte per necessità che vanno oltre il semplice valore pragmatico! »
(Il ministro Mokunaputi che ha appena terminato un corso per corrispondenza della Mafia Training.)

Tuvalu, in precedenza conosciuta come "Cosa saranno quelle increspature laggiù nell'acqua?" e subito dopo come "No niente, mi era sembrato di vedere qualcosa", è una nazione insulare polinesiana situata nell'oceano Pacifico. Si trova a metà strada tra le Hawaii e l'Australia, praticamente a ridosso del Pacific Trash Vortex, col quale condivide svariate tonnellate di rifiuti. Comprende quattro isole coralline e cinque atolli. Alla fine dell'ottocento c'erano tre atolli in più, poi le correnti oceaniche li hanno portati alla deriva. Gli ignari abitanti hanno continuato a sventolare per anni la bandiera del Regno Unito finché, temendoli pirati, li hanno cannoneggiati dalle coste del Cile. L'intera superficie occupata dagli atolli è di appena 26 km², undici meno di Cosenza. Tuvalu è il quarto stato più piccolo al mondo, dopo Papalandia, il Principato di Monaco e Nauru. Finirebbe al quinto posto se la villa di Michael Jackson fosse dichiarata stato indipendente. È anche il terzo paese meno popolato al mondo, dopo Città del Vaticano e Porto Cervo a novembre.

Storia

Le prime forme di vita su Tuvalu furono le cozze maculate e le mangrovie, rappresentate entrambe sullo stemma del Paese. In seguito arrivarono le prime famiglie di aborigeni, pagaiando. Cosa abbia spinto un essere pensante[2] a spingersi così lontano è un mistero, l'unica cosa che potrebbe giustificare tale gesto insensato è che stessero fuggendo da Equiatollo.
Alla fine del XIX secolo i tuvaluani caddero sotto l'influenza britannica, che dopo quella suina è una delle più sudaticce. Comunque, tenendo conto che avrebbero potuto appartenere alla Polinesia francese, gli andò di culo. Nel 1978 Tuvalu divenne pienamente indipendente all'interno del Commonwealth, situazione simile a quella dell'Italia in Europa, ossia dove le nazioni più potenti decidono anche per chi non conta una minchia. Tuvalu però è messa meglio sul discorso immigrazione clandestina: al massimo, dai pescherecci, ci possono sbarcare le casse di mazzancolle.

Economia

Un ottimo paese per viverci, se sei un Tampax usato.
  1. La principale risorsa di Tuvalu è l'immondizia, al secondo posto troviamo i rifiuti e al terzo la zozzeria. Secondo una stima del 2014, gli abitanti ne hanno a disposizione circa 174 m³ procapite, poco meno dei napoletani, e possono farci quello che vogliono. Molti l'hanno usata per ristrutturare la propria abitazione. La capanna di legno e paglia è un lontano ricordo, oggi soppiantata da moderni bungalow dotati di comfort quali: materassi ortopedici con triplo strato cartone-assorbenti-cartone; riscaldamento autonomo a copertoni; pareti in cartongesso (senza gesso) coibentate con buste di plastica; carta da parati educativa (ricavata da riviste e giornali). La struttura e gli infissi sono invece fatti con secchi di latta pressati.
  2. La pesca risulta essere importantissima per l'alimentazione locale, il tentativo di allevare maiali e polli è fallito a causa del suicidio di massa di quelle bestiacce ingrate, che non hanno capito la fortuna di stare in un paradiso tropicale e si sono fossilizzate su bazzecole come la mancanza di acqua potabile. Il peculiare metodo di pesca tuvaluano è famoso in tutto il mondo: viene posizionato un trespolo simile al cavallo di Frisia costituito da canne appuntite, si aspetta la mareggiata con i rifiuti e si raccolgono i pesci che ci si sono infilzati, saltando fuori nel tentativo di salvarsi.
  3. L'acqua potabile è ottenuta in due modi: dai sistemi di desalinizzazione, in grado di eliminare il sale mantenendo però il tipico gusto di leptospirosi; raccogliendo quella piovana, utilizzando i numerosi recipienti di plastica in giro. Ovviamente deve essere filtrata, ma per questo vanno benissimo gli assorbenti usati, scaricati dalle navi da crociera dirette alle Hawaii.
  4. Dalla lavorazione della copra, la polpa essiccata del cocco, si estraggono grassi e oli, utilizzati per shampoo, dentifrici, supposte e (a loro insaputa) nella produzione delle margarine, il condimento più usato in cucina. Non saremo certo noi a dirgli che la copra è l'endosperma del frutto[3].
  5. L'unica coltivazione che ha attecchito in quella landa infame è quella della bietola marina, ricavata mescolando geneticamente la cicoria con le mangrovie. Oltre ad essere edibile, se hai davvero fame e al posto dei succhi gastrici hai l'acido molecolare di Alien, ha l'innegabile vantaggio di essere già salata. Per condirla basta quindi un filo d'olio, ovviamente di cocco.

Crescente importanza riveste il settore finanziario, favorito dal fatto che il paese gode di una legislazione fiscale in leggera controtendenza con quella americana: se evadi le tasse ti regalano il peluche di Al Capone col mitra che spara i ditalini[4]. Solo di recente sono state emanate norme anti-riciclaggio piuttosto severe, se all'anagrafe ti sei registrato con "Professione: criminale", allora parte la segnalazione digitale e ti cancellano due amici a caso su Facebook.

Turismo

Il turismo nonostante le grandi potenzialità (barriere coralline intatte e lunghe spiagge bianche) rimane una risorsa limitata, solo pochi idio appena un migliaio di persone visitano le Tuvalu ogni anno, che è anche il tempo che si impiega a raggiungerle. Un vero peccato, perché ci sono almeno dieci ottimi motivi per andarci.

Un paese ricco di tradizioni mill... cen...
  1. La natura selvaggia: luoghi dove l'uomo ha posato raramente lo sguardo e spesso i rifiuti tossici.
  2. Le gondole polinesiane: romantiche imbarcazioni con le quali raggiungere alcune spiagge mozzafiato, soprattutto dopo aver lasciato la maschera antigas in hotel.
  3. La loro musica: che gli abitanti delle isole definiscono "a metà strada tra il Christian metal giapponese e la Pizzica barese", mentre chi l'ha sentita la paragona a "quella della giostrina con le api".
  4. La cucina funafutana: della quale non si può fare a meno di assaggiare il pesce al cocco, il cocco al pesce e il pocco al cesce.
  5. La Big Trash Ball: vera attrazione delle isole, che ha strappato il record di Montagna di rifiuti difficilmente smaltibile a Napoli, che lo deteneva da 27 anni.
  6. La Festa dei panzoni: che celebra il gemellaggio con l'Isola di Formosa. Durante la cerimonia viene eletta Miss Lardo, che secondo tradizione può richiedere per un anno favori sessuali a chicchessia. Il rifiuto comporta la pena di morte, che è anche il motivo principale della stagnazione demografica.
  7. La Corsa dei politici: che si tiene ogni 13 novaio. Nel corso della simpatica manifestazione gli abitanti possono lanciare noci di cocco ai politici corrotti, il primo che causa una prognosi riservata viene esentato dalle tasse a vita.
  8. Il matrimonio tuvaluano: uno dei più pittoreschi al mondo. La sposa indossa un gonnellino fatto con stecche di legno, lui un tascapane per contenerle. Durante la prima notte di nozze, ogni volta che lei ha un orgasmo ne può togliere una. Al mattino, a quelle avanzate viene fatta la punta e il marito è costretto a girare per tutto il villaggio imitando il pavone.
  9. Laguna sudicia: uno degli scorci più suggestivi degli atolli. Sublime il contrasto dei colori al tramonto, quando le acque stagnanti riflettono il luccichìo dorato delle scatolette di tonno vuote.
  10. Al momento è in fase di studio, le risorse sono state già stanziate e stipate in un grosso magazzino. La sfida del futuro è quella di fare di piatti e bicchieri di plastica, quelli approdati sulle spiagge, un'attrazione turistica.

Sport

Eccellenze sportive di Tuvalu.

A Tuvalu lo sport viene preso molto sul serio, anche perché non hanno alcun motivo per rallegrarsene.
La Nazionale di calcio di Tuvalu è conosciuta e temuta in tutto il mondo perché: quando ospita le altre compagini, pretende di giocare con una noce di cocco. I ruoli più ambiti sono quelli di centrocampo, gli unici che richiedono un uso limitato dei colpi di tesata. Tra le sue fila milita Etimoni Timuani, attaccante del Football Club Tofaga, uno sportivo a tutto tondo:

  • è stato l'unico atleta della nazione ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, dove ha partecipato correndo i 100 metri piani, nell'occasione era anche il portabandiera e il suo massaggiatore personale;
  • è l'unico calciatore tuvaluano acquistato all'estero per giocare a football, altri due lavorano per il Manchester City ma vendono i lupini sugli spalti;
  • è il solo tuvaluano che non viene accolto negli hotel all'estero con la frase: "Mi spiace ma col personale siamo al completo".

Un altro sportivo di spicco è Sapanati Fumau, primo surfista al mondo a praticare il Trash Surfing, che consiste nel raccattare più immondizia possibile mentre si cavalca l'onda. Ha stabilito il record mondiale surfando su un cassonetto.
Shami Kanasupa è invece un diver stimato a livello internazionale. Nel 2003 ha partecipato al recupero della Gummy Star, un cargo argentino di proprietà della Goodyear. L'anno seguente è diventato immensamente ricco vendendo il brevetto del Savory tyre, il primo pneumatico invernale a spargere il sale anche per le macchine dietro.
Le aspettative maggiori vengono comunque dalle nuove leve. Ghimanu Fonai, attuale campione tuvaluano nei 400 metri ostacoli, è determinato a farsi valere all'estero. Grazie al nuovo preparatore atletico, che lo bastona quando tenta di raggiungere il cibo, potrà in futuro scendere sotto i sei minuti ed evitare di trascinare tutti gli ostacoli all'arrivo.

Tuvalu alle olimpiadi

I successi olimpici di Tuvalu
I successi olimpici di Tuvalu
« Entro il 2036 contiamo di partecipare ad una olimpiade senza essere spernacchiati. »
(La Federazione sportiva tuvaluana in un momento di sfrenato ottimismo.)
Giochi olimpici
Olimpiadi di Pechino 2008 0 0 0
Olimpiadi di Londra 2012 0 0 0
Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 0 0 0

Note

  1. ^ che ha una popolazione notoriamente maleducata
  2. ^ seppur aborigeno
  3. ^ hanno già ottimi motivi per essere incazzati
  4. ^ non stiamo parlando di quelli che avete pensato, ma di quelli che facevano pum-pum nelle pistole giocattolo

Voci correlate


Oceania · Nazioni e dintorni dell'Australia

Australia & Friends AustraliaFigiKiribatiMarshallMicronesiaNauruNuova ZelandaPalauPapua Nuova GuineaSalomoneSamoaTongaTuvaluVanuatu
Nazioni con le Palle Girate

CookGuamMarianneNiueNuova CaledoniaPolinesiaPitcairnSamoa AmericaneSporadi AmericaneTokelauWallis e Futuna

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