Televoto

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« L'Italia è una repubblica democratica, in quanto fondata sul televoto »
(Art.1 della costituzione)
« Pillola rossa o pillola blu? Via col televoto! »
(Morpheus agli spettatori che lo seguono da casa)
« Il televoto è morto. »
(Nietzsche guardando i risultati di "Italia amore mio")
« ...perché se allui ci piace Alina non è un suo diritto dirgli che questo non è ammore? E a Marco non ce ne gliene deve importare nulla se no je meno pure allui. Hai capito a tte? NO, DICO, HAI CAPITO, CHE SE NO TTE SPIEGO CON DU' CEFFONNI, EH? LI VVUOI DU' CEFFONI? »
(Televotante che argomenta la sua preferenza)

Il televoto è lo strumento attraverso cui viene esperessa la volontà popolare in Italia e in altri Paesi di equivalente sviluppo politico, culturale e sociale quali la Giappocina, la Banania e la Flatlandia. L'ultimo paese ad aver abolito il televoto è stato il Camerun, nel 1975, in seguito alla protesta dell'orchestra del festival di Baoufsam, che ha minacciato di tirare gli spartiti sul palco in caso di televotazione. L'etimologia è dubbia. Letteralmente significa "Voto a distanza", ma recentemente si preferisce interpretarlo come "Voto le tue candidate".

Storia del televoto

In principio era il voto

In piena età del bronzo, all'alba della democrazia, la volontà popolare si esprimeva tramite IL voto. Nel senso che grandi presidenti come Hammurabi (ma anche Tutankhamon o Shaka), venivano eletti tramite un singolo voto: il loro. All'epoca, l'esercizio della democrazia era decisamente deburocratizzato rispetto a oggi.

Poi vennero gli americani

L'urna telematica usata in America per le recenti edizioni.

Dopo i Babilonesi vennero gli Americani i quali, già all'epoca del presidente John Fitzcazzon Johnsson, sentirono il bisogno di semplificare i brogli elettorali. Altrimenti non si spiegherebbero 45 presidenti bianchi. Ecco perché decisero di sostituire IL voto con un più pratico televoto esercitato dal popolo sovrano tramite il semplice apparecchio illustrato qui a fianco. Il procedimento della votazione è semplice: innanzitutto bisogna inserire 100$ nell'apposita fessura [1]. Dopodiché la cabina elettronica sputa fuori la cosiddetta biglia elettorale e l'elettore deve agire sui pulsanti destro e sinistro della macchina. La votazione deve proseguire fino a che non si attiva il bonus relativo a uno dei candidati. A quel punto basta inclinare e tirare quattro calci all'apparecchio. La scritta TILT garantisce l'avvenuta votazione.

L'Ellade e il televoto

Dopo gli americani fu l'epoca d'oro degli antichi Greci, presso i quali il televoto fu introdotto da un giovanissimo Alessandro Magno. Il cerimoniale elettorale ellenico prevedeva che gli uomini liberi della polis si ritrovassero all'aperto per televotare il candidato premier. La tecnica consisteva nello scrivere il nome del proprio favorito all'interno del guscio di appositi molluschi, ostriche principalmente, per poi deporle su un vassoio pieno di ghiaccio con delle fettine di limone sopra. Veniva eletto Premier della Grecia Antica (da qui in poi: PdGA) chi mangiava più molluschi senza morire di epatite. Come brevemente anticipato, il primo PdGA fu Alessandro Magno, che salì al potere tramite il primo broglio elettorale della storia. In un passaggio dei famosi dialoghi socratici emerge che di nascosto passò le ostriche al suo fanciullo favorito, nascosto sotto al tavolo. Cosa ne abbia fatto quest'ultimo, non è dato saperlo.

Il televoto in Medio Oriente

Un moderno seggio elettorale in Medio Oriente. Il tizio sulla destra con la sciarpa azzurra è il presidente di seggio, garante dell'ordinato svolgimento della televotazione.

In Medio Oriente è tuttora vigente, salvo minime variazioni, il televoto in vigore presso gli antichi Greci. Innanzitutto il corpo elettorale si trova nella piazza del villaggio, raccolta attorno a un'adultera (o presunta tale) semisepolta nel suolo, che tecnicamente viene detta "Urna elettorale". A turno, i votanti scrivono il nome del proprio eletto su pietre di dimensioni crescenti e le gettano addosso all'urna elettorale. A morte avvenuta di quest'ultima, il presidente di seggio ferma il flusso elettorale e dichiara chiusa la votazione. Inizia quindi lo spoglio, che consiste nel rimuovere le pietre e contare chi ha preso più voti, che viene dichiarato vincitore della contesa elettorale.

Il televoto in Italia

L'opzione che tutti vorrebbero avere.

Si sa che l'Italia è l'unico paese al mondo in cui ci sono tre organizzazioni criminali e resiste ancora il televoto.

Introdotto nel 1975 da Corrado a "Il pranzo è servito", inizialmente serviva soltanto a capire se gli spettatori preferissero eliminare un secondo oppure un formaggio. La televotazione avveniva tramite interurbana, ma siccome il centralino era sempre occupato la rete televisiva non lucrava e l'idea venne accantonata. Aggiungiamo inoltre che il pathos dell'eliminazione di una portata alla fine si rivelava essere abbastanza trascurabile. Venne infine il festival di Sanscemo, e il televoto proruppe nelle case degli italiani.

Il televotante

Il televotante italiano (Televotans Italicus, Linnaeus 1758) è una delle sottospecie di Homo Sapiens emerse in questo ultimo secolo. Il suo peso culturale è certamente non inferiore a quella di truzzi, emo, metallari e compagnia cantanti.

Morfologia

Il vertice della carriera del televotante: riuscire a partecipare come spettatore e avere la de Filippi che chiede un'opinione. Come se a qualcuno ne fregasse qualcosa.

Il televotante è un mammifero appartenente alla famiglia degli ominidi, anello di congiunzione fra l'uomo di Neanderthal e il televisore. Di lunghezza variabile tra 150 e 210 cm, con apertura brachiale di 120-150 cm, presenta un'epidermide bianca e sudaticcia. Di costituzione molle, si riconosce per il culo a forma di poltrona, oggetto su cui passa il 75% della propria esistenza. I maschi sono caratterizzati da un ventre prominente e molle, e un caratteristico odore di birra, mentre le femmine da natiche e fianchi anormalmente adiposi. Gli individui giovani si identificano anche con la sottocultura dei truzzi, massimamente espressa nei programmi che prevedono il televoto, con la quale condividono usi e costumi, mentre gli individui adulti e anziani si identificano con la sottocultura dei rimbecilliti.

Habitat

È diffuso su tutte le terre emerse, ma registra la più alta concentrazione in Europa, più precisamente nella penisola Italiana. Passa la maggior parte della propria esistenza chiuso in casa, appollaiato sulla poltrona, della quale i tessuti molli assumono texture e forma.

Riproduzione e nidificazione

La riproduzione del televotante è di tipo sessuato e anfigonico. Di solito avviene nelle pause pubblicitarie immediatamente precedenti la televotazione, laddove è massima la quantità di birra presente nel maschio.

Alimentazione

Il televotante si nutre diciotto volte al giorno. La dieta è di tipo onnivoro, nel senso che mangia patate fritte, salatini e merdendine. L'abbeveramento è a base di birra e bibite gassate e zuccherate, al limite light, che hanno anche un gradevole effetto lassativo.

Etologia

E poi si lamentano se i televotanti pontificano.

L'assoluta inadeguatezza alla vita del televotante si esprime con una incapacità di fare alcunché eccetto mangiare, dormire ed evacuare. Ciononostante, il continuo bombardamento di immagini di fighetti e/o ammalati di protagonismo, costantemente al centro dell'attenzione di una vasta platea, li porta a identificarsi con loro. Questo desiderio di identificazione li convince di essere amici dei loro beniamini, i quali, se mai li vedessero, li schiverebbero brutalmente. D'altra parte, il non sapere fare nulla esclude automaticamente il televotante da qualsiasi accesso a tali trasmissioni, se non come pubblico: i produttori non sono mica stupidi. D'altra parte una chiattona truccata con un etto di highliner che si crede fighissima e pontifica urlando potrebbe dare il giusto tocco di trash alla platea dello studio di Uomini e donne, ma sarebbe imbarazzante come partecipante perfino al Grande Fratello. L'unico sfogo possibile consiste nello spendere decine di euro in SMS per televotare, convinti che la loro opinione serva a qualcosa, ma soprattutto che a qualcuno interessi la loro opinione, mentre quello che davvero preme alle emittenti sono solo i quattrini versati.

Televotati illustri

Gesù Cristo

Gesù Cristo, come tutti sanno, divenne famoso per avere partecipato al primo reality show della storia, La collina dei Famosi, il cui format, di proprietà di Mel Gibson, prevedeva la crocifissione dei partecipanti. Barabba, un muratore della Galilea, fu preferito a Gesù Cristo dalla giuria popolare (espressasi col televoto), anche se la giuria di qualità, formata da un pretore romano, dal presidente della circoscrizione Giudea e da un miracolato, aveva dato la sua preferenza al secondo. Le cronache dell'epoca raccontano che la giuria buttò in diretta le proprie tavolette di cera in segno di protesta.

Note

  1. ^ Il che squalifica automaticamente le minoranze meno abbienti.
  • Si
  • La#
  • Mi