Tappo del dentifricio

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Gnomimorfus maledettum

Una covata di tappi del dentifricio
Classificazione scientifica
Regno Dei funghi d'emergenza
Phylum CH3(CH2)n, si sospettano tracce di Sr
Famiglia Incestuosa
Genere Bastardo dentro
« TOC - NO! Porca tr...! - TOC TOC - Ferm... Fermo! Fermati ca...! - TOC TOC TOC - Ma che diav... Preso! Ah-ah! - TOC TOC TOC TOC - No! Mi è sfug...! AGNEGNAGHHHH...! - GLOB - Ma vaffanculo! »
(Un tappo del dentifricio mentre fa uno strike da manuale)

Il tappo del dentifricio (Gnomimorfus maledettum, Ramsete II, 1910 A.C.) è una forma di vita idrocarburica che vive in simbiosi con il tubetto del dentifricio.
Può presentare varie forme, tonalità di colore e dimensioni, composizione chimica e comica; può essere rugoso, liscio o Ferrarelle, acido o basico, mai neutro, perché è una specie notoriamente estremista.
Di norma non interagisce minimamente col mondo esterno ed è così riservato che è l'unico animale accettato come compagnia dai monaci tibetani.

A cosa serve

Il tappo del dentifricio non serve a una mazza.
Non serve per impedire ai bambini ciccioni di infilare le loro manacce nel tubo come in un barattolo di miele, hanno le dita troppo grassocce e non ci passerebbero in ogni caso.
Non serve per ostacolare il disseccamento del dentifricio, il dentifricio s'indurisce solo quando cade sul lavandino, oppure davanti a una bella dentifricia, ma mai dentro al tubo.
Non serve nemmeno per bucare la pellicola del tubo con il suo apice appuntito, l'italiano medio non ha ancora capito che la sua funzione è proprio quella.
Non serve a una mazza.
In compenso...

...in compenso

Il tappo del dentifricio possiede un gruppo di geni incastonati in un punto nascosto del suo DNA, così ben incastonati che neanche una pinta di olio di ricino riuscirebbe a sturarli, così ben nascosti sono tuttora gli ultimi concorrenti in gara di una partita di nascondino iniziata nel '17: sono i cosiddetti geni del buco del calo, così chiamati perché si manifestano solo dopo aver calato la dose di dentifricio sulle setole dello spazzolino e solo in presenza di uno scarico idraulico.

Manifestazione dei geni

Nel secondo dopoguerra l'ingegno umano reagì alla malvagità dei tappi del dentifricio, schierando un antagonista: il lavandino senza scarico.

Questo gruppo di geni costituisce di fatto un operone, che insieme alla otibia e all'ofemore sono le ossa principali delle ogambe è dunque in grado di operare se e quando le circostanze lo consentono: suddette circostanze, come già accennato e per motivi ancora oscuri, coincidono con il momento post-strizzata del tubetto: il tappo secerne delle sostanze mucillaginose attraverso la sua cuticola esterna in grado di portare il coefficiente di attrito pelle-plastica biologica a valori prossimi allo zero. Quasi contemporaneamente un brivido di natura sinaptica scuote il corpo del tappo, facendolo liberare dalla morsa del suo avvitatore umano. A quel punto il gioco è fatto: il tappo del dentifricio, unto del suo stesso crisma, scivola verso lo scarico del lavandino morbido come una piuma e inafferrabile come il pelo della barba di un giorno.

Ciclo biologico

Un tappo del dentifricio vive mediamente 100-1000 anni. Ne passa metà sui tubi del dentifricio a cazzeggiare, l'altra metà nel sifone dello scarico del lavandino. Nel suo periodo "in canna" avviene il miracolo della natura: il tappo del dentifricio si riproduce, sfornando tanti tappini del dentifricino, che trascorrono un periodo più o meno lungo allo stadio di crisalide assieme ai genitori. Suddetto periodo è molto variabile e termina quando un elemento della specie Homo sapiens var. "Idraulicus" viene chiamato a smontare lo scarico del lavandino e svuotarlo del merdaio che c'è dentro, tra cui due o più generazioni di tappi del dentifricio. Intuibilmente, i tappi del dentifricio non vengono gettati via, altrimenti s'interromperebbe il ciclo vitale e s'avvierebbe un processo di estinzione, ma sono destinati ai contenitori per la raccolta di tappi, di quelli che si trovano nelle farmacie e nelle scuole elementari. Ora: ci hanno fatto credere per secoli che quei tappi vanno per la realizzazione di opere umanitarie: la costruzione di una pompa nello Zimbabwe; l'estrazione della vaniglia dalle bovazze di vacca nel Giappone[1]; la sintesi della bilirubina nel fegato... Tutte stronzate! I tappi (tutti, anche quelli di sughero e quelli blu) vengono sciacquati in acqua e limone e avvitati in tubi del dentifricio vergini: il ciclo è completato.

Note

Questa voce non lo sapevi che era una voce che la sapevi che potrebbe non essere una delle voci più tapioca posterdata dalla comunità?
È stata bitumata come tale in questo preciso momento come fosse 19 ottobre 2014 sblindando al 35.7% di malavergole (su 14).
Efeubicamente sono ben accette supercazzole e scappellamenti che sfrantino ulteriormente 'sta cagata di pagina.

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