Storia d'Israele

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La Stella di David.
« Se non ci fate entrare chiamiamo Golia, il nostro gigante alto un metro e settanta. »
(I Filistei che assediano Gerusalemme)
« Se non smammate facciamo uscire Davide, il nostro nano alto un metro e ottanta. »
(I Giudei assediati)
« Beh, alla prossima. »
(I Filistei)

La storia di Israele è lunga e tremenda, per cui sarebbe meglio se i deboli di stomaco e i non autenticamente interessati (vedi i non antisemiti) si astenessero dal leggerla.

Genesi

Il primo ebreo.

Se avete letto la Bibbia, dimenticatela. Se non l'avete letta allora vi basta leggere questa pagina.

Tutta la storia di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, di Noè, Abramo e Mosè è propaganda, nient'altro che propaganda antisemita, voci messe in giro dagli ebrei per far apparire gli ebrei più potenti di quello che sono, così da attirare su di loro l'odio del resto dell'umanità e generare il fiorire di teorie complottistiche che vedono i giudei tramare per il dominio del mondo, celando così il vero obiettivo di Israele, la sua vera ragione di essere: trasformare il pianeta in una grande sinagoga.

Il fine è esclusivamente religioso: ogni essere umano deve diventare monoteista, e il suo dio dev'essere il dio di Israele. Per cui ogni essere umano deve diventare ebreo, meglio se di sua iniziativa.

Non vi sono già un po' più simpatici?

Vera genesi

Gli israeliti massacrano i cananei.

Gli ebrei sono sempre stati in Palestina, sono nati lì, discesi da neanderthaliani del posto, e ci resteranno. Quei quattro che arrivarono dall'Egitto erano solo degli emigranti che avevano fatto ritorno a casa, quando in Egitto non c'era più lavoro nemmeno per gli schiavi egizi. Ma, non essendoci lavoro nemmeno in Palestina, la totalità riunita dei giudei si vide costretta ad abbandonare la vita nomade e i campeggi e a cacciare tutti i non ebrei del luogo per avere una residenza fissa. Gli ebrei conquistarono così ad una ad una tutte le città cananee, da “cani”, affettuoso appellativo per i fottuti abitanti pagani della zona, adoratori di Baal, il dio cane.

Il faraone Merdenptah.

Non si sa bene come ciò avvenne, se con la violenza o con astuti stratagemmi, come attirare i cananei fuori dalle città con delle ossa, ma l'ipotesi che ciò sia avvenuto suonando i clacson fino a far crollare le mura sembra inverosimile, non essendoci ancora al tempo i tamarri.

Comunque, come cazzo sia andata, a un certo punto verso la fine del II millennio a.E.i.G. (avanti Erode il Grande) gli ebrei già spadroneggiavano su un territorio corrispondente all'incirca all'odierno Israele. E prova di questa realtà è la Stele di Merdenptah, iscrizione su meteorite in cui gli ebrei vengono per la prima volta nella storia menzionati ufficialmente, in occasione di una rissa con l'allora premier d'Egitto e faraone Merdenptah, che li massacrò di botte circa nel 1200 a.E.i.G., dando così inizio a un difficile rapporto di vicinato che si sarebbe protratto per millenni, più o meno fino al 1979 d.E.i.G..

Giudici

Inizialmente il potere era in mano ai Giudici, i quali erano suddivisi in G.I.P. (giudice indottrinamento preventivo) e G.U.P. (giudice unzione postuma). Non si trattava di veri e propri magistrati ma di amministratori politico-militari eletti pro tempore, tipo gli strateghi ateniesi o i gauleiter nazisti. Il più famoso fu senza dubbio Sansone, un capellone dotato di una forza spaventosa che fece più volte a pezzi i Filistei perché questi erano soliti tirargli appunto i capelli, cosa che lo faceva andare in bestia. Sembra che Sansone, tra un leone sbudellato a mano e un asino tenuto per la mascella e roteato in faccia ai Filistei fino a ucciderne un paio di migliaia, abbia inventato l'headbanging ascoltando musica klezmer a tutto volume, e che ubriaco si scopasse tutti i pomeriggi e in tutti gli orifizi una certa Dalila, nota spia filistea dal nome in codice Dà lì e là.

Sansone rutta in faccia a Dalila.

I Filistei erano un popolo d'origine e di madre incerta. Alcuni li chiamavano Popoli del Mare perché arrivavano a frotte sulle spiagge con delle zattere, altri li volevano di origine minoica e altri ancora invece li volevano semplicemente ammazzare. Comunque ruppero le palle abbastanza da accecare di rabbia Sansone, tanto che decise di tagliarsi i capelli, di dargli fuoco e con questi bruciare più Filistei possibili. Purtroppo nel rogo perì anche lui, e ciò convinse infine i saggi ebrei, stanchi di dover sempre star lì a eleggere giudici, della necessità di istituire una diavolo di monarchia ereditaria imperialista che si disfacesse per sempre degli odiosi filistei e creasse appunto un embrione di impero ebraico.

Allora Israele era composto da dodici tribù: la title-track, Giuda, Porco Giuda, Giuda Bastard, Giuda Faus, Giuda di un Giuda, Giuda Porco, Giuda Sarpent, Giuda Priest, Giuditta, Juden e Beniamino. Non è ancora chiaro il perché di questa assurda suddivisione, visto che gli ebrei, allora, erano in tutto una quarantina, tanto che la tribù di Giuda Bastard era formata da lui e basta, ma si suppone fosse dovuto all'estrema litigiosità dei giudei, che non si sopportavano l'un l'altro per un tempo superiore a quello del saluto mattutino. Bisogna però dire che quando c'era da menare qualche filisteo a caso erano sempre tutti d'accordo.

Re

Samuele, l'ultimo G.U.P., in forza di un decreto delegato e grazie a un'estrazione a sorte che si disse poi fatta direttamente da Dio, creò dunque la strana figura di un re, re Saul, della patetica tribù di Beniamino. Figura così anomala che qualcuno non lo ritiene, e riteneva, nemmeno un re, ma al massimo uno strano giudice, tipo un pm (pubblico mentecatto).

Saul

Re Saul regala un punteruolo a Davide perché se lo conficchi nel petto.

Saul, tanto per dimostrare che non era stato eletto per caso, scassò ancora qualche filisteo, prima che qualche filisteo scassasse lui definitivamente, costringendolo al suicidio tramite autostrangolamento. Per questo la figura di re Saul, oltre a essere un po' oscura, è stata anche un po' di merda. L'unica buona eredità che lasciò fu Davide, figlio di un pastore e pastore di sua figlia - con questo volendo accennare al tipo di rapporto che i due prediligevano - per il quale, essendo quest'ultimo più figo e dritto di lui, oltre che appartenente alla più snob tribù di Giuda, provò una smisurata invidia del pene che lo portò più volte a meditare l'omicidio.

Davide

   La stessa cosa ma di più: Re Davide.

Si era ormai all'incirca nell'anno 1000, a.E.i.G., e re Davide, o king David, mise subito in chiaro le cose.

« Io sono il primo vero re d'Israele e tutti gli altri non contano un cazzo. »
(Davide.)
Davide e Betsabea, o Betsabea e Davide, si accoppiano sull'Arca dell'Alleanza.

Davide, per prima cosa, conquistò la città di Gerusalemme, perché aveva bisogno di una capitale a metà strada tra tutte le tribù per controllarle meglio e soprattutto di un posto sicuro dove andare a puttane. Qui, in piscina, conobbe infatti una certa Betsabea, già moglie di uno dei suoi mercenari ittiti che, per precauzione, Davide mandò a combattere solo e disarmato contro una tribù di moabiti antropofagi. Dalla loro tenera storia d'amore sarebbe poi nato il tenero Salomone, che andò ad affiancare l'altro figlio Assalonne, un po' più malmostoso, il quale si preoccupò nell'ordine di:

  • farsi crescere i capelli come Sansone
  • farsi eleggere uomo più sexy di Israele, dagli uomini
  • trucidare uno dei fratellastri perché non aveva votato per lui
  • tramare contro suo padre
  • fare incazzare suo padre
  • cacciare suo padre da Gerusalemme
  • spacciarsi per re al posto di suo padre
  • combattere suo padre, ma senza volerlo uccidere perché era pur sempre suo padre
  • scappare, rimanere impigliato con i capelli in un albero, penzolare nel vuoto e venire quindi squartato vivo da un soldato di suo padre che, essendo pur sempre suo padre, non lo voleva uccidere (di persona).
Assalonne cerca disperatamente di non farsi sbudellare.

La forza di Israele si basava appunto su quelle poche ore in cui gli ebrei non si insultavano tra loro e, come detto, si riunivano per andare a spaccare qualcuno, quasi sempre i Filistei perché adoravano un mostro di nome Dagon e ai giudei Lovecraft non piaceva per niente, essendo un nazista. Per cui, attorno all'anno Mille, Israele era giustamente considerato una grande potenza - anche se le fonti che parlano di un impero ebraico dal Canale di Suez al Golfo Persico parrebbero inattendibili, non esistendo ancora, allora, il Golfo Persico.

Davide inaugurò quindi la stirpe davidica, al di fuori della quale non si poteva ereditare la corona, ragione per cui l'odierno Israele è ancora una repubblica, non essendo riusciti gli israeliani a trovare un diavolo di discendente certo, pure se qualcuno dice che andrebbe identificato con Ben Stiller. Così incominciò a picchiare tutti i vicini sfigati e ad ingrandire appunto lo stato, come gli aveva detto di fare Dio, poiché la Terra Promessa non era una stupida metafora ma un territorio reale e ben delineato, il Grande Israele, corrispondente più o meno all'Israele di oggi. Per cui Davide annesse nell'ordine la Cisgiordania (detta anche West Bank in inglese, A.N.P. in arabo e semplicemente Territori Occupati in ebraico) la Striscia di Gaza, il sud del Libano, le alture del Golan fino a Damasco, la sponda orientale del Mar Morto o Transgiordania fino ad Amman e il Mar Mediterraneo fino a Cipro. Non sembrava di pretendere molto, in fondo.

« Questa è la nostra ultima richiesta, concedetecela e salverete la pace. »
(Davide prima di conquistare con la forza la Cisgiordania.)

Va precisato che l'esercito ebraico doveva vincere per forza, giacché combatteva attorno all'Arca dell'Alleanza che lo rendeva appunto invincibile. E potrà sembrare una stronzata biblica, ma da quando quei figli di puttana di babilonesi rubarono l'Arca, Israele non vinse più una cazzo di guerra. Per inciso, l'Arca la ciularono poi anche ai babilonesi, e passò di mano in mano per millenni fino a Hitler (vi siete mai chiesti, e penso che potreste non averlo mai fatto, perché Hitler non volesse mai combattere su due fronti contemporaneamente? Perché non poteva dividere l'Arca) al quale venne sottratta presso El Alamein da uno strozzino ebreo al seguito del corpo di spedizione britannico e quindi consegnata al rabbino capo di New York che la allungò a Roosevelt, il quale la passò poi a Truman che a sua volta, finita la guerra, la restituì a Ben Gurion, facendole così fare finalmente ritorno in Israele più o meno nel 1948 d.E.i.G., a patto che gli ebrei la prestassero senza interessi agli americani quando questi ne avessero avuto bisogno (vi siete mai chiesti, e penso che nessuno l'abbia mai fatto, perché Stati Uniti e Israele non hanno mai vinto una guerra nello stesso periodo, dopo il 1945?). Pare comunque sia stata smarrita temporaneamente nel 1973.

Salomone

La Regina dei Sabbath dopo la quarta fellatio consecutiva praticata a Salomone.

Quando Davide, per il bene di tutti gli esseri viventi del Medio Oriente, morì, lasciò il posto a uno dei figli, Salomone, o king Salmon. Costui come leader militare non era poi granché, era più conosciuto come mandante di omicidi politici, in particolar modo dei fratelli, come giudice - di Corte d'Assise, d'Appello e d'Assise d'Appello, nonché di Cassazione, per cui si assolveva da solo - come costruttore ed esploratore, disponendo di una laurea in giurisprudenza, una in architettura e una terza in scienze dei preliminari (nuovo ordinamento), e soprattutto come amichetto della regina dei Sabbath, la quale gli regalò tutti i suoi album e, con una terapia a base di bocchini con ingoio, cercò in tutti i modi di farsi dare in cambio l'Arca dell'Alleanza. Ma, nonostante Salomone amasse tremendamente questa pratica, non l'amava abbastanza da darle l'Arca originale, bensì una copia fatta dai cinesi, che naturalmente non funzionava.

Salomone fa da paciere tra le due contendenti.

Tre esempi a caso potranno comunque mostrare per il meglio le sue attitudini e la sua grande saggezza nei tre campi:

  • a) quando un giorno, davanti al suo trono, vennero portati un bambino e due donne che pretendevano entrambe di esserne la madre, abbandonandosi a grandi scene di isteria, Salomone si fece passare una mannaia da un giudice a latere e con questa tranciò equamente in due l'infante, porgendo poi la metà superiore a una e la metà inferiore all'altra. Ognuna delle due donne si prese la sua parte di bambino e se ne andò via contenta.
  • b) desideroso di dare finalmente una casa al Dio che tanto bene a Israele aveva fatto, contattò il miglior ingegnere del tempo, un certo Hiram di Tiro, rosso libanese che, su disegno dello stesso Salomone, con l'aiuto di un paio di capomastri egizi, gli costruì in una settimana un tempio delle dimensioni del Libano. Nessuno sapeva come avesse fatto, ma si narra che Hiram e Salomone avessero estorto con la tortura il segreto dell'edilizia a un libero muratore egizio, il quale, prima di essere barbaramente ucciso dai due, avrebbe confessato di averlo ricevuto in un viaggio nel futuro da un massone bergamasco. Ma la storia sembrerebbe inattendibile.
Esplorazioni della flotta giudeo-fenicia.
  • c) misteriosamente a conoscenza della reale conformazione terrestre quando tutti credevano ancora che la Terra fosse di forma piramidale, Salomone, sempre insieme al compare Hiram di Tiro, armò una flotta di navi con la quale fondò alcune colonie nell'odierno Portogallo, circumnavigò per primo l'Africa, distrusse e affondò la cazzo di Atlantide, sbarcò in Brasile - dal quale riportò, come prova, una coppia di bradipi, anche se il maschio era gay per cui morti questi due nessuno seppe più dimostrare l'avvenuta scoperta del Brasile - e conquistò infine New York, come promessogli in sogno da Dio - non tutti sanno che l'attuale comunità ebraica della Mela non ha origine da immigrati europei fuggiti dai pogrom ottocenteschi, ma da questo primo insediamento.

Quando infine morì, gli succedette il figlio Roboamo, ed ebbe inizio la Shoah, «catastrofe».

La divisione dell'impero

Re Nnaro di Giuda.

Era circa l'anno 933, o 923, o 1933 a seconda della fonte, a.E.i.G. e Roboamo pensava di fare come caspita voleva, vale a dire come aveva sempre fatto suo padre. Ma se a Salomone ubbidivano tutte le 12 tribù, riconoscendogli grandi doti di giudice imparziale, a Roboamo non ubbidiva nemmeno il suo cane, per cui 9,5 tribù del nord, perché Beniamino era divisa in sudisti e nordisti, riunitesi dietro Geroboamo - e la somiglianza dei nomi dei due re è alquanto sospetta, anche perché sarà così per i seguenti duecento anni, tipo Nnaro a sud e Gennaro a nord, tanto che si pensa a una ripicca sarcastica del nord o piuttosto a due fonti che parlano dello stesso regno, il che dimostrerebbe che gli ebrei si detestavano non solo tra tribù e all'interno delle tribù ma anche a livello di storici - ricusarono lui e tutte le sue tasse da pagare in ore di lavoro nelle miniere e nei bagni pubblici, sancirono la secessione e dichiararono la loro indipendenza.

Re Gennaro di Israele

Dunque, da quel momento, il nord si chiamò Israele e il sud Giuda, formato da Giuda, Porco Giuda e mezzo Beniamino, con capitale Gerusalemme e la legittima stirpe davidica sul trono.

Le differenze tra i due regni erano un po' quelle tra Atene e Sparta, tra Nordisti e Sudisti americani, tra Nord e Sud Italia, con la differenza, in quest'ultimo caso, che in Israele lo stato legittimo era il sud.

Israele

Solo per questo paragrafo, Israele diventa esclusivamente la parte nord.

Soldati di Israele rubano la bandiera a Giuda.

Questo regno era ricco di piantagioni di pompelmi, cedri e limoni, di foreste e fiumi, di città industriose, di artigiani, strozzini e muratori, per cui, dopo duecento anni di vita e circa un centinaio di conflitti virulenti con Giuda (dal nord lanciavano pompelmi marci e dal sud rispondevano con pietre acerbe) intorno al 722 a.E.i.G. venne sistematicamente distrutto dal simpatico re assiro Salmanassar 5, mentre il suo ancora più socievole successore Sargon 2 deportò definitivamente le nove tribù e mezza in Assiria, disperdendole chissà dove, tanto che gli ebrei le cercano ancora adesso - si dice che gli americani, nel 1969, ne trovarono una in una foresta del Laos, durante la guerra del Vietnam.

Giuda

Il cazzuto regno di Giuda invece resistette più a lungo perché, nonostante venisse molestato di continuo dagli odiosi assiri e dai pezzenti vicini egizi e fosse popolato da pastori di capre espiatorie, galline, spaccapietre e muratori, era abitato soprattutto da soldati incazzosissimi che, se non avevano da picchiare qualche popolo già mezzo morto delle vicinanze si picchiavano giustamente tra loro, tanto per tenersi in forma. Il territorio era desertico, non ci potevi piantare nemmeno i papaveri perché subito le locuste se li fumavano; l'acqua la dovevi portare a spalle dal Mar Morto ma, essendo salatissima, la potevi usare solo per fare la pasta. Era un posto schifoso, ma i giudei ci si trovavano bene, anche perché, essendo solo due tribù e mezzo, le litigate non duravano mai più di un paio di settimane.

Il Nabucco conquista Gerusalemme.

Così, più o meno nel 587 a.E.i.G., un tizio neobabilonese di nome Nabucco, o Nabucodonosor per i wagneriani, dimentico del precedente sacrificio giudeo, decise di porre fine a questa aberrazione storica e anche Giuda fu distrutto, insieme ai greggi di capre e al tempio di Salomone, cosa che fece incazzare a morte i giudei. Non solo, non contento pensò di deportare l'élite giudaica a Babilonia, circa tremila tizi, lasciando a Gerusalemme e in Giudea solo i morti di fame.

Aveva così fine l'indipendenza di Giuda, che andava ad affiancare Israele nel cimitero delle nazioni, perché da allora Giuda divenne appunto una provincia babilonese e tornò ad essere un semplice nome di battesimo e un insulto.

L'esilio babilonese

La cattività irakena durò una cinquantina d'anni durante i quali gli ebrei scrissero la maggior parte della Bibbia e fecero nascere la maggior parte dei profeti, diventando inoltre prestasoldi, banchieri e consiglieri del re di turno tanto che, quando finalmente arrivarono Ciro e i suoi persiani da guerra, che prima presero a scarpate sui denti i babilonesi e poi concessero agli ebrei di fare ritorno a Gerusalemme, una buona parte di questi ultimi scelse ovviamente di restare, avendo ormai acquisito uno status che il popolo ebraico ritroverà solo nell'Inghilterra vittoriana. Costoro fonderanno poi il Kuwait, mentre gli altri tornarono in effetti in Israele, dove trovarono le strade e i portici delle città invasi da nomadi e barboni. Si era all'incirca nel 539-538 a.E.i.G.

Israele sotto i persiani

Ciro.

I persiani furono relativamente magnanimi con gli ebrei: potevano fare tutto ciò che volevano, a patto che pagassero i tributi, fornissero truppe ausiliarie da spedire negli angoli più remoti dell'impero (tipo l'isola di Elefantina, in mezzo al Nilo, ai confini con il Sudan) non uscissero da Israele e non dichiarassero guerra, per cui avevano la facoltà di massacrarsi solo tra di loro, condizione che accettarono di buon grado essendo un passatempo cui erano abituati da secoli. Quando Cambise conquistò poi l'Egitto, i persiani fecero loro il favore di levargli di torno un regno che gli aveva sempre rotto le palle, essendo abituati gli egizi a considerare Israele una specie di cortile dove andare a menarsi con i bulli mesopotamici - per cui senza volerlo gli ebrei prendevano sempre botte da qualcuno - mentre gli ebrei li consideravano negri.

Ma cosa più importante, i persiani diedero il nulla osta per la ricostruzione del tempio di Gerusalemme che, essendo ormai al verde, i giudei impiegarono circa trecento anni a riedificare, facendo venire fuori comunque una schifezza.

Ma anche questa storia ebbe una fine, quando cioè scese in Palestina un tizio esaltato che si faceva chiamare Alessandro Magno e che cacciò i persiani dai libri di storia.

Gli Asmonei

La «reconquista» maccabea di Israele (notare la M di Maccabei nell'ultima immagine a destra).

Un certo Giuda della famiglia degli Asmonei, chiamato Giuda Maccabeo, il Martellatore, o Giuda Hammer, perché dava martellate bibliche, e i suoi dieci fratelli più piccoli, un giorno del 168 circa a.E.i.G. decisero che ne avevano a sufficienza e da soli, alleati solo con Sparta - che al tempo stava ormai sprofondando nel liquame e quindi non poté mandare che quattro opliti in fin di vita - incominciarono appunto a martellare i seleucidi senza pietà. Quando i siriani ne uccidevano uno, ne veniva fuori un altro, tanto che i fratelli sembravano non finire mai. Ma i seleucidi sapevano anche essere molto stronzi. Quindi, quando si accorsero che gli ebrei di sabato non picchiavano nemmeno i loro figli, si misero ad attaccare ogni fottuto sabato tanto che, prima che i Maccabei decidessero di mandare affanculo per la prima volta dopo mille anni la stupida regola che vietava loro di fare qualsiasi cosa se non respirare - anche se solo in caso di effettivo pericolo di vita, perché i sacerdoti non li scomunicassero - fecero stragi orribili di giudei inermi. Ma alla fine, trascinando tutti gli altri giudei nella bolgia, i fratelli rifilarono un calcio in culo ai seleucidi e li rispedirono in Siria per sempre.

Alessandra Maccabea.

Israele era di nuovo indipendente, la Palestina era di nuovo libera dallo straniero, il tempio venne riconsacrato, ma questo nuovo stato non venne riconosciuto dagli ultraortodossi perché gli Asmonei/Maccabei non erano di stirpe davidica e quindi non erano legittimati a regnare ma, essendo una stirpe di sacerdoti, soltanto a dir messa. I Maccabei li mandarono giustamente all'inferno, dissero messa e regnarono per circa cento anni e per spregio fecero regnare anche una delle loro donne, Alessandra, una vera donna con le palle giudaiche.

Sfortunatamente l'ultimo asmoneo se la dovette vedere prima con Pompeo, che occupò la Giudea in due giorni, poi con un tizio ancora più tremendo di lui: Erode, un idumeo convertito a forza all'ebraismo dagli stessi Asmonei, noto filoromano e killer di parenti e di qualunque cosa respirasse ancora, e già.

Erode il Grande

Uccisi tutti gli asmonei rimasti fino alle bambine di due anni, e questo fu già un cupo presagio per l'intera regione, e ammazzato chiunque per una ragione o per l'altra potesse aprire bocca in merito alla successione, compresi naturalmente i suoi figli, il grande Erode divenne etnarca, tetrarca, petrarca, signore assoluto e re di Giudea circa nel 40 a.E.i.G.

Erode uccide un neonato senza sporcarsi le mani.

Alla sua prematura dipartita all'età di centodieci anni, i giudei, non si sa bene perché, dopo tutto quello che aveva fatto per loro, soprattutto nell'ultimo anno di vita, festeggiarono, mentre i romani incominciarono a preoccuparsi. Difatti il suo successore si dimostrò un imbecille e ben presto Augusto si vide costretto a trasformare la Galilea (l'ex nord) in una parte della provincia di Siria e la Giudea in un protettorato, con la praticamente invisibile presenza di qualche legionario irritante. Si era ormai nel 6 d.E.i.G.

Sotto Roma

Tutto andò avanti come sempre per una sessantina di anni, se si esclude qualche pestaggio ogni tanto da parte di legionari e ausiliari siriani, nonché giudei - che non avevano perso la secolare abitudine di picchiare i loro simili - ubriachi. Ma le cose precipitarono quando alcuni anarchici rivoluzionari chiamati Zeloti si ruppero improvvisamente il cazzo di avere tra le palle

Alcuni Romani festeggiano la conquista d' Israele

dei legionari puzzolenti e atei, per cui diedero inizio a una rivolta apocalittica che durò circa sette anni, causò la loro estinzione e quella degli Esseni di Qumran (che non c'entravano niente ma dovevano comunque sparire, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare il ritrovamento dei rotoli del Mar Morto) l'occupazione romana di tutta la Giudea, circa un milione e mezzo di morti (cifra, per i tempi, anacronistica) e soprattutto la seconda, ennesima, odiosissima distruzione del Tempio, che i giudei avevano già ricostruito tre volte.

Tito si portò via tutto il trasportabile, comprese la terza copia cinese dell'Arca - l'originale l'aveva già fottuta Scipione l'Africano ad Annibale, il quale l'aveva sottratta a sua volta ai Tolomei, che l'avevano ereditata da Alessandro il quale l'aveva trafugata dal campo di Dario che ce l'aveva dai tempi di Ciro, Ciro che l'aveva presa appunto a Babilonia - e la principessa Berenice, rase al suolo Gerusalemme, condannò cinquemila giudei ad bestiam e, dopo la Galilea, trasformò anche la Giudea in provincia romana. Gli ebrei ora non comandavano nemmeno le feste.

Seguirono altri sessant'anni circa di pace relativa che i giudei, dati i precedenti, impiegarono per rompere i coglioni ai romani a distanza di sicurezza da Israele (in Libia) e per preparare la seconda, terribile rivolta guidata da un tizio che si faceva chiamare Bar Kochba perché come lavoro gestiva un bar a Hebron, mentre nel tempo libero faceva il Messia. Fu qualcosa che nemmeno Lupo Ezechiele, noto profeta portasfiga di qualche secolo prima, era riuscito a prevedere, pur avendo visto chiaramente l'11 settembre.

I legionari di Adriano non hanno più nessun giudeo da scannare.

La rivolta scoppiò nel 132 d.E.i.G. a causa dell'editto imperiale che costringeva i giudei a non circoncidersi e a venerare il culto dell'imperatore, durò due o tre anni, a seconda dei rispettivi calendari, e la sua soffocazione, oltre alla morte del messia, comportò infine:

  • La trasformazione di quello che rimaneva del tempio giudaico nel tempio di Giove, con tanto di statua di Giove che sodomizza un rabbino;
  • L'impossibilità per i giudei di praticare il loro culto;
  • L'emigrazione di tutti i giudei che volevano continuare a farsi circoncidere, a non lavorare il sabato e a non mangiare pane e salame in giro per il mondo di allora, la cosiddetta «Diaspora», o «Dio Spora!»;
  • L'antisemitismo a livello planetario.

In Israele restarono i non compromessi con Bar Kochba, cioè i soli non avvinazzati, gli atei, gli agnostici e altri quattro non classificabili, che comunque, per mezzo della progenie, alla fine rimasero lì per circa duemila anni.

Diaspora

Degli ebrei si trovavano già a Babilonia dal tempo dell'esilio babilonese, come detto, ad Alessandria d'Egitto dal tempo dei Tolomei, a Cartagine dal tempo di Annibale, a Roma dal tempo di Cesare, cioè in tutte le città più grandi e in tutte le capitali delle più grandi potenze del tempo. Perché? Ciò fa parte dell'imperscrutabile disegno ebraico, ma si ritiene sia per gestire meglio la storia universale teleologicamente indirizzata al fine sopramenzionato. Che diavolo ho detto?

Ebreo rinascimentale con bene in evidenza la A di “assassino”.

Dal 135 queste comunità extragiudee vennero appunto infoltite dai nuovi arrivati, che incominciarono così a controllare l'evolversi della storia passando da una potenza all'altra, seguendo probabilmente l'odore lasciato dall'Arca dell'Alleanza. Per cui finirono anche a Costantinopoli/Istanbul e, sempre per la stessa ragione, a Venezia, Torino, Casale Monferrato, Parigi, Londra e naturalmente New York, dove stavano già da circa tremila anni. Il più delle volte si trattava di comunità chiuse sul modello cinese, ma qualche pezzo pregiato riusciva sempre a diventare banchiere o consigliere o primo ministro di qualche re o imperatore o presidente.

Ebreo americano.

I problemi maggiori sembravano arrivare dai cristiani che, non si capisce per quale motivo, accusavano i giudei di avergli ucciso un agente di commercio, e per questa inezia bandirono sette crociate, ufficialmente per liberare la Terra Santa dagli infedeli musulmani, in realtà per estinguere gli ultimi ebrei rimasti a casa, che i cristiani ora dicevano essere casa loro - durante la famigerata Crociata degli straccioni i black block cristiani trucidarono tutte le comunità ebraiche incontrate lungo il cammino tanto per provocare - e li condannarono per l'eternità relegandoli in nicchie storiche quali ghetti, uffici di usura o finanziarie, banche, shtetl (miserabili villaggi di campagna ebraici) e lager. Un esempio significativo del difficile rapporto tra ebrei e cristiani è la Spagna tardomedievale, dove i giudei, per poter restare, dovevano convertirsi a forza di badilate di nuovo testamento sulla nuca. Ma i giudei, se alla luce del sole facevano i cristiani e andavano a messa, di nascosto mangiavano pane azzimo, si mettevano le barbe e i cernecchi (pejes) finti e bestemmiavano, i cosiddetti ebrei mannari. Chi non si convertì, venne cacciato circa nel 1492 d.E.i.G. insieme agli ultimi marocchini di Spagna e, sotto il nomignolo di sefardita, finì sparso un po' per tutto il nord Africa, dove venne trattato quasi sempre con i guanti, per non lasciare impronte digitali, e per l'Olanda e l'Italia, dove venne trattato. Altri stavano in Germania già dal tempo del Sacro Romano Impero, la comunità razzista degli ebrei ashkenazisti, i quali, essendo troppo ariani, dovettero poi emigrare un po' in tutta l'Europa slava, dove inventarono il witz e coniarono gli indispensabili termini yiddish “nu” (allora?) e “schmuck” (cazzone) entrati poi nell'immaginario e nell'inconscio collettivo mondiale sotto forma di archetipi. Qualcuno invece preferì chiedere un passaggio al cugino ebreo Colombo e andare a trovare gli altri parenti di New York.

Un'altra folta comunità era quella di Francia, paese notoriamente accogliente e non antisemita, come assicurò più volte Dreyfus, nonché quella appunto dell'impero zarista, dove, ogni volta che ai russi andava male qualcosa, tipo una guerra persa, quindi più o meno ogni quindici giorni, gli ebrei venivano metodicamente massacrati di botte, stuprate le loro donne, mangiati i loro bambini e incendiate le loro spelonche di legno con dentro tutti i risparmi e le barbe finte. Queste divertenti feste popolari russe erano denominate “pogrom”, e fu proprio all'ennesimo pogrom, dopo che un dannato agente goy (gentile) del KGB zarista aveva pubblicato a spese dei giudei un opuscolo in cui si spiegava perché gli ebrei volevano e dovevano conquistare il mondo - i famigerati Fogli protocollo dei Savi di Sion - che i giudei incominciarono a chiedersi se non fosse meglio andare a stare da qualche altra parte, occupando di conseguenza la costa orientale degli Stati Uniti.

Sionismo

Quando, alla fine del XIX secolo, in una birreria di Basilea un tizio che si chiamava Theodor Mega Hertz parlò invece per la prima volta di un ritorno a Sion, tutti gli ebrei d'Europa confluirono in massa appunto a Sion, in Svizzera.

Theodor Mega Hertz indica dove cazzo è Sion.
- Hertz: “Imbecilli! Ho detto Sion!”
- Ebrei d'Europa: “E questa cos'è?”
- Hertz: “Sion è Gerusalemme, ignoranti!”
- Uno degli ebrei presenti a un altro: “Senti, se tutti i sionisti sono stronzi come questo io me ne resto in Europa”
- L'altro ebreo: “Hai ragione. Vaffanculo Sion, si sta così bene in Germania

A quel tempo, come accennato, le comunità ebraiche più numerose si trovavano nel Nord Africa islamoturco, dov'erano tollerate a patto che non facessero proselitismo e vendessero di nascosto whisky e prosciutto ai musulmani; ovunque in Europa, dove erano alternate integrazione forzata e persecuzione libera, sia all'Est che all'Ovest, e soprattutto in Nord America, e precisamente a Brooklyn, dove incominciarono invece a preparare il terreno per l'affermazione planetaria della dottrina imperiale americana (vedi le voci “Hollywood” e “neocon”, se ci sono).

Comunque quello che Hertz stava propagando e propagandando qualcuno lo capì, ed effettivamente tornò in Palestina a zappare la terra e a raccogliere pompelmi a fianco dei nuovi arrivati palestinesi.

Sotto il Terzo Reich

Agente del Mossad.
- Ebreo: “Heil Hitler! Mi scusi, vorrei cambiare nome”
- Impiegato nazista dell'anagrafe nazista: “Come ti chiami?”
- Ebreo: “Adolf Stinkfuss (piede di porco)”
- Impiegato: “Ah, Stinkfuss. Sei ebreo”
- Ebreo: “Sì, modestamente”
- Impiegato: “Mi dispiace, ma ti devi tenere il tuo bel nome giudeo. Stinkfuss sei e Stinkfuss resterai”
- Ebreo: “Mi scusi, a me Stinkfuss va benissimo, è Adolf che mi fa schifo”

Quindi a tutti gli ebrei d'Europa tranne quelli sovietici venne fatta fare la doccia con il gas.

Sotto l'U.R.S.S.

- Ebreo: “Compagno, ho deciso che me ne voglio andare in Israele”
- Commissario politico sovietico: “E perché? Non ti trovi bene in Russia? Non hai forse una casa dignitosa con un affitto irrisorio?”
- Ebreo: “Sì”
- Commissario: “Non hai forse la sicurezza del posto di lavoro e l'assistenza sanitaria gratuita?”
- Ebreo: “Sì, compagno”
- Commissario: “I tuoi figli non ricevono forse un'ottima istruzione senza pagare nulla?”
- Ebreo: “Sì, è vero, compagno”
- Commissario: “E allora, sporco ebreo, perché te ne vuoi andare?”
- Ebreo: “Me lo hai appena ricordato”

Quindi Stalin creò una Repubblica degli ebrei in Jakuzia e li spedì tutti lì a spalare neve.

Il ritorno in Israele

Einstein e Ben Gurion si raccontano barzellette sui nazisti.

In cinquant'anni gli sforzi di Hertz avevano portato in Palestina circa quindici ebrei che, a parte qualche episodico massacro, avevano convissuto pacificamente con gli arabi. Ma la Palestina era ancora sotto mandato britannico, nonostante la Dichiarazione Elah Dufour prevedesse cospicui insediamenti ebraici. Così gli ebrei che gli americani avevano trovato ancora vivi a Buchenwald e Mauthausen mandarono al diavolo l'Europa che li aveva quasi sterminati ed emigrarono con vecchie carrette del mare in Palestina, dove furono accolti con copiosi lanci di pietre.

A questo punto gli ebrei si incazzarono e, ricordando d'un tratto Giuda Hammer, si misero la kippà (yarmulke) da guerra in testa e incominciarono a dare bastonate alla cieca. L'ONU, preoccupato per questa biblica esplosione di violenza, votò una risoluzione che prevedeva la spartizione della Palestina in uno stato ebraico e in uno arabo. I palestinesi, e con loro tutti i musulmani del pianeta, decisero che non gli andava bene perché volevano tutto o niente, così attaccarono tutti assieme Israele.

La Guerra d'indipendenza

Agente del Mossad.

Ben Maccabi Gurion armò allora un esercito: era il 1948 d.E.i.G., e a guerra finita sul territorio ebraico non c'era più un arabo vivo né un inglese aggiustato. Nasceva così lo Stato di Israele.

I palestinesi cacciati da Israele vennero confinati in accoglienti campi profughi, ma invece di accettare il loro Stato continuarono a tirare pietre agli ebrei, nella speranza di convertirli all'idea di andarsene.

Israele

Un pastore palestinese mostra a un soldato israeliano la strada per quel paese.

Forse per reazione al passato recente, Israele fu in principio uno stato socialista, tanto che la maggior parte degli abitanti votava per i laburisti e viveva in promiscuità con le capre nei kibbutz, come gli antichi abitanti del regno di Giuda. Essendo uno stato sotto assedio, fu istituita subito la coscrizione obbligatoria, anche di donne, bambini e cani - i celebri cani da guerra che, imbottiti di plastico, venivano fatti esplodere a distanza nelle case degli arabi. Tanto per farsi le ossa, il nuovo esercito si addestrò dal vivo radendo al suolo un paio di campi profughi palestinesi a caso.

La Guerra di Suez

Agente del Mossad.

Quando Francia e UK decisero di attaccare l'Egitto perché Nasser voleva insabbiare il Canale di Suez per protesta, Israele pensò di vendicarsi del passato e s'infilò nella guerra rubando il Sinai al faraone. Era più o meno il 1956, e purtroppo, essendo i tempi prematuri, fu costretto a restituirlo due giorni dopo.

La Guerra dei sei giorni

Il piano di occupazione previsto da Moshe “Mega Hammer” Dayan.

Egitto, Giordania, Siria e qualche altro califfato vario, nel 1967, pensarono di disfarsi una volta per sempre di Israele minacciandolo tutti assieme al grido di “Diamoli in pasto ai pesci!” Ma prima che i MIG egiziani si potessero alzare in volo, gli erano già arrivati addosso tonnellate di branzini esplosivi, mentre ai siriani venivano fatte mangiare aragoste vive e i giordani venivano presi a pezzi di catrame del Mar Morto sulla schiena. La guerra durò appena sei giorni, sfortunatamente, altrimenti Moshe Mega Hammer Dayan, che portava una curiosa benda nera sull'occhio perché, per essere sempre presente sul campo di battaglia, dormiva una metà per volta, avrebbe occupato l'Africa del nord fino all'Atlantico e il Medio Oriente fino all'Indo. Invece si limitò a riprendersi il Sinai e ad occupare e colonizzare con coloni ebrei fascisti la parte est di Gerusalemme, quella araba, la Cisgiordania, la Striscia di Gaza, le alture del Golan, il sud del Libano e... mi sembra di averla già detta 'sta cosa.

La Guerra del Kippur

Dayan non riesce ad allacciarsi l'elmetto perché da quella parte non ci vede.

Approfittando di una festa ebraica (lo Yommi Kippur) in cui gli ebrei non potevano neanche ascoltare la radio, perché avrebbero dovuto accenderla, siriani ed egiziani attaccarono Israele di sorpresa, arrivando con i carri fin dentro i salotti degli ebrei, trovandoli intenti a guardare nel vuoto. La paura fu grande e l'allora premier Golda Meir rischiò di essere lapidata sotto il muro del pianto per essersi fatta trovare impreparata. Era successo che qualche stronzo di guardiano la sera prima della festa si era ubriacato e non si era accorto che un ladro ebreo-francese, non sapendo cosa fosse, aveva rubato l'Arca per fare un regalo alla moglie. Quando infine l'Arca venne ritrovata (nella sua camera da letto), gli ebrei smisero di sbattere la testa contro il Muro del pianto e l'esercito israeliano ricominciò subito a picchiare arrivando per la terza volta in diciassette anni sul canale di Suez, minacciando di marciare sul Cairo, e alle porte di Damasco, tanto che si dice che l'avanguardia israeliana ne avesse visti i citofoni.

Dopo estenuanti trattative diplomatiche tenute al chilometro 101 di un tratturo per capre la guerra si concluse con un nulla di fatto. Il risultato fu che Israele, dopo venticinque anni, svoltò a destra con Begin “The right” mentre l'Egitto, qualche anno dopo, nel '79, si convinse infine che forse era meglio fare pace, prima che li obbligassero tutti a mangiare kasher. Era il 1973 d.E.i.G.

In quel periodo i terroristi anonimi sardo-palestinesi sequestrarono, al fine di sterminarli, più ebrei possibili alle olimpiadi di Monaco e a Entrebbe (Uganda) ma, non essendo riusciti a entrare, vennero uccisi sul posto o più tardi a domicilio dal Mossad, che non li poteva soffrire.

La Guerra del Libano

Cartello stradale posto all'ingresso della Striscia di Gaza.

Dopo aver restituito il biblico Sinai all'Egitto, per ricompensarsi, nel 1982, Israele invase invece il Libano, dove una sanguinosa guerra civile tra cristiani e musulmani aveva avuto come conseguenza dei lanci di petardi oltre la frontiera israeliana e l'intensificarsi del terrorismo palestinese contro Israele. Così Israele, che non c'entrava niente, occupò il sud del Libano, si gustò lo spettacolo della liquidazione dei campi palestinesi di Sabbra Cadabra e Chatillon ad opera dei cristiani maroniti libanesi e rimase lì per i vent'anni seguenti, per sicurezza.

Nel frattempo seguitava la lotta armata nei territori palestinesi occupati: i terroristi facevano esplodere una bomba in una pizzeria di Tel Aviv (cinquanta morti), gli israeliani macellavano a caso cinquemila palestinesi, secondo l'ordine “cento palestinesi per un israeliano”.

Gli accordi di pace di Oslo

Poliziotto israeliano abbatte alcuni miliziani palestinesi.

Stanchi di passare il tempo tirandosi sassi e ammazzandosi a vicenda, israeliani e palestinesi cercarono un accordo e i rispettivi leader Rabin e Arafat, un ex capo di stato maggiore e un ex capo terrorista, firmarono un cessate il fuoco di trentacinque secondi, dopodiché un ultraortodosso di destra ebreo uccise Rabin e gli estremisti palestinesi di Hamas mandarono al diavolo Arafat, rei rispettivamente di aver cercato di considerare i palestinesi esseri umani e di aver finalmente riconosciuto il diritto all'esistenza di Israele.

Cosicché, nel 1995 circa, tutto tornò finalmente come prima, e gli ebrei poterono riprendere le loro divertenti litigate al bar, tanto che si dice che, se a un tavolo ci sono quattro israeliani, vuol dire che ci sono almeno sette partiti diversi, perché c'è sempre l'ebreo imbecille che ha una sola idea politica.

Sharon

Sharon sulla spiaggia di Tel Aviv.

Una mattina del 2000 l'ex generale Sharon, veterano di tutte le guerre arabo-israeliane dal 1948, decise che era il momento di farsi una passeggiata al Tempio di Gerusalemme, che momentaneamente si chiamava spianata delle moschee, provocando la seconda intifada nell'arco di quindici anni. Dopo un tafferuglio, che sarebbe durato quattro o cinque anni, Sharon, diventato nel frattempo premier, pensò bene di costruire un muro di Berlino tutt'intorno alla Cisgiordania, per garantire la sicurezza dei palestinesi. Poi diventò improvvisamente di sinistra, evacuò dopo quasi quarant'anni la Striscia di Gaza e finì quindi misteriosamente in coma prima di abbandonare ancora qualcosa, tipo la Cisgiordania.

La Seconda guerra del Libano

Bambino palestinese che gioca con un carro israeliano a Gaza.

Visto che, nonostante gli avessero regalato l'indipendenza in Cisgiordania sotto la formula acronima A.N.P. (Autorità Napoletana Palestinese), palestinesi e terroristi internazionali islamici vari di stanza in Libano continuavano a rompere le palle, nel 2006 Israele invase un'altra volta il Libano e sparò qualche centinaio di amichevoli razzi, distruggendo di nuovo Beirut, che i libanesi avevano appena finito di ricostruire. Poi tutto finì lì. Nel 2020 però, in preda ad un mostruoso attacco di noia, gli israeliani ricordarono della spassosa campagna in Libano. Volendo tornare ai bei vecchi tempi sfruttarono la pigrizia dei libanesi che, mentre 2700 tonnellate di nitrato d'ammonio erano stoccate nel porto in attesa di essere smaltite, erano impegnati a segarsi davanti a un porno di Mia Khalifa facendo esplodere il porto di Beirut, appena finito di ricostruire per la terza volta di seguito.

La Guerra di Gaza

Kamikaze palestinesi che pregustano le settantadue vergini.

Visto che da Gaza Hamas si mise a sparare qualche centinaio di amichevoli razzi su Israele, a capodanno del 2009 d.E.i.G. Israele rispose sparando qualche milione di bombe al fosforo bianco e al napalm arancione sull'intera striscia di Gaza, sempre secondo il principio citato di risposta proporzionata all'offesa.

Al momento l'ultima guerra arabo-israeliana è questa, ma l'affermazione di Netanyahu e Lieberman e il ritorno dell'estrema destra al governo sembra promettere bene per il futuro, affinché sulla spianata delle moschee venga finalmente riedificato, per la quarta e ultima volta, il Tempio, tant'è vero che un missile nucleare è perennemente puntato contro il culo di Ahmadinejad, in attesa soltanto del nulla osta di Dio, di modo da scatenare l'Apocalisse finale e preparare la venuta del Messia.

Altri ebrei famosi

Dio, Nostradamus, Spinoza, Rothschild, Marx, Fratelli Marx, Freud, Disraeli, Kafka, La nonna di Hitler, Marcel Proust, Lev Trotsky, Heydrich, Oppenheimer, Philip Roth, George Gershwin, Roman Polanski, Harrison Ford, Anna Frank, David Cronenberg, Woody Allen, Norman Mailer, Jeff Goldblum, Mel Brooks, Stanley Kubrick, Gene Wilder, Marty Feldman, Adam Sandler, Gad Lerner, Moni Ovadia, Alona Kimhi, Noah, Dustin Hoffman, Paul Newman, Thomas Mann, Raz Degan, Lapo Elkann

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