Space Shuttle

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Shuttle.
Space shuttle.
« Houston, abbiamo un problema. »
(Tipico modo di dire spaziale.)
« Qualcuno glielo dice che siamo a Cape Canaveral!? »
(Ingegnere aerospaziale sui modi di dire)
« Ma alura tu s'i 'n astrunaota! »
(Viaggiatrice dopo aver visto la valigia di Anna Falchi)

Lo space shuttle è una navetta spaziale. Fin qui si sapeva già. Quello che tutti non sanno è che si tratta dell'evoluzione di uno scuolabus, che nel progetto iniziale doveva lanciare dalla stratosfera i bambini nelle varie scuole.

In seguito ai due incidenti la NASA ha deciso di munire gli equipaggi di sofisticati sistemi di sicurezza e di assicurarsi che le piastrelle termoresistenti di cui la navetta è rivestita non siano più incollate col vinavil.

Come spesso accade ci furono alcuni (seppure in minoranza) che si opposero al progresso tecnologico; così l'ingegnere di Monaco che ebbe l'idea riadattò il progetto e lo propose alla NASA.
Era la fine dei favolosi anni '70 e lo shuttle venne visto subito come il possibile successore della disco music.

Gli shuttle inizialmente erano 5; erano, perché i poveri Challenger (esploso alla partenza) e Columbia (esploso all'arrivo) sono andati distrutti e di questi sarebbe meglio non parlarne più.
I tre rimanenti sono: Atlantis, Discovery e exangibur exingibar exaltribus excalibur Endeavour[dopo breve ricerca su Google].

Lo shuttle, una delle macchine più all'avanguardia del nostro tempo, è piastrellato in ceramica esattamente come il un gabinetto. Non tanto per evitare che gli astronauti si arrostiscano al rientro in atmosfera, ma per un malinteso con i muratori.

Tipico equipaggio dello shuttle

  • Il comandante, che deve avere i baffi anche se donna);
  • il pilota, ex gloria dei go kart;
  • il tizio con gli occhiali che farà esperimenti sulla miopia a gravità zero;
  • la donna (senza baffi);
  • uno a caso purché non sia americano;
  • lo scienziato che di solito è lì per verificare se il Ciobar si attacca al padellino anche nello spazio.

Alla partenza

Tipico pescatore pronto a vantarsi con gli amici per aver preso uno strano pesce da 570 tonnellate.
Tecnico NASA che verifica la corretta disintegrazione del serbatoio in atmosfera.

Alla partenza da Cape Canaveral in Florida tutti sono in fermento per la caccia al pellicano rosa, perché generalmente non frega più niente a nessuno della partenza degli shuttle.
A meno che ovviamente questo non decida di esplodere sulla rampa di lancio, ma gli ingegneri prendono tutte le precauzioni possibili per non disturbare i pellicani.

Comunque alla partenza lo shuttle è così composto:

  • I due razzi bianchi, che si staccano in volo e poi dovrebbero venire recuperati nell'oceano per un futuro riutilizzo. Il più delle volte però sono ripescati da pescatori della domenica che applicano la dura legge del mare: Se lo trovo io, è mio.
  • Il grosso serbatoio arancione, detto anche il "suppostone", che o si disintegra in atmosfera o diventa spazzatura spaziale assieme alla vecchia lavatrice della MIR.
  • Infine la navetta vera e propria, che se tutto va bene compirà la sua missione là, ai confini dello spazio, a vedere cose che voi umani non potete neanche immaginare, in una galassia lontana lontana... e altre cazzate tratte da film sullo spazio. Una volta su due esplode. Se non esplode, sta semplicemente rimandando la sua morte.

Le missioni

Lo space shuttle attracca al porto di Milano Marittima.
Correte bambini, avere un modellino di Space Shuttle non è mai stato così facile!

Esperimento con il satellite Tetered 1996

A molti il nome Tetered non dirà niente, ma in campo astronautico è famoso. Gli ingegneri che quel giorno si stavano annoiando a smontare e rimontare il Game Boy, ebbero questa folgorante idea: «Attacchiamo un satellite al guinzaglio (forse per fargli fare pipì) e facciamolo trascinare dallo shuttle nello spazio; mio zio lo ha fatto sul lago Michigan la scorsa estate con un motoscafo, una fune e mia zia attaccata...»
Risultato: dopo 5 anni di preparativi e milioni di dollari spesi il cavo si ruppe dopo 3 microsecondi.
Il commento degli ingegneri fu: «Eppure quello spago del diametro di ben 2 mm aveva dato ottimi risultati con la legatura dei salumi

Attracco alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)

Dopo sei ore di manovre millimetriche, calcoli precisi al centesimo, anni di addestramento del pilota, computer all'avanguardia... «Comandante, quand'è che hanno agganciato alla ISS il modulo Milano Marittima

Riparazione del Telescopio Spaziale Bubble

Le riparazioni al telescopio spaziale si svolgono così: «Avvita il bullone... svita il bullone», in genere per 11 ore.
Infine:

- Astronauta 1: “Controllo camera ad alta profondità?”
- Astronauta 2: “Ok.”
- Astronauta 1: “Spettrografo?”
- Astronauta 2: “Ok.”
- Astronauta 1: “Controllo sensori infrarossi?”
- Astronauta 2: “Ok.”
- Astronauta 3: “Comandante se lo punto sulla terra vedo casa mia!”

Equipaggi famosi

La borsa verso l'infinito.
  • Il pilota John Fish: famoso per il volo più breve, dopo mezza orbita tornò indietro perché si accorse di aver lasciato la patente sul tavolo della cucina.
  • Il pilota Peter Haidi: il primo a fare inversione a U, su esplicita richiesta del navigatore satellitare di bordo.
  • L'astronauta Heidemarie Stefanyshyn-Piper: durante una passeggiata spaziale le si ruppe una boccetta di profumo nella borsa.
Mentre cercava di ripulire pensò "Beh, poteva andare peggio; potevo perdere nello spazio questa costosissima borsa attrezzi da 100.000 dol..."
In quel preciso momento la borsa prese il largo verso lo spazio profondo.
Lei disse solo «"Oh, boy!» che tradotto in italiano significa Porcatroialogiabagasciaputtana... adesso devo accendere un mutuo per ripagarla!

Al ritorno, il capo missione la attendeva impaziente munito di mazza da baseball.

Curiosità

Con i continui tagli al bilancio la NASA si arrangia come può.
L'Universo è bello perché è vario!
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 9 agosto 2009 col 43.3% di voti (su 30).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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