Simone Cristicchi

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« Se lo trovo lo sotterro a testa in giù, così la smette di cantare, quel babbeo!! »
(Biagio Antonacci su Simone Cristicchi)
« Mavafancuuuuuuuuuulo!!! »
(Aldo Baglio dopo aver sentito una canzone di Simone Cristicchi)


Simone Cristicchi è uno scienziato pazzo, profanatore di tombe, cantautore (???), attore, regista, cuoco, portatore di capelli, portatore di occhiali, scrittore, accademico luminare degli alieni, scassatore di coglioni e chi più ne ha più ne metta.

Le sue origini ci sono oscure e di difficile ricostruzione. I documenti a nostra disposizione sono incerti ma ci sono pervenuti, grazie alle suore del divino pompino di Roma, alcuni carteggi che possono aiutarci, seppur sommariamente, a ricostruire la vita di questa personalità così affascinante, bipolare, multipla e, soprattutto, così inutile nella storia italiana. Un plauso va alle caste sorelle per aver raccolto e custodito così gelosamente, durante gli anni, questi importanti documenti, anche se sono stati ritrovati nel bagno un po' imbrattati di merda.

Infanzia

Cristicchi da piccolo: notare la sua faccia che esprime intelligenza sin dalla più tenera età

Simone Cristicchi è nato in Germania, nella famosa città di Kazzenmaproprioquidovevirompereicoglionen, in un non ben precisato giorno d'inverno del 18 e passa. Il paesino è divenuto famoso perché, alla notizia della nascita di Simone Cristicchi, in quel luogo prima così felice, gli abitanti si sono tutti suicidati ascoltando a palla musica di Justin Bieber. Questo terribile fatto di cronaca è passato alla storia come la strage di San Cristicchino, di cui i meno giovani si ricordano senz'altro. La nascita di Cristicchi è rimasta famosa anche per essere il primo caso scientificamente documentato di parto anale . Leggenda vuole che durante il travaglio la madre, distrutta dalle sofferenze, abbia esclamato per la prima volta la poi divenuta celeberrima espressione "Che culo!!!", che ormai usiamo tutti quotidianamente.

L'infanzia fu segnata da momenti difficili: i suoi genitori erano infatti soliti prenderlo a randellate quando faceva qualcosa di sbagliato, per potergli impartire una ferrea educazione e disciplina. Iniziarono poi a prenderlo a randellate anche quando si comportava bene, perché si vergognavano di averlo messo al mondo e perché, in fondo in fondo, ma poi non tanto in fondo, ci avevano preso gusto. Inoltre, lo facevano dormire in una stalla con un bue ed un asinello: suo padre si chiamava Geppetto e lo modellò da un pezzo di legno (forse abbiamo fatto un po' di confusione, ma l'esegesi delle fonti è frammentaria, rendendo ardua la corretta ricostruzione biografica del personaggio).


Periodo del Cristicchi scienziato

Cristicchi durante uno dei suoi esemplari esperimenti

Bisogna dire che Cristicchi soffrì sempre di Megalomania e di vari altri gravissimi disturbi mentali, che lo portano tutt'ora a credere di poter fare cose per lui impossibili, cantare in primis.

Questi disturbi lo portarono in passato ad interessarsi molto di anatomia e seguì le lezioni del famigerato dott. prof. Frankestein nella prestigiosa università di Nonsappiamouncazzo. Quando ebbe finito di seguire le interessanti lezioni Cristicchi si sentì infine pronto per compiere il passo che gli avrebbe definitivamente consegnato la gloria imperitura, ossia sconfiggere definitivamente la morte tramite la scienza.

Osserviamo quindi, in questo periodo, il Cristicchi tutto intento a trafugare i morti dalle tombe per poter creare finalmente l'essere perfetto con le spoglie dei cadaveri. Dopo vari esperimenti, tutti falliti miseramente, infine il Cristicchi, con lacrime et sanguine, riuscì a creare, ricorrendo nuovamente al parto anale, d'altronde era un vizio di famiglia.[citazione necessaria], l'essere perfetto, colui che avrebbe sconfitto la morte e ci avrebbe donato infine la vita eterna.

Purtroppo per Cristicchi e soprattutto purtroppo per noi, lo scienziato non creò affatto l'essere perfetto ma solamente Povia, il quale, da allora, ci fracassa i coglioni con le sue canzoni di merda.

Quando Cristicchi si rese conto del gravissimo errore che aveva fatto e di quale mostro avesse scatenato, provò ad uccidere la sua disgraziata creatura. Il nostro eroe ci provò con ogni mezzo: bombe al napalm, mitra, Zyklon B, ma non ci fu niente da fare: purtroppo Povia era, per la nostra più completa disperazione, immortale e così ce lo dobbiamo tenete sempiternam. Questo fatto fece impazzire il Cristicchi dalla disperazione. Lo trovarono a cantare sul tetto "Sono Antonio e so volare": perciò, i medici, non trovarono altra opzione che ricoverarlo d'urgenza al manicomio.


Cristicchi in manicomio

Cristicchi, nel suo periodo manicomiale

Il Cristicchi, quindi, passò molto tempo in manicomio per cercare di curare i suoi gravissimi problemi mentali. Dopo svariati trattamenti, tra i quali la sodomizzazione con dildi di svariate misure, inserimenti nel naso di zucchini ripieni di merda e l'elettrochoc alle palle, i dottori videro che non si facevano progressi. Allora, il luminare della psichiatria dottor Kaiser pensò di usare l'ultimo ritrovato delle cure psichiatriche, ovvero di sottoporre il Cristicchi alla visualizzazione ininterrotta del terribile programma tv "L'isola dei merdosi", per tentare di sbloccare la sua psiche annebbiata.

Tuttavia, nemmeno questo estremo tentativo ebbe successo ed i medici decisero di dimetterlo, ahinoi, dal manicomio: sia perché non lo consideravano pericoloso (il che dimostra palesemente che razza di incompetenti fossero)[citazione necessaria] sia per levarselo dalle palle perché non ne potevano più nemmeno loro di sopportarlo.


Cristicchi cantante

Simone Cristicchi che aspetta l'autobus appena dimesso dal manicomio per tornare a casa

Purtroppo per il mondo, uscito dal manicomio, Cristicchi provò l'impellente desiderio di mettere in musica tutti i suoi tormenti esistenziali, scrivendo canzoni che raccontavano appieno il suo profondo disagio interiore.Ricordiamo, tra le tante, "L'autistico" (dove racconta come vive uno dei suoi tantissimi disturbi), "Angelo il custode" (dove racconta la sua erotica e sensuale storia d'amore con una statua) e "Stupidowsky" (canzone nella quale si dà del cretino da solo: meno male che se n'è accorto!) e la canzone "Ombrelloni", nella quale il Cristicchi immagina un rapporto sessuale estremo fatto di pissing e di ombrelloni infilati nel culo, canzone gradita moltissimo dal famigerato Immanuel Casto.

Ma il peggio doveva ancora venire. Infatti, nel 19..... e che palle co' 'ste date, Cristicchi vide suonare nell'osteria "Pipino il breve" di Bellinzona, un altro cantautore, tal Biagio Antonacci. Cristicchi, rivelando la sua profonda anima gay, s'innamorò perdutamente del povero Biagio, cominciando a stalkerarlo giorno e notte. Gli inviava cioccolatini, lettere d'amore, fiori: inoltre il Cristicchi si faceva trovare esattamente in ogni posto dove Biagio andasse. Era una vera e propria persecuzione e Biagio non ne poteva veramente più: arrivò a scrivere, in preda alla disperazione, la famigerata canzone "Liberatemi", che era in realtà un grido d'aiuto atroce e disperato affinché qualcuno lo liberasse dal suo stalker.

Per tutta risposta, il Cristicchi, scrisse una canzone di risposta "Vorrei incularmi proprio Biagio Antonacci", una appassionata lettera d'amore per il suo tanto agognato oggetto della passione. Pare che, all'ascolto di questa, l'Antonacci si sia sciolto ed abbia pianto, cedendo e intrecciando una turbinosa storia d'amore e di merda col Cristicchi. Di questa storia dell'horror. tuttavia, ne sappiamo poco e non possiamo né confermare né smentire. Risulta tuttavia agli atti uno scatto di un paparazzo che li ritrae insieme: sarà una foto reale od un bieco fotomontaggio?

Foto di Cristicchi e Antonacci ripresi durante un loro rapporto intimo.

In ogni caso, a livello indiriziario, resta il fatto che Biagio Antonacci pagò Pippo Baudo per farlo partecipare al festival di Sanremo e pagò anche mezza Italia per poterlo far vincere: non si spiega infatti in altro modo la sua vittoria.

Cristicchi ha peraltro partecipato più volte a Sanremo: un po' perché faceva pena, un po' perché spinto da Biagio Antonacci, un po' perché al festival di Sanremo di musica non ci capiscono un cazzo.

La prima volta partecipò con la canzone "Che bella gente", in cui descriveva la bontà che lui vedeva nelle persone, canzone scritta dopo che il nostro canta -stronzate aveva fatto ampio uso di funghi allucenogeni.

Partecipò nuovamente con la canzone, che vinse, "Ti regalerò una rosa", in cui descrisse le sue sofferenze patite in manicomio.

Poi dedicò una canzone a Carla Bruni perché pare che abbia preso il gusto di stalkerare anche lei: povera Carla!

Cristicchi ha anche cantato la canzone "La prima volta che sono morto"; nella quale ci racconta della sua esperienza di morte dovuta alle badilate in testa dategli dal suo vicino di casa stanco di sentirlo cantare. Peccato che il tentativo di farlo smettere non sia andato a buon fine: Cristicchi è infatti ritornato dall'oltretomba per massacrarci oltre modo le palle.

Va infine segnalato che Cristicchi ha l'abitudine di cantare nei luoghi più strani: miniere toscane, magazzini 18 di Trieste, ecc. Magari andasse a cantare per l'Isis: almeno ce lo leveremmo dalle palle definitivamente!


Discografia

  • La mia mamma mi ha partorito dal culo.
  • Oh che bello il manicomio.
  • Infilarsi gli ombrelloni nel culo.
  • Biagio, amore mio, ti inculerò.
  • Live dalla casa dei pazzi.
  • Carla Bruni sei una milf rifatta ed un po' troia ma sei bona.


Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Simone Cristicchi è stato il primo cantante a cantare in una miniera. I minatori avevano provato a rinchiudercelo dentro ma, ascoltando le sue canzoni, dalla disperazione la miniera è scappata e si è gettata da un dirupo calabrese.
  • Pare che la lunghezza complessiva dei capelli di Cristicchi copra tutta la circonferenza della terra, ma questa è ancora materia di studio tra i ricercatori.
  • Dopo aver ascoltato la canzone a lei dedicata, Carla Bruni lo ha fatto rinchiudere nella Bastiglia e lo ha fatto torturare con giganteschi strap-on per 3 giorni di seguito (non sai cosa sono gli strap-on? Chiedilo a tua mamma, che li usa regolarmente per deflorare il paterno ano).
  • La canzone "Iris", di Biagio Antonacci, è dedicata in realtà a Simone Cristicchi. È stata scritta durante la loro tormentata storia di cacca e amore.
  • Ogni volta che Simone Cristicchi vede Biagio Antonacci si caga addosso: ecco il perché di "storia di cacca e amore". di cui al punto precedente.


♫ Pizza e mandolino: the italian music! ♪

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