Sedi del politecnico di Milano

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Voce principale: Politecnico di Milano


Il Grandissimo e Glorioso[citazione necessaria] Politecnico di Milano è un'associazione a delinquere estesa su gran parte del territorio nord italiano e conta un gran numero di edifici e luoghi caratteristici. Tra i presunti edifici appartenenti al Politecnico si segnalano:

In Città Studi

Il POuL

Il reparto Genio del politecnico. Ivi si trovano le più brillanti menti informatiche del Politecnico, congetturando piani per conquistare il mondo (es BITS) e liberarlo dalla piaga del software proprietario, secondo la volontà di san Richard Stallman.
Qua le donzelle possono richiedere assistenza nella configurazione del wi-fi in cambio di sesso selvaggio.

La Nave

Seguite le sue indicazioni per trovare il terzo piano della Nave

Edificio costruito dall'ingegner Findus è l'habitat naturale di una specie protetta: gli ingegneri matematici. Il suo nome deriva dalla sua forma a elle, tipica delle imbarcazioni costruite da architetti.

Agli ingegneri matematici si deve l'invenzione di questo edificio di 7 piani con una discontinuità del terzo tipo al terzo piano. Chi prende le scale o usa l'ascensore viene teletrasportato direttamente dal secondo al quarto piano e viceversa. Verrà dato un premio a chi scoprirà cosa si cela in quel piano.
Vi è inoltre anche una discontinuità del primo tipo all'ultimo piano, infatti l'incauto studente per arrivare al 3° piano, generalmente per poter parlare con un professore, oppure per allenarsi per la scalata del K2 prende le scale o l'ascensore senza sapere che così facendo potrà arrivare solo al 6° piano...si vedono spesso studenti dispersi completamente zuppi di sudore che vagano tra i piani strappandosi i capelli e facendo complicati conti matematici con le loro calcolatrici d'ordinanza giungendo alla conclusione che il 3° piano è nel campo complesso e solo chi ha passato analisi 3 può accedervi. Leggende narrano che per accedere al 3° piano bisogna essere dotati di una chiave speciale che apre l'ascensore dalla parte opposta, si aprirà a questo punto un universo parallelo dove il tempo scorre rallentato e dove vi verrà svelato il perché della vita e ogni vostro dubbio esistenziale. Recenti indagini hanno fatto luce su alcuni dei più reconditi segreti celati all'interno del terzo piano fantasma della nave. Sembra infatti che in quest'area viva una specie ancor più rara di matematico, ormai in via di estinzione: l'analista puro. Costui, preoccupato dall'ormai inarrestabile invasione di ingegneri matematici e numerici, trascorre le proprie giornate alla ricerca di nuovi spazi funzionali in cui fuggire e ambientare la propria esistenza e unicità, senza rendersi neanche conto di essere stato rinchiuso in uno spazio chiuso e limitato, privo di uscite!

La stiva

Aula studio situata sotto la nave, che si distingue per alcune peculiari caratteristiche. Viene normalmente scoperta durante la fine del primo anno di università, ossia durante i primi pellegrinaggi collettivi alla biblioteca di matematica. Non riuscirai a sederti, nè ora nè mai! Se fai attenzione puoi notare i sacchi a pelo negli zaini dei fortunati seduti. Pur trovandosi nel bel mezzo della zona matematica nave-biblioteca, è stranamente piena di architetti. Voci insistenti dicono che la nave sia situata nel campus di architettura e ne faccia addirittura parte. In particolare in quest'aula si distinguono due tipi di architetti: quelli con portatili recentissimi con shermi da 52" che giocano a Need for Speed, e quelli con portatili meno recenti che giocano a prato fiorito urlando un bergamasco "nooo!" quando centrano una bomba. Di recente sono stati avvistati anche esemplari di "poker addicted", con tanto di tappeto verde e fiches.

La biblioteca

La biblioteca del campus Leonardo, chiamata amorevolmente BCL, è una normale biblioteca, con libri, finestre, studenti. Almeno al piano terra. Sotto di esso esiste però un piano sotterraneo, costruito nel 1925 come bunker per il duce in caso di attentato, liberato dalle camicie nere solo nel 1974 e da allora utilizzato come laboratorio segreto dal Politecnico. In esso tuttora vengono utilizzate ignare cavie umane per sperimentare gli effetti della mancanza di riposo, interazione sociale e luce naturale nel corso di sessioni di studio al limite delle possibilità umane. Per evitare che gli esterni vedano i tremendi effetti di questi esperimenti, i malvagi responsabili generano una dipendenza fisica nelle vittime che ne impedisce l'allontanamento dalla fredda tomba che li ospiterà per sempre. Si ritiene che il Mito della caverna di Platone sia in realtà il racconto di una fuga da questo luogo.

Il Patio

Importantissima riserva naturalistica di interesse europeo; a giudicare dalle temperature che assume in inverno ed in estate, si trova sull'intersezione tra il Circolo Polare Artico e l'Equatore, eppure riesce ad ospitare un importantissimo canneto. La fauna è principalmente composta da architetti e archiTette che preparano progetti e da gente che fa aperitivo.

L'interfacoltà

Zona posta sul primo piano dell'edificio N, la troverete perché a un certo orario della giornata sentirete i ciellini intonare i loro canti di guerra. Oppure, se siete sordi, potrete farvi guidare dall'olfatto, sentendo gli strani fumi prodotti dalle riunioni dei comunisti, posti di fianco alla zona ciellina. Ciò che più stupisce dell'Interfacoltà, è che ciellini e comunisti vi convivono in modo assolutamente pacifico, affiancando le lavagne con l'orario dell'Angelus ai posterini con la falce e il martello. L'Interfacoltà gode dei peggior cessi della sede Leonardo, solitamente tre per gli uomini e uno per le donne (usato solo dalle cielline, in quanto tutte le femmine di comunista sembrano essere già fuggite). Esistono molte leggende sulle macchinette dell'interfacoltà, ormai da tempo estinte. Si narra perfino che avessero merendine più buone a prezzo più basso.

La Ciminiera

È un'alta struttura in muratura comparsa magicamente nei pressi delle aule I, edificio 5. La leggenda narra che prima di essere concepita fosse nascosta fra le natiche di un certo studente A. Scapinello che, oltre ad essa, ospitavano l'eterossessualità dello studende G. Martellosio e la voglia di vivere di F. Martinoli. Di queste ultime due ancora non si sa nulla.

Il Trifoglio

Branchi di studenti che si muovono ordinatamente per i corridoi del politecnico.

Edificio noto al pubblico per l'assenza dei bagni al primo piano (a parte durante i giorni divisibili per tre, nel qual caso compaiono), e ancora più per i numerosi annunci gay nel bagno del piano seminterrato. Nell'atrio è possibile degustare delle pizze preparate dai nani nascosti dentro una macchinetta automatica. Famose poi erano le due parabole presenti sempre nell'atrio, che riflettono i suoni dal fuoco di una all'altro, rimosse tra i pianti della folla durante le vacanze di Natale 2009/2010. Si dice che di notte vi si potessero udire le voci sussurranti delle anime degli studenti sturati agli esami di elettronica, e che pronunciandovi le parole "Wilma Fourier Flinstone" a Ferragosto si venisse magicamente teletrasportati nell'edificio segreto X, che oltre a contenere l'unica copia del libro di elettronica di Zappa senza ricette e col glossario, contiene il computer Polivac, (squallida copia del Multivac), che elabora in tempo reale le posizioni meno opportune dei bagni, allo scopo di spostarli sempre nel posto meno prevedibile, e che sul case di tale supercomputer sia fissata una lastra di adamantio su cui è scolpita la formula del modello ARMA dei gabinetti. Si dice che chiunque veda tale funzione di trasferimento sarà in grado, col solo movimento del mignolo, di sentire la posizione di tutti i bagni nel presente, nel passato e nell'imperativo. Comunque, questo è quello che si dice, la realtà è un'altra cosa. Forse.

La pizzeria (volgarmente detta cubotto)

L'unica pizzeria al mondo dove ogni giorno ci sono pizze a gusti diversi. Puoi trovare (ovviamente solo per un giorno all'anno..) l'insuperabile bresaola, funghi, carciofi, scamorza e tante altre. La coda praticamente inesistente, la cordialità del personale, i prezzi modici, i posti a sedere adatti per qualsiasi clima rendono questo posto estremamente gradito agli studenti (tant'è che non c'è coda!)

L'acquario

Un magnifico acquario e vivaio tropicale con una grande vetrata. Passando all'esterno non si può fare a meno di fermarsi a osservare le strane creature che lo popolano. Tra queste il più famoso e il più raro è il pescis studiantis: sempre chino su dei fogli bianchi o attratto dalla luce dello schermo del proprio portatile non vi degnerà mai di ogni minima attenzione. Questa razza è protetta dalla FAO, si riproduce raramente ed è difficile osservarne esemplari allo stato brado, ormai gli ultimi vivono solo in cattività.
La vera attrazione di questo luogo è però il più diffuso pescis boccalonis il quale, dopo un breve momento di lettura del suo foglietto, comincerà a osservarvi con il suo sguardo vuoto. A volte addirittura percepisce i vostri movimenti e vi segue con lo sguardo.
Degno di nota inoltre è il simpaticissimo squalo-guardiano che con gentilezza e pacatezza zittisce non appena qualcuno azzarda a fare il minimo rumore, fosse anche strofinando le palpebre sulle cornee.
Il famigerato acquario ha poi la caratteristica di essere "freddo" d'inverno e freddissimo d'estate. Se si compie l'errore di posizionarsi in prossimità dei bocchettoni si ottiene l'immediata fusione e condensazione di qualsiasi sostanza si trovi all'interno del vostro intestino, provocando una poco piacevole ipersudorazione della zona rettale. In questo modo si mantengono comunque in vita molti ingegneri a sangue freddo. L'acquario è anche noto per diventare letteralmente un acquario in caso di piogge abbondanti. Durante l'alluvione del 1999 tre studenti di ingegneria informatica sono lì annegati non volendo abbandonare il proprio PC prima di aver salvato.
L'idea per l'edificio fu data al Rettore dal suo amico e mentore Vittorio Balabam, che ne aveva uno simile nella sua azienda.

Gli edifici nord e sud

Questi due edifici sono in realtà uno solo situato in due posti diversi, è stato realizzato da un architetto in collaborazione con un ingegnere nucleare che lo progettarono per vendicarsi del 28 preso in economia dell'uncinetto.

Questo edificio/i è creato per variare continuamente la propria struttura, dopo cinque anni passati al Politecnico solo il più sveglio degli studenti uscendo da un'aula al termine di una lezione riuscirà a percepire le modifiche avvenute e individuare velocemente bagni, scale, macchine del caffè, ecc...

La casa dello studente, piano -1

Presenta la più grande aula computer del pianeta. Però solo al massimo il 5% di essa viene utilizzato, da studenti ultratrentenni che passano la vita sui siti di incontri online ad adescare giovani signorine. Si narra che qui ci sia la macchinetta più figa del Poli che offre i prodotti più buoni e ricercati

L'aula N.0.2 (detta "la spaccaculo")

Nell'edificio Nord (o Sud secondo i momenti) si trova lo strumento di tortura più utilizzato nel medioevo per punire i giovani servi della gleba che osavano studiare per cercare di cambiare la loro classe sociale. Caratteristica principale è l'estrema ergonomicità dei banchi, costituiti da due piastre di granito verniciate color legno disposte una in verticale e una in orizzontale per dare un'apparenza di sedia e un asse dalla larghezza di un post-it posto a distanze disumane che ha la lontana somiglianza di un banco.

Qualcuno narra che qualche anno fa il fantasma di uno studente morto si aggirasse per l'aula, ma dopo che un testimone di Linux ha compiuto un esorcismo, il fantasma si è spostato nei bagni al primo piano del Trifoglio.

Per evitare che il povero servo della gleba potesse cercare di togliersi dallo sguardo del suo torturatore, nascondendosi dietro il compagno, le file sono state pesantemente rialzate. Talmente tanto che alla terza si vede già la piazza del prof, alla sesta l'aria comincia a essere rarefatta, all'undicesima ci sono le nevi perenni, chi si è avventurato oltre la quindicesima non ha fatto più ritorno.

L'aula N.0.2 è inoltre oggetto studio per via dell'acustica della struttura, così mostruosamente indecente da convertire la voce umana in un gorgoglio simile al suono emesso da un chupacabras in fase di rigurgito.

Da maledizione degli studenti può quest'aula trasformarsi in una benedizione, in caso sia assegnata per un esame con numero di studenti sufficiente: difatti lo studente potrà sperimentare come, con un semplice telescopio da tavolo, sia possibile leggere tutti i compiti di coloro che siano allineati al di sotto di lui. Se il prof vi mette in prima fila, sappiate che ogni vostro errore si moltipicherà per magia su tutti i fogli di coloro che si trovano sopra di voi. In alternativa è stato anche sperimentato un sistema di posta espresso "in linea", con spedizione di compiti sulle lastre di granito, ma il metodo necessita di prof-che-legge-il-giornale-durante-l'esame, categoria vieppiù in estinzione.

Nel novembre 2008 si sono conclusi i lavori di ammodernamento dell'aula. Al primo ingresso gli studenti, essendosi resi conto che era cambiata solamente la cattedra e le lavagne, mentre i lastroni granitici erano ancora al loro posto, hanno tentato di incendiare la parte dedicata agli studenti con scarsi risultati.

Le aule F

Alcuni coraggiosi cercano di raggiungere la U16 a bordo di mezzi di fortuna.

Le aule F sono il luogo in cui viene messa alla prova la fede delle matricole. A parte la difficoltà del trovare la porta giusta (salgo su quello stabilissimo ponteggio in ferro retto da tre bulloni? Oppure entro da questa porta che mi fa apparire di fianco al professore che ha iniziato la sua lezione, senza pietà, alle 8.15, facendomi sembrare la sua assistente in uno spettacolo di magia?) le aule F sono le aule in cui è stata vergata la sapienza. Il fedele ingegnere non potrà astenersi dal girare tutti i banchi durante il semestre, per essere sicuro di non mancare nessuno degli aforismi lasciati dai più illustri predecessori. Alcuni esempi: "Per la legge italiana, se una donna non fa in tempo a dire no, non si tratta di stupro" oppure "voglio che il nostro sia un rapporto di musica e magia: ti trombo e sparisco" e così via. Da notare che in F.0.1 è stata incisa su un banco la massima riassuntiva di tutti i patimenti di ingegnere, che ha palesemente superato anche la Mattina di Ungaretti ed è infatti stato lasciato spazio vuoto attorno ad essa, per metterla ancor più in evidenza: "Culo triste".

Le aule E.G.0

Come se allo studente medio non bastasse la smodata quantità di mezzi che prende per venire al Poli, qualche architetto spiritoso ha deciso di realizzare una serie di aule sotterranee con ingresso stile linea 3 della metro. Queste sono le note E.G.0., con l'immancabile bidello che spazza l'ingresso, mandandovi tutto il rudo sui piedi mentre state cercando di entrare. La caratteristica principale di queste aule è la proditoria porta in vetro, che consente agli studenti disattenti di guardare il flusso di gente verso bagni/macchinette (ATTENZIONE, spesso le chiavette di credito non funzionano in questo luogo maledetto) e di essere pesantemente insultati dal docente di turno. La vera funzione delle porte è però un'altra: molti sono i visi schiantatisi contro il vetro che hanno consentito un piccolo momento di sadica ilarità al resto della classe (qualcuno dice siano agenti del Politecnico assunti per distrarre momentaneamente gli allievi e non farli pensare al suicidio).

L'edificio E.G.

Esistono voci ancora da verificare che sostengono che all'ultimo piano del suddetto edificio sia collocata la macchinetta del caffè più buona del Politecnico. Purtroppo nessuno è mai riuscito a salire così in alto causa mancanza di privilegi. Stiamo indagando.

L'aula E.L.1

Magica e misteriosa aula, collocata di fronte al campo sportivo Giuriati, vicino al Dipartimento di Elettronica e sul retro del parchetto dei drogati, sempre misteriosamente chiuso per lavori in corso. La cosa che rende speciale quest'aula sono le sue vie d'accesso, comunemente chiamate anche porte, quasi tutte con una particolarità. Prima di tutte sicuramente la porta parlante, che ad intervalli regolari allieta i poveri studenti al suo interno con un melodico suono vagamente somigliante ad un Pokemon con il prorasso sfinterale: alcuni intrepidi studenti si divertono ad intrattenere conversazioni con la suddetta porta, convinti sia un portafortuna. Ancora non si è capito se sia posseduta dal Robodiavolo o abbia solo degli evidenti e infelici problemi tecnici.

Merita una citazione anche la porta d'ingresso a destra della cattedra: la leggenda racconta che sia stata costruita dallo stesso "architetto" che ha piantato la spada di Re Artù nella roccia, infatti quasi nessun comune mortale è in grado di aprirla al primo colpo. In tale lista spiccano 2 nomi eccellenti quali La cosa dei Fantastici 4 e Chuck Norris.

Il DEIB

Il Dipartimento di Elettronica e Informazione e Bioingegneria, volgarmente detto DEIB in onore della specie più numerosa ivi residente, ossia i professori di informatica, telecomunicazioni e automatica, è uno squallido edificio stile anni 70. Qui numerosi studenti si recano in pellegrinaggio, dagli "dei" appunto, per raggranellare uno squallidissimo punto in più nel voto dell'esame. Data la nota rivalità tra le varie razze di professori, esse sono state divise assegnando a ciascuna un piano nell'edificio. Il povero studente in pellegrinaggio dovrà superare prove indicibili per arrivare fino all'oracolo desiderato. Dopo essere riuscito a non farsi sbattere fuori dal portiere, e a trovare il piano esatto, il malcapitato dovrà riuscire a farsi aprire la porta blindata ad accesso con scansione retinica che separa il mondo studentesco dal reame dei professori. Una volta superata la fatidica prova, lo studente si troverà in un labirinto di corridoi e di porte con targhette che si estendono all'infinito. Trovare la porta giusta sarà l'ultima fatica da superare per raggiungere l'agognato obiettivo. Tesi di laurea specialistica sono state scritte con lo scopo di trovare un metodo scientifico al fine di sapere con esattezza quale corridoio imboccare e quale porta aprire... ahimè finora senza successo.

L'aula S.0.2

Non ha niente di particolare,a parte il fantasma. Lo si sente ululare da un punto imprecisato sopra la lavagna, a ogni ora del giorno e della sera.

Il rettorato

Il rettorato è l'edificio più figo di tutto il Politecnico. Qui lo studente medio, abituato alla semplicità di tutti gli altri edifici, rimane intimorito nel vedere un pavimento lucidissimo, colonne di marmo, sculture artistiche, statue... Gli studenti più sprezzanti sono riusciti a scendere dal tappeto che lo attraversa, si narra addirittura che qualcuno abbia avuto il coraggio di salire i gradoni centrali, ma forse è solo una leggenda, anche perché non appena saliti i primi 3 gradini due bestioni in giacca cravatta e occhiali scuri sono pronti a calciorotarti... forse per proteggere i campi da tennis e la piscina riscaldata che si narra abbia il Rettore nei suoi appartamenti. In questo edificio si può anche ammirare il dado a n-face usato per la prima partita a D&D.

La segreteria didattica

Aperta dalle 11.00 alle 11.02 il lunedì, il mercoledì ed il venerdì degli anni bisestili, è la stuttura più moderna di tutto il Politecnico. Grazie alle nuovissime tecnologie al posto di aspettare ere geologiche prima di parlare con un incaricato allo sportello ora grazie a sofisticatissimi softwares prendi il biglietto e... aspetti di nuovo l'era geologica...

Fred Ward, uno dei portinai dell'edificio

Ma è tutto diverso, ora al posto di stare in coda a guardare le spalle alla persona che ti sta davanti puoi sederti in un banco e osservare con attenzione la magnifica opera d'arte qual è il tabellone del turno, che, al confronto, la Stele di Rosetta deve essere stata una passeggiata da decifrare...

Ma lo studente vero del Poli fa tutto via WebPoliSelf e se entra in segreteria è per l'aria condizionata in estate e per i preziosissimi esemplari di computer connessi ad internet presenti in tutta Leonardo, nei pochissimi giorni tristi in cui si trovi a vagare per Milano privo del suo portatile (o in caso sia matricola a non abbia ancora capito che senza portatile la Laurea se la sogna).

Complesso Mancinelli

Situato nel dipartimento di chimica. Dotato di due ingressi e un cancello che divide in due la sede di mancinelli, scavalcabile, aperto o apribile infilando la mano fino a raggiungere l'apposito pulsante, l'unico suo scopo è quello di far perdere tempo alle matricole. Sembra che lì siano stati compiuti esperimenti che da soli hanno contribuito a metà buco dell'ozono. Durante la seconda guerra mondiale era la base di tutti gli esperimenti scientifici dei tedeschi. Pare che alcuni studenti, a seguito di questi esperimenti, si siano trasformati in mostri che sono stati poi nascosti dietro l'ultima fila dell'aula N 0.2. Raggiungerlo è praticamente impossibile, a meno di non essere campioni mondiali di Orienteering e aver venduto l'anima al diavolo. Si trova infatti in un tipo esempio di quartiere malfamato milanese, tanto malfamato che si narra di persone che sono uscite tardi da un orale di Chimica e non sono mai più tornate a casa. L'ingresso è schiacciato tra altri due portoni, ma una solenne scritta nero su nero è in grado di rivelarne la posizione a ogni studente che capiti nei paraggi nell'unico secondo dell'anno in cui i riflessi del sole rivelano con difficoltà la scritta "politecnico". Numerosi racconti dell'orrore provengono da questo insalubre luogo. Molte matricole non ne sono mai uscite o sono rimaste segnate dall'esperienza. Qui accadono cose che non si possono raccontare.

Il CDC

Il responsabile del CDC.

Le aule cidicì, meglio conosciute come le aule del "Centro di Calcolo", o più comunemente "Centro del Cazzeggio", sono le aule della perdizione. Qui lo studente medio si dedica all'attività più losca e perversa del politecnico: navigare su internet. Infatti nonostante si possano trovare aule informatizzate in qualsiasi angolo del politecnico, l'attività di navigazione è considerata il male e relegata in questo edificio oscuro.

Solo alcuni eletti hanno il potere di scacciarne le forze maligne e sono quindi in grado con il loro portatile di svolgere questa attività immonda in tutto il politecnico. Non è facile entrare in questa elite, per prima cosa bisogna passare il rito dell'iniziazione, chiamato anche "scaricamento e installazione del certificato wifi". Ma non basta, per poter ottenere il potere bisogna seguire ogni volta un preciso rituale di cui non si conosce in dettaglio ogni fase, ma che comprende:

  • Fissare intensamente l'access point per diversi minuti
  • Imprecare sommessamente
  • Sollevare/abbassare antenne o l'intero portatile
  • Battere la testa sulla tastiera

Se non appartenete a quest'elite, per poter svolgere l'attività maligna dovrete per forza entrare in quest'aula. L'ingresso è subito ostacolato da un tornello con tanto di guardiano, nella parte alta dell'ingresso potete notare la scritta "Per me si va nella città dolente, per me si va ..."
Passato questo ostacolo grazie alla vostro polibadge, vi troverete in una zona rovente, sia d'estate che d'inverno. Qui dovrete aspettare con estrema calma il vostro turno grondando di sudore imprecando per il mal di piedi e quindi riuscirete finalmente a sedervi davanti al vostro pc.
Sudati e con le palle girate penserete di aver scontato la vostra pena, il caldo non sembra così soffocante e il pc sembra così perfetto... Invece no, siete appena all'inizio.
La prima sensazione che qualcosa non va l'avrete al momento di prendere in mano il mouse... non funziona!! Vi guardate intorno e osservate che tutti appoggiano il mouse sul case, forse la lucina rossa sotto il mouse non va d'accordo con il bianco lucido del tavolo, provate anche voi ad appoggiarla sul case nero e sembra funzionare un po' meglio, ma solo apparentemente perché il mouse funziona solo in alcune piccole zone della superficie del case. Questo vi costringerà a passare tutto il tempo con il braccio sollevato in una terribile posizione, imprecando ogni volta il mouse si bloccherà.
Ma questo è solo un assaggio. Finalmente riuscirete a cliccare su Start alla ricerca del vostro fedele Firefox ma non lo troverete, terrorizzati fareta passare di nuovo la lista, ma c'è soltanto il terribile Internet Explorer 1.0, quello senza la minima ombra di un tab.

Ormai disperati cliccate sulla maledetta "e" e dopo aver fornito matricola, password e un tributo di sangue potrete finalmente accedere alla rete maligna conosciuta come web. Il caldo è soffocante, la disperazione ormai si fa sentire, volete uscire, un pensiero vi tormenta: alla fine dovevate solo scaricare dalla mail un semplice allegato, dove ho sbagliato nella mia vita? Prendete la vostra chiavetta usb e la inserite in una porta usb frontale, frontale? Un dubbio atroce vi assale, troppo semplice, perché non le hanno messe solo di dietro? ci deve essere sotto qualcosa... oddio! Troppo tardi, la vostra chiavetta è ormai perduta. Infatti inserendola vi siete caricati Ctfmon e qualsiasi altro virus per chiavette che esiste sulla faccia della terra. Ormai sorridete per non piangere, tirate fuori il vostro santino, cioè il numero di telefono del vostro amico esorcista/hacker esperto di virus e guardando lo schermo cliccate su "download allegato" del vostro indirizzo di posta elettronica. Apparirà il messaggio "scaricamento in corso, velocità 0,001 kb/s, tempo stimato 1 ora e 05 minuti", dopo un'ora di sofferenze apparirà "attenzione, la vostra sessione di lavoro è scaduta", annullandovi irrimediabilmente il download. Il riconoscimento della fine della sessione naturalmente funziona sempre alla perfezione...

Le aule GR (GranSasso o GRanscazzo o GRancazzo)

Per mandare in esilio gli studenti dall'amata piazza Leonardo o dalla familiare Lambrate il magnifico ha pensato alla costruzione delle terribili aule GR. Per raggiungerle la prima volta l'amico ti consiglia di prendere la metro e scendere a Loreto, è impossibile sbagliare. Ma è qui lo sbaglio....Le Aule GR sono come i bagni, ogni volta spostano la loro collocazione geografica, è impossibile trovarle senza perdersi. L'allontanamento forzato dal mondo civilizzato è reso più duro dalla mancanza di ogni tipo di connettività verso il mondo esterno, per impedire ogni minimo svago agli studenti. Inoltre sono le uniche aule universitarie in cui gli studenti sono talmente lontani dai professori che la loro voce appare solo un flebile sussurro. A migliorare la situazione ci sono degli assurdi pilastri nelle aule che impediscono la visuale ai più volenterosi che, nonostante tutto, vorrebbero leggere ciò che è scritto sulla lavagna.

Si narra che certi studenti siano in grado di battere il record del mondo dei 100m, dei 200m e addirittura dei 110m ostacoli nonché della maratona per il solo allenamento ottenuto durante le corse in 5 minuti dalle aule D alle aule GR e due ore dopo ripetere l'impresa da GR a Mancinelli così ogni due ore perché gli ingegneri privati del Magnifico non possono per religione porre un intero corso di laurea all'interno di un singolo edificio o quartiere della città di Milano.

Nei sotterranei di queste aule si svolge uno dei riti più duri per un aspirante ingegnere, il laboratorio di Fisica... Il povero aspirante mentre scende le scale carico di aspettative che porta al sotterraneo non sa che niente sarà più come prima.. La tortura ormai è cominciata, 4 ore in un aula lunghissima e affollata, è entrato con il sole....uscirà che sarà notte inoltrata.... dopo 5 minuti l'aria è già irrespirabile, quelli delle prime file cercano di seguire una ragazza sclerata che cerca di dimostrare gli urti, ... Ma tu, che per colpa della collocazione geografica sei arrivato in ritardo... sei in ultima fila, seguire è impossibile... allora accendi il tuo fido pc... ma ovviamente il wifi non va....passa due ore decidi di chiamare AIUTO, ma non è possibile, il cellulare non prende....dopo 3 ore e mezza.... il povero pensa che tutto è finito tira un sospiro di sollievo... ma non è ancora libero, no gli viene consegnato un Test.... subito si pensa a uno scherzo... invece noooooo... è proprio vero... consegna il test e si dirige verso la segreteria.... si è deciso ufficialmente a presentare la rinuncia agli studi...

Aula Natta

Pensate anche voi che un premio Nobel meriti una aula di tutto rispetto? Bene, vi sbagliate. Al Poli pur di mantenere l'aula nel suo splendore (ehm...) originale hanno trasformato il tributo al premio nobel in un supplizio per gli studenti. Inutile dire che più che un tributo quell'aula è causa di innumerevoli rivoltamenti nella tomba del buon Natta, vittima delle più disparate maledizioni degli studenti.

Essendo un reperto archeologico che gli esperti datano in un epoca remota ma vicina a quella delle costruzioni delle prime piramidi e della famigerata aula N02, l'aula Natta presenta diverse similitudini, tra le quali spicca l'ergonomia dei banchi. Una differenza sostanziale c'è però nel microclima delle due aule, infatti l'innovativa idea di installare i termosifoni sul soffitto causa delle terribili correnti d'aria gelida, nel tentativo di far dimenticare agli studenti la scomodità dei banchi in legno antico sottoponendoli a una semi-ibernazione.

È degna di nota anche la lavagna di questa fantastica aula. Presenta una strana suddivisione in blocchi e un'incredibile ostentazione di grandezza che si manifesta con un incredibile slancio verso il cielo. L'effetto scenico ottenuto è gradevole, peccato che anche i professori più volenterosi siano impossibilitati a tenere le loro lezioni alla lavagna. L'utilizzo della lavagna consiste in una gioco (simile al cubo di rubik) ... il professore prima di potere utilizzare la lavagna deve essere in grado di disporre le lavagne evitando le sovrapposizioni... si narra di testi fatti sui professori che hanno utilizzato l'aula....

Quest'aula inoltre nasconde un nonsoché di misterioso. Infatti come molti avranno notato accanto all'aula, in una delle innumerevoli vie che portano verso l'uscita è situato il famoso ufficio "oggetti smarriti", che dovrebbe essere l'ufficio dove vengono riportati gli oggetti ritrovati, ma dove probabilmente cercano di smarrire di tutto e di più. Chi di voi ha mai ritrovato un qualcosa che aveva perso? Si narra inoltre che l'ufficio è stato appositamente situato, in quanto i maggiori ritrovamenti avvengono proprio in quell'aula. Si parla infatti strani esseri (forse creati dai vari esperimenti del Nobel a quale questa aula è intitolata) che pare abbiano proprio la funzione di ripulitori dell'aula...

Le Grotte Natta

Situate al di sotto del piano stradale vi sono un numero imprecisato di cunicoli, laboratori, aule nascoste, aule fantasma senza sigla (difatti chi ha lezioni qui spesso viene bocciato o dato per disperso anche se le non-aule non si trovano solo in questo luogo) , uffici, porte allarmate o non allarmate a turni casuali, montacarichi, celle e celette di detenzione.

Un cunicolo dei sotteranei Natta prima del famoso allagamento.

Qui vi si trovano oltre ad alcune aule per lezioni sfigate non riscaldate da nulla se non dalla nuda roccia e gli scarichi dei wc a vista, alcuni laboratori per laureandi e dottorandi da punire che lavorano in condizioni igieniche difficilmente immaginabili tra gas nervini, ratti, pozze per l'allevamento di zanzare (milanesi, tigri, tsetse, e milanesi mutate forse dal numero e tipo sconosciuto di agenti chimici reperibili nell'aria), muffe, bestemmie, rumori assurdi e continui, buio, umidità da foresta pluviale, cavi elettrici come liane, tubi ad altezza fronte mal rivestiti di fibre di amianto e ovviamente i sopracitati agenti chimici.

Le famose griglie su cui passate tutti i giorni sputazzando. Portano un filo di aria e luce (e spesso anche acqua e pantegane) alle povere cavie presenti in questi disdicevoli luoghi.

In uno dei corridoi principali quasi sempre allagato (si sconsigliano infradito a causa delle numerose amputazioni per setticemia) si trova una fontanella di acqua distillata e perfino un dispensatore libero e gratuito di ghiaccio.

Il frigorifero dove Giulio Natta nascondeva i gelati d'estate (Pesce rubato al GS per ignoto esperimento e dimenticato dalla notte dei tempi).

Nello stesso corridoio è presente anche un frigo\freezer orizzontale costantemente funzionante riempito da una sola scatola di pesce ignoto forse l'ultimo pasto (mancato) di qualche dottorando.

Qui si trova il famoso "CIMITERO" altro non è che un deposito per attrezzature di ogni genere e sacchi di spazzatura fino al soffitto. Si narra che da qualche parte possa trovarsi il sacro sarcofago del compianto Natta.

Il cimitero - ovvero rifugium peccatorum di ogni materiale possibili immaginabile - da bombole piene di gas nervino alla spazzatura del cubotto passando per vecchi pc o gabinetti mai installati.

La si raggiunge mediante pass\tesserino o passando per numerosi altri accessi non controllati dalla grandissima signora all'ingresso principale. Si trova anche una zona (purgatorio o intermedia) che pur trovandosi vicino ai luoghi descritti è illuminata da luce artificiale presenta banchi per studio libero o relax macchinette per il cibo e addirittura un forno a microonde integro e funzionante liberamente utilizzabile da tutti gli studenti del poli che ne conoscono l'ubicazione.

Vi si trova anche l'OFFICINA dove degli elfi magici e bestemmiosi vi aiuteranno con macchinari vari tipo seghe circolari o compressori nelle vostre peripezie, peculiarità dell'officina è che ospita il serbatoio di azoto liquido che spunta all'esterno del famoso edificio Natta facilmente individuabile.

Dipartimento Strutturale

Vi si trovano persone con un cranio enorme e pieno di gas sotto pressione. Si narra che vi si trovi il piano "rubato" dal pipartimento di matematica e che qui prenda il nome di "ammezzato". In realtà essendo il dipartimento degli ingegneri strutturali è frutto di un errore di calcolo che ha prodotto un piano in più inatteso. Si narra che sia solo un "traccobetto" per matricole in cerca di assistenza. (se devi andare al primo piano dal piano terra salendo di un piano raggiungerai quello sbagliato e dovrai partire da capo perdendo tutti i crediti acquisiti qualora ve ne fossero). Unico edificio del poli dove la moquette non è di muschio naturale... forse...

La CUSL

La Cusl (Cooperativa Universitaria Studenti Setta Lavoratori Lavativi) è la sede dei ciellini, e si trova in aula bunker dell'edificio Sud. In essa è possibile acquistare dispense e fare fotocopie a prezzi folli, ammesso che qualche membro della setta abbia voglia di darvi retta. Se avete infatti bisogno di qualcosa, portatevi un cubo di Rubik o l'Orlando Furioso per ingannare il tempo. Quando poi sarete finalmente riusciti ad attirare l'attenzione di un ciellino, la cui reattività è pari a quella di un bradipo morto, e vi avrà servito, egli vi porrà la fatidica domanda: "Hai la tessera?". E se la risposta è no, le peggiori maledizioni ti assaliranno. Nel tempo libero i membri della setta hanno diversi Hobby, primo tra tutti quello di sperperare i soldi del Politecnico in magliette/volantini/banchetti/festini sadomaso... il tutto per strappare più voti possibili agli acerrimi nemici della Terna Sinistrorsa.

Il sommergibile

Altrimenti conosciuto come "e dove c***o è?!? " è situato nel posto più inutile del politecnico. È stato appurato che nessuno studente ha mai posato la sua attenzione su tale edificio se non per chiedersi quale architetto psicolabile abbia deciso di incastonare oblò neri in pannelli verde pisello. A volte, durante il plenilunio, si può sentire il tenue suono di un violino provenire dagli sgabuzzini adiacenti, in cui si annidano negli stessi 2 metriquadrati ternaioli, ciellini e destrorsi. Il violino è il segno che un altro militante è caduto sotto il fuoco nemico.

La zona oscura

Dopo anni e anni passati al Politecnico lo studente medio pensa di conoscerlo ormai come le sue tasche. Si sbaglia. L'università conosciuta è solo una piccola parte, tutto il resto è la zona oscura. Una rete intricatissima di cunicoli, corridoi, porte allarmate, ascensori con chiavi e aperture laterali, piani inesistenti, ecc.
Le sopracitate Grotte Natta sono solo un'esempio. Si hanno poche informazioni su questi luoghi poiché pochi li hanno visti e ne sono usciti per raccontarli. Ovviamente in questo sotterraneo dimenticato da Dio (o da chi per lui) il cellulare non prende, nemmeno se è satellitare, non c'è bisogno di dire che nemmeno radioline/portatili/qualsiasi altro dispositivo di comunicazione non ha campo! Cazzo siamo al Poli o in Burundi?
Si vocifera che alcuni operai vaghino ancora li dai tempi della costruzione...

In Bovisa

È possibile dimostrare come la funzione a variabili reali "distanza casa tua - altro punto di Milano" assuma sempre un massimo quando "altro punto di Milano" e "Bovisa" coincidono: ovvero la Bovisa è il punto più lontano da ogni punto di Milano. Ne consegue che anche se affitti casa in Bovisa, il lager di Politecnico-Bovisa è comunque il punto più distante da casa tua a Milano.

La biblioteca di Candiani

Importante set televisivo milanese, ognuno dei video qui girati porta nel titolo il suo acronimo, BBC. La sua produzione si articola su due generi principali, i documentari inglesi e, naturalmente, il porno interraziale.

Il B12

Edificio ultramoderno enorme, si ritiene contenga numerose aule segrete. Infatti se da fuori può sembrare enorme, è costituito solo da due piani (di cui uno terra) con circa 3 aule con 3 posti ciascuno. Si ritiene che gli incavi siano stati riempiti da tutti gli studenti ritenuti immeritevoli di stare al politecnico. La particolarità di questo edificio è la scala mobile a riconoscimento di matricola: il funzionamento è garantito solamente a studenti con media superiore al numero di iscritti del politecnico stesso. Se l'utente soddisfa questa condizione viene immediatamente proiettato nel polieden, luogo mitologico in grado di donare la vita eterna frequentato da fauni inneggianti alla risoluzione delle equazioni di Navier-Stokes e professori di analisi A in pensione. Pare che Isaac Newton sia stato visto valicare questa soglia in svariate occasioni. Se un comune studente tenta di utilizzare la suddetta scala ha una probabilità del 25% di trovarla non funzionante, e del 75% di essere inghiottito, triturato e servito direttamente sui piatti della mensa adiacente.

Le aule CS

Le aule CS sono l'equivalente delle aule cidici, solo che si trovano da un'altra parte. Qui in un marasma di computer, potrete trovare i cosiddetti "Testimoni di Mac" che elogiano i loro Mac Pro che scaldano come una stufa elettrica da 2000 Watt.

Per accedere alle aule CS dovrete fare uno sforzo immane mentre aspettate l'ascensore che non arriverà mai o che, in caso arrivi in tempo per non farvi perdere la lezione, salirà fino al piano più lontano da quello dove dovete recarvi, per poi scendere al piano -5 dove nessuno l'ha chiamato, per poi risalire al 4 emettendo strani suoni che sembrano provenire dall'oltretomba, per poi approdare finalmente al piano scelto da voi.

A questo punto il dramma peggiore sarà trovare il foglio di immatricolazione al politecnico, eh già, mica spererete di avere il badge che non vi è mai arrivato a casa, soprattutto se siete matricole. In alternativa, sciogliere del lassativo nella tazzina di caffè del guardiano dei tornelli.

Nelle aule CS ci sono migliaia di computer, proprio per questo motivo qui avrete la possibilità di usare in tutte le sue funzionalità il Vostro notebook. Si, il vostro, che vi sarete portati da casa.

Il B8

Il fantomatico Inculatore d'Impresa.

È il quartier generale da dove gli ingegneri ogni anno tentano di compiere il tradizionale evento del "ratto delle designer", in cui una simpatica folla di ingegneri pelati e gobbi, tentano di rapire tutte le donne fighe di design e architettura (vista la scarsità di tale genere nelle aule di ingegneria), avvantaggiati dalla vicinanza.

Uno dei templi di Enigma, istituiti da tempo immemore, presso il quale l'ingegnere prega prima di un esame particolarmente insidioso.

Poiché la facoltà di ingegneria e di architettura condividono queste aule, si può assistere dalle più semplici lezioni di quantomagnetostatica al decisamente più impegnativo laboratorio di restauro. Secondo alcune voci fondate, sembra che vi sia nascosto il laboratorio segreto del dottor Scotti. È anche sede del fantomatico "inculatore di impresa" (vedere per credere). Da notare come in alcuni ascensori non esista il primo piano benché l'edificio ne sia fornito ben di tre: molti ricercatori stanno tentando di trovare la soluzione nel campo dei numeri complessi. In realtà queste aule non esistono, e non si sa perché l'autore dell'articolo le abbia incluse.

L'aula 0.0

Non vi converrà entrare qui.

L'aula 0.0 non esiste. È solo un'allucinazione collettiva. Nascosta al mondo, si ritenga sia una porta d'accesso a un buco nero creato dal dottor Scotti mischiando qualche esplosivo (naturalmente a base d'azoto) e ali di pipistrello. Entrando si può vedere solo buio e si sente solo una voce eterea che ti ordina di "chudere la porta".

Appare la scritta: "Violators will be shot. Survivors will be shot again!"

Le aule BL

La strada verso la laurea è piastrellata di legni pregiati.

Nuovissimo complesso di aule stramoderne, aperto nel 2009 per ospitare gli ingegneri gestionali e ingegneria della figa a causa della mancanza di spazio nella sede di Leonardo e dell'antipatia che tutti hanno nei loro confronti.

Dal design fighissimo e composto da infiniti corridoi, questo complesso nella sperduta Bovisa è provvista di utilissimi e irrinunciabili optional al quale nessuno studente di ingegneria può rinunciare, come il parquet in gran parte degli edifici (sì, anche all'esterno), sedie ergonomiche in fibra di carbonio, tre prese elettriche per ogni posto in aula (di cui una di tipo tedesco... non si sa mai che un gestionale possa avere l'irrefrenabile necessità di asciugarsi i capelli nel bel mezzo della lezione) etc etc...

La vostra auto parcheggiata dinanzi a BL potrà essere portata via capovolta, con grande divertimento degli astanti.

Questi edifici non solo hanno più cose rispetto alla bassa media della Bovisa, bensì tutte le cose presenti anche nelle aule CS e LM, lì sono molto più fighe: hanno le aule ad anfiteatro (cosa impensabile fino al 2008 per uno studente in Bovisa) di cui ognuna con uscita sulla propria terrazza per fumare od osservare le fighe di ingegneria gestionale o ingegneria della patata irlandese, vetri panoramici che danno su degli utilissimi giardini zen in cui non possono mancare sassi e bambù. Inoltre grazie alla pacata e rivoluzionaria politica energetica dei gestionali all'interno della sede, d'inverno è possibile che delle piccole palme nane spuntino dai pavimenti, mentre d'estate non è raro vedere pinguini aggirarsi nella caratteristica tundra adornata di muschi e licheni che spontaneamente cresce sui muri esposti a sud. Da segnalare, nei bagni femminili, specchi illuminati degni dei migliori camerini di Hollowood.

Le aule studio sono sterminate e il parquet è di mogano intarsiato, in compenso i tavoli e le sedie sembrano quelli di un asilo (a causa del serio e poco colorato design) e sembrano essere disposti in modo da occupare il massimo spazio e accogliere il minor numero possibile di studenti allo stesso tempo (li avranno progettati dei designer, e disposti i gestionali).

A riprova dell'innovatività della sede, il Politecnico ha deciso di donare agli studenti una fantastica "biblioteca fantasma", un rudere la cui costruzione è iniziata nel 2010 ed è finita pochi mesi dopo a causa di gas nocivi fuoriusciti dal terreno che hanno messo a dura prova la salute dei muratori del cantiere. Da qualche anno questa struttura, corredata da bellissimi ponteggi e da una giallissima gru, arricchisce il grigio panorama della Bovisa, donando a tutti i ragazzi un'ottima alternativa al simpatico gasometro da sempre simbolo di questo territori abbandonato da Dio (ma non dagli zingari).

Con questa manovra gli ingegneri gestionali, già antipatici nella sede di Leonardo, si sono già inimicati la lobby segreta della facoltà di Ingegneria Industriale, ancora relegata a fare lezione nelle grigie aule CS ed LM. Tuttavia, negli ultimi anni le aule sono state aperte anche agli industriali, i quali hanno approfittato della cosa per esprimere il proprio disappunto. Sui banchi delle aule BL è presente una densità di insulti ai gestionali pari solo a quella della materia in un buco nero. Famoso il sillogismo aristotelico presente nella BL.0.8 "Dio gestionale." (La dimostrazione è lasciata allo studente. Suggerimento: Gestionale Maiale).

I bagni

I bagni del politecnico godono della proprietà di non essere trovati se non quando non ti servono. Per trovarli devi aver preso almeno un log(29.999999) -e^321 ad analisi 2. Si vocifera che una volta entrati si possano trovare i mitologici asciugamani elettronici Fumagalli, famosi per funzionare soltanto durante ricorrenze quali capodanno celtico oppure dopo riti sacrificali di più di 3 ore.

Sede di Lecco

L'orgoglio del rettore: la sede di Lecco del Politecnico.
« Noi rappresentiamo "la Lecco bene!" »
(Motto degli ingegneri che si laureano in questa sede)

La sede di Lecco sono in realtà 3 (o 4? (o 5?)) edifici sparsi per la città:

Sede principale

Un agglomerato di vecchi edifici uniti dall'opera di sfondamento muri degli ingegneri edili. Nei tre piani dedicati alle aule si possono notare porte murate o finestre con le sbarre, parapetti che si affacciano non a scale ma a pericolosissimi muri (di cartongesso) e infine interi piani murati a metà fra un piano e l'altro, la cui soletta fantasma è visibile dalle scale. Al piano di sopra infine (nessuno sa veramente che numero sia) si dice risiedano le aule dei professori, dove oscuri riti hanno luogo secondo concentrazioni chimiche ben precise. Qualcuno ritiene che vi sia persino un piano al di sopra del Piano Di Sopra, dove risiede uno strano individuo, oppure il rettore della sede di Lecco, che però nessuno ha mai visto. Queste e altre stranezze hanno portato molti ingegneri della produzione industriale (diminutivo di ingegneri produttori di cazzate in quantità industriale) a pensare che questa sede del Poli sia in realtà Hogwarts. Le lezioni in questa sede hanno la fortuna di essere allietate dalle gioiose grida di bambini che giocano a calcio a tutte le ore del giorno nel campo dell'edificio adiacente, e le caratteristiche architettoniche dell'edificio (invidiate persino dal teatro Alla Scala) permettono di sentire anche d'inverno e con le finestre chiuse le allegre voci dei fanciulli come se fossero davanti a voi.

Sede Capannone

Un grosso rettangolo di cemento armato alto 70 metri, che ospita aule moderne e all'avanguardia[l'ha detto mio cugino], come il laboratorio di fisica, e diverse aule informatizzate. Come? Queste cose ci sono anche nelle altre sedi? Ah, dimenticavo, questo edificio è dotato di ben due macchinette, progettate dal rettore stesso, in grado di conferire resto (queste non le avete, eh?) il problema è che accettano solo banconote, e il resto non può superare i cinque centesimi.

Sede in via Amendola

« Quanti guay in Paraguay!!! »
( Famosa iscrizione in A 1.1 )

La sede dei laboratori pieni di strane macchine e aggeggi infernali. Una volta una classe di ingegneri meccanici è stata lasciata ivi incustodita da un esercitatore in preda ai suoi bisogni per qualche minuto. Si narra che al suo ritorno, l'esercitatore abbia trovato gli studenti intenti a sottoporre i propri strumenti di misura a prove di trazione, prove di durezza (wickers e Bninell), prove di resilienza e prove di resistenza alle alte temperature.

Sede nuova finalmente completata ma con 100000000 muratori che costruiscono ancora

Di questa sede si era detto:

« Di questa sede si sa ben poco: che è in costruzione da un numero di anni imprecisato, che si trova in un punto imprecisato sulla Rotta Maggiore Del Grande Blu, e che sarà pronta a ospitare nuovi ingegneri quando Diablo III uscirà nei negozi. »
(Nonciclopedìa)

Infatti, pare la nuova sede sia stata inaugurata proprio il giorno di uscita di Diablo III sul mercato, o giù di lì (be', adesso non spacchiamo il pelo, tanto si sa che gli ingegneri approssimiamo tutto ciò che gli conviene...). Per celebrare il grande evento è stato organizzato un fotonico LAN party nell'aula computer nuova di pacca. I pochi eletti che hanno potuto prender parte al mirabile evento hanno raccontato:

« È una roba pazzesca! I computer sono stati presi da un laboratorio della NASA! »
(Il tecnico col cappello da cow boy)
« CREPA MONACO CREEEPAAAAA!!! »
(Il rettore, colto nel bel mezzo di un'intensa sessione di gioco, unica occasione di una sua apparizione pubblica)
« Vado ad accendere una tromba sul balcone. »
(Uno studente)

Sede di Como

Lo scopo originale della sede di Como era quello di spolpare la sede di Milano, che ormai stava scoppiando, in seguito assunse la doppia funzione di rifugio per comunisti esiliati dai Paesi dell'ex-Unione Sovietica (alcuni dei quali sono diventati Rettori) e di centro accoglienza immigrati, sotto la copertura del progetto Erasmus per gli studenti stranieri (provenienti soprattutto dalla Terronia, dal Vaticano o da Paesi all'avanguardia come Trinidad&Tobago).

Sede in Valleggio

All'inizio fu costruito per diventarne la sede del Teletubbies Fun Club, poi la leggenda narra che fu conquistato dai Testimoni di Genova, i quali lo consegnarono all'amministrazione del Politecnico di Milano in cambio di un paio di Vangeli nuovi di zecca. Ora è un luogo sacro, quasi nessuno degli studenti è mai riuscito ad arrivare oltre al 3° piano, e i pochi che ci sono arrivati si sono ritrovati con un'ischemia celebrale. Fermandosi al 2° piano si può notare una specie protetta dal WWF, i dottorandi dei laboratori di geomatica, la cui divina occupazione consiste nell'imparare a usare complicatissimi software in vista di progetti del tipo "Ortofoto dell'Isola Che Non C'è" o "Rappresentazione LIDAR della Svervegia". Al 1° piano si trova la Biblioteca, la quale è divisa in due sale: nella Sala 1 l'unico rumore tollerato è il battere sulla tastiera dei vari nerds che finiscono di scrivere la tesi 24 anni (in media) dopo averla iniziata, nella Sala 2 invece si svolgono attività più consone a un'università italiana, ovvero Torneo di Pes 2009, Poker (alcoolico e non), calcio a 7, ecc.. Si dice che arrivando all'ultimo piano si possa vedere Dio.

Sede in Castelnuovo

La sede nasce dall'iniziativa "palazzi di carta" promossa negli anni 60 del XIII secolo dal Gruppo Ligresti, noto per la sua integrità morale. Già allora si era prevista una scarsa affluenza di aspiranti ingegneri di sesso femminile, e perciò i servizi igienici a disposizione degli studenti sono stati proporzionati in modo tale che per ogni cesso e lavandino (talvolta coincidono) a disposizione delle studentesse, ce ne fossero 6 o 7 a disposizione dei colleghi maschi. Altro motivo d'orgoglio per il progettista è l'ascensore, il cui prototipo si suppone venisse usato fin dai tempi di Traiano, anche se alcuni storici ipotizzano ci sia lo zampino degli antichi Egizi... Impressiona la velocità dell'ascensore, per passare dal 1° al 3° piano impiega solamente 2 semestri, con conseguente giramento di coglioni degli studenti che vogliono evitare di farsi 54230000 gradini a piedi. È importante osservare come al terzo piano vi siano ben 5 aule informatizzate, per la manutenzione delle quali è normalmente impiegato il 90% del budget annuale disponibile. Il denaro rimanente viene utilizzato per procurarsi i distributori di bevande e merende biologiche[e la marmotta confeziona la cioccolata], decidendo di risparmiare ad esempio sull'impermeabilizzazione del tetto, requisito trascurabile considerando che ci troviamo nel Deserto Comasco e qui non piovono mai più di 5 mm di media a settimana. Le infiltrazioni hanno due curiose conseguenze sulle aule dell'ultimo piano: la prima è la formazione di pozze d'acqua talmente grandi che Giampiero Galeazzi e Giuliano Ferrara potrebbero tranquillamente lavarsi insieme dentro di esse, la seconda è la formazione di alcune macchie sulle pareti, c'è chi dice che si tratti di muffa, ma i poliricercatori sostengono si tratti di una nuova forma di vita allo stato iniziale. A seguito di tale affermazione il WWF è intervenuto dichiarandola specie protetta, quindi non solo non si possono rimuovere (e comunque coprirle con vernice a quanto pare comporterebbe la diffusione di emorroidi in tutto il Nord Italia, secondo il parere degli inservienti) ma una delle macchie si è evoluta talmente velocemente da essersi laureata in Ingegneria Gestionale prima di tanti suoi colleghi. Come in ogni università che si rispetti, il centro del potere risiede nella Segreteria Studenti, un ente benefico senza scopo di lucro, il cui orario lavorativo consiste in una mezz'ora tra le 9.30 e le 11.00 scelta tramite l'utilizzo di un computer quantistico. Al suo interno ci lavorano esperti nel campo delle comunicazioni, assolutamente fenomenali nel far sentire il povero studentello sfigato a proprio agio, grazie all'utilizzo di espressioni facciali del tipo "ma come, sei ancora qui?!?" o "ma hai capito quello che ti ho detto?". In quei rarissimi casi in cui non si è in grado di rispondere ai dubbi posti dagli aspiranti ingegneri, si liquida la faccenda con la tipica frase "Vada sul sito del Politecnico, lì troverà certamente ciò che cerca...", che, nella mente distorta dello studente, è un po' come sentirsi dire "Ne sappiamo quanto te, perciò arriangiati e non rompere".