Rocky IV

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« Un film che definire pura scatologia è poco. »
(Qualcuno su Rocky IV)

Rocky IV, (IV significa quarto, non è l'abbreviazione di IVA), è un capolavoro cinematografico, avente ad oggetto lo scontro tra l'Impero del Bene, rappresentato dalla democrazia e dalla libertà di cui godono gli Stati Uniti d'America, contro quello del Male, rappresentato dalla povertà e dal regime liberticida dell'ex Unione Sovietica. Pregi e difetti di due opposte weltanshaung, visioni del mondo, in chiave pugilistica, attraverso lo scontro fisico tra due boxeurs. Il tutto all'interno di un preciso piano escatologico, che vedrà alla fine trionfare il Bene sul Male: il che è talmente rivoluzionario che spesso ci si riferisce al film come ad una seconda rivoluzione copernicana, in ambito cinematografico questa volta, perché invece la prima era astronomica, relativa al moto della Terra, se gira o gira il Sole, mi pare. In ogni caso, se è seconda e non prima, lo è solo per motivi cronologici e non di importanza: Sole e Terra continuino pure a girare come più aggrada loro, qui si parla di genio e di arte.

Trama

Il film inizia subito con un clamoroso colpo di scena: un tronfio comitato di sovietici arriva negli Stati Uniti per lanciare il suo guanto di sfida all'America, visto come paese in decadenza morale, spirituale e fisica. In una sorta di nuovo scontro tra Cazzi e Curiazi, un loro pugile sfiderà, umilierà e sconfiggerà il campione del mondo di boxe professionistica americana, Rocky Balboa. Una vittoria sportiva per celebrare, metaforicamente, la vittoria del regime comunista su quello democratico.

Per allungare il brodo della trama introdurre ulteriori temi di interesse nella narrazione, un secondo colpo di scena: sale sul ring un altro pugile, Apollo Creed, ex avversario di Rocky nei film precedenti e poi diventato suo amico. Ciò per dimostrare ai tronfi sovietici che anche un negro di mezza età ritiratosi dalla boxe da anni è in grado di dare al loro presunto "campione" un sacco e una sporta di botte, di modo da fargli passare la voglia di venire a sfidare gli States ed i valori che rappresenta.

Al tema principale del film (scontro tra il Bene e il Male) si aggiungono quindi il tema dell'amicizia, rappresentato da un grandissimo Apollo che con parole pregne di significato chiede a Rocky di affrontare il Russo in sua vece:

« Per favorino, per piacerino, lasciami combattere a me. Prometto che lo stendo! Un po' di artrite non ha mai fermato nessuno; quello poi è una mezza schiappa di merda, poi viene qui tutto gne gne che manco sa parlare inglese decente, sfida, cioè cazzo quello viene a sfidare noi! Ma gli faccio passare la voglia. Per piacerino, dai! »

E il tema del razzismo, esacerbato dalle dure parole che il Russo rivolge al vecchio negro:

« Ma devo proprio combattere contro un negro di merda? Non vorrei che poi quello mi si struscia addosso mezzo nudo, Dio che schifo! Almeno lavatelo prima...... »

Arriva il giorno del match: il vecchio fa il furbo ma le prende di santa ragione. Ne prende così tante che stramazza al suolo e muore. Rocky Balboa, a bordo ring, piange l'amico scomparso. La morte dell'amico introduce ulteriore acredine tra il Russo e l'Americano, in modo che alla lotta in difesa dell'onore del prorpio paese si aggiunga un motivo personale di odio: vendicare l'amico morto. È dai tempi di Omero con Achille e Patroclo che non si vedevano tematiche ripiene di siffatto valore semantico e metasemantico! Lo scontro tra i due protagonisti si terrà in Unione Sovietica: Rocky è quindi costretto ad andare nella terra dei cattivi per allenarsi. Il film, in maniera quasi documentaristica, ha cura di mostrare l'Unione Sovietica proprio come se la immagina l'americano medio: piena di soldati, spie e controllori, povera, arretrata, fredda, con quei contadini abbruttiti da un regime tirannico che guardano con aria torva il nostro eroe buono.

L'allenamento di Rocky e di Ivan Drago (il coso russo si chiama così) è tutto un programma, che introduce ulteriori spunti di riflessione per lo spettatore. Rocky si allena nei boschi, a stretto contatto con la natura; l'altro invece dispone di sofisticate apparecchiature elettroniche. È la trasfigurazione della lotta della natura contro la tecnocrazia, della spontaneità contro l'affettazione, del Bene contro il Male. Arriva il giorno dell'incontro: Rocky si prende un sacco di botte per tutto il match ma alla fine vince, grazie ad un paio di colpi che definire fortuiti è fare offesa alla dea fortuna. Anche il pubblico, che all'inizio lo fischiava, lo acclama come un eroe. Perché la gente è sempre pronta a saltare sul carro dei vincitori. Quindi Rocky pronuncia il suo immortale discorso alla folla:

« Quando sono arrivato, voialtri morti di fame comunisti del cazzo mi stavate in culo come una pigna messa dentro di traverso: poi ho imparato a sopportare il vostro odore nauseabondo di fottuti comunisti del cazzo. Ho capito che eravate solo dei poveretti costretti a vivere in un inferno, senza sapere cosa sia il paradiso americano. Adesso mi osannate. Grazie: baciatemi anche il culo! Ma quello che voglio dire è questo: se io posso cambiare e voi potete cambiare: allora tutto il mondo può cambiare!! »

Baci, abbracci e applausi: fine.

Il montaggio analogico

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