Robin

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Il brutto di essere Robin è che anche un tentato omicidio dal sapore edipico finisce con l'essere scambiato per erotismo gay.
« Qualcuno deve sostituirmi mentre sono momentaneamente paralitico, Alfred... »
« Devo chiamare il signorino Dick? »
« Non è adatto. Hai presente quel tipo che abbiamo incontrato la settimana scorsa, il francese che sente le voci? Diamogli la cappa. »
(Batman si fida ciecamente dei suoi aiutanti.)
« Jason Todd è morto! Jason Todd resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! »
(Lettore DC Comics.)
« Papà, papà! Guarda che so fare! »
(Damian Wayne sventolando la testa di un criminale.)

Il termine Robin è uno pseudonimo collettivo per indicare il peggior lavoro a contratto della storia.

Essere il Boy Wonder

"I criminali sono codardi e superstiziosi. Il mio travestimento dovrà infondere terrore nei loro cuori. Quello del mio assistente, farli pisciare sotto dalle risate."

Molti potrebbero pensare che il dramma della condizione di Robin sia una vita passata a subire allusioni omosessuali, ma è una deduzione superficiale: la Justice League è interamente composta da trentenni non sposati accompagnati da efebi nell'indifferenza generale. Se si trattasse solo di una questione d'immagine, Aqualad si sarebbe gettato nella rete di un peschereccio da almeno trent'anni.

L'inconveniente di questo ruolo è riassumibile nell'immagine a lato: privo di poteri, Batman combatte i criminali atterrendoli con la sua aria demoniaca e il costume nero come la notte. Il suo sidekick, parimenti umano, deve svolgere le stesse identiche mansioni, ma in una fottuta calzamaglia rossa. A chi ha più di 12 anni appare chiaro che il problema principale non sono il corpetto ambiguo o la mutandina che espone le palle alla gelida aria di Gotham: affrontare il crimine con questo costume equivale a disegnarsi un bersaglio sulla schiena. E non è possibile che il più grande detective del mondo non abbia previsto una cosa tanto banale, tutto ciò deve essere voluto. Il crociato mantellato è un infame che usa i suoi aiutanti come magnete per i proiettili, per poi spararsi le pose alla "Io non indosso imbottiture da hockey".

I ragazzi dentro gli shorts

Il profilo professionale appena delineato comporta due conseguenze:

  • Per essere Robin è necessario provenire come minimo da una famiglia disfunzionale, se non direttamente in avanzato stato di decomposizione: nessun genitore responsabile manderebbe il proprio figlio a vivere con un chiaccherato miliardario celibe, che nonostante viva in un castello intende far dormire il ragazzo in camera con lui.
  • Nessun Robin resiste per sempre. Alcuni prendono coscienza della propria situazione e se ne vanno sbattendo la porta, altri sono impossibilitati dall'avere una bara intorno.

A seguire, una sgargiante parata di giovani incoscienti.

Dick Grayson

Membro di una famiglia di acrobati, Dick Grayson rimane orfano quando il boss Tony Zucco uccide i suoi per essersi rifiutati di pagare il pizzo sui trapezi. Intanto Bruce Wayne prende e se lo porta a casa come se niente fosse. In una società normale, un miliardario accoglie un orfanello senza fissa dimora né famigliari solo se gli serve un fegato nuovo, ma Bruce Wayne è un miliardario filantropo, e decide che il modo migliore per aiutare un ragazzino in quello stato è coinvolgerlo nella sua mortale crociata ossessiva, che lo psicanalista costa.

Dick Grayson diventa così il Robin originale, l'archetipo del ruolo: grazie a lui cinque generazioni di pettirossi hanno volteggiato per Gotham vestite da deficienti. La divisa di Dick è un adattamento del suo costume di scena, un'idiozia dal punto di vista funzionale, ma perlomeno c'è una spiegazione "logica" dietro.

« Così puoi portare sempre con te un ricordo della tragica notte in cui hai perso tutto ciò che amavi, contento? »
(Batman consegna la divisa a Robin)

Il completino circense non è l'unica allegra novità portata da Robin: prima del suo arrivo, le avventure di Batman si concludevano con l'uccisione del cattivo, ma ora che ha un potenziale testimone incriminante il pipistrello si astiene dai delitti. Da quel momento il tasso di criminalità di Gotham si impenna.

Dick Gray-CRISTODDIOCOS'ÈQUESTAROBA?!?

Il Dinamico Duo crea un sodalizio di quarant'anni, che si interrompe per la combinazione di tre fattori:

  • Dick Grayson smette di assumere gli ormoni che Alfred gli nascondeva nei bat-cereali mattutini, e può finalmente raggiungere la pubertà. Il body di Robin gli strizza le gonadi e lo intralcia nel suo nuovo hobby: collezionare giustiziere dai capelli rossi.
  • Dopo aver ignorato per anni gli assistenti sociali venuti a controllare che il suo protetto frequentasse la scuola dell'obbligo, Batman lo iscrive all'università. Invece di entrare in un collettivo di bonghisti come un ragazzo normale, Dick fonda e dirige i Teen Titans, allontanandosi dal suo mentore.
  • Il grande pubblico è ancora ancorato al Batman panciuto di Adam West. Alan Moore si rompe i coglioni delle battute sul bat-repellente per squali e sceneggia The killing joke, in cui un Joker in camicia hawaiana paralizza e stupra Barbara Gordon, flirt di Dick. La storia si conclude con Batman e il Joker che ridono abbracciati dopo una barzelletta.

Per il quasi ex Robin è troppo, soprattutto visto che la freddura faceva cagare: si trasferisce a Blüdhaven, diventa Nightwing e già che c'è entra in polizia, diventando il Commissario Gordon di se stesso.

Jason Todd

Quella del secondo Robin è la cronaca di un disastro annunciato. Jason Todd è il ragazzo che visse due volte, in entrambi i casi una schifezza. Questa è la sua cronistoria.
Nel 1983 Dick Grayson ha finalmente ottenuto il diritto a un pigiama nuovo, è il momento di rimpiazzarlo: grazie alla magia della carta carbone nasce Jason Todd, figlio di artisti circensi (probabilmente clown) divorati da Killer Croc. Fortunatamente la Crisi sulle terre infinite fornisce un pretesto per sovrascrivere questa vergogna. L'eroe di Gotham conosce Jason sorprendendolo nell'atto di smontare le ruote della Batmobile: un crimine anatomicamente impossibile, dato che il corpo umano non è in grado di sopportare il peso delle palle necessarie per fottere le gomme a Batman. Non pensando che Jason aveva semplicemente scambiato la Batmobile per una Hyundai, Batman vi intravede il potenziale dell'eroe, portandosi così a casa un Robin il cui unico merito è un'incoscienza da sedicenne che affronta una prova di coraggio.

Malgrado il reboot, il gradimento di Jason Todd sulle pagine della rivista continua a essere pari a quello delle macchie di ketchup, e non potrebbe essere altrimenti: Jason Todd è la Fiat Duna del fumetto occidentale, sembra progettato per fallire. Il design ce la mette tutta per sottolineare la carenza di idee, con allo stesso tempo quello sforzo in più per rendere il personaggio insopportabile: fisiognomicamente identico a Dick da giovane, si scoprirà in seguito che lo stesso Batman gli imponeva di tingersi i capelli per somigliare al suo predecessore. Sarebbe stato più disturbante solo se lo avesse vestito da Batgirl e se lo fosse messo a cavalluccio. Completano l'opera la riga in mezzo e il colletto da polo dei paninari, in voga in quegli anni, per un personaggio il cui look strilla al lettore "Uccidimi!".
Ed è quello che accade.

Dick Grayson, miglior acrobata del mondo.
Tim Drake, marzialista all'apice della perfezione umana.
Jason Todd, maestro della ginocchiata nei coglioni.

Corre l'anno 1989, e Jason Todd ha ormai un curriculum più adatto all'aiutante di The Punisher. La DC indice un sondaggio telefonico riguardante il futuro del secondo Robin, in cui stravince l'opzione "Sfondatelo a sprangate". A eseguire la sentenza è il Joker, che per sicurezza incendia il capanno del delitto, tra gli applausi del pubblico. Successivamente Alan Moore, che ha un feticismo per il pube verde del Joker, lascerà intendere che questi se l'era anche inculato. Jason Todd entra così tra i lutti definitivi del fumetto, insieme a Bucky e Zio Ben. Ma...

Sono i primi anni 2000, la monomania per le armature dei '90s si è esaurita prima che arrivassero a corazzare anche Howard il Papero, e intanto prende piede un nuovo trend: mandare a puttane le continuity. Questa foia iconoclasta si estende fino al resuscitare i mortissimi, personaggi chiave a cui è precluso l'aldilà con le porte girevoli dei comics. Incluso il compianto Jason. Tanto per cambiare, Todd non ha passato gli ultimi dodici anni a fare quello che ci si aspettava da lui, ovvero lo spuntino per vermi, e sfonda la bara pronto a riservare lo stesso trattamento a una considerevole mole di sederi. Il suo primo scontro con Batman non va a buon fine.

Batman : Clayface, sei una merda, lo sai quanto ci sto male.
Jason : Ma io sono Jason Todd!
Batman : Seeee, sticazzi... si fosse davvero mosso così, a quest'ora al mio posto c'era lui!

Malgrado ciò, Jason trova presto il suo angolino fra i glutei già pieni di chiodi del Cavaliere Oscuro.
Oggi Jason è Red Hood III, un vigilante violento che uccide i criminali, ha un supergruppo tutto suo, si scopa la troiona aliena nonché ex di Dick Grayson StarFire, ed è finalmente felice.

Tim Drake

Mentre il mondo intero vorrebbe essere Batman, Tim Drake da bambino sognava di diventare Robin[1] Con questa premessa, ci si aspetterebbe che dopo la morte di Jason Todd Tim si sia presentato alla Batcaverna armi e bagagli, e invece ha cercato di rinfilare Dick nel suo vecchio costume. Qualcuno qui ha seri problemi di autostima. Comunque, l'ormai Nightwing non intende ricominciare a depilarsi le gambe, convincendo Tim Drake a proporsi direttamente per il ruolo.

A Drake si devono due importanti innovazioni nella professione di Robin: i pantaloni e i genitori. Ma mentre i primi gli restano saldamente addosso, i secondi gli vengono strappati a rate.

Nessuna posa drammatica compenserà mai il fatto che quello è uno stupidissimo boomerang gigante.

I coniugi Drake vengono rapiti da uno sciamano voodoo, che uccide la signora Janet e lascia in sedia a rotelle il signor Jack, come da tradizione per gli affetti dei Robin. Questo nonostante l'intervento di Batman.

« Uno sciamano voodooo... e chi cazzo se l'aspettava! Era dalla golden age che non vedevo una boiata simile! »
(Batman informa Robin della tragedia)

Il padre di Tim verrà poi ucciso da Capitan Boomerang, che probabilmente con l'omicidio di un povero paralitico voleva far passare in secondo piano il suo nome da mascotte dei cereali.

Nel corso degli anni, il terzo Robin arricchisce la collezione di momenti da donzella in pericolo tipici del suo ruolo, ma soprattutto le prende da mezza BatFamily: Azrael lo odia perché così gli ha detto lo spirito di San Dumas, il redivivo Jason Todd cerca di accopparlo per riprendersi la calzamaglia, Damian Wayne lo vuole morto per non dover dividere babbo con lui. Fra tutti questi, il bambino delle elementari è l'unico che la spunta: il Batman ad interim Dick Grayson decide che la differenza d'età tra lui e Tim non è sufficiente a generare sospetti di pedofilia, per cui nomina Damian quinto Robin. Per consolarsi, Tim Drake assume l'identità di Red Robin, supereroe interpretato in passato da filantropi del calibro di Ulysses Armstrong e Jason Todd.

Stephanie Brown

Stephanie Brown, già Spoiler, ha un padre supercriminale, scarse abilità e un carattere turbolento. Cosa le ha risparmiato una morte atroce? I suoi monologhi interiori sono tanto, tanto pucciosi: i lettori uggiolano di tenerezza mentre Step convince Tim Drake a mollare la sua ragazza per fare da genitore al bambino che lei sta aspettando dal suo ex, e intanto gli frega il posto da Robin. Se c'è una condotta che rende meritevoli di essere violati dalla verga del Joker, è questa. Fortunatamente, Batman se ne fotte delle pose kawaii e dopo un paio di ronde la licenzia per manifesta incapacità.

Dopo la morte di Bruce Wayne, Cassandra Cain cade in depressione e l'amica Stephanie ne approfitta per farsi regalare la cappa di Batgirl: l'audace pornobimba riprende così a combattere il crimine a suon di moine.

Damian Wayne

Una normale lite familiare a casa Wayne.

Ragazzino estremamente competitivo, Damian Wayne supera Dick, Jason e Stephanie, a destra e facendo il gesto dell'ombrello: figlio di Batman e Talia Al Ghul, può vantare la famiglia peggiore dell'universo DC. Suo padre è il miglior detective del mondo, suo nonno il più grande criminale di tutti i tempi: sarebbe maggiormente sotto pressione solo se lo avessero iscritto a una scuola calcio. Il risultato di questa combinazione è il bambino prodigio che nessuno vorrebbe mai avere, con la preparazione di un Navy Seal, i complessi di un preadolescente e l'assenza di empatia di Barbara d'Urso. Dopo Robin il ragazzo meraviglia e Robin il ragazzo ostaggio, è il turno di Robin il pacco postale, visto che i suoi genitori continuano a rispedirselo al mittente.

Batman incontra il figlio nel 2006, quando Talia glielo deposita nella Batcaverna.

Batman : E quando l'avremmo fatto?
Talia : In "Batman: Il figlio del demone" (1987)
Batman : Ma è successo vent'anni fa, in una graphic novel!
Talia : Sì, ma poi Superboy Prime ha preso a pugni il tempo ed è entrata in continuity.
Batman : Ah, ok.

Damian cerca di farsi apprezzare dal padre facendo a pezzi i criminali, finché il pipistrello non gli spiega la sua filosofia: lui non mutila i cattivi, si limita a procurargli fratture invalidanti che li costringeranno a mendicare per il resto della loro vita. E poi nel cinturone dei gadget la scimitarra non ci va. Preso atto, il figliol prodigo prova a sostituire Tim Drake spedendolo in ospedale. Invece di riflettere sul fatto che il suo aiutante si è fatto pestare a sangue da un bambino sociopatico di dieci anni, Batman impacchetta Damian e lo riporta alla mamma. Salvo riprenderselo per evitare che il nonno Ra's lo usi come contenitore per la sua anima.

« Comunque non ti prendo come Robin manco morto! »
(Batman)

A novembre 2008 Batman è effettivamente morto e Dick Grayson, il principe Carlo di Gotham City, ha finalmente ereditato la cappa. Giusto in tempo per ricevere un'onda anomala di supercattivi che hanno dedotto che qualcosa non va, in quel Batman che si lascia fotografare da mezzo mondo mentre saltella fra i nemici sorridendo come un cretino. Jason Todd reclama il cappuccio cornuto poiché Dick è eccessivamente sano di mente per il ruolo di Batman. Inoltre Tim Drake è eccessivamente vivo per il ruolo di Robin, per cui lo rapisce e quasi l'uccide.

Carrie Kelly, il primo Robin grande esattamente quanto una coscia di Batman.

Il protocollo della BatFamily prevede che, qualora un membro sia momentaneamente invalido, venga rimpiazzato da uno psicopatico ossessionato dall'ottenere il suo posto. Damian Wayne diventa Robin V e mantiene il ruolo anche quando, il terzo giorno, Batman risorge.

Carrie Kelly

Il sesto e ultimo Robin è una ragazzina hipster che accompagna l'arteriosclerotico Batman de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro.
Carrie Kelly è un prodotto 100% Frank Miller, un manifesto di propaganda contro l'educazione liberale: i suoi genitori sono troppo impegnati a farsi le canne e ciarlare contro la sacra patria per accorgersi che la figlia scappa di casa in costume da giullare e va a combattere il crimine con un vecchio maniaco imbottito di antidolorifici.

Il curriculum degli altri Robin contiene voci come "Maestro di arti marziali", "Hacker di alto profilo" e "Agilità metaumana", nel suo c'è un 8 in ginnastica. Inoltre, dato che il Batman di Miller è grosso quanto la Batmobile di altri artisti, non si premura di andare in giro con molti gadget, né di fornirli a Carrie. Robin VI gira armata di fionda in una Gotham dove l'ultimo dei criminali somiglia al frutto di una relazione tra Bane e Killer Croc.

Nel finale della storia, Batman simula un coccolone durante un duello con Superman, per ritirarsi a vita privata. Come all'inizio dell'opera, con la differenza che era nella sua magione, invece che nelle fogne insieme a una ragazzina e agli stessi criminali che ha pestato fino a dieci pagine prima.
I genitori si accorgeranno della scomparsa di Carrie due settimane dopo, cercando di mandarla dal tabaccaio.

Nel 2001 Carrie s'infila un costume furry e accompagna Batman alla riscossa ne Il Cavaliere Oscuro Colpisce Ancora, riuscito tentativo di Miller di sputtanarsi la reputazione.

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  1. ^ Sfatando così la convinzione di Cesare Cremonini