Rino Gaetano

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Rino Gaetano


Rino Gaetano ai funerali della zia Rosina.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Rino Gaetano
« Evviva il sesso libero, sì, ma entro un certo margine! »
(Rino Gaetano su docce maschili in comune)
« La zappa il tridente il rastrello la forca l'aratro il falcetto il crivello la vanga... »
(Rino Gaetano su utensili che suo padre ha usato per picchiarlo nel vano tentativo di fargli mettere la testa a posto)
« L'acqua mi fa un po' male, la birra mi gonfia un po', vado avanti tristemente a champagne e bon-bon. »
(Rino Gaetano su dieta macrobiotica)
« Mio fratello è figlio unico perché è convinto che anche chi non legge Moccia può vivere cent'anni. »
(Rino Gaetano su ricetta dell'immortalità)
« Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia che ce l'ha con me... »
(Rino Gaetano dimostra le sue ottime doti divinatorie)


Mino Reitano Rino Gaetano, conosciuto come Gaetano Rino (Crotone, 1950 - Khatmandu, 2 giugno 1981), ribattezzato Il grillo parlante per via della sua loquacità e del suo colorito malsano, è stato un puttaniere e saltimbanco italiano.
Famoso per le sue canzoni dissacranti e ironiche, Rino Gaetano amava parlare dei luoghi da cui proveniva: la Calabria e la figa.

Biografia

La gavetta

Rino Gaetano sul palco dell'Ariston nel 1978 mentre canta Gianna.
Come dite? Non è lui? Ma PORCA P*****A!

Nato a Crotone, Salvatore Antonio Prosdocimo Gaetano detto "Rino" si trasferì a Roma all'età di dieci anni, per motivi legati alla professione dei suoi genitori, che avevano avviato una fiorente attività familiare: il padre era impiegato postale e la madre scippava le vecchiette che avevano appena ritirato la pensione alle Poste.
Rino passò la sua adolescenza a far finta di studiacchiare e a strimpellare la chitarra nei sobborghi popolari di Roma assieme ai suoi amici d'infanzia: Antonello Venditti, Francesco De Gregori e Michele 'O Pazzo, il buffone della compagnia che più tardi sarebbe divenuto uno stracciarolo di fama rionale.
Vivere in un fetido e malsano sottoscala non era però abbastanza per il giovane Rino, che come tutti gli emigranti aveva un'istruzione approssimativa e un sogno nel cassetto (anzi tre): egli infatti aspirava a diventare milionario, essere circondato da donne bellissime e diventare un ottimo cantautore.
Come sappiamo riuscirà a realizzare i primi due.

Dopo le prime fallimentari esperienze come cantante di strada [1], su consiglio dei suoi amici cantanti Min Rino Gaetano decise di far sentire le sue canzoni al produttore discografico romano Vincenzo Micocci, il quale rispose con un signorile ma enigmatico: "Vattene, buffone. E chiudi la porta quando esci, grazie."
Rino tuttavia non si arrese e, dopo aver stressato Micocci per due settimane suonandogli il campanello a tutte le ore del giorno e della notte e, non contento, avergli pure rapito il cane [2], riuscì a ottenere un altro provino: stavolta si presentò con una canzone intitolata I love you Marianna.
Nonostante quel che può far pensare il titolo, il brano non inneggiava all'assunzione della marijuana, ma era una focosa dichiarazione d'amore alla compianta nonna Marianna.

Signore e signori, ecco a voi Rino Gaeta... come sarebbe a dire: "Questo è Rino Gattuso?"

Micocci, già minacciato di morte da Alberto Fortis e deciso a riavere il cane, assecondò Gaetano e lo lasciò esibire. Lo spettacolo fu agghiacciante: Rino Gaetano conosceva sì e no tre accordi, cantava con la stessa intonazione e armoniosità di una sega a nastro e per di più non si era nemmeno accorto che stava suonando la chitarra al contrario.
In parole povere, rappresentava una miniera d'oro per l'industria discografica italiana! Stavolta Micocci fiutò l'affare e lo mise sotto contratto.
Il cantautore calabrese esordì nel 1974 con l'album Ingresso libero, che suscitò in tutta Italia un'indifferenza impressionante nonostante la presenza di vere chicche come Ad esempio a me piace pagare il pizzo e Supponiamo una supposta.
Disperato per questo flop, Rino Gaetano cercò di farla finita e si recò alla stazione con l'intenzione di buttarsi sotto al rapido Taranto - Ancona, ma fortunatamente un ferroviere, tale Agapito Malteni, si intenerì vedendo la fragile condizione nervosa del giovane. Fra una bestemmia e un manrovescio, il buon uomo riuscì a dissuaderlo dall'insano gesto, a vendergli un abbonamento annuale da sessantamila lire per la tratta Milano - Zurigo e a convincerlo a non mollare la musica.
Per questo Agapito Malteni è stato condannato in contumacia dal tribunale dell'Aia per crimini contro l'umanità.

L'insperato successo

La fama per Rino arrivò nel 1975 con quello che è considerato il suo capolavoro: Ma il cielo è sempre più blu. L'ispirazione per la celeberrima canzone venne al cantautore durante una delle sue solite passeggiate senza meta. Mentre ponderava i pregi e i difetti della carriera di fantino, dato che tutti coloro che avevano ascoltato le sue canzoni gli avevano consigliato a gran voce di darsi all'ippica, Rino Gaetano si accorse all'improvviso di due cose:

  • Aveva pestato una merda di cane. E cosa ancor più grave, era in infradito.
  • La via in cui si trovava pullulava di casi umani, dal borghese al mignottone di quartiere, dal manovale distrutto da sedici ore di lavoro al fighetto figlio di papà.
    La canzone, briosa e divertente quanto una spanciata in una piscina vuota, fu al centro di una vivace discussione tra il cantautore e Pippo Baudo durante una puntata di Domenica In:
- Pippo Baudo: “Abbiamo con noi oggi un cantautore molto in voga ultimamente: Rino Gaetano! La sua canzone Ma il cielo è sempre più blu sta spopolando alla radio, ma quel che vogliamo sapere è: che messaggio voleva lanciare quando l'ha composta?”
- Rino Gaetano: “In sostanza con questo pezzo ho puntato sulla noncuranza come arma con cui prendere in giro le evidenti contraddizioni sociali di questo nostro Paese, che io proprio per la sua mentalità bigotta non chiamo Italia ma Italietta.
Ah ah ah! Italietta! Cos'è che fa rima con Italietta? Vediamo... umh... ceretta! Ah ah ah! E anche Barletta! Lei è mai stato a Barletta, signor Baudo?”

- Pippo Baudo: “Beh, sì... ma non vedo cosa c'entri!”
- Rino Gaetano: “Appunto. È un nonsense! Ah ah ah!”
- Pippo Baudo: “Emh... sì, capisco! Ma ci dica qualcos'altro!”
- Rino Gaetano: “QUALCOS'ALTRO!”
- Pippo Baudo: “P-prego?”
- Rino Gaetano: “Lei mi ha chiesto di dirle "Qualcos'altro" e io l'ho fatto! Ah ah ah!”
- Pippo Baudo: “Ah... (risata forzata) Già, che simpatico! Ma torniamo alla canzone, la prego!”
- Rino Gaetano: “Certo! Dunque, con Ma il Cielo è sempre più blu ho cercato di denunciare i tanti problemi di questo paese, senza però scadere nell'aggressività critica. Ho realizzato quindi una operazione di sintesi tra tragico e ridicolo, un po' come hanno fatto in passato Ionesco e Majakovskij, e inoltre pppPPFWUAAAAHAHAHAHAHARH!
Ah ah ah! Non ce la facevo più a fare discorsi così seri! Sono tutte palle, ho semplicemente unito sillabe a caso e ho preso quel che veniva fuori! Come Majakovskij! Cosa vuol dire Majakovskij? Cos'è, un maiale russo? Ah ah ah! Sono proprio una sagoma!
Ehi, belle queste poltrone! Signor Baudo, lei ha proprio uno studio di gran classe! (si mette a saltare sulle poltrone e a mangiarsi i capelli)”

- Pippo Baudo: “(con voce tremante e rotta dalle lacrime) Pubblicità! ”
Uff...Rino Gaetano, finalmente.
Che dire, io preferivo Gattuso.

Il 45 giri contenente la canzone fu il più venduto nelle stazioni di servizio durante quell'anno, e consacrò Rino Gaetano nell'Olimpo dei cantantucoli di musica leggera, al pari di artisti come Renato Zero, Lucio Battisti e Tony Corallo.
Nel biennio successivo Rino accrebbe la sua popolarità e il suo conto in banca con album come Mio fratello è figlio unico (ciò vuol dire che sono nato dal buco sbagliato) e Aida (Storia di una capinera). In un'Italia lacerata dalle proteste in piazza e dalla lotta armata, Rino Gaetano ebbe il merito di comporre canzoni apparentemente frivole ma in realtà graffianti e appassionate come un tatuaggio d'amore inciso con una smerigliatrice.
Paladino del sud e degli sfruttati, Rino ha denunciato con grottesca ironia i veri problemi del nostro paese: gli intrallazzi della politica, l'indifferenza e la rassegnazione, il finto perbenismo, il passaggio di Giorgio Chinaglia al Frosinone ma soprattutto il fatto che ai cenoni i sottaceti finiscono subito.

La partecipazione a Sanremo

Nel 1978 Rino Gaetano aveva tutto quello che poteva desiderare: una casa di quattro o cinque vani, folle adoranti che pagavano fior di quattrini per entrare ai suoi concerti e una voce morbida e soave come una motozappa ingolfata.
L'amore per lo sberleffo e la provocazione erano però più forti di ogni altra cosa, o forse fu la voglia di dare un nuovo significato al concetto di patetico venduto, fatto sta che il folletto calabrese prese una decisione originale: partecipare al Festival di Sanremo!
Rino Gaetano aveva intenzione di presentarsi sul palco dell'Ariston con la canzone Nuntereggae più, un folkloristico siparietto che sfotteva a morte, nell'ordine: la castità, la verginità, i ministri puliti, i buffoni di corte, i ladri di polli, i preti, gli impotenti, i ladri di stato, i leccaculo, i commendatori, gli evasori legalizzati, Gian Mario Cazzaniga, l'Avvocato Agnelli, Umberto Agnelli, Susanna Agnelli, quel mona che sbatte la porta, Franco Causio, Marco Tardelli, i comunisti, i fascisti, gli elettricisti, Lady GaGa, Bobo Vieri, Amintore Fanfani, Steven Bradbury, Mahatma Gandhi, Gianni Brera, Enzo Bearzot, Carlos Monzon, Adriano Panatta, Gianni Rivera, Wladimiro Tallini, Niky Lauda, Gustav Thöni, Roberto Calderoli, quel mona che incolla i fogli, Maurizio Costanzo, Mike Bongiorno, Paolo Villaggio, Francesco Guccini, l'immunità parlamentare, gli ebrei, i disoccupati, i Gay, il bricolage e il prosciutto cotto.
Incomprensibilmente la sua casa discografica, la RCA[3], ritenne che la canzone fosse troppo polemica e lo costrinse a gareggiare con Gianna, una nenia ridicola basata su rime scontate.
Fu un'apoteosi: la canzone, recentemente inserita nella top ten dei reflussi gastroesofagei più accattivanti dalla rivista Rolling Stones, venne incensata da pubblico e critica e alla fine si piazzò terza alle spalle di Scatarrando dietro i paraventi dei Matia Bazar e di Un'emozione da porco di Anna Oxa.

Quel mattacchione di Rino in uno dei suoi sketch meglio riusciti: fingersi una statua e aspettare che arrivino delle turiste giapponesi per spaventarle.
Altro che quel dilettante che esce fuori urlando: "Cucù!" ai summit internazionali.

Al successo di Gianna contribuirono non poco il look e il comportamento stravagante adottati dal cantante.
Quando venne il suo turno di cantare, Rino salì sul palco vestito d'amianto, con una tuba in testa e tenendo al guinzaglio un caimano distratto. Inoltre succhiava rumorosamente una caramella all'anice, che sputò sulle prime file prima di iniziare a cantare. Nel bel mezzo della sua esibizione, apparvero da dietro le quinte quattro barboni sbronzi che si misero subito a fare il trenino lanciando urla belluine e ambigue profferte sessuali all'indirizzo del pubblico.
Successivamente, dopo aver usato il caimano a mo' di chitarra e aver imitato un gatto, Rino Gaetano concluse la canzone con un assolo improvvisato, estrasse di tasca un profilattico gonfiandolo come un palloncino, palpò il culo della valletta più vicina e concluse il tutto calando i pantaloni del presentatore Vittorio Salvetti e complimentandosi con lui per la villosità delle sue gambe.
Insomma, fu una serata storica per la televisione italiana: da quel momento in poi Gianna rimase in testa alle classifiche dei singoli più venduti per ventisette mesi e Vittorio Salvetti si ritirò in un convento benedettino a distillare amari.

La crisi e la fine

La celebrità non rese vanesio Rino Gaetano, che anzi tenne sempre i piedi per terra e non scordò mai le sue umili origini: inevitabilmente però al momento d'oro di Gianna fece seguito un periodo di delicata introspezione, durante il quale il cantante calabrese cercò di riappropriarsi della sua identità di artista tramite la dipendenza da alcool e droghe, facendosi una soubrette diversa ogni sera e pulendosi il culo con banconote da cinquantamila lire. Questa fase di transizione portò alla creazione di due album, a parecchie denunce per ubriachezza molesta e atti osceni in luogo pubblico, nonché a una cirrosi epatica superata grazie al trapianto di fegato (donato da un bambino vietnamita non particolarmente entusiasta).
La carriera del buon Rino fu tragicamente interrotta il 2 giugno 1981, quando morì a causa di un incidente automobilistico proprio come il vero Paul McCartney.
Il cantautore stava tornando a casa dopo uno dei consueti festini a luci rosse una riunione con la casa discografica quando giunto in via Nomentana venne colto da allucinazioni e si convinse di vedere una donna sdraiata sul cofano che gli ripeteva: "Prendimi, maschiaccio libidinoso!"
Il risultato fu che si distrasse e la Volvo 343 su cui viaggiava si schiantò contro una vecchia sequoia.
Sia pur prontamente soccorso, Rino Gaetano venne rifiutato da ben cinque ospedali perché, in fin di vita, non voleva firmare autografi agli infermieri e posare con loro per una foto ricordo. Morì poche ore dopo e venne sepolto a Khatmandu in Via Cavour.

Discografia

  • Ingresso libero, uscita 20 sacchi (1974)
  • Mio fratello è n'fio de na mignotta (1976)
  • Aida Yespica (90-60-90)
  • E mo m'hai rotto er cazzo (1978)
  • Resta vile maschio,sono gay (1979)
  • Io ci sto, è lei che non me la vuole dare (1980)

Le hits intramontabili

Rino Gaetano mentre usa un microfono per togliersi un pezzo di lattuga incastrato tra gli incisivi.
  • I tuoi occhi sono pieni di sale... Cara, ma farti vedere da un oculista?
  • La sindrome di Stoccolma
  • Resta vile maschio, sono gay
  • Ahi Maria, mi hai pestato un callo
  • Nuntereggae più
  • Ma il cielo è sempre più blu (versione corta di 8 minuti)
  • Ma il cielo è sempre più blu (versione estesa di 57 minuti)
  • Nel letto di Lucia (con buona pace di Renzo Tramaglino)
  • Berta ciulava
  • Ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti
  • Mio fratello è figlio unico, il che fa di me uno scherzo della natura
  • E stonava le canzoni
  • Io scriverebbi, se solo mi avessero imparato alle elementari
  • Gianna
  • Ad esempio a me piace il sud: per forza, son terrone
  • La vecchia salta con l'asta
  • La vecchia si sbriciola un femore
  • Ok papà, la smetto di cantar cazzate
  • Investito da una 1100

Curiosità

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  • Nel 1981 Rino Gaetano ha preso parte al musical teatrale Pinocchio interpretando magistralmente una panchina.
  • Nel novembre 2007 è stata trasmessa su Rai Uno una miniserie tv in due puntate sulla vita del cantante intitolata Rino Gaetano - Come sputtanare un morto. Lo sceneggiato è stato interpretato da un primate addestrato di nome Claudio Santamaria e ha ricevuto molte critiche soprattutto per le numerose inesattezze narrative perpetrate dal regista, che ha scelto di presentare Rino Gaetano come un trans brasiliano allergico ai latticini.
  • Rino Gaetano non credeva a canzoni o ufo. Si dice inoltre che avesse un fiuto eccezionale per il tartufo.
  • Sempre nel 2007, durante il periodo in cui è uscito nelle sale il film Mio fratello è figlio unico (con quei due manzi bolliti di Elio Germano e Riccardo Scamarcio) sono stati uditi numerosi tonfi provenienti dalla tomba di Rino Gaetano.
  • Una volta si è ubriacato alla festa di Maria.
  • Alcuni sostenitori delle solite teorie del complotto sostengono che Rino non sia morto ma che sia partito per Beirut con in tasca un miliardo.

Hanno detto di lui

« Non sono rimasto soddisfatto della fiction mandata in onda dalla Rai. In quello sceneggiato hanno dipinto Rino come un ubriacone. Non è affatto la verità! Lui si imbottiva di cocaina e barbiturici, ma non ha mai toccato un goccio di alcool! In qualità di suo amico sono indignato! »
Rino Gaetano dimostra il suo apprezzamento per la fiction Rai a lui dedicata uccidendo l'attore Claudio Santamaria e occultandone il cadavere.
« All'inizio lo stimavo perché prendeva per il culo quei pezzi di merda della politica italiana, ma da quando è andato a Sanremo con quella canzonetta per bambini ritardati per me Rino Gaetano non esiste più.
Hai capito, brutto terrone? Mi fai schifo, Gaetano: ti sei venduto alla musica commerciale! Sei un pagliaccio, tu e quella fogna di Sanremo! Ma io dico, è possibile che nessuno prenda 'sta gente e la mandi a casa a suon di nerbate sulla schiena? »
« Quando è morto avevamo appena deciso di sposarci a giugno. Mancavano cinque giorni. »
(Fidanzata di Rino Gaetano)
« Quando è morto avevamo appena deciso di sposarci a giugno. Mancavano cinque giorni. »
(Altra fidanzata di Rino Gaetano)
« Il fatto che nelle sue canzoni compaia così spesso la figura della zia significa chiaramente che il soggetto vuole scoparsi la propria madre. »
« Nessun altro cantante italiano è mai riuscito a fare filastrocche così stupide spacciandole per canzoni di denuncia sociale. Lo stimo tantissimo. »

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Voci correlate

Note

  1. ^ Culminate comunque in un bottino di ventidue lire e una secchiata d'acqua gelata in faccia per farlo smettere di cantare
  2. ^ Il drammatico rapimento spingerà successivamente Rino Gaetano, ormai pentito, a comporre la canzone Sequestro il cane
  3. ^ che sta per Ricicliamo Canzoni Altrui


♫ Pizza e mandolino: the italian music! ♪

Melensi poeti dell'amore Claudio Sbadiglioni - Tiziano Ferro - Gigi D'Alessio - Pino Daniele - Drupi - Cristiano Malgioglio - Pino Mango - Amedeo Minghi - Gianni Morandi - Julio Iglesias - Marco Masini - Pupo - Emanuele Filiberto - Luca Canonici - Eros Ramazzotti - Luca Sardella - Antonello Venditti - Luca Carboni - Max Pezzali - Mauro Repetto - 883 - Lùnapop - Cesare Cremonini - Raf - Toto Cutugno - Gianni Togni - Andrea Bocelli - Massimo Di Cataldo
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