Po

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia deliberatamente idiota.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Un po' d'acqua non fa male »
Un gruppo di giovani padani purifica le proprie carni nel fiume Po.
« Anche se è un po' sporca »
(Altra persona)
« Ci costruiremo una muraglia e divideremo in due l'Italia! Come ha fatto la Corea! »
(Mario Borghezio, persona?)

Il Po è il più lungo fiume acquifero del mondo reale, ma anche il fiume con il nome più corto e se si fosse chiamato Opo sarebbe stato un palindromo.

Nasce su una montagna nel 1963, attraversa il Nord Italia e si riversa nel Mar Adriano tramite una grande foce: il mestruario.
Il Po è il fiume sacro per i popoli della Padania, in cui si immergono, una volta l'anno, per purificarsi e contrarre malattie. Questi divide la loro terra dal Continente Nero e ferma le invasioni dei popoli del sud, che, come noto, hanno paura dei corsi d'acqua.

È un fiume molto permaloso, dal giorno in cui il Piave mormorò:

« Non passa lo straniero! »

il Po si è messo ad urlare a squarciagola "Dalli al terrone! Dalli al terrone!" per non essere da meno.
In quanto fiume, è ricco di ossido di di-idrogeno, comunemente noto come acqua. Ma non è detto ci sia solo quello.

Corso del fiume

Un'innovativa soluzione per pulire le acque del Po: versare il detersivo nei canali.

La fonte del Po si trova sul monte Monviso, in Piemonte. Nel punto da cui il fiume pare sgorgare è posta la stele: "QVI NASCE IL PO", ma ha accanto un cartello con scritto: [citazione necessaria].
Un'antica leggenda narra che il Po, nei tempi remoti, fosse composto addirittura da acqua potabile; ma dopo che Jean LePète, montanaro francese, affermò «Scommettiamo che se ci scoreggio dentro diventa frizzante??» la qualità delle acque venne irrimediabilmente compromessa.

Nelle prime ore del suo cammino, il Po incontra Torino. I due si salutano, si scambiano qualche battuta di spirito, e tornano poi a farsi gli affari loro. A livello della Piramide di Cheope, ma un pochino più a nord, il Po incrocia la Dora Baltea, un fiume che studiano tutti alle elementari, ma che tuttora nessuno sa dove sia. Questa lo arricchisce di sali minerali, rifiuti organici e antigelo.
Proseguendo la sua corsa verso il mare, il Po preferisce entrare in Lombardia, per evitare il casello di Albenga, siccome c'è sempre traffico. Attraversa quindi l'Oltrepò pavese, dove fertilizza le campagne depositando il limo. Il problema è che, insieme a questo, rilascia nei campi ammoniaca e detersivo: fanno bruciare ogni forma di vita, ma donano alla zona odore di pulito e freschezza di limone. Ritardatario come tutti i piemontesi, si dovrebbe incontrare alle 15 con il Ticino, che invece è uno svizzero ed è sempre puntuale. Così quest'ultimo deve stare ad aspettare un'ora.

Verso il tardo pomeriggio, quando gli irlandesi sono soliti prendere il tè freddo, il Po ancora cammina e attraversa l'Emilia. Schifa la Romagna perché detesta la piadina. In questa zona, è possibile osservare nel fiume numerosi cadaveri umani: sono trasportati dagli affluenti che scendono da Bergamo, terra celtica, dove la Lega Nord usa ancora annegare i propri oppositori politici.
Tra le province di Piacenza, Parma e Cracovia sono situate la maggior parte delle industrie alimentari emiliane (citiamo a mo' di esempio Parmalat, ThyssenKrupp e Goodyear) che sono solite scaricare in acqua i propri giovevoli liquidi di scarto. Arricchita da tonalità variopinte, l'acqua del Po ottiene le colorazioni più improbabili: rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola addobbo funebre, blu tenebra.
Verso sera, le correnti del Po diventano talmente dense che è possibile imitare Gesù Cristo, quando, sceso dalla barca dei pescatori, camminò sulle acque.
Cala la notte, e nella provincia di Ferrari, vicino a San Todt, il Po incontra finalmente il mare. All'inizio fa un po' il difficile, e protesta perché l'acqua marina sa di sale ed è tutta blu (a differenza del suo giallo fosforescente). Poi, facendosi un po' pregare, conclude il suo italico cammino.

Il nome in codice della foce del Po è Delta. L'UNESCO ha addirittura avuto il coraggio di proclamare questa zona "Patrimonio dell'umanità"; a questo punto, noi di Nonciclopedia aggiungiamo anche Medaglia d'oro al merito civile e Coppa d'argento nel torneo dell'Amicizia.

La variopinta fauna padana, si può riconoscere anche un cucciolo di meridionale.

Fauna e flora

Come i corsi di "acqua" che si rispettino, anche i flutti del Po sono solcati da numerevoli forme animali, pesci e parassiti, che nel bene o nel male arricchiscono il panorama faunistico italiano.
Primo tra tutti, spicca il caratteristico pesce merda. Bestiola dall'aspetto grezzo, ama galleggiare sulle acque e lasciarsi trasportare dalla corrente. Lo si può trovare pressoché ovunque lungo il fiume, assume colorazioni varie - dal beige al seppia - e ha una consistenza superficiale differente a seconda della stagione climatica.
Attorno ai rifiuti nuotano spesso le carpe da fiume e le scarpe da ginnastica, prelibate con la polenta.
L'animale più grosso è senza dubbio il porco di fiume, i cui esemplari più imponenti raggiungono le dimensioni del Lussemburgo. Abbastanza raro da individuare, si nutre di pidocchi selvatici e rifiuti tossici.

Nella valle del Po esiste altresì un ecosistema completo. Al vertice della piramide alimentare c'è la nutria: possente predatore che si nutre pressoché di qualsiasi cosa cammini sulle rive salmastre, bambini compresi. La circondano spesso le pantegane: coccodrilli pelosi e di modeste dimensioni. In questo caso, le prede designate sono topi e ratti, abituati a nascondersi nel grigiore della landa.
Si pensa spesso che la fauna della Val Padana sia caratterizzata soprattutto da roditori: non è vero. Si possono trovare anche draghi e leoni. Dipinti sui muri.

Come tutti gli ecosistemi complessi, anche la Val Padana è costantemente monitorata da un team di esperti faunologi. È il comportamento dei conigli l'indicatore principale della salute del fiume: se questi roditori smettono di riprodursi, perdono i peli e fuggono a rifugiarsi nelle discariche, probabilmente significa che c'è qualcosa che non va.

Po e Lega Nord

Il Po è il fiume sacro del Padanesimo, religione che accomuna tutti i tesserati alla Lega Nord e che vede in Sant'Umberto da Pontida il proprio Messia.

Proprio come nel Ganja per gli induisti, i Padani credono che nel loro fiume alberghi una divinità: il Dio Po...
Nel giorno di Sant'Ambrogio (l'Ambröës, nell'idioma locale) i popoli del Nord sono soliti festeggiare i loro dei con preghiere e cori razzisti intorno al fiume. I nuovi nati vengono portati sulle rive del Po per essere benedetti con l'acqua del fiume: se sopravvivono alle malattie che contraggono, cresceranno forti e sani.

Gli affluenti

Il Po è alimentato da numerosi affluenti, siano essi fiumi, ruscelli, torrenti o scarichi fognari. Sono di seguito elencati i principali affluenti ordinati per senso dell'umorismo:

Il delta del Po.
  • il Ghiandone (da sinistra)
  • il Pollice (da sinistra)
  • il Varaita (da sinistra e da destra)
  • il Maira (da sopra)
  • il Tamigi (da sinistra)
  • la Dora Riparia (da là)
  • la Stura di Lanzo (Dalì)
  • l'Orco (dalla sua caverna)
  • la Dora Baltea (da sotto)
  • l'autostrada A5
  • il Piscio di Topo (da dentro)
  • la Stura del Monferrato (dal Monferrato)
  • gli scarichi fognari di Torino (da Torino)
  • la Sesia (da sinistra)
  • il Ronaldo (da destra con dribbling)
  • il Grana del Monferrato (da qualche parte)
  • il Tanaro (da qualche altra parte)
  • la Pioggia (dall'alto)
I deltoidi del Po.
  • il Mar Baltico (da molto lontano)
  • il Terdoppio (da sinistra)
  • la Staffora (da Napoli)
  • lo Scuccundrone (da solo)
  • gli scarichi fognari di Piacenza (da Parma)
  • il Ticino (da sinistra)
  • il Vicino (da qui sotto)
  • lo Sversaci qualsiasi cosa (da destra)
  • l'Olona (da da umpa)
  • il Tidone (da amici)
  • il Lambro (in fondo a destra)
  • il Lago Maggiore (da destra)
  • la Trebbia (dall'alto)
  • l'Adda (da sinistra)
  • l'Arda (da nessuna parte)
  • il Mississippi (dall'Alabama)
  • il Taroppolillo (dalla mia fantasia)
  • i liquami della Parmalat (da destra)
  • l'Enza (da destra)
  • lo sciacquone dell'Enza (sempre da destra)
  • l'Oglio (da dietro)
  • la Secchia (dal ripostiglio)
  • il Panaro (dal balcone)
  • il Molise (che non esiste)