Piotta

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Piotta vede la luce il 26 aprile 1973
« È un ragazzo a cui piacciono gli sport estremi, tipo lavarsi! »
(Natalino Balasso sul Piotta)
« Piotta, Robba Coatta e Rocco Siffredi: vi spacchiamo il culo a tutti! »
(Rocco Siffredi sopravvaluta le dimensioni del microdotato Piotta)

Tommaso Zanello, meglio conosciuto come Piotta (Roma, 26 aprile 1973 – attualmente nel carcere di Regina Coeli), è un cantante[citazione necessaria] e scrittore[citazione necessaria], romano, romanesco e romeno [1] di "musica" rap.

Biografia

Gli esordi

Le bande rivali del Piotta lo minacciano di farlo finire appeso a testa in giù, con riferimento alle note simpatie fasciste del Piotta

Piotta nasce a Roma, da padre romano e madre ignota [2], nel quartiere di Montesacro. Sconosciuta è anche l'origine del suo nome, ma pare che sia dovuta a strane sigle di logge massoniche di cui P8 è esponente.

Inizia a collaborare con alcuni gruppi rap della scena underground della capitale, nel senso che borseggiano abitualmente le vecchiette in metropolitana. Troppo tardi il giovane e ingenuo Piotta si rende conto che si tratta di feroci pregiudicati e di crudeli associazioni a delinquere che lo coinvolgono in crimini efferati, come la banda che rubava cereali dal mercato della frutta di Trastevere, i "Colle del Frumento", la "Flaminio Maphia", il perfido e glaciale "Ice One", così soprannominato perché esperto di assalti ai furgoncini ambulanti di gelati, l'anarchico "Kaos One" e il serial killer sadico "Squarta".

Queste frequentazioni costano al giovane e inesperto Piotta i primi arresti e i primi mesi trascorsi in galera, che diventerà ben presto una costante nella vita sregolata di Tommaso Zanello, un vero gangsta rapper secondo i canoni dei gruppi hip hop americani. Gli anni delle prime rapine e della collaborazione con la mala romana verranno poi descritti nei singoli "Roma Calibro 9" e "Ladro di te".

Successivamente, temprato dal duro ambiente del carcere, Piotta comincia a esprimere la sua rabbia, frustrazione e il proprio ribellismo giovanile producendo i primi brani, in cui descrive anche le sevizie e le violenze che ha dovuto subire nelle galere romane, uscendone sempre "A testa alta", ma con il culo un po' sfondato:

« Se prima ero il due, ora sono il pornoasso, quindi mettiti in pompa e fammi strada quando passo ... io sono psicopatico ... l'esibizionista e pure il voyeur »
(Parole senza senso, da "Ciao ciao")

Il successo

L'incontenibile amore dei fan nei confronti del Piotta

Il successo arriva per errore. Piotta intendeva realizzare un cd che, con i suoi ultrasuoni, allontanasse i topi e gli scarafaggi dalla casa di sua madre, ma, a causa di uno sbaglio del postino, il demo finisce alla redazione della rivista AL Magazine, che lo elegge miglior MC italiano del 1998.

Piotta cerca di riparare all'errore ripubblicando l'album Comunque vada sarà un successo con modifiche che, nelle sue intenzioni, mai lo avrebbero potuto far scambiare per qualcosa di ascoltabile.

Niente da fare.

Questa seconda versione ha ancora più successo. Il singolo Supercafone balza in testa alle classifiche musicali e Piotta riceve un disco di platino. Sui denti.

Supercafone si inserisce nella carrellata dei peggiori tormentoni che hanno malvagiamente funestato le sere estive degli italiani

Supercafone diventa il tormentone dell'estate 1999 e viene persino utilizzato come sigla del Campionato di calcio giapponese, tanto, per fortuna, i nipponici non capiscono una sola parola del testo della canzone.

Il cd contiene anche altri singoli, come "Incompatibile (con la roba musicale)".

Stupito dall'inaspettato successo, Piotta comincia a pensare di potersi guadagnare da vivere cantando, non male per uno stonato come una campana.

Realizza altri sette album, di cui non riesce a vendere nessuna copia: "Dittatura del megafono" (2000), "La grande tromba" (2002), "Tommaso" (2004), "Multi culi" (2007), "Sono xverso" (2009, in collaborazione con Tiziano Ferro), "Odio i differenti" (2012) e "Nemici" (2015, dedicato alle forze dell'ordine).


« Il microfono è aperto per tutti, pregi e difetti, niente uomini perfetti »
(Piotta, in "Democrazia del microfono" si giustifica per le proprie canzoni, dicendo che non sapeva che il microfono fosse acceso)


Questo non è mai successo, neppure nei migliori sogni erotici del Piotta

La sua canzone "Roma 2000" diventa l'inno ufficioso del Giubileo: viene particolarmente apprezzata dal Vaticano per il passaggio:

« Roma 2000, questo è il PornoGiubileo »

Nel 2000, realizza il film capolavoro "Il segreto del giaguaro", che non vince il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, ma solo per l'incompatibilità fra i due felini.

Scrive "Pioggia che cade, vita che scorre", un libro su Jovanotti, in cui riconosce Lorenzo Cherubini come l'unico "cantante" italiano più stonato di lui e lo ringrazia per avergli permesso di non essere il peggiore.

Partecipa al Festival di Sanremo 2004, nel quale ottiene un lusinghiero ultimo posto[3].

Piotta stesso mette in giro la voce della propria morte, probabilmente per frodare il Fisco

La scomparsa

Dopo Sanremo, di Piotta, purtroppo, non si è più saputo niente.

Alcuni accusano il Festival di Sanremo di provocare un mutamento della connessione spazio-temporale, simile al Triangolo delle Bermuda e tale da inghiottire in un buco nero più di uno dei cantanti che si esibiscono nella ridente località ligure. Un altro caso di cantanti spariti dopo Sanremo sono stati i Jalisse.

Dopo la scomparsa, ha cominciato a circolare un singolo apocrifo intitolato "Piotta è morto".

Numerose puntate di Chi l'ha visto? e di Meteore sono state mandate in onda, anzi ne "La grande Onda", per trattare della sparizione del Piotta, ma neppure Roberto Giacobbo è riuscito a venire a capo del mistero.

I fan, però, non vogliono rassegnarsi all'evidenza e sperano ancora che Piotta possa essere rinchiuso in qualche prigione, dalla quale non riesce a dare notizie di sé, ma soprattutto, e di questo siamo lieti, neppure riesce a pubblicare altre canzoni.

Note

  1. ^ Vedi Spitty Cash.
  2. ^ In realtà sua mamma era milanese, ma Piotta si vergognava di dirlo negli ambienti delle borgate e della Curva Sud romana.
  3. ^ Davvero: [1]


Yo, frà! Cioè, perché, yo yo, io sono cresciuto sulla strada, frà! E siamo rappettoni, frà!