Patti Lateranensi

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Finale Coppa del Fascio 1929: Vaticano 3 - Risorgimento 0.

I Patti Lateranensi, detti anche Spinga piano Padre, sono un accordo di mutuo riconoscimento tra il Regno d'Italia e la Santa Sede sottoscritti l'11 febbraio 1929. Furono stabilite relazioni bilaterali tra i due stati, da un lato l'Italia assumeva la posa "alla francese" e dall'altro il Vaticano sorrideva a tutta dentiera sfoderando il "bastone pastorale". I negoziati furono tenuti nel palazzo di San Giovanni in Laterano, da cui il nome.
Per la trattativa il clero schierava un vero fuoriclasse e lo speaker lo annunciò con enfasi:

« All'angolo di sinistra... col peso di 78 kg senza anello... tonacone nero con fascia rossa... conosciuto come la faina del Concistoro... tre volte campione mondiale del gioco delle tre carte... il cardinale e Segretario di Stato... PIETROOOO GASPARRIIII!! »
(Gaetano Martufi speaker dell'EIAR.)

Il Regno d'Italia si era preparato frettolosamente all'evento e mise in campo il meno peggio, era come mandare Paperoga a discutere di affari con Zio Paperone.

« All'angolo di destra... col peso di 73 kg senza capelli... abito nero e cravatta grigia... conosciuto come Mi piego ma non mi spezzo... campione amatoriale di marcetta su Roma nel 1922... il primo ministro italiano... BENITOOOO MUUUSSOOLETTIII!! »
(Gaetano Martufi ex speaker dell'EIAR.)

Dopo circa sei ore di predica discussione Benito Mussolini fece prevalere il ruolo dominante del nostro Paese:

« Eminenza, il capitolo Convenzione Finanziaria non mi convince affatto.
Anche la storia dei preti nelle scuole non mi è chiara del tutto.
Il concordato dovrà essere riscritto!
 »
(Benito Mussolini impone, con maschio vigore e fiera fermezza, il suo volere.)

Fu allora che il cardinale tirò fuori una decina di fogli in bianco e disse:

« Lei è una mente illuminata ed ha perfettamente ragione!! Firmi qui che poi ci pensiamo noi! »
(Pietro Gasparri - Noi sì che la sapevamo lunga. (Ed.Paoline, 1934))

Dopo la firma, un Mussolini visibilmente soddisfatto rilasciò una dichiarazione alla stampa: "Pensavano di avere a che fare con uno sprovveduto, li ho piegati al mio volere per il bene dell'Italia!" ...e giù applausi.

Da Porta Pia ai Patti

Dalle stelle alle stalle.

All'indomani della Breccia di Porta Pia, l'appena insediato Governo Lanza (superato in chiarezza dal solo Governo Dash) incaricò Matteo Raeli (Ministro di Grazia, Giustizia e Culi Culti) di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede. Considerando che in quel preciso momento storico il Papa era simpatico come un pipistrello appeso ai coglioni, la legge delle Guarentigie fu, per il papato, una mazzata seconda solo alla nona crociata.
La legge contava venti articoli:

  • Art. 1. Al pontefice[1] viene garantita l'inviolabilità della persona, del suo cane e del suo segretario particolare (che è ricchione e brutto come un camposanto bombardato). Si può tenere i palazzi Vaticano, Laterano e la villa di Castel Gandolfo, ma senza vacche (a due e quattro zampe). Può difenderle con guardie armate ma solo se sono svizzere, che ci facciamo matte risate a guardarle e vengono bene in foto.
  • Art. da 2 a 20. Questa è roba nostra, quest'altra pure, questa te la levo, questa te la scordi, etc.

Pio IX, che si era chiuso nei palazzi vaticani dichiarandosi prigioniero politico, aborriva la legge approvata dal parlamento definendola "volgare scopiazzatura di quella Nostra" e giunse perfino a sollecitare un intervento dell'allora cancelliere tedesco Otto von Bismarck, che stava preparandosi la bistecca con l'uovo e rispose al telefono infastidito:

« Signore no è casa, me cameriera olandese! »
(Otto von Bismarck col suo trucco per allontanare i Testimoni di Lutero.)

Su ordine di uno stizzito Pio IX fu emessa l'enciclica "Ubi nos", con la quale veniva ribadito che il potere spirituale non poteva essere considerato disgiuntamente da quello temporale. Matteo Raeli rispose con un perentorio: "Ti vo' in culo e porto 3", poi soppresse tutte le facoltà di teologia dalle università italiane e i seminari furono sottoposti a controllo laico. Togliere un seminarista ad un prete è come togliere l'osso ad un Pitbull, non la prende bene.
Arrivò il colpo gobbo, la Curia romana giunse a vietare esplicitamente ai cattolici la partecipazione alla vita politica. La rinuncia ad un così alto numero di elettori non poteva permettersela nessuno, si arrivò al Patto Gentiloni del 1913 (col quale iniziammo a calare le braghe) e successivamente ai Patti Lateranensi (coi quali, in via definitiva, apparecchiammo il culo per i preti).

La firma dei Patti

La firma dei Patti Lateranensi e le conseguenze nel tempo.

Quello capitato nel febbraio del '29 è la prassi con cui si fanno gli affari ad alto livello: "io ci guadagno questo, tu ci guadagni quest'altro e a rimetterci è chi tira fuori i soldi". Nella logica matematica ed economica se è presente il segno più, da qualche parte sta il meno, nel caso si tratti di spesa pubblica ovviamente il negativo è nelle tasche dei contribuenti, il positivo in Svizzera.

1929 la firma di Mussolini

Le richieste della Chiesa erano elencate in due distinti documenti di circa duecento pagine ciascuno: Il Concordato e Il Trattato. Dall'altra parte, Mussolini aveva un post-it con scritto sopra "Voti". Sorvolando sulle questioni immateriali quali: fare la riverenza di fronte al Papa, baciargli l'anello, il culo e quant'altro richiesto, ci soffermeremo su alcune voci che, seppur modificate, ancora ci riguardano:

  1. tasse e dazi: esenzione totale;
  2. risarcimento: un miliardo di lire (del '29) per per i danni finanziari subiti in seguito alla fine del potere temporale;
  3. matrimonio: assoggettato alle leggi della Chiesa e prima non si tromba;
  4. divorzio: nisba!! (magari facendo una cospicua donazione se ne può parlare);
  5. leva: i preti non fanno il militare però possono farsi un militare, inoltre è prevista la figura del cappellano militare (pagato dallo stato);
  6. insegnamento: la materia religione è obbligatoria, la insegna un prete e lo stipendio lo paga lo stato;
  7. assegno di congrua: il parroco, quando non insidia i chierichetti, svolge anche un ruolo sociale, per questo riceve un mensile pagato dallo stato.

1984 le modifiche di Craxi

L'8 x 1000 divide l'opinione pubblica.

Nel 1984 l'allora presidente del consiglio Bettino Craxi e il cardinale Agostino Casaroli si riunirono a Villa Madama. In quella sede furono rivisti alcuni punti del Concordato, tentando di bilanciare un pochino a favore dello Stato, magari rendendo obbligatorio l'utilizzo della vaselina.

  • PRO: Il matrimonio e il divorzio fu assoggettato alle leggi dello stato, la materia Religione divenne facoltativa e fu tolto l'assegno per il parroco. Evvai!!! Becca e porta a casa!![citazione necessaria]
  • CONTRO: si stabilì che il clero cattolico venisse finanziato da una frazione del gettito totale IRPEF, attraverso il meccanismo noto come 8 x 1000. Ma vaffanculo!!![citazione indispensabile]

Casaroli, al rientro in Vaticano, fu accolto dalla fanfara delle guardie svizzere (in alta uniforme) sulle note di We Are the Champions. Craxi, assediato all'uscita dai cronisti, si affrettò ad ingoiare il foglietto con scritto "Voti" prima di rispondere.

Il periodo Berlusconi

Il problema del Crocifisso nelle scuole sollevato dai laici.

La questione dei rapporti tra Stato e Chiesa ha riguardato anche il Cavaliere. Durante il suo mandato si è trovato di fronte:

  1. il malcontento dell'opinione pubblica riguardo l'otto per mille,
  2. le pressioni delle altre religioni e dei laici sulla questione del crocifisso nelle scuole,
  3. gli scandali dei preti pedofili.

Seppur impensierito da un piccolo conflitto di interessi, "l'unto del Signore" si recò da Benedetto XVI per discutere la questione. All'uscita, accerchiato dai giornalisti, sfoderava il suo sorriso migliore:

« Presidente, presidente... come è andata? »
(un giornalista di Rai Uno.)
« Ha detto no! »
(Il presidente del coniglio[2].)
La caduta del governo Berlusconi preoccupa la Chiesa.

A seguito della caduta del goverso Berlusconi[citazione necessaria], l'incertezza del clima politico italiano ha costretto la Chiesa a preparare un piano per mantenere gli attuali privilegi. La direttiva "Suor Moana" prevede di incastrare in atteggiamenti compromettenti gli uomini di punta di tutti i partiti, al fine di un eventuale ricatto alla bisogna. Alcuni esempi:

  • Carlo Giovanardi: Assoldare trans brasiliana dotata, drogare ostia con Rohypnol e fare foto mentre lui riconsidera la sua posizione sui gay
  • Piero Marrazzo: Assoldare trans brasiliana dotata, drogare Mojito con Rohypnol e fare foto mentre lui è con la moglie
  • Pier Ferdinando Casini: Assoldare coppia di scambisti, drogare ostia con Rohypnol e fare foto mentre lui riconsidera la sua posizione sulle coppie di fatto
  • Maurizio Gasparri: Assoldare finto intervistatore con risposte preparate e registrare mentre lui dice qualcosa di intelligente
  • Angelino Alfano: Assoldare Marysthell Polanco travestita da Ilda Boccassini e fare foto mentre lui è ammanettato e lei lo frusta
  • Silvio Berlusconi: Non fare nulla, non sappiamo più dove mettere il materiale
  • Pier Luigi Bersani: Assoldare prostituta minorenne con bikini leopardato e fare foto mentre lui la smacchia
  • Beppe Grillo: Assoldare prostituta minorenne e fare foto mentre lui l'accompagna ai servizi sociali ma col SUV, 8000 di cilindrata e alimentato ad uranio, della ragazza.

Il periodo Monti

Per un attimo, ma solo per un attimo, si era pensato davvero di far pagare qualcosa alla Chiesa. Ed ecco il motivo del terremoto dell'Emilia...

La regola sembrava chiara e, in qualche misura, quasi equa: La chiesa paga l'IMU se il luogo ha valenza commerciale. Ora, a qualche amante della polemica inutile, può venire la domanda: "Ma sulla mia casa dove abito, che ritorno commerciale ho? Perché io cittadino normale devo pagare lo stesso?". Non sottilizziamo, in questi casi si applica l'Art. 28 barrato del Concordato: Io so' io e voi non siete un cazzo. Per maggiore chiarezza, due esempi delle condizioni che impongono il pagamento dell'IMU agli immobili della Chiesa:

  1. Oratorio: paga se dispone di un baretto, ma è esente se l'insegna viene sostituita con "Ristoro", in questo caso è opera di carità;
  2. Scuola cattolica: paga se fa pagare una retta, ma è esente se la quota viene triangolata. Per capirci, tu paghi ad esempio una parte della bolletta della luce, o della fattura dei nuovi condizionatori del refettorio, o il nuovo lettore DVD del direttore. Praticamente con lo stesso sistema della "lista di nozze";

Siccome i preti hanno avuto poco tempo per pensare a tutte le scappatoie, Monti ha rinviato il pagamento del "loro IMU" al 2013.

Articoli "curiosi" del nuovo Concordato

Vari OTTO per 1000.
  • Art.7§31&: Ogni 1000 fette di prosciutto tagliate, otto vanno destinate alle mense della Caritas.
  • Art.38¶Ā²: Ogni 1000 preti fermati dalle autorità per reati vari, ne possono essere arrestati solo otto. Vi comunicheremo in seguito i nomi e per quali reati potrete processarli.
  • Art.Ħ88ƌƸ: Ogni 1000 marchette delle prostitute, otto dovranno essere devolute alla chiesa. Vi comunicheremo in seguito le misure, il colore dei capelli, le peculiarità lavorative e dove portarle.
  • Art. 123 stella: Ogni 1000 litri di carburante, otto dovranno essere devoluti alla chiesa per la Papamobile o, in alternativa, utilizzati per bruciare i barboni che dormono sotto il colonnato di S. Pietro.

Note

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  2. ^ non è un errore

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