Namco x Capcom

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Namco X Capcom applicato alla vita reale: personaggi di diversi mondi che si pestano di santa ragione in strada.
« Ma chi è 'sta gente? »
(Giocatore medio su 2/3 dei personaggi)
« Ma chi è 'sta gente? »
(I protagonisti del gioco sugli altri personaggi)
« Sì, ma quando finisce? »
(Giocatore medio esausto arrivato a metà gioco)
« Sì, ma quando finisce? »
(I protagonisti esausti arrivati a tre quarti del gioco)

Namco X Capcom è, incredibile ma vero, un crossover videoludico tra Namco e Capcom, due delle case di produzione giapponesi più potenti e avare di tutto il Sol Levante. Un bel giorno, qualcuno alla Namco vide che Capcom stava facendo su un mucchio di soldi grazie agli scontri con Marvel, Tatsunoko e SNK, e pertanto decise che sarebbe stata una buona idea buttarsi anche loro su quel carro zeppo di quattrini.

Giusto per variare però, invece dell'ennesimo picchiaduro-fotocopia di Street Fighter, stavolta venne creato un gioco di ruolo tattico per PS2 senza neanche usare Yasumi Matsuno per scrivere la trama: il risultato è che nessuno ha voluto il titolo al di fuori del Giappone, e quei pochi che l'hanno preso stanno ancora cercando di capire da che serie proviene metà del cast.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Un esempio di quello che la Namco ha fatto con i suoi personaggi: quasi tutti i giocatori tremano al pensiero di cosa sarebbe potuto capitare se Pac-Man avesse ricevuto un trattamento simile.

Tokyo, quartiere di Shibuya, prefettura di Bassano del Grappa; un paio di adolescenti stravaganti e armati fino ai denti manco fosse scoppiata la terza guerra mondiale stanno investigando sul perché la gente non va più a fare shopping in quella zona, quand'ecco che vengono improvvisamente attaccati da degli gnosis di Xenosaga. Tuttavia, invece di ingaggiarli subito in combattimento, i due preferiscono dialogare sulla cosa per un buon quarto d'ora, almeno fino a che non iniziano ad arrivare prima altri personaggi del futuro in stile anime, e poi piano piano una caterva di altri universi condensati tutti nel quartiere nipponico. I nemici comunque sono così educati da aspettare che tutti finiscano le presentazioni e si siano scambiati te e pasticcini prima di attaccare e venire sbudellati brutalmente.

Da qui inizia un'escalation di incontri, gare a chi ha l'arma più figa, riunioni di famiglia che sfociano in spargimenti di arti e organi interni e tutto all'inseguimento di un demone casuale che sembrerebbe collegato ai due adolescemi visti all'inizio. Dopo aver rovistato metà del multiverso infatti, i due riescono a risolvere il casino e a spedire tutti a casa, non sapendo però che visto che la Namco adora sfruttare i personaggi originali da crossover, le loro torture sono solo cominciate.

La trama è finita, leggete in pace.


Criterio di selezione dei personaggi

Capcom

« ...eeee oplà! Stavolta è finita su Resident Evil: Dead Aim. »

Namco Bandai

 :Produttore 1 : "Allora, hai trovato qualche altro IP che nessuno si caga da almeno 20 anni?"
 :Produttore 2 : "Guarda, Burning Force ti va bene?"

Personaggi pseudo-originali

E questo è solo il pacchetto base dell'armamentario di Reiji.
Reiji Arisu

Il protagonista della vicenda, ovvero uno sfigato di prima categoria che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliatissimo; suo padre aveva l'hobby di fare l'agente per la protezione interdimensionale, ma come prevedibile è stato ucciso da un'entità demoniaca di passaggio che voleva che gli umani si facessero i cazzi propri. Il colpo è stato così intenso che ha fatto la permanente a metà dei capelli di Reiji, trasformandolo nella versione bishōnen di Due Facce.
Da allora però il figlio ha deciso di seguire le orme del padre, e così facendo è entrato di diritto nell'Olimpo dei protagonisti dei crossover loro malgrado.

Visto che deve avere a che fare con svariate creature extradimensionali, l'arsenale standard di Reiji comprende una dozzina di katane elementali e svariate pistole con proiettili di calibro e consistenza diversi inclusi quelli anti-fantasma. Se dovesse mai diventare un allenatore di Pokémon, di sicuro sarebbe il più paranoico del mondo.

Xiaomu

Cosa sarebbe un buon protagonista senza la sua spalla femminile nonché ovvio interesse amoroso? In questo caso, il tutto assume una nota di inquietudine se si considera che in realtà Xiaomu è lo spirito della volpe a nove code che ha vissuto per migliaia di anni e ha deciso di diventare umano e di stare a fianco di Reiji perché si era preso bene dopo averlo visto subire la permanente sui capelli. Il perché abbia scelto da forma di una ragazzina yandere con tendenze nerd e otaku pericolosamente tendenti al giappominchiesimo è ancora da spiegare, ma se non altro ha fatto un buon lavoro nel proteggere l'adolescente.

Come per Reiji, anche Xiaomu essendo un'agente interdimensionale è armata fino ai denti, anche se nel mix ci butta pure alcuni poteri mistici casuali e uno sfracellamento della quarta parete tale da rendela il Deadpool giapponese.

Saya
Uno spera sia una fanart fatta da un disegnatore arrapato su Deviantart, ma purtroppo è un artwork ufficiale.

Ed ecco la cattivona principale, agente dell'organizzazione Ouma il cui motto è cazzeggiare per le varie dimensioni fino a che queste non vanno a puttane, cosa che lei e i suoi sottoposti prendono fin troppo alla lettera. Non solo questa milf che gira in intimo e pantaloncini è un altro demone volpe con il feticismo per gli umani giovani, ma è anche quella che ha ucciso il padre di Reiji e ha fatto la permanente al figlio; peggio ancora, una volta che questo è cresciuto, spera di sedurlo con il vecchio trucco della sindrome di Stoccolma per qualcosa come 30-40 capitoli di gioco, ma per risposta si becca un proiettile in testa. Cerca di tornare brevemente come demone in armatura di ennemillesimo livello dall'originalissimo nome 99, ma non le va meglio.

In battaglia non solo Saya va in giro con lo stesso arsenale di Reiji, ma si porta appresso una marea di cloni lobotomizzati e un paio di bestioni furry di nome Dokugozu e Dokumezu, i quali fanno notare più volte di essere anche i suoi giocattoli sessuali. Perché il gioco non era già inquietante di suo.



Voci correlate

Curiosità

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  • È altamente possibile che vista la sua nerdaggine e la sua mancanza di decoro per la quarta parete, Xiaomu sia una contribuente sulla Nonciclopedia giapponese.
  • Il cognome di Reiji dovrebbe essere un riferimento ad Alice nel Paese delle Meraviglie, anche se quando Lewis Carroll aveva ipotizzato il personaggio originale, l'ultima cosa che si aspettava era un adolescente complessato dai capelli juventini e dalle tremila katane e pistole.
  • La compagnia di protezione interdimensionale di cui Reiji e Xiaomu fanno parte si chiama Shinra: quando hanno saputa questa notizia, Cloud e Sephiroth hanno messo da parte le loro divergenze per sporgere denuncia per plagio.