Mithra

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"Ollé toro!!!"
« Ti citerò per plagio! »
(Mitra a Gesù)
« Li mortacci vostri! »
(Horus su Mitra a Gesù)
« Olè, torello, olè! »
(Mitra poco prima di essere incornato)

Mitra, o Mithra che dir si voglia, è una divinità perso-indiana-ellenico-romana con la passione per le corride. Cosa molto importante da dire è che non c'entra assolutamente nulla con Gesù.

Storia della divinità

Raffigurazione allegorica di Mitra.

Mitra secondo alcune leggende sarebbe nato dalla solita vergine di turno in una grotta alla presenza di tre pastori, o forse è nato dall'uovo primordiale o "materia madre" o "materia vergine", esattamente come gli dei dell'Olimpo, giusto per far notare la fantasia dei persiani e degli indiani. La sua data di nascita è il 25 dicembre non ha importanza, almeno secondo alcune fonti, ma si dice che sia cugino o perlomeno parente stretto del dio romano Sol Invictus, o almeno stando all'anagrafe degli dei sono nati lo stesso giorno. Subito dopo aver fatto questa comparsa dal bel mezzo del nulla, Mithra si diverte a scatafasciare le palle a Zeus e compagnia, che lo costringono a "farsi una vita", spedendolo a calci in culo presso gli umani, ma lui subito declina e gli risponde che preferisce andare da suo cugino e padre Ahura Mazda, sommo protettore dell'omonima casa automobilistica.

Appena arrivato là, però, il cugino non lo trova e, incazzato, comincia a sparare a cazzo verso tutti i piccioni, nel fare ciò però ne colpisce sfortunatamente uno che gli dice che suo cugino, una testa di cazzo come pochi, l'avrebbe visto solo se avesse avuto le palle necessarie ad ammazzare un toro, creato da Mazda stesso in un momento di noia totale.

Dopo aver ammazzato il toro, Mithra festeggia con gli amici ma poi, quando vuole andare a dormire, non può trovare niente su cui distendersi che non sia duro come la roccia, in quanto i suoi amici, ancora ubriachi , gli avevano sfilato di tasca le chiavi di casa. Decise allora di incamminarsi in una grotta per addormentarvicisi, ma ivi verrà rinchiuso per tre giorni da quattro burloni che credevano fosse morto. Mithra se ne accorge, ma ormai è fatta e si dice:

« Pazienza... »

Si risveglierà in cielo nel bel mezzo di una festa organizzata da suo padre Ahura Mazda e il suo amico Zeus per celebrare il suo ritorno, nonché per il fatto che si è appena meritato il titolo di "Divinità più assurda e cretina di tutto il Mediterraneo, di tutta l'India e di tutta la Persia".

Finale alternativo:

Esiste un'altra versione del ritorno del mitra tra gli dei secondo cui il dio, subito dopo aver voracemente mangiato, si ubriacò come un cane[1] e si diresse in tutta fretta sul suo carro del sole verso il cielo, ma purtroppo fallì e cadde in uno strapiombo dimenticando di accendere i reattori. Fortunatamente per lui non morì, ma si risvegliò improvvisamente di fronte ad un Apollo dallo sguardo truce che lo schiaffeggiava e gli ripeteva indemoniato:

« Quante cazzo di volte t'avrò detto di trattare bene il mio carro nuovo!?!? »
Anahita, la madre di Mithra, in una raffigurazione in Iran. E pensate che è un'eterna vergine!

Storia del mito

Il culto nasce nel 1200 a.C. in India come dio dell'amicizia, del Sole e dei patti tra contraenti solitamente scritti su carta e controfirmati; col tempo il suo culto divenne in Persia sempre più importante nonostante che, pur invocandolo nelle trattazioni, non si riuscisse a risolvere alcunché, e divenne in breve tempo secondo solo ad Ahura Mazda.

Etimologia

La parola Indo-Iranica Mitra- può avere tre significati;

  1. amicizia
  2. patto, accordo, giuramento, trattato
  3. Mitragliatore Uzi

Il significato di amicizia potrebbe accordarsi con quello di patto, riguardo il terzo, si sospetta un errore di traduzione. La prima era sbandierata fino all'esasperazione dagli indiani, il secondo dagli iranici, il terzo da docenti di storia delle religioni che non sanno di che cavolo si sta parlando.
Il più antico riferimento a costui risale agli Ittiti, agli Hurriti e ai Mitanni - popolo evidentemente inventato per dare credito alla figura del dio - i quali lo citano in un accordo insieme ad altre divinità, manco fosse un'orgia.

India

In India Mithra era spesso associato a Varuna, dio del ritmo cosmico, che regge a suon di colpi sul proprio tamburo, spesso dati con la testa. Mitra e Varuna erano inoltre spesso fusi in uno per quanto riguarda i contratti, creando un orrendo ibrido di nome Mithravaruna. C'è da dire in conclusione che Mithra in India non contava un lingam...

Persia

In Persia Mithra venne identificato con una prima incarnazione del Saoshyant, o meglio un tizio che sarebbe venuto alla fine dei tempi come profetizzato da Zoroastro. Mitra rimane pur sempre il dio dei patti, per sua immensa sfiga, in compenso divenne il più grande degli Yazata (degni di culto) di Ahura Mazda, il più grande degli (ex) dei e maggior azionista dell'omonima casa automobilistica. Mithra ha inoltre il dovere di dover trasportare le anime nell'aldilà nell'attesa della battaglia finale tra Ormazd (Ahura Mazda) e Ahriman (Angra Mainyu), oppure direttamente nel Paradeiza - un luogo idilliaco pieno di figa; ovviamente la cosa non c'entra nulla con l'Apocalisse cristiana, né tanto meno col Paradiso[buona questa!].

In età ellenistica a Mithra venne affibbiata come madre una tal Anahita, l'ennesimo copia-incolla della Dea Madre in salsa mediorientale (curry?), a cui si riferisce una scritta in un tempio in Iran:

Zoroastro nella versione Omino Sentenzioso.
« Ad Anahita, l'immacolata vergine madre del signore Mithras »
(Tempio Ka(n)gavar, 200 a.C. circa.[2])

Mitra divenne poi una delle più importanti divinità dell'Impero Persiano, in quanto dio della vittoria che, si sa, ai persiani grandi scommettitori di corse di cavalli e lotte tra capponi, fa sempre comodo. Il culto di Mithra si estese poi sempre più verso Occidente, dove venne confuso con Shamash (ennesimo dio che muore e rinasce[citazione necessaria]), per poi arrivare a Roma senza fare troppo rumore.

Mitraismo nel mondo greco-romano

   La stessa cosa ma di più: Mitraismo.

Nel mondo greco-romano il culto si sviluppò soprattutto a Pergamo nel II secolo a.c.; Uslay[3] localizza invece il centro maggiore del culto a Tarso in Cilicia. Mithra era caratterizzato da un cappello da Puffo ed era solitamente raffigurato mentre sgozzava un toro, cosa che sovente faceva uscire dai gangheri il WWF. Mithra venne confuso dai greci con Apollo-Elios. Durante il culto era previsto un battesimo col sangue di un toro, cosa poco piacevole per i praticanti poiché si trattava pur sempre di sporcare un vestito buono.

La Tauroctonia

   La stessa cosa ma di più: Tauroctonia.

Questa parte della leggenda è per di più assente nelle versioni persiane e indiane del mito, e tratta dello sgozzamento del Sacro Toro da parte di Mithra, che poi dovrà tentare la fuga da un'orda di 100% animalisti, cosa che però, onde non imbarazzare la divinità, non veniva mai raffigurata. Nelle raffigurazioni il dio tiene il toro fermo con un braccio mentre lo cavalca e rischia per poco di essere incornato allo stomaco, ma si salva perché, con immensa botta di culo riesce a colpirlo per primo al collo con una spada. Il tutto mentre indossa molto folkloristicamente un cappello da Grande Puffo e una tunica adornata con un mantello di stelle da Mago Otelma. Sovente sotto il toro vi sono un corvo che passeggia per i cazzi suoi, e che rappresenta gente che passava di lì per caso senza un motivo, un serpente che rappresenta qualcosa ma non me lo ricordo, un cane fatto, che si beve il sangue del povero bovide forse pensando che sia vino, e uno scorpione che strizza le palle al morente animale con intenti sado-masochisti.

Curiosità

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  • C'è chi ha identificato Gesù con Mithra, ma non è affatto vero: Gesù non era persiano!
  • Secondo alcuni frammenti rinvenuti in Grecia, Mithra avrebbe quel ridicolo cappello perché l'aveva comprato ad una svendita fallimentare a Puffolandia.
  • Il mitraismo divenne per poco tempo la religione ufficiale dell'Impero Romano, anche se non se lo cagava comunque nessuno.
  • I seguaci di Mitra si riunivano in segreto per sfuggire al WWF e alla Protezione Animali.

Note

  1. ^ Benché sia noto che i cani non si ubriachino.
  2. ^ Purtroppo per i papaboy con le fette di mortadella sugli occhi, questo pare abbia una qualche piccola[citazione necessaria] connessione con Maria
  3. ^ Nome probabilmente inventato.

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