Mineirazo

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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« Sono andato un attimo a pisciare, che cazzo è successo?! »
(Un tifoso commenta pacato la partita tra il 23' e il 29'.)
« Non era che l'ultimo che segna vince? »
(Luiz Felipe Scolari cerca di convincere l'arbitro in maniera incredibile.)
« Incredibile amisci! »
(No Josè, non lo è.)

Con il termine Mineirazo (Mineiraço in portoghese, Partido de merda in brasiliano, Aaah nel linguaggio internazionale) si intende indicare la partita più prevedibile della storia del calcio. Partita che secondo i brasiliani non è mai esistita, secondo gli argentini esisterà fino alla fine del mondo (dopo la morte di Maradona), secondo il resto del mondo è meglio di una scopata con Belén. Giusto un po'.

Storia

Antefatti

Nonostante questo schieramento il Brasile non ha fatto molti gol.

Il Brasile disputa il mondiale in casa, un mondiale che non deve assolutamente vincere, in quanto è già vinto, è scritto nelle stelle. Ma, si sa, l'astrologia è una scienza[citazione necessaria] complessa, il cielo boreale e il cielo australe non coincidono, quindi in definitiva le stelle sono delle bugiarde figlie di puttana.
Anche perché il Brasile è venuto da un mondiale in cui sperava di dominare con valanghe di gol grazie a Fred e [1], sperando che il santo facesse qualcuno dei suoi miracoli, tipo trasformare una caduta fortuita di Fred in un evidente rigore e quindi segnarlo.
La storia però ha consegnato ai posteri una Seleçao talmente risibile sotto qualunque punto di vista che perfino Renato e Vampeta hanno potuto criticarla. Però aveva vinto e convinto contro la Colombia, anche se in quel quarto Cuadrado si era inspiegabilmente tramutato in un cesso bipede. Malauguratamente aveva dovuto sacrificare Thiago Silva per ridotte capacità mentali e Neymar, martirizzandolo.
La Germania dal canto suo, appresa la furbizia da noi sorci italici, veniva da un mondiale giocato intelligentemente: dopo aver faticato più del previsto contro un'Algeria in forma nonostante il ramadan, si era accontentata di un misero 1-0 contro una pletora di fighette pure pieni di talento, ma troppo fighetti per sprecarlo di fronte a dei pezzenti come noi.
La partita era dunque aperta a qualunque risultato. No, dai, non scherziamo, sappiamo benissimo che la Nationalmannschaft poteva tranquillamente aprirli in due, anche in quattro, ma certe cose bisogna dirle, perché dopotutto è una semifinale e se le squadre sono arrivate fin qua un motivo ci sarà. Gli scienziati del CERN hanno interrotto le ricerche sul Bosone di Higgs pur di capire come abbia fatto una ciofeca ambulante come il Brasile del 2014 a giungere così avanti, alla fine la risposta è stata solo una: culo.

La partita

L'Incontro si disputa a Belo Horizonte, poi rinominata "'a Munnezza" dopo la partita.

Scolari si complimenta con gli avversari per l'ottimo risultato.

Fischio d'inizio, da parte di un arbitro scelto apposta dalla FIFA per la sua equanimità.

Subito il Brasile si rende pericoloso riuscendo a varcare la metà campo. Di quasi un metro. I tedeschi non riescono a resistere all'arrembante azione verdeoro e cercano in tutti i modi di spingersi verso l'area avversaria e trovano un calcio d'angolo. Sfortunatamente Scolari non ha fatto i conti con una delle piaghe che affligge da anni le difese di mezza Europa: David Luiz. Solo lui è in grado di farsi anticipare dai pulcini del San Bonifacio. Giustamente ignora Thomas Müller: è solo uno dei migliori attaccanti tedeschi, gioca nel Bayern Monaco, chi mai potrebbe pensare che faccia gol? È semplicemente assurdo. Il tempo di elaborare questo ragionamento e la Germania è già sullo 0-2.
Un raddoppio nato dalla scarsa attitudine brasiliana nell'anticipo, tanto che si dice che qualcuno di loro stia ancora aspettando il fischio d'inizio, assieme a Barone che sta ancora aspettando il passaggio da parte di Inzaghi. Ma intanto Miroslav Klose batte il record di gol di Ronaldo in Brasile sotto gli occhi dello stesso Fenomeno in forza al club televisivo nazionale brasiliano.
A questo punto (intorno al 23') molti sono andati in bagno pensando "vabbè, ormai la Germania l'ha archiviata, posso anche andare al cesso a lavarmi i denti". Quelli che invece non hanno avuto esigenze fisiologiche hanno assistito alla devastazione di un'intera nazione da parte della Germania, cosa che non accadeva dall'invasione della Polonia. In questo lasso di tempo le Aquile nere ne fanno altri tre. Sugli spalti si scatena un'ondata di pianto tanto copioso da ricordare l'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 e l'acqua alta che colpì Venezia lo stesso giorno insieme.
A questo punto la Germania, satolla delle costole di Maicon, ne ha abbastanza e si va al riposo col punteggio di 0-5.
A inizio ripresa il Brasile cerca di sfruttare l'indigestione tedesca a suo favore tentando di fare gol: sprovveduti. Una dieta di würstel e crauti uniti ai kebab a base di armeno offerti da Sami Khedira a tutta la squadra non possono certo mettere in ginocchio i teutonici, che spietati e annoiati di passare 45' a giocare a briscola nella propria metà campo, avanzano ancora e segnano anche lo 0-6 col neoentrato semisconosciuto André Schürrle, un uomo con una bella barbetta che incanta i carioca cultori del bello che per rispetto non gli si oppongono in occasione del gol. Si ripete esattamente 10' dopo tirando una mina che fa il pari con quelle tirate in tutto lo stato del Minas Gerais da milioni di tifosi civili quanto Ivan Bogdanov.
Al 90' Oscar è l'unico brasiliano capace di muoversi palla al piede e segna il definitivo 1-7, il gol della bandiera. La stessa bandiera che i civilissimi brasiliani stanno facendo bruciare nelle piazze di tutto il paese, perché le dubbie scelte di formazione di Scolari sono colpa del governo ladro. Prima del fischio finale Felipao (che in portoghese vuol dire capra incapace di allenare), regolamento FIFA alla mano cerca una riga delle norme in cui si dica che la vittoria va all'ultima squadra che ha segnato, nel caso questa giochi in casa e sia il Brasile. Purtroppo essendo la FIFA di Blatter un'associazione fondamentalmente malvagia le sue giuste e fondate richieste vengono respinte, ma solo perché si tratta del Brasile, mica per altro.

Reazioni

C'è anche chi l'ha presa con filosofia. Ed ignoranza.

Subito si scatenano le reazioni nelle strade del Brasile e in tutto il mondo sul web. E se internet ci ha insegnato qualcosa è che Twitter serve esclusivamente per perculare. L'avvenimento è tanto clamoroso che arrivano parodie anche dal Burundi, tramite tamburi.
Nel paese do sol invece le reazioni sono all'insegna della calma e della pacatezza simili a quelle che a Cuba precedettero il rovesciamento del colonnello Batista, tanto che la presidentessa Dilma Rousseff in persona ha dovuto farsi strada tra l'ironia di Twitter calmando la popolazione. Per il bene dei civili, sia ben chiaro, non perché rischiava di perdere le elezioni ad ottobre (cosa certa secondo l'eminente politologo Adam Kadmon, per cui la sconfitta della Seleçao sarebbe servita proprio a questo e la rielezione della Rousseff è una prova a favore di questa tesi).
I giornali parlano subito di disastro, sconfitta, Caporetto, Waterloo, Water closet. La Gazzetta ricorda che non basteranno cinque generazioni di futbol bailado a cancellare questo ricordo; in Brasile piovono le critiche sulla squadra, sul C.T., sui giocatori, sui raccattapalle (rei di non aver impedito a Scolari di schierare Luiz Gustavo), insomma è il caos. Scolari si dimette ma non dopo di aver rilanciato la sua sfida ai giornalisti, che 20 dozzine di uova marce (a testa) dopo gli chiedono cosa pensa di fare nel futuro. Il cuoco della Nazionale, risponde lui.

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Note

  1. ^ È questa la battuta.

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Campioni del mondo 2006 1 Buffon • 2 Zaccardo • 3 Grosso • 4 De Rossi• 5 Cannavaro • 6 Barzagli • 7 Del Piero • 8 Gattuso • 9 Toni • 10 Totti • 11 Gilardino • 12 Peruzzi • 13 Nesta • 14 Amelia • 15 Iaquinta • 16 Camoranesi • 17 Barone • 18 Inzaghi • 19 Zambrotta • 20 Perrotta • 21 Pirlo • 22 Oddo • 23 Materazzi