Mantova

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Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Mantova.


Il traffico mantovano
« Cosa volete da me? C'era già quando sono arrivato »
(Dio su Mantova)
« Ma perché quello là è nato a Betlemme e io in mezzo a tutta 'sta tristezza? »
(Virgilio su Mantova)
Un antico sapone mantovano

Mantova è una tetrarchia basata sul farsi i cazzi degli altri. Contrariamente a Rovigo, Londra e Massa Carrara, Mantova purtroppo esiste anche se nessuno lo sa e a nessuno importa.

Territorio

Mantova amministra una palude (circondata da liquidi radioattivi per colpa del polo chimico vicinissimo) di forma esagonale con un lato che misura 5 metri e un'ipotenusa di 12,3948 metri. Se lo zio vuole piantare una piantina di Marijuana ogni 20 cm quante gliene servono tenendo conto che una piantina costa 3,4$ produce 2 frutti all’anno che lo zio vende sul mercato di forma triangolare con base 4 m altezza 3 a 7£ l’uno in mazzi da 30?

Provincia

Nonostante ogni singolo comune dipendente da Mantova dichiari ogni anno che si unirà a province più ricche di figa e di locali notturni come Reggio, Scoreggio, Verona e Brescia, la simpatica cittadina si diverte a sfidare le province circostanti in peculiari disfide campanilistiche, come la sfida del tortello con Ferrara o la sfida della figa, per dimostrare che le mantovane sono le più zoccole d’Europa.

Importante è anche la sfida di calcio con Verona, i cui abitanti approfittano del caos generato dalla scarsa efficienza delle forze mantovane, non abituate a vedere più di 100 persone contemporaneamente, per percorrere la statale con milioni di motorini e auto scassate o prese in prestito a rumeni inconsapevoli e razziare il contado per ricordare a tutti che sono la curva più "a destra" d’Italia.

Popolazione

Nessuno abita a Mantova, o forse qualcuno sì, però trattandosi di un’isola circondata da liquidi radioattivi nessuno ha mai controllato, e se anche qualcuno ci vivesse non potrebbe mai andarsene dato che si trova 3 m sottoterra circondata da liquidi radioattivi. Provaci tu a fare un salto nei liquidi radioattivi. Di certo ci riesci, ma voglio vedere se andrai in giro a dire di averlo fatto (FACCIA DA CHERNOBYL).

Arte & Cultura

Sappiamo per via Oral-B, grazie ai racconti dei dotti, ma anche grazie a evidenze estetiche e architettoniche, che Mantova non è sempre stata un puzzolente covo di siluri e tossicodipendenti. Circa 58 anni fa, in pieno Rinascimento, la città lombardese, era uno dei più importanti poli artistici dell'universo. La famiglia Gonzaga, estinta nel 2015, ma estremamente potente nel Rinascimento riusci a sfrutturare alcuni degli artisti più migliori dell' epoca. Tra questi ricordiamo commossi:

  • Giulio "Saluto" Romano, noto dipintore, affrescatore, architetto, designer e Steve Jobs, era un uomo noto per il suo schieramento politico e i suoi magnifici lavori artisticamente soddisfacenti, che erano frutto anche dell'influenza del maestro Raffaello, morto fortunatamente a 37 anni, permettendo a Giulio di partire per Mantova. Di Giulio è un deposito di scope, a palazzo Thè, che lui decide di affrescare completamente con scene raffiguranti i giganti disintegrati dall'onnipotente Giove o Zeus. La stanza è molto colorata e si dice che entrandoci si possano ancora ascoltare le bestemmie e le imprecazioni dei colossi, che oltre a essere sopraffatti dal dio, sono anche usati come schiavi, nelle più svariate maniere.
  • Andrea Mantegna (Man- da Mantova e tegna- perché fa rima con "ecco a te un bel pezzo di fregna"), altro gargoyle sacro dell'arte mantovanese, era in realtà di Padova così come Giulio Saluto Romano era di Isern-no scherzo era ovviamente di Roma(Nord). Il vecchio Andre, è ancora oggi molto importante per l'economia mantovanese, perché, come Giulio, fece dei dipinti a olio su tavola, ma sulle pareti e non a olio, che sono le cose più visitate dai turisti che decidono quindi di sputtanare parte delle loro economie per ammirare dei disegni a muro, a volte su tessuto. Di Andrea è infatti la camera dei piccioncini o sposini o sposi, nel castello di San Giorgo, edificio importantissimo dello skyline cittadino, insieme alla cupola di San't Andrea e ad alcune torri in rovina, esteticamente terrificanti.
  • Leon Battista Alberti, un leone antropomorfo solito battezzare i neonati chiamati Alberto, venne invece chiamato a Mantova, sempre da un Gonzaga, per buildare alcuni degli edifici più importanti ancora oggi, in centrocittà. Sua è la Basilica di Sant'Andrea, immensa chiesa che occupa circa il 96,53 % della superficie cittadina, dotata di altare e deposito del sangue (di Cristo). In stile classicheggiante elegante greco, la costruzione possiede questa cupola che sembra grande, grazie alle esalazioni allucinogene dei laghi, ma che è in realtà microscopica se messa a confronto con la cupola di Firenze, la più grande di tutte.

Lingua

Il dialetto mantovano è un insieme di imprecazioni, ma la sua struttura si basa fondamentalmente su similitudini e metafore: un intercalare comune, per esempio, la vaca ad to madar non deve essere erroneamente interpretato come una velata allusione agli appetiti sessuali della genitrice dell’interlocutore, ma parafrasato con "tua madre è talmente gentile, mansueta e cordiale che mi pare di scorgere in lei alcune caratteristiche tipiche dei bovini ruminanti"

Altro intercalare molto di moda accosta la celebre madre di Gesù a elementi solo in apparenza degradanti, come la putana, la troiasa, la porca o anche la cinesa ma che in realtà sono maniere inconsuete di elevarne il prestigio religioso.

Economia

Mantova esporta frizzi e lazzi, agnoli fritti, canapate sul naso, casse vuote contenenti altre casse a loro volta contenenti altre casse (quindi non sono vuote), entropia, escoporca, un maiale discendente di Ettore e pangeneratosi dallo sterco (che però di solito cade nel lago di lava), tette al guinzaglio, cazzi per mancini, baracca e burattini, un lavello, ma che bel castello marcondirondirondello.

La moneta di Mantova, introdotta dalla nobile famiglia degli Sbrisoloni, è una qualsiasi specialità gastronomica che porti alla morte per soffocamento di chi la ingerisce.

La valuta più elevata è “al salam casalin” disgustoso manicotto di carne putrefatta, farcito di qualsivoglia spezia o animale possa dargli vagamente l’odore di un peto di Galeazzi; il ”turtel de suca”, che vale 1/10 del salame, è universalmente riconosciuto come l’alimento più calorico che la mente umana abbia mai concepito, infatti un mezzo tortello sfamerebbe il Burundi per le prossime 3 decadi; ma il mantovano è geloso delle tradizioni e ogni festa s’ingozza di questa specialità, con il risultato che i mantovani non hanno sangue nelle vene ma soffritto di zucca. Di conseguenza le movenze dei mantovani sono molto più impacciate data la densità dell’intingolo, ma d’altro canto lo sperma così ottenuto oltre ad avere una sfumatura paglierina risulta più gradito ai palati fini che praticano la nobile arte del soffocotto.

Relazioni Internazionali

Pur essendo parte della Padania, Mantova è odiata da tutti i capoluoghi di provincia, tranne Campobasso, che però non esiste se non in fondo a un pozzo in fondo alle montagne in fondo alla Terronia, Terni, Perugia, Edinburgher, il Tibet, mio cugino Piero e tua cugina Federica, e senza tralasciare la sorella di Aliprando e augusta.

In particolare è oggetto di astio in tutto il Veneto, soprattutto per via del calcio, famosi gli striscioni degli ultras mantovani "ODIO IL VENETO", in Lombardia soprattutto da Cremona detta Repubblica del Torrone, o delle tre T, Avignone, Anagni, Alessandria, Arabia Saudita, in Emilia, San Daniele, Parma, Mortadella.


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!