Maestro Mazza

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Il maestro Mazza di ritorno dal suo ultimo periodo di detenzione.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Maestro Mazza

Il maestro Mazza (meglio noto come Mastro Mazza) è l'unico direttore d'orchestra al mondo a non aver bisogno della bacchetta per dirigere la sua banda.

Biografia

Il Maestro Mazza nasce vivo a Roma il 12 febbraio 1770. Il suo vero nome è Gerald Hopkins e appartiene alla famiglia dei pecoroidi anatolici.
Dopo una breve carriera come attaccapanni e portasciugamani umano, il Mazza inizia ad apprendere il jazz e comincia a esibirsi ai funerali, riscuotendo stranamente deboli consensi. Nel 1970 diventa il tastierista di Little Tony ma dopo un tentativo di aggressione subito dal suo parrucchino il Mazza è costretto a sciogliere l'attività e a denunciare il parruccihno di Little Tony per molestie.
Nel 1980 incontra Renzo Arbore ma Renzo Arbore finge di non riconoscerlo e cambia marciapiede. Nel 1991 il Mazza partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Il lazzo, un testo le cui rime sono fin troppo esplicite (Quando ho voglia di fare un lazzo, mi apro il cappotto e sbandiero il...palazzo/ non provo pudore, non sento imbarazzo/ c'è sempre qualcuno a cui piace il...lazzo). Dopo la prima esibizione il pubblico mostra di gradire la soave finezza del testo ma Fabrizio Frizzi viene colto da un ictus.
Nel 2005 fa parte del cast di Piazza Grande, in compagnia di Giancarlo Magalli e di una Mara Carfagna che coi telequiz iniziava ad arricchire il curriculum che le servirà per la sua futura carriera politica.

Il Mazza nascosto

Il Maestro è conosciuto soprattutto come direttore di sgangherate orchestrole di paese. Vieppiù, la maggioranza della popolazione ignora del tutto che la caratteristica peculiare dello strampalato musicista risieda semplicemente nel suo nome: Maestro Mazza.

Ripercorrendo l'analisi lessicale si nota come Gerard Hopkins sia un superdotato fuori le righe (e fuori le mutande).
Lui è appunto un Maestro della Mazza. La ragguardevole misura di 36 centimetri lo porta a destreggiare l'arnese con agilità e, appunto, maestria. Spesso usa la sua grassa escrescenza di carne per suonare (il noto "Favagello a bocca"), per cucinare la polenta o per ristrutturare casa.
Solo ultimamente ha imparato a utilizzare il vergone come arma da sesso; la nuova scoperta gli è stata segnalata dal compagno fraterno Beppe Bigazzi.

La storia del Maestro Mazza ha anche un lato oscuro e drammatico.
Non riuscendo a contenere il batacchio nelle mutande e avendo erezioni simili a un palo della luce, il Mazza è stato ritenuto spesso un handicappato.

Il manuale del perbenismo suggerisce di accogliere la notizia dell’esclusione del Maestro Mazza dal genere umano con un tasso elevato di indignazione.

Lo hanno discriminato. Ma all’incontrario. Non perché handicappato, ma perché superdotato. La sua diversa abilità lo rende fin troppo abile e finisce per tradursi in uno svantaggio per gli uomini semplici e ancora normocazzuti. Mazza è l’essenza del pisello, inteso come sfida dell'uomo ai propri limiti. Ma il sesso è anche una sfida ai propri simili e richiede la parità delle condizioni di partenza fra chi lo pratica. Purtroppo il mondo ha decretato che una minchia di queste dimensioni non è utilizzabile in un rapporto sessuale (da quando il Maestro ha sventrato la sua ex ragazza).

Voci correlate