Leonarda Cianciulli

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Quel passerone della Cianciulli un giorno che si sentiva erotica.

Questa è la terribile storia di Leonarda Cianciulli, la "saponificatrice" di (S)Correggio. Madre esemplare, abilissima ai fornelli e igienista convinta, Leonarda fu accusata ingiustamente di aver ucciso tre donne, ma si trattò di una vile calunnia: erano molte di più.
Fu anche accusata di aver bollito le sue vittime per farci delle saponette, ma anche questo non era corretto: ci fece pure i dolcetti.
Leonarda assomigliava a uno scaldabagno con le braccia ed aveva la faccia di un uomo mitragliato dall'acne; nonostante fosse una lamiera inguardabile era conosciuta come una mangiatrice di uomini. Dopo aver confessato i suoi crimini tuttavia risultò anche mangiatrice di donne.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Leonarda Cianciulli

L'infausta giovinezza

Leonarda partì subito alla grande nascendo da una violenza carnale subita da sua madre ad Avellino nel 1893. Quest'ultima (la madre non la data) fu costretta dalla famiglia e dalla Sacra Rota a sposare il violentatore Mariano Cianciulli dal quale erediterà la passione per la violenza sulle donne.
Mamma Emilia schifò la figlia fin dal primo momento e glielo faceva pure capire: o faceva finta di sbagliarsi mettendole il pannolino in testa o la allattava con un biberon pieno di Guttalax. La bambina crebbe piccola, malaticcia, epilettica e denutrita, di fatti ogni qualvolta chiedeva da mangiare la madre le infilava in bocca una saponetta. Ciò finì per segnare profondamente il suo destino, ma intanto le dava un alito profumatissimo.

Il padre di Leonarda, l'unico della famiglia che la picchiava con dolcezza, morì prematuramente mentre consumava un ottimo brodo di cappone (e cianuro) amorevolmente preparato da mamma Emilia, la quale, dopo due ore e venti di lungo lutto si risposò con un altro uomo dal quale Leonarda erediterà molti lividi.
Dal matrimonio nacquero tre fratelli che impararono ben presto a maltrattare Leonarda usandola come cavalluccio o come Ercolino Sempreinpiedi.

La Cianciulli tentò più volte di farla finita. La prima volta provò ad impiccarsi ma si sbucciò solo un ginocchio a causa della corda troppo lunga, ritentò con la misura giusta ma la corda si spezzò e si sbucciò l'altro ginocchio. La madre tentò di consolarla alla sua maniera:

« Leonarda ti prego non farmi stare più in pena: o ti suicidi bene oppure lascia perdere! »

Fedele ai consigli della madre Leonarda ci riprovò ingoiando le stecche del busto della madre ma non successe nulla. Ingoiò quindi dei cocci di vetro insieme a due chili di di cozze crude ancora con lo spago, ma il massimo che gli capitò fu di prendersi l'epatite A. Scoperta la sua innata capacità di ingoiare qualsiasi cosa e essendo prossima all'adolescenza Leonarda trovò un po' di conforto gettandosi tra le braccia di una dozzina di uomini. Tutti insieme.

Il matrimonio

Matrimonio Cianciulli Pansardi

Mentre lavorava duramente come truffatrice, mariuola e zoccola, Leonarda conobbe tale Raffaele Pansardi, impiegato statale, ragioniere, miope, presbite e con un'insana passione per i rottami, che si innamorò di lei a prima vista. La coppia si stabilì in una bella casetta in Irpinia, la quale fu rasa al suolo il giorno dopo dal un terremoto. A quel punto la disperata coppia decise di scegliere un posto sicuro al 100%, un luogo dove non ci fossero né falde, né vulcani, né mare, né montagne, né colline, né alberi, né deserti, né laghi, né fiumi, né animali, né foreste: scartato il deserto del Sahara i due decisero di trasferirsi in Pianura Padana. Per dimenticare la temibile mamma Emilia la Cianciulli scelse l'Emilia, più precisamente Reggio Emilia, ancor più precisamente una città nota per i suoi venti di scirocco chiamata Scorreggio. Lì la coppia prese a fare sesso come due antilopi senegalesi, tanto che ebbero ben tredici figli: tre aborti spontanei, sette morti nella culla, due scivolando su una saponetta e uno smarrito nella nebbia. A proposito di queste vicende Leonarda confessò che la sua fede stava leggermente vacillando:

« Se in quei giorni mi fosse apparso Dio gli avrei dato un calcio nelle palle. »

Strega per amore

Leonarda Cianciulli e sua nipote Arisa.

Leonarda, tradita dalla Natura da Dio e dallo stesso marito, che nel frattempo si era dato all'alcol avendo realizzato che sua moglie portava merda in una maniera paurosa, si consultò con una strega che le diede un unguento miracoloso.

« Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio! Aglio, fravaglia, fattura ca' nun quaglia! »

Leonarda riuscì a portare a termine ben quattro gravidanze e i figli non avevano nemmeno troppi arti. La nipote possedeva addirittura notevoli doti canore (immagine a lato). La madre si ripromise di proteggere i suoi nuovi figli a qualsiasi costo, se c'era da comprargli il motorino a quindici anni si sarebbe comprato, chissenefrega. Iniziò così ad apprendere le Arti Oscure da autodidatta e ben presto superò i suoi maestri Baba Yaga, Salazar Serpeverde, Uri Geller, la perfida strega dell'Ovest e addirittura Silvan. Divenne un'esperta nelle Arti Divinatorie leggendo i tarocchi alle vicine o prevedendo in anticipo il ritardo dei treni, e di tanto in tanto guarendo gli ipocondriaci da ogni malattia. In breve tempo la Cianciulli ottenne la fiducia e la stima del paese diventandone la Vanna Marchi della pianura padana.

Non aprite quella torta

Leonarda costretta dalla professoressa di Malocchio e Fattura a scrivere cento volte: "Io non sono l'Anticristo".

La seconda guerra mondiale era ormai alle porte. Ogni notte Leonarda faceva brutti incubi in cui c'erano bare bianche trasportate da suore con la faccia di Rocco Buttiglione e si svegliava in un lago di sudore. Il terrore di perdere in guerra i figli (uno dei quali aveva fatto richiesta di arruolamento per dieci volte pur di scappare dalla mamma) la logorò fino a trasformarla. Una notte le apparve in sogno la Madonna che le rivelò la soluzione:

« Offri una vita per una vita! Per salvare i tuoi figli dalla morte occorrono sacrifici umani. E ricordati di donare l'Otto per Mille alla Chiesa cattolica, sennò il Papa s'incazza...! »

Già fervente fascista, la Cianciulli aderì al Nazismo Esoterico Metodista. Si studiò a memoria il Necronomicon, la Chiave di Salomone, il Gran Grimorio, il Mein Kampf e il diario di Annamaria Franzoni. Dopo essersi fatta una cultura in attività criminose decise di mettere in atto il suo diabolico piano.

Il Modus Operandi

Il segreto della Cianciulli: pochi attrezzi ma scelti con gusto.

La Cianciulli sceglieva le sue vittime tra le vecchie carampane a cui leggeva le mani; le invitava nella sua casetta di marzapane e metteva a bollire l'acqua nel calderone. Prometteva a quella un marito all'altra un lavoro all'altra ancora un autografo di Gabriel Garko con dedica; faceva loro compilare lettere indirizzate ai conoscenti, poi firmare deleghe per vendere tutte le proprietà ed "eventualmente" recapitare il ricavato. Fatto ciò si assentava per pochi istanti e le avvicinava da tergo per decapitarle a colpi di accetta. Dopodiché raccoglieva il sangue che faceva essiccare per mischiarlo con altri ingredienti per produrre i suoi famosi pasticcini di cui tutti erano ghiotti, specialmente le zanzare. Infine sezionava il cadavere in nove pezzi e li gettava a bollire nel calderone con tanta soda caustica, essenze profumate e un pizzico di fantasia, con cui confezionava delicate saponette da regalare alle amiche. Poi spediva i figli in città lontane per imbucare le lettere. Per risparmiare il biglietto del treno anche i figli si rispedivano a casa tramite pacco postale. Leonarda col maltolto aveva ristrutturato la casa, assunto una domestica e mandato all'Università i figli ma visto che si divertiva, volle strafare cercando di bollire una ex cantante lirica per farci uscire un casatiello.

L'arresto

La signorina Rottermeier, cognata della cantante e testimone chiave del processo.

Dopo aver attirato la cantante in casa la Cianciulli disse di averle trovato un spasimante bello come Mel Gibson, consigliandole di partire per andare da lui e convolare a nozze.
Ignorando ingenuamente che le donne non trattengono nemmeno l'urina la Cianciulli fece giurare alla vittima di non dire niente a nessuno. Dopo un'ora lo sapevano anche le aiuole dei vicini. Fu così che la cognata della vittima, insospettita dalla lettera inviata dal soprano che era analfabeta insieme ad una saponetta nella quale trasparivano due bulbi oculari, decise di avvertire la polizia.

Giudice: Lei é solo un'avida megera che sfrutta anche il tribunale per acquistare notorietà!
Cianciulli: Stia zitto lei...che è diventato famoso proprio grazie a me!

Leonarda, che aveva lasciato tracce così palesi che le avrebbe viste anche quel minchione di Adso da Melk, fu arrestata e condotta in prigione. Lì confessò orgogliosa di aver prodotto saponette di altissima qualità col grasso di quella cicciona e anche due splendidi cotechini. Leonarda tutto sommato si sentiva a suo agio, sapersi famosa come una concorrente del Grande Fratello non le dispiacque. La sua brama di notorietà la portò a scrivere un memoriale di ben 750 pagine, quasi più lungo di un libro di Bruno Vespa, e completo di un ricettario ancora oggi utilizzato da Anna Moroni per le sue ricette in Tv. La stessa ricetta del gatto bollito, ingiustamente attribuita al Bigazzi, è stata in realtà ideata dalla Cianciulli.

Al processo la Cianciulli sfoggiò le sue doti teatrali, intervenendo con divertenti battute e divenendo in breve la beniamina di tutti i bambini. Ad un medico che non la credeva capace di ammazzare una persona la Cianciulli rispose:

« Se mi alzo la gonna ti faccio secco! »

Fu condannata a trent'anni di manicomio criminale esultando nell'udire la sentenza. Morì in prigione nel 1970 per avvelenamento da vapori di soda caustica. La suora del manicomio ricorda la sua innata abilità nel preparare favolosi dolcetti che però le carcerate si rifiutarono sempre ostinatamente di mangiare. La suora però, essendo anemica, ne mangiò molti di buon grado.

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Curiosità

  • Proprio a Correggio la Cianciulli conobbe biblicamente Antonio Ligabue e partorì segretamente Luciano Ligabue che in età adulta le dedicò una canzone.
  • Luciano ereditò dalla madre la voce orribile e l'acne pustolosa (o faccia d'ananas)
  • Curioso quanti malati di mente riesca a produrre un paesello come Correggio...
  • ... sarà la nebbia...
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È stata punita come tale il giorno 22 gennaio 2017 con 100% di voti (su 4).
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