L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello
La moglie del protagonista in una posa sexy.
« Salve dottore! »
(Il protagonista ad un divano)
« Mi dia almeno una sciarpa abbinata! »
(L'uomo che stava tentando di scambiare sua moglie per un cappello e una sciarpa abbinata)


L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è un saggio, ma neanche tanto visto che scambiò sua moglie per un cappello.

Il libro

Prendendo spunto da un caso manifestatosi nel suo studio neurologico, l'autore del libro scrive questo saggio atto a sfottere un suo paziente affetto da agnosia e alla figura di merda fatta dallo stesso durante una visita. Oliver Sacks, questo il nome dello scrittore, racconta che i motivi che lo hanno spinto a scrivere sono sostanzialmente due: l'interesse verso le lesioni encefaliche di vario tipo e i soldi. Però, visto che è un medico, soprattutto i soldi.

All'interno si affrontano tematiche serie tramite analisi cliniche e riflessioni filosofiche, ma l'autore non è riuscito ugualmente a trattenere le battute umoristiche che gli venivano in mente ricordando l'accaduto.

Dopo la pubblicazione, il saggio ha ottenuto numerosi consensi tra gli eschimesi Yupik della penisola Chukotka risiedenti nelle Far Oer ed è stato acquistato da svariati studenti di psicologia come segnalibro o arnese da mettere sotto la sedia per far combaciare le gambe.

La vicenda

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

il personaggio principale ha creduto di amare un cappello per oltre 25 anni, deflorandolo due volte al mese.
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

La copertina del libro: quattro uomini con le rispettive mogli che salutano un sommergibile volante.

Era una cupa mattina di sole a New York quando all'improvviso, nell'ufficio del neuropatologo Sacks, entrò lui, il dottor P., accompagnato da sua moglie avente forma di una tuba, da un cilindro avente forma di sua moglie e da un cappotto di nome Giovanni, mentre la figlia, Melissa P., era assente perché occupata con gli allenamenti di bitch volley.
Alla vista di Sacks, uscì dalla tasca un foglio di carta sulla quale vi era scarabocchiato qualcosa ed esclamò:

« Vorrei due etti di prosciutto di Parma, due di salame di felino e un po' di quel pecorino (indicando un aerosol) che sembra delizioso. »

Sacks captò immediatamente che il dottor P. fosse ignaro della sua malattia. Allora decise di sperimentare un test su di lui. Mise un oggetto sopra la scrivania e chiese all'uomo se lo riconoscesse. Dopo aver risposto “Non è mio figlio!”, il dottor P. cominciò a concentrarsi:

Dottor P. : Superfici continue... avvolte su loro stesse... cinque estremità cave. Sono dei preservativi?
Oliver Sacks : Cazzo, no! È un guanto!

Dopo una mezz'ora abbondante di colloquio, non avendo ottenuto ancora il formaggio chiesto, un infastidito dottor P. si rimise sua moglie in testa, prese per mano il cappotto, salutò un comodino e andò via, non prima di aver litigato col tappeto che persisteva col dire Benvenuti.

La trama è finita, leggete in pace.


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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 8 luglio 2012 col 66.7% di voti (su 15).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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