Il vitello dai piedi di balsa

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Il vitello dai piedi di balsa è un normale vitello, tranne per il fatto che al posto delle zampe ha dei piedi in legno pregiato, non esiste e si accoppia con gli orsi polari. A lui è stata dedicata una canzone da Elio e le Storie Tese e una macelleria da 'Gnazio Tritato.

Significato della canzone

Il vitello dai piedi callosi, scartato ai provini.

L'autore della canzone esprime al meglio il concetto di semplicità e di disturbo della personalità. Già dai primi versi racconta di come gli basti avere degli amici immaginari per rendersi felice. Traspare però un velo di angoscia per la solitudine sottintesa, probabilmente causata dalla mancanza di animali domestici con cui convivere, che viene colmata soltanto con degli animaletti di fantasia.

Dopodiché si scopre la natura psicotica dell'autore perché gli animaletti si rivelano essere quattro bovini di mezza tonnellata, che si differenziano da normali vitelli non solo per la natura del materiale che costituisce le loro zampe, ma per avere i piedi al posto delle zampe.

Ogni genere di piede rappresenta un significato inconscio:

  • La balsa, rappresenta la leggerezza. La canzone quindi è da prendere con serenità e al posto del Guttalax.
  • La spugna, rappresenta la capacità di assorbire. Il testo viene perciò trasmesso nonostante quella che in termini scientifici viene chiamata canzone idiota.
  • Il cobalto, rappresenta l'essenzialità. Indica la necessità di creare delle creature ripugnanti per il prosieguo della storia.
  • Il tonno, rappresenta un pesce. All'autore piace la pasta col tonno.

Tutte queste spiegazioni lasciano sottintendere che gli accostamenti sono stati fatti poeticamente a cazzo di cane.

Il capolavoro narrativo avviene con la svolta da racconto per bambini a thriller horror. Il vitello dai piedi di balsa, tramutatosi in ex soldato del KGB tenta una cospirazione contro il vitello dai piedi tonnati, ma la sua mossa viene sventata dal vitello dai piedi di spugna che con un microchip sottocutaneo inchioda il piano sovietico. A detenere il potere è il vitello dai piedi di cobalto che, oltre a ordinare l'amputazione degli arti inferiori dell'ormai prigioniero vitello dai piedi di balsa, gli impone l'ascolto forzato della discografia di Francesco Facchinetti.

La morale finale intende insegnare che non bisogna mai pensare di aver toccato il fondo, perché al peggio non c'è mai fine. Ed è rappresentata magistralmente a fine canzone da una sagoma gigantesca e piena di peli che si avvicina lentamente al povero vitello: è il celebre wrestler americano Paul Donald Wight, aka The Big Show:

« Mi presento, son il sostituto dell'orsetto ricchione e penso che avrai già intuito... »

Curiosità

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  • Non sono stati maltrattati animali durante la realizzazione della canzone, ma soltanto uomini travestiti.
  • Il vitello dai piedi di balsa ha subito una cattiva influenza dalla sua fidanzata: la mucca pazza.
  • L'orsetto ricchione è assente perché ha trovato lavoro come opinionista nella trasmissione di Massimo Giletti.

Voci correlate