Il Vangelo secondo Matteo

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Il Vangelo secondo Matteo
Miracolo è quando zoppo cammina.
Paese di produzioneItalia
Anno1964
Dati tecnicicolore: Non ancora
GenereDelirio religioso
RegiaPier Pablo Pisolini
SceneggiaturaPier Paolo Facciotuttoio
Casa di produzioneNazaret Production™
Interpreti e personaggi
Nemmeno uno conosciuto

Matteo (8,1-4)

Arcangelo Gabriele : Annunciazione! Annunciazione!... Tu Marì, Marì, fai il figlio di Salvatore, Gabriele ti ha dato la buona notizia... Annunciazione! Annunciazione!
Lucia : Ma io non sono Maria, io non mi chiamo Maria...
Arcangelo Gabriele : Ma questa non è Via dei ciliegi?
Lucia : No, questa è Via dei susini. Gabriè, salutame a soreta!

Matteo (4,18–20)

Gesù : Simone detto Pietro e Andrea, posate le reti e seguitemi. Farò di voi pescatori di uomini.
Pietro : Tanto pe' capì se ce conviene, al mercato li pagano più o meno dei saraghi?

Matteo (6,24 e spicci)

Gesù : Nessuno può servire a due padroni, o odierà l'uno e amerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona!
Andrea : Mammona?! A sor Maé, ogni tanto metti i sottotitoli sennò chi te capisce è bravo!

Matteo (7,1–5)

Gesù : Non giudicate, per non essere giudicati. Perché vedi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?
Tommaso : Perché la mia è solo congiuntivite!

Matteo (27,24–26)

Pilato : Chi volete libero: Gesù o Barabba?.
Il popolo : BARABBA! BARABBA!
Pilato : Vabbè, Barabba libero e Gesù Cristo stopper ma se perdemo nun è colpa mia.

Il Vangelo secondo Matteo è un film di Pier Paolo Pasolini uscito nel 1964, incentrato sulla vita di Gesù così come descritta da Don Matteo.
Trattando in maniera antidogmatica un argomento di carattere religioso, l'opera scatenò un aspro confronto intellettuale sulla stampa, e l'uso della parola "intellettuale" è consentito perché Augusto Minzolini aveva all'epoca 6 anni e ancora era fermo ai bastoncini. Dopo l'accusa di vilipendio alla religione, rimediata con La ricotta, Pasolini era finito nella black list del Vaticano, tanto che riceveva settimanalmente lettere anonime con dentro un'ostia bagnata nel vino rosso. Per scongiurare la dannazione eterna si avvalse della consulenza di alcuni teologi di fama condominiale, che gli sconsigliarono di inquadrare la Maddalena in perizoma e calze a rete.
Dopo un fallimentare sopralluogo in Palestina, alla ricerca di luoghi in cui ambientare il film, le riprese furono tutte effettuate in Italia, fatta eccezione per quelle girate in Calabria. Come sempre Pasolini scelse di lavorare con attori non professionisti, anche se in seguito, durante le sedute spiritiche, ha più volte confessato che uno come Costantino Vitagliano gli avrebbe fatto assai comodo. Per le comparse venne utilizzata la locale popolazione contadina, dopo averli rassicurati che la telecamera non li avrebbe privati dell'anima.

Trama elegantemente illustrata

La critica

Sì l'ho visto, ma non ti dico un cazzo!
« Un film fedele al racconto, non all'ispirazione del Vangelo. D'altra parte, uno stimolato dai rapporti contro natura non può certo interpretare a fondo il pensiero religioso. Quando c'era Torquemada queste cose non succedevano, Pasolini ci avrebbe pensato bene prima di fare scempio della sacra parola di Dio, o se ne sarebbe pentito amaramente. Ah, bei tempi! »
« Il nostro cineasta ha soltanto composto il più bel film su Cristo che sia stato fatto finora. Ci ha restituito l'autentica figura del Gesù reazionario e comunista. Hasta la resurrección siempre! »
« Indimenticabile la scena della resurrezione. »
« Bello! ello... ello... ello... »
« Minchia che film! »
« Non male! »
« Bau! »

Le reazioni della chiesa

« Oh cazzo! »
(Il portavoce del Vaticano.)

Il remake del 2016

Per risolvere la crisi ci vuole un miracolo? Dio ci ha mandato lui.

Nel 2016, grazie agli introiti garantiti dalla sanatoria sui capitali evasi all'estero, o tramite qualche altra tassa che si inventerà apposta, la Rai produrrà un remake del film. Il progetto è nato da un'idea di Matteo Renzi, che oltre a curarne la produzione[1] interpreterà il ruolo di Gesù. Il regista ha preferito restare anonimo, per non precludersi la carriera. Dopo il successo ottenuto col Patto del Nazareno Renzi ci riprova, ancora con una novella a carattere religioso, convinto che con la sua determinazione[2] anche questa impresa andrà in porto.
La storia sarà leggermente attualizzata, soprattutto per quanto riguarda i miracoli, in particolare sono previsti:

L'unica speranza e che almeno il finale non sia completamente stravolto, sono ammesse solo alcune piccole varianti:

  • che sulla croce ci sia scritto TARI;
  • che la pietra del sepolcro sia sostituita da una robusta porta corazzata antisfondamento;
  • che dopo il martirio la popolazione di diletti in festosi baccanali per 40 giorni.

Il nuovo cast

"Com'era la battuta? Bidibibodibibù e la crisi non c'è più... vero?".
Non perderti questo nuovo capitolo della saga. Ti aspetto al cinema.

Contrariamente a quanto fatto da Pasolini, il nuovo cast è composto da professionisti e bastar star di caratura mondiale.

Infam Interpreti Personaggio
Matteo Renzi Gesù Cristo
Belén Rodríguez Maria, Madre di Gesù (giovane)
Angela Merkel Maria, Madre di Gesù (adulta)
Mara Carfagna Maria Maddalena
Angelino Alfano Giuda Iscariota
Nuovo governo gli Apostoli
Beppe Grillo Caifa
Gianroberto Casaleggio Anna
Enrico Letta Giovanni Battista
Vladimir Putin Erode Antipa
Giorgio Napolitano Ponzio Pilato
Gianni Alemanno il ladro sulla croce a destra
Ignazio Marino il ladro sulla croce a sinistra
Silvio Berlusconi Lazzaro
Raffaella Fico Salomè
Daniele Capezzone l'Arcangelo Gabriele
Matteo Salvini Cassio Longino
Renzo Bossi l'asinello
Giuliano Ferrara il bue
Gli italiani il popolo bue

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Per la figura di Cristo il regista sceglie Enrique Irazoqui, un sindacalista catalano diciannovenne impegnato nella lotta contro il regime franchista, doppiato da Enrico Maria Salerno. Durante le riprese ovviamente parla spagnolo e alla battuta "Lazzaro alzati e cammina" sostituisce "Franco es una puta cabra". All'uscita della versione spagnola viene convocato da Francisco Franco, che da giovane teneva corsi di lettura labiale. Di Enrique si sono perse le tracce.
  • Il tizio che interpreta Caifa non è doppiato, il dialetto parlato a Montescaglioso (MT) è identico all'aramaico maccabaico.
  • Il ladrone che si rifiuta di parlare con Cristo in croce è doppiato da un muto.
  • Maurizio Gasparri l'ha definito: "Un film fatto da un comunista che parla di comunisti", riciclando una sua precedente dichiarazione usata già per Twilight e per Pirati dei Caraibi.
  • Dopo averlo visto Flavia Vento ha dichiarato: "Finalmente una storia nuova. Peccato che nel 2015 ci siano ancora registi che usano il bianco e nero".

Note

  1. ^ coi soldi degli italiani
  2. ^ e l'atavica cretinaggine del suo popolo

Voci correlate