Guglielmo Tell

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Da esperto arciere qual è si accerta di non mancare il bersaglio.
« Fermo, piccolo bastardo. »
(Guglielmo rivolgendosi al figlio al momento di tirare la freccia)

Guglielmo Tell, Guglielmo Hotel o Guglielmo Otelma è un leggendario pastore e cacciatore svizzero diventato eroe nazionale perché tutte le altre personalità importanti si erano rifiutate di diventarlo per non macchiare il proprio curriculum.

Storia

Guglielmino (nato 1250 – giustamente morto 1349) era un bracconiere originario del paesino svizzero di Noïglergandh nelle montagne del Cantone primitivo Svizzero (Swittuü) portava a casa quel poco che bastava per sfamare sé stesso, la moglie, il cognato, la suocera che e quella specie di bradipo umano del figlio Gualtierino, capace di mangiare in un solo giorno 35 kg di carne di stambecco.

La vita di Guglielmo non era delle migliori contando che le tasse aumentavano di anno in anno e i turisti italiani da rapinare erano sempre meno a causa della crisi economica medioevale.

Una sera che era particolarmente nervoso per aver trovato la suocera che lo prendeva in giro per la sua magra battuta di caccia e il figlio che si lamentava perché non mangiava carne d’orso ormai da due giorni, decise di andare a ubriacarsi in osteria non tenendo conto del coprilenzuolo serale in vigore al tempo e del divieto di mettersi alla guida del proprio cavallo con più di un litro di vino in corpo. Quella spugna di Guglielmo riuscì in una notte a dare fondo alle cantine di tre diverse osterie. Una volta consumata la notte di baldoria decise alle cinque di mattina di tornare a casa causando, alla guida del suo cavallo, un incidente mortale che coinvolse il nipote del cugino dello zio della nonna del signorotto del luogo (che poi era anche mezzo imparentato con suo figlio perché nella valle viveva più o meno solo gente della stessa famiglia).

La mattina svegliandosi a casa con il mal di testa tipico del dopo sbornia e credendo di essere alla sagra del carciofo di Berna, si ritrovò in camera da letto i polini elvetici pronti ad arrestarlo per guida spericolata di cammello in stato di ebbrezza, omicidio accidentale colposo e atti scemi in luogo pubblico.

Le autorità che non avevano la minima idea di che razza di vita conducesse al momento Guglielmo decisero di sbatterlo in cella in attesa che un qualche giudice tornasse dalle vacanze di Davos per processarlo. Passati i tre mesi in cui venne completamente dimenticato nelle segrete della stalla piu grande del villaggio venne condotto dinnanzi al giudice per decidere di cosa fare della sua vita.

Viste le pesanti accuse a suo carico la sentenza non poteva che essere la pena di morte per per sfinimento da schiaccianoci, ma il signore del luogo dall’alto della sua clemenza decise che Guglielmo avrebbe avuto salva la vita se avesse superato la seguente prova: avrebbe dovuto centrare in pieno con una freccia una forma di formaggio svizzero non stagionato, dal tipico odore di capra.

Il signorotto che non era poi così tanto clemente e anzi era un bel furbetto, rese ancora più difficile la prova cambiando la forma di formaggio con una mela della Val di Non e posizionandola in testa al povero Gualtierino. Se il padre avesse sbadatamente frecciato il figlio al posto della mela sarebbe stato ucciso a sua volta, se avesse spaccato a metà la mela salvando anche il bruco che viveva al suo interno avrebbe avuto salva la vita e sarebbe tornato sano e salvo a casa e spedito in Italia clandestinamente.

La mattina della prova tutto il paese e l’hinterland si era riunito per assistere alla figura di merda che Guglielmo stava per offrire alla folla. Quel giorno ci sarebbe stato un infanticidio e un impiccagione molto probabilmente. Oppure un melicidio o vermicidio. Nessuno si aspettava però che il signor Tell fosse in effetti uno dei migliori arcieri in circolazione nonostante la sua vita tristemente divertente e l’aria da sfigato che esibiva in pubblico. Non solo riuscì a centrare la mela e non uccidere il bruco (e il figlio), ma aggiunse anche una piccola clausola al patto: il signore poteva prendere i figlio, il cognato, la suocera la moglie e la nonna in cambio della sua faccia nella prima pagina dell'illustrazione Ticinese!

Centro porca puttana!

Accettata l’offerta e fatta la prima tiratura dell'illustrazione Ticinese, Guglielmo cominciò a fare un trour da solista tra i cantoni primitivi. Dopo un tour di tre giorni, visto che aveva visitato tutti e tre i villaggi della valle di Svittuü aprì la prima struttura ricettiva della storia che chiamò simpaticamente “Gugliel-Motel” a Campione d'Italia. Proprio a causa della sua voglia di tirarsela e farsi vedere sfruttò un po' troppo lo statuto speciale di envclave del suo nuovo villaggio e la guardia di finanza venne a mettere la chiave sulla porta del suo "Gugliel-Motel" (Che era una società di copertura offshore all'isola di Brissago per finanziare il Casino(ò).


Morale

Prima di tutto, Guglielmo Tell è esistito veramente? C’è chi dice di sì, chi di no, Ma ai fini della morale, ciò non è importante. Le gesta del prode Guglielmo rappresentano per gli svizzeri la liberazione del popolo dai corrotti signori del tempo. Per i peruviani insegna che se ti ubriachi e torni a casa e perdi il cammello, è meglio non farsi trovare dalla polizia la mattina dopo. Per i campioncini che se decidi di aprire un albergo davanti a Lugano è meglio se stai al tuo posto e non devi fregare la guardia di finanza. Per Adamo, Biancaneve e qualsiasi medico si tratta dell'ennesima conferma che le mele sono molto pericolose.

Per me non vuol dire niente, Vivo in padania!