Gennaro D'Auria

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« Cicciput! »
(Gennaro d'Auria in preda alla Misticità)
« se dovrei sbagliare Dio mi dovrebbe punire! »
(Gennaro D'Auria legge le carte invece di leggersi un libro)
Il nobil Gennaro che fa il suo lavoro. Notare il "numero privato casa", una delle pochissime utenze fisse domestiche a iniziare per 166.

Gennaro D'Auria non è mica un sensitivo qualunque, guai a crederlo. Gennaro D'Auria è il più grande mago e veggente che la storia ricordi, un incrocio tra Mago Merlino e Gargamella, tutto il potere di Nostradamus nel corpo di un tamarro di periferia. Egli è l'eletto, a lui infatti è stato donato via mail il terzo occhio, il potere di vedere le cose invisibili, talmente invisibili che infatti non accadono.

Gennaro è inoltre il re dei cartomanti e facendo i solitari sul suo tavolo riesce a vedere il futuro nell'asso di coppe.

Vita e miracoli

Gennaro nasce a Torre del Greco in un anno molto particolare nel panorama astrale: il 1964, l'anno che secondo le profezie sarebbe stato di dodici mesi.

Il padre di Gennaro adorava Zoroastro e Diego Armando Maradona, la madre invece adorava i pomodori abbottonati e le melanzane sott'olio.

Durante la sua infanzia subisce una piccola ferita alla mano giocando a pallone. Il padre visionando la ferita esclama: E' capit'? Questo è il segnale!
e gli fa amputare il pollice della mano destra ricavandone poi un originale portachiavi. Da allora Gennaro capisce di avere il "fluido", il potere della misticità, la potenza della premonizione, e la usa subito per annunciare alcuni avvenimenti mai immaginati:

La sua vita si può dividere in tre epoche: infanzia (inizia a mostrare i primi segni della veggenza); golden age (l'epoca d'oro in cui vince ex aequo il congresso dei maghi e viene nominato responsabile dei maghi per la Campania da parte del Ministero per l'Attuazione del Programma di Governo); età contemporanea (inarrestabile ascesa grazie alle spassose dirette televisive ma anche timore in seguito al "caso Vanna Marchi", con conseguente riduzione delle dirette in radio e sparizione dagli schermi).

Gennaro è inoltre dotato di grandi capacità: infatti, per sua stessa ammissione, riesce a vedere da 5 chilometri in poi, si può smagnetizzare e diluirsi con la visuale ottica circostante e quindi teletrasportarsi (famoso il suo viaggio da Torre del Greco a Boscoreale con scalo a Pechino, narrato in tutti i libri di occultismo e in tutti i bar dell'hinterland napoletano).

I poteri

L'abilità di Gennaro si divide in 3 grandi poteri che ora elencheremo.

  • Il primo potere di Gennaro D'Auria è quello di conoscere tutte le persone che chi lo consulta ha frequentato nella sua vita, purché sia chi lo consulta a dirgli chi sono:

Gennaro: senti, Marco chi è?
Telespettatore: Marco? È un mio amico.
Gennaro: eh, lo so.

Gennaro: senti Angelo chi è?
Telespettatore: Angelo? Era il figlio della mia vicina di casa.
Gennaro: lo so. È un ragazzo molto negativo, stai attento.
Telespettatore: ma è morto.
Gennaro: lo so.

Altro esempio:

G: un attimo solo signora, suo marito quando è nato?
T: l'8/12/63
G: eh, e lo sapevo.


La domanda sorge spontanea, come una patta al passaggio della Bellucci: se sa già la risposta cosa fa a fare la domanda? Mistero dell'occulto.


  • Il secondo grande potere di Gennaro è quello di vedere l'invisibile, l'impalpabile, diciamo pure l'inesistente. E infatti lo spettatore che chiama viene a conoscenza di cose del suo passato che ignorava perfino lui, forse perché non sono mai successe. Uno dei punti di forza del Nostradamus di Torre del Greco è quello di scoprire un'omosessualità latente nel passato di chi lo interroga:

Gennaro: io ho visto che tu sei omosessuale e lo devi dire. È vero?
Telespettatore: No.

  • Il terzo grande potere di Gennaro è quello della Verità assoluta. Come il Maestro stesso ci tiene a precisare lui dice solo verità quindi se lo spettatore non si ritrova nelle sue rivelazioni è senz'altro un bugiardo. C'è poi la possibilità che le carte sbaglino (le carte, attenzione, non il mago) ma è praticamente un'eresia e Gennaro non la prende neppure in considerazione:

G: tu hai conosciuto in passato un omosessuale. Chi è?
T: eh...non me lo ricordo!
G: però vedi come sei falso? Tu vuoi la verità da me, no? Tu mè à ric'r à verità!

Altro esempio. Qui una povera casalinga con tre figli che chiama per chiedere informazioni sulla fedeltà del marito viene accusata lei stessa di avere un amante. Inutile provare a dire il contrario, se Gennaro D'Auria dice che hai l'amante ce l'hai e basta, e se non ce l'hai conviene procurarselo al più presto, il Divino non può sbagliare:

G: lei è sposata?
T: sì.
G: però lei tradisce a suo marito signora, si deve solo vergognare
T: non è vero
G: con il pensiero lei ha tradito a suo marito!
T: veramente è il contrario, è per questo che ho chiamato.
G: lei ha tradito a suo marito.
T: ma no....
G: Signoraa! Sono le carte che me lo dicono! Si stanno sbagliando?
T: guardate che io c'ho tre bambini...
G: Signoraaa! Io leggo le carte! E lei sta mentendo a sé stessa
T: (riattacca il telefono)
G: la verità fa male, la signora mi ha attaccato il telefono in faccia.

  • Il quarto potere di Gennaro è quello dell' Apparamento o dell'istantaneo "appararsi", vale a dire quello di correggere immediatamente il tiro se si accorge di aver detto una stupidaggine più grande del solito:

G: hai avuto una piccola operazione, tu?
T: no....
G: l'appendice...? Perché vedo una cicatrice sul tuo corpo, come te la sei fatta?
T: dove?
G: al piede. (Primo "apparamento": dall'appendice è passato al piede)
T: Gennà pure l'altra volta me lo dicesti che vedevi la cicatrice ma io non ce l'ho ancora 'sta cicatrice
G: allora è un qualcosa che dovrà venire ancora. (Secondo "apparamento": dal passato s'è buttato sul futuro)
T: ma dove?
G: vicino al polpaccio (Terzo "apparamento": dall'appendice al piede siamo passati al polpaccio)
T: non ce l'ho
G: vicino ai piedi io vedo una cicatrice
T: vicino ai piedi ho avuto un incidente
G: era una fiamma?
T: no, un livido, una distorsione.
G: è successo molto tempo fa, nell'88.
T: no, no, no più recente, nel '96.
G: ma stavi dietro una moto?
T: no, no, no stavo a scuola. Scendendo le scale presi una storta tremenda.
G: E infatti, proprio vicino alla caviglia. Ci troviamo. (Quarto "apparamento": dopo una serie di clamorosi sbagli Gennaro decide di non buttarsi più a indovinare).
G: e vedo delle macchie marroni.
T: adesso non c'è più niente.
G: e all'epoca? (Quinto "apparamento": ormai è il veggente che chiede al telespettatore e non il contrario, ha troppa paura di sbagliare di nuovo)
T: può darsi i lividi, quelli senz'altro c'erano.
G: infatti li vedo. (Sesto "apparamento": Gennaro capisce che è meglio dare ragione allo spettatore per evitare altre figure).

La vocazione magica

Talento precoce, Gennaro D'Auria ha ricevuto in dono dal pro-pro-procugino del Conte Cagliostro il libro di Greta, scritto da una contessa murata viva nel '700 che in attesa di morire soffocata scrisse un libro perché non sapeva come cazzo passare il tempo.


Inizia la sua attività di chiaroveggente nel 1980 e successivamente entra a far parte del magico team di Radio Camaldoli Stereo. Attraverso di essa dispensa i suoi insegnamenti e consigli nel famoso programma "Arte Divinatoria".

È inoltre un affermato guaritore; recentemente è riuscito a resuscitare un ragazzo morto per overdose da succhi di frutta. Tutti questi poteri gli hanno fruttato anche molte invidie da parte di quanti si azzardano a fare magia senza il suo consenso e a invadere il già intasato etere napoletano. Tra i suoi nemici, si possono citare la sensitiva Rita Russo, la Maga Rowena, Mago Mariano e La Fata Tuchina, mago Merlino e Nostradamus.

Altri interessi dell'eccellentissimo

Oltre a essere un veggente, Gennaro D'Auria è anche un filologo (Radio Camaldoli possiede un archivio della lingua italiana che è secondo solo a quello di Bologna): confuta infatti la teoria per cui l'italiano discende dal latino e dal dialetto toscano, dimostrando che discende dall'ebraico, dal greco e dal bolognese, confutazione che gli dà la facolta di inventare e diffondere per l'etere neologismi quali "inofilzarsi", "bucatura", "puttanella". È inoltre tra le poche persone al mondo capaci di declinare alla perfezione i verbi "dicere" e "facere" in sei lingue e cadenze dialettico-tonali diverse.

È anche uno storico della Magia. Famosa è la sua tesi sulla nascita della magia in Egitto da parte degli Ebrei che adoravano il calare della Luna e studiavano le oscillazioni del colore degli umori fecali di Silvio Berlusconi. Inoltre grazie ai suoi severi studi da etimologo ha finalmente sfatato una falsa convinzione, che le carte napoletane si chiamino così perché diffuse a Napoli. Secondo il potente Gennaro le carte napoletane si chiamano così "perché sono carte napoleoniche", usate da Napoleone III per farsi predire il futuro e forse per giocare a briscola.

A tempo perso è anche un ottimo oftalmologo specializzato in "catarattere draumatiche" e un neurologo di fama internazionale (“il cervelletto è il pre-pilota del cervello", ricordatelo sempre, bambini).
A tutto ciò affianca l'hobby della scrittura con i suoi famosi radioracconti (“Un amore”,”La pazzia di Finizio”, ”Padre Marcello”, ”Greta degli scantinati”,”In viaggio verso Hollywood”, ”Mafalda si sposa”, ”Re di Jack”, "'A uallera 'e zi' Rafele e me").

La corte angelica: spiritelli, assistenti, amici e discepoli e altre curiosità di cui faremmo volentieri a meno

Gennaro D'Auria è assistito da vari spiriti: Cucubeel, angelo della salute; Cicciput, angelo dei soldi; Christofer, angelo del mangiare e del bere; Brandon, angelo disoccupato poi entrato in politica e divenuto sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri degli Angeli e delle fatine dei denti. I suoi assistenti sono stati tre: Salvatore Alpaia, Michele Olivo e Lello. Suoi grandi amici sono il Violinista e Wanda (o Doppiavì). Poiché Gennaro D'Auria non ama mettersi sotto i riflettori, e le sue apparizioni televisive al di fuori della sua attività di mago sono poche ("Chiambretti c'è"; "Quelli che il calcio" ;"Striscia la Notizia") molte sono le sue imitazioni fra le quali spicca quella dei Ditelo Voi, mentre a uno dei suoi spiriti guida (Cicciput) è stato dedicato un album da Elio E Le Storie Tese, che attraverso la trasmissione "Cordialmente" diffondono le sue parole di pace, amore e giustizia.

Note