Genitivo sassone

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« L'ho assaggiato in un pub di Liverpool, è delizioso accompagnato con la salsa Worcester! »
(Carlo Giovanardi su genitivo sassone)

Il genitivo sassone (da non confondere con il lenitivo sassone, un medicamento a base di erbe usato in Renania-Vestfalia) è un'assurda usanza inglese, al pari della fedeltà alla corona e del alle diciassette.

Storia's

Il genitivo sassone prende il nome dal suo inventore: Genitivo Sassone, appunto. Di lui gli studiosi hanno informazioni scarne e frammentarie, dati la penuria di reperti bibliografici e la decisione di Genitivo Sassone di non iscriversi a Facebook. Sappiamo soltanto che Genitivo Sassone fu il primo a cercare un modo per indicare il complemento di specificazione in lingua inglese, e che risolse l'annoso problema decidendo di aggiungere un apostrofo e una s alla fine di una parola. In questa maniera:
La gallina di John = John's chicken

Un raro esempio di genitivo sassone italoamericano.

La sua proposta, per quanto sensata, non incontrò i favori del sassone medio, per il quale per risolvere il problema bastava sgozzare John e rubargli la gallina. A Genitivo Sassone furono comunque tributati grandi onori dai suoi connazionali: fu invitato ad un barbecue e servito come portata principale.

Le idee rivoluzionarie di Genitivo Sassone non morirono con lui. Nel V secolo il genitivo sassone fu istituito in tutto il Regno Unito per volere della neoregina ed ex-playmate Elisabetta II, salita al trono dopo che re Giorgio VI era stata sbranato da un corgi. La sua prima azione da sovrana fu di proporre ai suoi sudditi un referendum dal titolo Volete il genitivo sassone?
Vinsero i no con uno schiacciante 94%. Elisabetta, prendendo atto del volere del popolo, non poté fare altro che esclamare: «Che mi frega, tanto avevo già deciso!» Dopodiché impose il genitivo sassone, scese nelle strade alla guida del suo esercito di guardie inglesi e soffocò nel sangue le rivolte.
Con il passare del tempo il genitivo sassone ha subito alcune modifiche, tanto che la regola oggi recita:

« Metti un apostrofo e una s ogni volta che ne capita l'occasione. »

Per chi fosse interessato alle forme irregolari sono consigliati il compendio Old English Grammar (Oxford University Press) e il manuale Ma scopare no? (Gianni Drudi Editore).

Mastella's revelation

Nel giugno 2008 l'insigne filologo, semiologo e semianalfabeta Clemente Mastella ha sconvolto l'ambiente accademico e l'umanità tutta con una rivelazione:

« I am my wife![1] »

Mastella è stato prontamente sottoposto alla macchina della verità e ai controlli alcolemici di rito, che hanno confermato l'autenticità delle sue parole nonché il suo singolare stato anatomico di moglie di se stesso. Inoltre era pure incinto di sette mesi.
La sconcertante scoperta, oltre a sollevare accesi dibattiti sul piano etico e legislativo, ha fatto crollare come un castello di carte la credibilità del genitivo sassone, da sempre ritenuto a prova d'errore. Appare infatti evidente che se la moglie di Mastella è Mastella stesso, la forma Mastella's wife è sintatticamente errata e il genitivo sassone va a ramengo.
La regina Elisabetta, stizzita, in risposta ha fatto radere al suolo l'ambasciata italiana a Londra e dichiarato guerra all'Italia. Grazie, Clemente.

Curiosità's

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Ancor oggi il mancato o scorretto utilizzo del genitivo sassone è a tutti gli effetti un crimine contro la Corona Britannica ed è punito con la reclusione nelle segrete di Marshalsea o in alternativa con la visione forzata di tutte le partite della Nazionale di calcio dell'Inghilterra.

Voci correlate's

Note's