Fumettista

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Fumettista perfetto.
« Disegnare è un'arte, non un passatempo. »
(Fumettista convinto.)
« Ahahahahahahahaha... »
(Tutti sull'affermazione precedente.)
« Non son disoccupato, son fumettista. »
(Il miglior modo per far scappare una donna.)

Il fumettista è quell'essere[citazione necessaria] talmente sfigato e incompreso che si rifiuta di vivere nella normale crosta terreste come tutti noi rifugiandosi in disegni strampalati e assurdi per non essere succube della propria madre. Il fumettista pertanto si crea un mondo tutto suo e vive nel vuoto ultraspinto che è la sua testa, arredandola con creature inventate e gnocche da paura che non vedrà mai. Inoltre è in crisi di astinenza da circa tutta la vita, il che lo spinge a diventare successivamente fumettista pornografico.

Etimologia della parola

La parola fumettista ha un curioso mix di parole. Fum vien dalla parola fumato, ett indica il grado di stupidità da fumo all'etto, ovvero più massa corporea c'è più il fumettista è fatto, e ista poiché ogni giorno stipulano una lista delle donne che non riusciranno mai a portarsi a letto.

Quindi, come volevasi dimostrare, le parole indicano esattamente l'essere di ogni singolo individuo.

Storia del fumettista

Originariamente la parola fumettista era direttamente proporzionale all'essere dei soggetti rinchiusi alla neuro da circa metà della loro vita, tuttavia il significato dell'essere un fumettista nella società è variato molto.
In principio il fumetto nasce come forma alternativa di letteratura, una letteratura illustrata in poche parole, il fumettista invece nasce come essere da disprezzare di cattiva famiglia, povera, che non sa fare di meglio nella vita che volare nella propria fantasia e perdercisi all'interno, come il labirinto di Icaro, senza via d'uscita che la morte.

Fare il fumettista è divenuta poi una forma d'espressione del proprio delirio ideologico (vedi Tiziano Sclavi). Assume un'importanza notevole al momento della globalizzazione come messaggi pubblicitari o creazione di personaggi noti nel mondo della grafica in modo da diventare tormentoni pubblicitari-grafici. Una specie di tortura visiva oltre che uditiva. Il fumettista in seguito raggiunge uno scopo ludico per pensanti e non. Lo scopo educativo per i bambini è quello di insegnar loro la guerra le esplosioni e l'esistenza dell'uomo ragno. Quello per gli adulti è quello che esprime Milo Manara nelle sue strisce.

La vita del fumettista ha degli status standard. Il primo status è quello di fumettista con la stessa vitalità di un una foglia gialla autunnale in un giorno di pioggia, produce strisce di infimo valore e non ha successo. È lo status del Gufo Notturno. Il secondo status implica una lieve variazione, il fumettista si preoccupa della sua vita e inizia quindi a disperarsi se domani ci saranno uova o pasta. Lo status del Bambino Viziato e Affamato. Il terzo e ultimo status implica una sensazione di mancanza di qualcosa detta Figa. Il fumettista si evolve quindi in porno fumettista. Lo status del Coniglio Segaiolo.

Musa ispiratrice del fumettista

Fumetto di un fumettista non arrapato.

Il fumettista tra le sue virtù[citazione necessaria] vanta la presenza di varie muse ispiratrici. Esse generalmente si concretizzano negli strani sogni che fanno o nella loro normale routine. La fantasia di questi esseri, essendo infatti psicologicamente non sani, è oltre ogni aspettativa sviluppata e inverosimile. Inoltre sono molto ispirati dalla stessa donna che ammaliò Bob Marley e J Ax: Maria.

Il fumettista, un personaggio da scoprire

Fumetto di un fumettisa arrapato.

Vi auguro di non conoscerlo mai ma un fumettista è la creatura più paurosa che possiate incontrare, se vi faceva paura il buio lo desidererete ardentemente vedendo questo curioso essere. Il suo aspetto, nei giorni in cui esce di casa che sono all'incirca tra il mai e il e il mai più, è decisamente malandato. Escono infatti di casa con colori che sono un colpo nell'occhio per l'intera popolazione e che provocano crisi epilettiche a chi soffre di questo disturbo. Le stringhe delle scarpe sono slacciate perché la mancata attività fisica comporta la totale inibizione di tutte le membrane muscolari, si proprio tutte, e quindi la totale mancanza di allungamento muscolare. I vestiti son più grandi di lui, poiché piccoletto e segnato dallo schifo dei suoi disegni, e generalmente macchiati. I capelli sono lunghi, non hanno tempo e voglia per curarsene e lo stesso è per la barba, incolta e selvaggia. L'occhio è assente e perso, sembrerà di vederlo fermo pur se in movimento. Non parla, agisce con calma, tolto dal suo ambiente naturale, la casa degli inferi e senza la sua matita, potrebbe avere crisi violente. Il carattere è indefinibile data l'assenza del dono della parola. La loro personalità è pari a un fazzoletto sporco di moccio utilizzato da varia gente.

Casa[citazione necessaria] del fumettista

La casa[citazione necessaria] del fumettista si compone di pochi ambienti realmente utili alla sopravvivenza di codesto essere. Il disordine è diventato ormai parte integrante della casa, il letto (oramai singolo perché le donne non vengono) è là al solo scopo di tirarsi le seghe comodamente, il divano per spanciarsi, la birra per dimenticare, il frigorifero per ingurgitare una quantità di roba che neanche Shrek riuscirebbe a mangiare, il tavolo per scarabocchiare, e vari colori matite e armamentario del mestiere[citazione necessaria]. Inoltre la casa del fumettista è addirittura provveduta di cesso, logicamente lercio. Le pulizie di casa non rientrano nella normale amministrazione casalinga. Notare che manca la doccia, il lavandino, le sedie, l'armadio, la lavatrice, il cassetto delle mutande pulite, il telefono, ogni forma di connessione al mondo esterno, e una donna anche occasionale. Si tratta di un vero habitat naturale creato dopo anni e anni di lavoro, una simile sporcizia non si può vedere altrove.

Giornata media del fumettista

Un fumettista.
  • Sveglia alle 12 (il fumettista non dorme mai)
  • Colazione con uova e abbondante fancazzismo.
  • Seconda colazione (i fumettisti mangiano come porci e sono stecchetti che paiono morti di fame)
  • Abbiocco del dopo colazione
  • Pranzo (non leggero)
  • Abbiocco del dopo pranzo con dormita a carico
  • Sveglia
  • Lettura di fumetti altrui (i propri fanno schifo)
  • Merenda
  • Seconda e terza merenda
  • Altra merenda
  • Ancora merenda
  • Cena
  • Accensione dello stereo a volume tale da far cadere le orecchie a Dumbo
  • Tirarsi seghe (la totale assenza di una donna di carne lo stimola a disegnarla sulla carta ma non felice fa un peccato di carne)
  • Trovare l'ispirazione
  • Impugnare la matita (impresa alquanto ardua per esseri di così poco intelletto)
  • Fare qualche scarabocchio
  • Cercargli un senso
  • Copiarlo all'infinito
  • Fare lo scarabocchio il protagonista dei tuoi sogni (anche erotici, vedi donne di Dylan Dog)
  • Disegnare quindi i suoi sogni
  • Dargli un senso
  • Chiamare una persona normale per fargli correggere gli orrori (perché sono orrori) di ortografia
  • Chiamare un altro fumettista non confessato
  • Farlo diventare proprio manager
  • Fargli convincere che quella è arte
  • Pubblicare con il solito metodo
  • Andare a dormire
  • Sognarsi una donna (chiunque basta che possegga una vagina)

Realismo del fumettista

I fumettisti in genere hanno una dote fondamentale che riflettono nei loro disegni, nelle loro strisce, il realismo. Il fumetto è difatti un modo di rappresentare la realtà in modo differente dalla realtà mantenendo però un certo realismo nel disegno. Ecco, il fumettista, devo dire la categoria dei fumettisti manga in particolare, realizza le strisce inserendo nei disegni occhi giapponesi grandi come arance, seni normali diventano esorbitanti e morbidi seni sproporzionati, un normale naso diverrà un punto e le sopracciglia riusciranno a compiere evoluzioni artistiche che neanche Carolina Kostner riesce a compiere sui suoi pattini. I fumettisti si difendono dicendo di mettere in risalto le doti e i particolari di ognuno di noi. Per quanto riguarda la colorazione ci accorgeremo che i colori sono sempre e dico sempre veritieri. Proprio ieri ho visto una ragazza con i capelli viola e rosa che camminava su asfalto verde e accarezzava un bellissimo gatto giallo e blu. Inoltre non esiste un colore tenue, sono tutti accesi e sparati.

Caricaturisti e disegnatori satirici

Queste due categorie sono un'eccezione rispetto a tutto ciò che è stato detto di loro fin ora. Sono gli unici esseri disegnanti che hanno una qualche utilità a abilità nel mestiere[citazione necessaria]. Infatti questi loschi figuri hanno una funzione socialmente utile, la satira politica è la base dell'anarchia e della libertà di espressione e stampa (a meno che Berlusconi non faccia un decreto veloce e la abolisce) e il caricaturista fa spanciare dalle risate. Questi esseri hanno però delle caratteristiche che non possono essere trascurate, come il fatto che sempre disegnatori rimangono e che hanno una spiccata capacità a prenderti per il culo e tu non lo capisci. I caricaturisti stessi molto spesso sono una caricatura, infatti sono talmente sproporzionati loro che per disegnare gli altri basta fare il proprio autoritratto con le varianti fisiche del personaggio scelto. Per quanto riguarda il "Club Satira" riesce a parlare soltanto e unicamente di politica, è il solo e unico argomento ammesso in questo club. Inoltre i satiristi si sentono dei gran fighi quando non si accorgono di avere una pancia che neanche Peter Griffin dopo aver mangiato quattro tacchini interi ha. I satiristi hanno poi la particolare capacità di riversare i loro difetti su personaggi politici (o così i politici dicono). Se il satirista va a puttane, Berlusconi va a puttane. Se si fa di coca, Marrazzo si fa di coca. Semplice.

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