Frate Indovino

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« Tagliate finemente la vostra coca... »
(Da una ricetta di Frate Indovino)
« Non capisco, lui ha fatto molti più calendari di me e nessuno gli dice niente. »
(Manuela Arcuri su Frate Indovino)
« È difficile acchiappare un gatto nero in una stanza buia. Soprattutto se il gatto non c’è. »
(Uno dei motti di saggezza popolare del calendario)

Gli esordi

Frate Indovino posa davanti a una pianta di Cannabis.

Frate Indovino nasce a Bujumbura il 10 aprile dell'anno 0 d.C. (dopo calendario) dalle stigmati di padre Pio e da uno starnuto di Madre Teresa di Calcutta. Fin da piccolo le sue manie di persecuzione lo portano a dedicarsi ad alcuni hobby quali il ciclismo, la fede cattolica, l’autocombustione, i videogames e le scommesse al cinodromo. Ma niente lo formò più dello scandire del tempo. Alla tenera età di 57 anni venne colpito dai colori sgargianti emanati dal calendario di sua nonna e da quel momento capì che la sua vita non sarebbe stata più la stessa. Abbandonate le vesti mortali, il giorno del suo tredicesimo compleanno si chiuse in camera e dalle palle di Natale prese dall’albero ricavò un calendario così potente, da essere in grado di cambiare il destino di milioni di casalinghe italiane.

Il primo album

Lasciata la capitale del Burundi a causa della guerra del golfo, Frate Indovino si rifugiò in Italia dove iniziò a vendere copie dei suoi calendari per pochi spiccioli. Si fermò inizialmente a Napoli dove conobbe Vlady], col quale mantenne una corrispondenza epistolare fino alla sua morte (quella di Vlady). Poi Frate Indovino si spostò a Taranto, dove alcuni suoi amici gli suggerirono di registrare un CD con tutti i suoi più grandi successi. Il tutto andò a ruba e ben presto “Il calendario di Frate Indovino” divenne il tormentone dell’estate.

L’era glaciale

Il grande freddo provocato dallo scioglimento della calotta polare portò i pinguini produttori di Polaretti a emigrare in Italia. Alcuni di essi (John Petrucci e Mike Portnoy) decisero di unirsi a frate Indovino per formare una band tuttora nota con il nome di “5 agosto”. I tre iniziarono così a produrre una miriade di album tra cui ricordiamo: “C==8” e “db”. Ben presto acquistarono grande fama e una grande quantità di acidi e sostanze stupefacenti.

La rottura

Frate Indovino preferì tuttavia allontanarsi dal complesso per potersi dedicare interamente alla produzione dei suoi maledetti calendari.

Il grillo sparlante

Dopo il divorzio con Lafataturchina, Grillo Sparlante, rompicoglioni di fama mondiale, anche noto come “Lacoscienza” (pseudonimo attribuitogli da Finocchio), cadde nel brutto giro dell’alcol e delle scommesse clandestine. Fu proprio a Foggia, dedito a una delle sue scommesse che conobbe frate Indovino, allora impegnato come netturbino-scrivicalendari. Fra i due nacque una grande amicizia, e, mentre uno pensava alla parte grafica e alle “ricette” per il calendario, l’altro concepiva le più grandi cagate da scrivere su di esso.

Il successo

Questa coppia si rivelò vincente e Grillo ben presto si riprese dal dolore e dai brutti vizi, mentre Frate Indovino iniziò a sperimentare i primi piaceri dell’amore. Nel 1975 conobbe così quella che poi sarebbe diventata la signora Indovino, Rita Levi Moltancini, allora una giovane avvenente che lavorava nel settore edile.

Un antico papiro egizio raffigurante un calendario di Indovino.

La laurea ad honorem

Vista la fama, il prestigio e il potere che quest’uomo esercitava sulle influenti casalinghe, l’allora Presidente della Repubblica decise di conferirgli la laurea ad honorem in scienze elettro-tecniche.

La morte

Frate Indovino è momentaneamente morto. Secondo eminenti teologi, si trova all'Inferno in quanto, com'è risaputo, Dio odia ogni tipo di calendario. Tutti quelli che avrebbe dovuto scrivere Indovino sono scritti dal sig. Parlante, che manda annualmente una cospicua parte dei guadagni alla famiglia del frate.

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