Lingua esperanto

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
(Rimpallato da Esperanto)
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Il padre dell'Esperanto mentre tenta di pronnciare la parola "batracomiomachia".
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Lingua esperanto
« La Espevanto estas lingvo intevnacia. »
(Chic Bipapo parla esperanto.)
« L'esperanto è uma più nigliorissima lingua checcé. »
(Luca Giurato, invece, parla italiano)
« L'esperanto è la Pallina Zigulì della linguistica. »
(Oscar Wilde sull'esperanto)
« En Soveta Rusio, Esperanto parolas VIN! »
« Maldikulo »
(Simpatico sostantivo ricavabile dalla radice "dika")

L'esperanto è un insieme di parole messe a caso che, nell'idea del suo inventore, dovrebbe rappresentare il sistema linguistico in grado di sostituire le barriere culturali che i diversi linguaggi impongono, alla costituzione di una società migliore, basata sul criterio condiviso della dislessia.

Parlata da circa millanta persone, ma capita solo da settordici, si progetta in futuro di sostituire l'insegnamento dell'esperanto a quello del latino nei licei scientifici, se non altro per bilanciare l'inutilità dei due linguaggi.

È spesso confusa con lo Spagnogallese.

« Ĉi tiu uzanto parolas Esperanton preskaŭ kiel denaskulo. »
(Ovvero: «Tuo zio usando parole di Esperanto ti prende per il culo!» - dal Babel di Chic Bipapo)
chi vive Esperanto, muore...

Origini dell'esperanto

L'esperanto nasce nei primi anni '60 quando il giovane fonologo e otorinolaringoiatra prussiano Luca Giurato, al quale era stata diagnosticata fin dalla tenera età una grave forma di dislessia, si stancò di farsi prendere in giro da quelli di Striscia la notizia per i suoi continui problemi di pronuncia. Decise, pertanto, di creare una lingua artificiale comprensibile a tutti e facile da imparare.

La prima scelta di Giurato ricadde sul farfallino, ma il progetto fu in seguito abbandonato quando si rese conto di essere il primo a non capire cosa stava dicendo.

Fonetica, alfabeto, ortografia e altre cose utili

L'esperanto possiede un totale di 21 consonanti, 8 vocali e 13 emoticon.

Le consonanti sono riprese dalla trasposizione fonetica del barese stretto e sono le seguenti:

∫ fl ¬ ® ¥ § ± ¶ µ Ä Å Æ Ç Ê Ë Ð Ö Ø Ü Ŀ Œ

Che sono più o meno assimilabili alle consonanti dell'alfabeto latino, solo messe a cazzo di cane e con pronuncia diversa, con l'eccezione di Ð, che si pronuncia in modo standard.

Per le vocali, invece, Giurato si è ispirato alla canzone Disco Samba dei Two Man Sound, codificando le prime sei vocali in questo modo

A E I O U IPSILON[1]

In seguito, poiché voleva arrivare a fare cifra tonda[2], l'emerito linguista inserì tra le vocali altri due caratteri scoperti per caso mentre faceva colazione con quei cereali a forma di lettere. Essi sono:

e

Grammatica

Una rarissima prima edizione italiana della "Grammatica Esperantarola", scritta da Luca Giurato.

Essendo stata postulata sulla base delle modestissime risorse mentali degli esperantisti, la grammatica esperantola è strutturata in maniera immediata e comprensibile. Il criterio che Luca Guirato utilizzò per formalizzarne la compilazione è quello del mettere articoli, preposizioni e congiunzioni alla cazzo di cane.

La prima regola della grammatica esperantica è che non ci sono regole.

La seconda regola dell'esperanto è mai parlare dell'esperanto. La terza regola dell'esperanto è se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento... ah, no, quello era Fight Club.

Sostantivi

Nell'immaginaria lingua dell'esperanto i nomi comuni di cose si traducono in maniera peculiare. Prendendo ad esempio quel fenomeno per cui quando non ci si ricorda il testo di una canzone la si canta emettendo mugolii a caso, ebbene, questo è Esperanto.

Verbi

Tradurre verbi in Esperanto è un tantino più complesso. Si parte da una radice che rimane costante per ogni forma e tempo verbale, poi gli si aggiunge un suffisso a piacere, seguendo lo schema seguente.

Verbo -> ciulare (avere rapporti sessuali)[3]

  • Presente -> ciul-adess
  • Passato -> ciul-tantempfa
  • Futuro -> ciul-semeladà

Ordine delle parole

La struttura sintattica e morfologica della proposizione in Esperanto non è vincolata a regole prestabilite. Viene utilizzato spesso e volentieri il criterio dell'inversione russa o, più spesso, quello dell'inversione sarda, così come stabilito da un altro padre dell'esperantismo, il Maestro Yoda.

Usi pratici dell'esperanto

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No, sul serio, servirà a qualcosa questo Esperanto, no?

L'Esperanto è certamente utile ai bimbiminkia che vorrebbero conoscere una tipa che manda messaggini a base di piccioni che fanno le emoticon al battere delle mani. Altrimenti è essenziale per limonare qualche biondona ai congressi internazionali, ma solo per esperantisti di alto livello. Il problema della comprensione è infatti eliminato: chi è timido/a e impacciato/a non deve preoccuparsi, basta che pronunci cose a caso e rimorchierà; salvo incappare inavvertitamente in citazioni di Giurato, che faranno andare in bianco per i 7 mesi successivi. Anche se la biondona di cui sopra si rivela in realtà un cesso una volta smaltite le birre bevute poco prima.

Raduni internazionali

Come notasi sopra, gli esperantisti usano radunarsi in branchi ed incontrarsi tutti insieme. Gli effetti di tali incontri sono talvolta sconvolgenti per il sistema nervoso, come testimoniano le seguenti sconvolgenti immagini:

Opinioni sull'esperanto

« Finalmente risolte le incomprensioni tra i popoli! »
(Nessuno sull'esperanto)
« È più probabile che un cinese capisca le mie poesie in friulano »
(Pier Paolo Pasolini sulla facilità di comprensione per tutti dell'esperanto)
« What the hell is this!? »
(Inglese sull'esperanto)
« Was ist das? Scheiße! »
(Tedesco sull'esperanto)
« No compriendo una mierda de nada! »
(Spagnolo sull'esperanto)
« E no zi rjeŝe a kapiro ŭno kazŭ, porko tŭ! »
(Mosconita sull'esperanto)
« Che casso xea 'sta roba? Zio can! »
(Veneto sull'esperanto)
« L'esperanto è nato morto »
(Nietzsche sull'esperanto)
« Chi vive esperanto, muore cagando »
(Qualcuno sull'esperanto)

Curiosità

  • Ogni anno viene proclamato un premio al miglior parlante di questa lingua. Purtroppo il destinatario dell'invito non capisce mai che c'è scritto, mentre gli invitati a fare da pubblico si ritrovano davanti a qualche stadio vuoto aspettando invano che qualcuno apra.
  • In Esperanto non esiste la negazione no. Essa è stata sostituita dal gesto del pugno chiuso col medio alzato.
  • L'esperanto è l'unica lingua in cui si è scusati se si sbagliano i congiuntivi.
  • Per il motivo precedente, i ragazzi di Amici di Maria De Filippi e del Grande Fratello dalla prossima edizione parleranno in Esperanto.
  • I più incalliti hanno creato anche Nonciclopedia in esperanto, temporaneamente abbandonata da quando Giurato cercò se stesso ma non si trovò ed andò su tutte le furie.

Voci correlate

Note

  1. ^ Si scrive proprio in questo modo, la forma contratta Y è usata nel linguaggio da SMS.
  2. ^ Giurato è tuttora convinto che 29 sia cifra tonda.
  3. ^ Visto com'è facile l'esperanto?