Elena Fabrizi

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Elena "Lella" Fabrizi. Pecorino su pastasfoglia, 1982.
« Hanno detto "prendila con filosofia" perché "pijatela 'der culo" pareva brutto! »
(La sora Lella a proposito dei consigli da amico)
« Fattela 'na risata, che magari domani te sveji sotto a 'n cipresso! »
(La sora Lella a proposito del vivere giorno per giorno)

Elena Fabrizi, detta Lella Fabrizi e anche sora Lella (Pajata, 17 giugno 1915Coratella, 9 agosto 1993), è stata un'attrice e cuoca italiana.
Dopo aver interpretato vari ruoli minori arriva al successo grazie a Carlo Verdone, che la vuole in alcuni dei suoi film.

« Chi sei? Carlo Verdone l'attore?! Ma me stai a cojonà o stai a ddì sur serio?! »
(La sora Lella al telefono col regista romano)

Per anni si è dedicata alla ristorazione, presso il locale sull'isola Tiberina che prende il suo nome, cercando di valorizzare la cucina romana tradizionale. Era però anche una spregiudicata innovatrice, sua l'idea di servire carciofi alla giudia dentro una kippah fatta con la mollica di pane, nonché quella di portare in tavola la coda alla vaccinara ancora attaccata alla vacca.
È famosa anche per il suo impegno in importanti battaglie sociali, come quella che l'ha vista impegnata nella difesa degli sfrattati e nel far dichiarare la carbonara vegetariana reato punibile con la forca.

Biografia

Le truppe di McDonald's tentano di conquistare l'isola Tiberina, poco prima di essere spazzate via dalla sora Lella armata di mattarello.

Vita in cucina

Elena nasce a Roma nel 1915, ultima di sei fratelli. Tra essi l'attore Aldo Fabrizi, col quale condivide la passione per la recitazione, quella per la cucina e la porzione di quadrante della bilancia oltre i 110 kg.
La sua infanzia è segnata da eventi drammatici: è già iniziata la Prima guerra mondiale e, come se non bastasse, l'unica squadra di calcio presente nella capitale è l'Atletico Burinense. In uno scenario così apocalittico, che avrebbe minato anche il più forte dei caratteri, la piccola Elena trova consolazione nell'unica cosa che le è stata sempre a cuore: la fam cicoria ripassata in padella.
La cucina della madre è il suo luogo preferito dove giocare, in poco tempo impara la maggior parte delle ricette a memoria. A cinque anni non sa ancora leggere, però riconosce l'eventuale presenza della parola "panna" nella ricetta della carbonara, si reca in cucina e prende a calci negli stinchi il cuoco.
In prima elementare, per il pranzo, gli altri bambini si portano panini e pizza, lei ha il Dolce Forno e si cucina l'abbacchio con le patate. Quando frequenta le medie, approfittando di un malore della cuoca, si impossessa della mensa e cucina per tutto l'istituto. Il preside sembra visibilmente soddisfatto, affigge un cartello con una foto della vecchia cuoca e la scritta "Io non posso entrare" e in seguito, accoglie il suo tentativo di ritorno sguinzagliandole contro i dobermann. Grazie ai proventi di questo lavoro Elena capisce due cose:

  1. che presto potrà permettersi di aprire la sua prima trattoria;
  2. che si deve sbrigare perché "la vita è un mozzico".

Dopo aver guadagnato abbastanza, apre il suo primo ristorante nella celebre piazza romana di Campo de' Fiori, un luogo ben frequentato dai turisti a pochi passi da Piazza Navona. L'idea di scrivere i menù in varie lingue la scarta subito, la cucina tradizionale romana è basata molto sul "quinto quarto"[1] e quindi: spiegare che la coratella è composta da interiora, e che la pajata in un certo senso è merda, sarebbe strategicamente penalizzante.
Quando apre un secondo ristorante, sull'Isola Tiberina, ormai è per tutti "la sora Lella".

Vita sul set (in cucina)

La sora Lella è quella destra che prende buona parte della foto.

L'incontro della sora Lella col mondo del cinema avvenne, manco a dirlo, in un bar: lei col suo solito Crodino analcolico accompagnato da abbondanti patatine, da lei stessa pelate e fritte; lui, il cinema, sottoforma di un giovane alto, atletico e aitante, il noto Verdone[2]. Il breve scambio di battute che scaturì dall'incontro è passato alla storia:

- Carlo: “Lei è la sora Lella Fabrizi?”
- Lella: “So' io!”
- Carlo: “Le piacerebbe fare mia nonna...”
- Lella: “Ma nun me rompe, sto a magnà!”
- Carlo: “... in uno dei miei film...”
- Lella: “Ma... tu sei Carlo Verdone l'attore?”
- Carlo: “Proprio io! Allora, ci sta?!”
- Lella: “Ma nun me rompe, sto a magnà!”

Per fortuna di Verdone e dei suoi fan l'effetto del Crodino svanì in fretta e la sora Lella tornò sui suoi passi.
Dopo un avvio col botto in Bianco, rosso e Verdone, dopo aver sfondato in Acqua e sapone come neanche era mai riuscita con le sue amatriciane, la buona Lella cede alla prepotenza dei propri annetti sul groppone e contrae la "peste", abbandonandosi a pellicole con un Pierino maledetto che una ne fa, cento ne pensa e mille ne piglia (di scappellotti materni furiosi). Grazie a queste interpretazioni, l'intramontabile Elenona si trasformò da comune matrona romana a nonna che chiunque vorrebbe avere, eccetto quando s'incazza.
Le sue ultime apparizioni televisive la vedono in giro per i talk show nei panni dell'imitatore Antonello Fassari, il cui problema principale era l'infilarsi le mostruose autoreggenti antivaricosi della nonna.

Mortacci sua

L'energica sora Lella si è spenta il 9 agosto 1993 in una cabina elettorale del Fatebenefratelli. La sua urna cineraria, anch'essa piuttosto "energica", è stata omaggiata in un match del 2012 dai tifosi laziali, i quali hanno provveduto a lanciarla dagli spalti in risposta allo scooter di Inter-Atalanta del 2001. Per la cronaca: l'urna ha fatto molti più danni e non s'è nemmeno spaccata. sora Lella-tecnologia: 1-0, tiè.

Filmografia

"Nun c'hai nemmanco l'aria condizionata dentro a 'sto catorcio!"
La sora Lella mentre disapprova il comportamento dei politici.
« Ho un nipote grande, grosso e fregnone, che scambia 'na sorca per un par de mutande! »
(La sora Lella a proposito del giovanile candore di Mimmo)
  • I soliti gnocchi, regia di Mario Monicelli (1958)
  • I ripassati, regia di Steno (1959)
  • Risate di gioia allo zafferano, regia di Mario Monicelli (1960)
  • Totò, Fabrizi e i piatti d'oggi, regia di Mario Mattoli (1960)
  • Audace colpo dei soliti gnocchi, regia di Nanni Loy (1960)
  • Strozzapreti all'arcidiavolo, regia di Ettore Scola (1966)
  • Scusi, lei è favorevole o contrario alla cipolla?, regia di Alberto Sordi (1966)
  • C'eravamo tanto oliati, regia di Ettore Scola (1974)
  • La frittata, regia di Ettore Scola (1980)
  • Bianco, rosso e rosé (della casa), regia di Carlo Verdone (1980)
  • Il filetto del Grillo, regia di Mario Monicelli - cameo (1981)
  • Pierino al Pesto alla riscossa, regia di Umberto Lenzi (1982)
  • Acqua e pescione, regia di Carlo Verdone (1983)
  • Sotto... sotto... uovo strapazzato da anomala passione, regia di Lina Wertmüller (1984)
  • 7 primi in 7 giorni, regia di Luca Verdone (1986)
  • Calamari Bellifreschi, regia di Enrico Oldoini - non accreditata (1987)
  • Non scommettere mai con il cuoco, regia di Mariano Laurenti (1987)
  • Tutta colpa della besciamella, regia di Gianfranco Bullo (1988)
  • Pierino torta a scuola, regia di Mariano Laurenti (1990)

Ricette

La sora Lella ha sempre tenuto a stupire la gente che mangiava nel suo locale. Pur tenendo in grande considerazione la tradizione romana, voleva sempre mettere nei piatti qualcosa di suo, quindi cercava comunque di personalizzare le ricette.

La sora Lella ha provato ad inserire nel suo menù piatti internazionali, ma il gattò con patate non era particolarmente apprezzato.

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • È sepolta nel cimitero di Prima Porta, l'unico al mondo in cui per entrare si deve bussare coi piedi.
  • Quando è nata pesava "assai", parola scritta nel certificato di nascita perché la bilancia arrivava fino a 30 kg.
  • Nonostante Elena fosse praticamente un Aldo coi bigodini e Aldo fosse, similmente, un'Elena con la prostata, il rapporto col fratello è sempre stato molto conflittuale.

Note

  1. ^ pezzi della bestia che normalmente vengono scartati
  2. ^ c'è molta ironia nell'ultimo periodo, ma parlando di Verdone ci sta.
  3. ^ ossia con la forfora del Santo Padre
  4. ^ piatto molto costoso perché i bucatini sono riempiti a mano con degli spaghetti, uno ad uno
  5. ^ vengono preparati e poi fatti mangiare ad una signora ebrea che abita lì vicino
  6. ^ di piccione
  7. ^ specialità della casa

Voci correlate

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 26 giugno 2016 col 50% di voti (su 8).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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