Donna che fa la spesa

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Una pubblicità infallibile per attirare le donne al supermercato.
« ... e Dio prese una costola di Adamo e creò Eva, poi allo stesso modo prese il portafogli di Adamo e creò la Donna che fa la spesa, e le disse: "Va'! Vagli a comprare le costine, va'!" »
(Genesi 60 90-60)
« Mi scusi, cercavo quel lardo con meno del 2% di grassi; l'ho visto in TV »
(L'inizio della fine)
« Non c'è quella bio? »
(Donna che fa la spesa in cerca di ammoniaca)
« Perché non trovo mai le ali di coniglio? Siete disorganizzati! »
(Come darle torto?)
« Scusi, dove posso trovare una bottiglia di latte senza conservanti, zuccheri, grassi, proteine, fibre e acqua? »
(Donna alla cassiera)

Fare la spesa è nella natura della donna, è parte integrante della sua essenza e passaggio obbligato per un completo e florido ciclo vitale. Dei negozi. La donna che fa la spesa è molto attenta all'alimentazione, preferisce una provenienza biologica, macrobiotica, omeopatica e vegana del cibo che acquista, anche se poi mangia altro perché quella roba fa abbastanza schifo. La donna che fa la spesa è il risultato degli esperimenti di alcune multinazionali americane negli anni '50 tendente a conquistare nuovi bacini di consumatori. Il geniale piano insinuò nel tessuto sociale le basi per la rivoluzione sessuale: quando le donne credettero di aver conquistato da sole il diritto al lavoro e ad uno stipendio, il gioco era fatto. O almeno questo è ciò che raccontava il bisnonno Alfredo. In realtà la donna fa la spesa da sempre: nella preistoria, mentre gli uomini si grattavano i coglioni sul divano guardando la partita disegnata sulla parete della caverna, le donne facevano la spesa raccogliendo vegetali e frutti nel supermercato della natura, e non spendevano una lira.

La sbalorditiva organizzazione mentale della donna che fa la spesa

« Ma questo latte è di ieri! »
(Donna particolarmente attenta che fa la spesa di domenica - giorno senza consegne)

Se una donna si assenta per un paio d'ore per la spesa, possiamo essere matematicamente certi che in quel lasso di tempo riuscirà a visitare una ventina di negozi e permanere in ognuno per più di 40 minuti. Come è possibile? Guida a velocità di curvatura? Si stima che in un'ora, grazie alla sua incredibile organizzazione, la donna che fa la spesa possa gestire contemporaneamente la lista della spesa, una dozzina di bambini, da otto a dodici aggiustamenti di trucco, due carrelli, i saldi di fine stagione, un centinaio di telefonate, sei abbordaggi e fino a quattro chat contemporanee su Facebook.

La verità sulla presunta abilità delle donne riguardo al risparmio sulla spesa, ovvero: "Stasera si caga sottile."

« Tu con settanta euro sei tornato con una borsina, io con dieci ci ho riempito due carrelli! »
(La moglie redarguisce il marito)
« Due carrelli di carta igienica! So' bbono pure io! »
(La replica del marito)

L'immaginario collettivo ci induce a credere che le donne abbiano nei propri geni una laurea e un paio di master in economia domestica. In realtà la loro naturale predisposizione è quella di far sparire scontrini compromettenti, scovare i pin delle carte di credito del marito, negare a oltranza i presunti acquisti, creare fondi neri, fare phishing sul suo stesso conto corrente on-line, spendere cifre enormi senza lasciare tracce per poi indossare abiti o gioielli mai visti prima e sostenere con nonchalance che è roba vecchia dimenticata nell'armadio. Nonostante ciò, non preoccupatevi: la cena sarà servita ugualmente, una confezione di mortadella verde (colore giustificato dalla presenza del pistacchio) e una mozzarella, trovate in sconto 50% nella vasca dei prodotti in scadenza breve. Bonne appetit!

Donna che fa la spesa in un centro commerciale

Questo è l'abisso più profondo nel quale può cadere l'uomo che sventuratamente dovesse accompagnare una donna che deve fare la spesa. Un concentrato di sofferenza tale che i gironi danteschi appaiono giostrine per bambini.

Per prima cosa la donna che dovrebbe fare la spesa entra dalla parrucchiera dove sceglie un posto dal quale si possano controllare le vetrine di almeno tre negozi della galleria tramite panoramica riflessa nello specchio. Sistemata la parrucca la donna viene irresistibilmente attratta dagli effluvi della profumeria. Qui si sfoga sniffando centinaia di profumi ed essenze. Quando è completamente strafatta di diluente, passa alle creme anti rughe o anti cellulite, ossia normalissime creme idratanti ma con un prezzo al chilo superiore a quello del platino. Esce soddisfatta, circondata da un alone che tramortisce le mosche, con un centinaio di campioncini gratuiti, un set di creme e un boccettino da 12 cc di Eau de Fogne da 250 €.
Perché i centri commerciali sono zeppi di negozi di vestiti? Perché sono zeppi di donne, e viceversa. Anche questa attrattiva è imprescindibile, la donna entra già in stato di trance fluttuando tra mari di camicette di seta e spiagge sconfinate di scarpe. È noto che una donna passa in media un quinto della sua vita in un camerino di prova e un altro quinto su un seggiolino mentre una commessa cerca di infilarle una scarpa dieci numeri più corta.
Dopo un caffettino, un Grattaevinci, una ricarica telefonica e un aperitivo al bar (e due bomboloni alla crema, ma che non si sappia in giro), la donna è pronta per la prossima tappa obbligata. La spesa? No, l'erboristeria. Anche qui la donna acquista solitamente prodotti anti-cellulite e anti-rughe, meglio se omeopatici, che andranno a rimpinguare la sua già smisurata collezione di rimedi che non funzioneranno. Le tisane per cagare sono un altro evergreen.

Finalmente la donna che fa la spesa fa la spesa

... allo smegma di marmotta... per labbra secche, manca!

Da questo punto in poi, se siete uomini, sappiate che il vostro conto è già in rosso da venti minuti.
La donna che fa la spesa è ormai prossima all'obbiettivo [comprare due mozzarelle per la caprese (piatto ricco mi ci ficco)], ma viene distratta da qualcosa di inatteso: al reparto persona ci sono gli stessi intrugli acquistati in profumeria ed erboristeria in sconto 30%! Tanto vale ricomprarli, non si sa mai. La donna procede rapidamente tra le corsie saccheggiando ogni prodotto con un bollino che richiami vagamente un'offerta/concorso/coupon/omaggio/punto e nel contempo cercando di specchiarsi in qualsiasi superficie riflettente, evitando il vetro del banco pasticceria che, essendo convesso, la ingrassa un po'.

Scavi archeologici inversi

Questa specialità è una peculiarità squisitamente femminile. Mentre nei normali scavi l'archeologo scava in profondità per scovare reperti antichi, la donna che fa la spesa scava nelle profondità degli scaffali nella speranza di trovare gli articoli più freschi, anche se di pochi minuti. La donna scava con grande tenacia persino tra i fustoni di detersivo da 50 kg, spostandoli tutti fino all'ultimo. Circolano voci su donne che hanno sollevato interi bancali con la forza dell'amore per prendere la confezione più fresca di piatti di carta. Dopo aver conquistato l'agognato trofeo la donna se ne va lasciando dietro di sé un cumulo di macerie.

La mamma che fa la spesa

Quando la donna partorisce precipita in un vortice di sottomissione totale, dedicando l'intera sua esistenza alla creatura. Quando fa la spesa per la creatura la donna tira fuori il peggio di sé per avere il meglio per il figlio. Per trovare l'eccellenza sul mercato la donna sfodera le sue armi più subdole, la menzogna è lo stratagemma più ricorrente. La leonessa, con una determinazione da fare invidia ad Alessandro il Macedone, acquista squisitezze incommensurabili a prezzi inaccessibili. Esempio di una spesa per il bambino: per primo Guazzetto di frutti di mare imperiale con ostriche perlifere, come secondo un filetto di scottona delle Pampas in salsa angelica e per dessert una fetta di Saker con panna montata fresca e frutti di bosco. Per compensare l'ingente spesa rimane qualche spicciolo per comprare una confezione economica di bocconcini per cani coi quali nutrire il marito. A pranzo il bambino rifiuterà schifato ogni portata che "toccherà" alla mamma, mentre il marito si gusterà incommensurabilmente il suo "spezzatino" votandolo come il migliore che tu abbia mai fatto, amore!.

Per il bambino

Quando falliscono i più elementari metodi di coercizione per accaparrarsi la merce migliore, come sclerare (per le donne brutte) o farla annusare (nel caso delle belle), la donna ricorre a mezzi ancora più vili tirando in ballo la mamma malata o il babbo gay, ma "Per il bambino" è di gran lunga la frase più meschina che la donna riesca a proferire quando fa la spesa. Viene usata in ogni situazione sia necessaria una forzatura psicologica per spronare l'addetto di turno a compiere una prestazione non prevista.

« Senta, mi darebbe un etto di prosciutto cotto per mio figlio che è malato? (falso)... però me ne aprirebbe uno nuovo? Il bambino è allergico a molti batteri (falso)... mi farebbe uno sconto? Perché mio marito è stato licenziato (falso)... e mi darebbe un assaggino gratuito di quel formaggio? Vorrei farlo sentire a mia figlia che sta morendo (falso)... lei è molto gentile, passo domani a pagare (falso) »
(Donna senza figli)
- Mamma: “Mi taglierebbe quel petto di pollo a fette?”
- Macellaio: “Signora, c'è questo già tagliato”
- Mamma: “Sì, ma quello è troppo spesso!”
- Macellaio: “C'è anche questo tagliato sottile.”
- Mamma: “Sì, ma a me piace (costa meno) di più quello! ”
- Macellaio: “... ”
- Mamma: “È per il bambino!”
- Macellaio: D'oh!

Donne mitologiche che fanno la spesa

L'anoressica che fa la spesa

Questa agghiacciante creatura appare raramente, ma la sua sola presenza mortifica lo spirito di chi attraversa la sua strada come un dissennatore. Potrebbe sembrare che spinga un carrello, in realtà è il carrello che trascina lei, un carrello desolato che contiene per la maggior parte aria ricoperta da riso soffiato, becchime per canarini, 20 cc di latte di soia, un hamburger di soia, un uovo di soia e un mezzo pasticcino di alghe, per non farsi mancare niente. L'anoressica fa la spesa da sola e solo per se stessa perché i suoi familiari se ne sono andati, tutti morti di stenti. È così secca che perde bracciali, scarpe e pantaloni in giro per il negozio, perde anche i sensi davanti a una fiorentina cruda, ma continua la sua ostinata lotta contro il grasso, i muscoli, le interiora e qualsiasi altro parassita si voglia attaccare alle sue bellissime ossa. Anche lei compra creme idratanti, di quelle che "nutrono la pelle", l'unica cosa che le rimane.

La chiattona che fa la spesa

Essi sono lieti.
« Mi fa sei chili di prosciutto crudo? Mi raccomando, sottile!  »
(La chiattona in gastronomia)

La chiattona porta sempre con sé i bambini chiatti come forza lavoro e ognuno dei componenti chiatti spinge un carrello, chiattissimo. La famiglia di ciccioni riempie il carrello di cose buonissime che fanno malissimo ogni due/tre giorni, e ognuno riempie il carrello con ciò che vuole. Spingendo questi pesantissimi carrelli sono frequenti i cali di zuccheri, quindi l'allegra combriccola organizza soste per fare un pic nic col contenuto dei carrelli che poi devono saturare nuovamente. La chiattona sguinzaglia i suoi facocerini ovunque ci sia cibo preferibilmente già pronto e difficilmente acquista qualcosa di non commestibile, ad eccezione dei contenitori per alimenti. Ogni tanto comprano una televisione. Per ragioni ancora sconosciute spesso succede che uscendo dal negozio l'intera famiglia cade dalle scale.

Il troione

Dietro mi tenti, davanti mi spaventi? Perché indagare?
« Ogni volta che le guardo la bocca, mi sale in mente l'immagine di un'idrovora da bonifica, mah! »
(Un cliente abituale)

Il troione, sogno erotico di qualsiasi commesso eterosessuale, non si avvista, si percepisce. Alcune ore prima dell'apparizione aromi speziati, profumi orientali ed essenze di vagina al vapore invadono il supermercato, penetrano nelle narici e nei tessuti molli dei maschi che cominciano ad arruffare il pelo e ad azzuffarsi immotivatamente. Se i feromoni del troione sono molto potenti alcuni uomini si prostrano a tappeto davanti all'entrata per farsi trafiggere dai tacchi a baionetta della diva. Quando al reparto ortofrutta le zucchine e i cetrioli iniziano a drizzarsi l'evento è prossimo. Gli ululati si placano e nel silenzio si ode un tintinnio, come di mille campanelline. Sono i gioielli del troione, tre chili in tutto di oro massiccio e qualche etto di pietre preziose. Il troione si presenta all'ingresso con la domestica messicana che le spinge il carrello e saltuariamente con un Rottweiler al guinzaglio. In questi casi viene bloccata dall'addetta della reception invidiosa del suo fondotinta costosissimo.

- Receptionist: “Spiacente signora, gli animali non possono entrare.”
- Troione: “Se Concita resta fuori poi chi me lo spinge il carrello, lei?”
- Receptionist: “Intendevo il cane.”
- Troione: “Primo: questo non è un cane, è Piercarlomaria. Secondo: è molto più intelligente di un essere umano come te o Concita. Terzo: ciao ciao, bellina!”

A questo punto interviene la guardia giurata, un panzerotto poco più alto di Brunetta col cinturone appena sotto le ascelle e nel fodero una pistola a tappo. Un'ostacolo decisamente ridicolo. Il troione si umetta i labbroni e inspira aria dalle narici di una forma inesistente in natura, pompando atmosfere nel décolleté.

  • 1.0 atm: la guardia cade in stato di ipnosi
  • 1,2 atm: la guardia sbava copiosamente e inizia ad annusare il culo del cane
  • 1,8 atm : la guardia le lucida le ruote del carrello con la lingua
  • 2,6 atm : (solo in casi estremi) la guardia impallidisce e collassa, a volte esplode una tetta

Il troione entra nel supermercato avvolta in una pellicciotto di criceto che copre a stento le natiche, ma valorizza le lunghe gambe tornite (proprio col tornio). La "signora" agita le unghie aerografate in stile Mirò indicando con disgusto alla domestica i miserabili articoli da comprare come se fosse circondata da montagne di merda, nonostante sia sposata col ricco padrone di ben dodici porcilaie. La MILF attraversa sculettando ogni corsia raccattando articoli a caso incurante del prezzo, ma non mancano mai almeno due sacchi di Menù Gran Gourmet con carne umana per Piercarlomaria e un osso di gomma per il marito.

E ora...

... l'interrogativo che ci assilla: Perché il troione, che potrebbe starsene tranquillamente sdraiata in una beauty farm a non fare un cazzo o sdraiata nel suo lettone a farsi pistolare da due muscolosi ragazzoni di diversi colori, si infila in un supermercato pulcioso a fare la spesa che potrebbe benissimo fare un domestico? Roba da perderci il sonno...

FINE?
Ho come la sensazione di essermi dimenticata qualcosa...

Consumatori correlati

Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 4 settembre 2016 con 100% di voti (su 4).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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