Dialoghi socratici

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Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

Socrate ha sempre ragione
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

Si tratta chiaramente di un falso: non risulta che Jacques-Louis David sapesse disegnare nuvolette.
Platone : Secondo me l'anima è sostanzialmente consciu... consu... coscupsi...
Socrate : Forse vuoi dire concupiscibile?
Platone : Sì, non mi veniva il termine.
Socrate : Tanto è una stronzata.

Socrate fu un filosofo, pensatore e attore del V secolo a.C. Era colto, intelligente e sapeva aprire le bottiglie di birra con i denti, ma aveva due piccolissimi difettucci: amava i bambini e non sapeva tenere la lingua a freno per più di un petosecondo.

Platone era invece il suo allievo prediletto, il cocco del maestro, che pendeva dalle sue labbra: con il suo block-notes e il pennino che soleva poggiare sull'orecchio a mo' di "giornalista provetto", seguiva Socrate ovunque, e appuntava ogni sua parola, anche imprecazioni, sospiri o rutti, nei luoghi più disparati come supermercati, lavanderie e bagni pubblici.

Questa coppia scoppiettante ha dato vita a papiri e papiri di dialoghi, malauguratamente per le generazioni di studenti dal 100 a.C a d.C.

Platone aveva rilegato anni di documentazioni in un fascicolo smisurato. Il titolo ufficiale era "Socrate, dialoghi e citazioni e aforismi di una vita, imperdibile raccolta a sole 900 dracme attiche, compralo subito".

Per comodità, tuttavia, chiameremo le imperdibili conversazioni di Socrate "dialoghi socratici".

Dialoghi giovanili

Mamma di Socrate : Figliolo, mi passeresti il sale?
Socrate : In questo momento tu stai riferendoti al nome convenzionale del "sale", non alla sua reale essenza. Quindi non te lo passo.
Platone pendeva dalle labbra di Socrate. Letteralmente.

Sin da piccolo Socrate si è dimostrato un bambino particolarmente capace nell'oratoria. Poiché a quei tempi Platone era ancora nel mondo sovrasensibile dell'Iperuranio, ovvero non era ancora fuoriuscito dalla vagina platonica della madre, non abbiamo testimonianze di sua mano riguardo i dialoghi della giovinezza.

- Suggerimento! -

Non rivolgere parola a Socrate.

Tuttavia ci risultano 6 videocassette considerate autentiche dagli storiografi e le testimonianze di Andreotti.

Raccogliamo un passo saliente qui di seguito:

Carbiade : Ehilà, chi si vede! Quel secchione di Socrate!

Socrate : Smettila, mi stai infastidendo con i tuoi atteggiamenti da bulletto.

Carbiade : Zitto, piscialletto. Cos'hai nella borsa?

Socrate : Libri.

Socrate parla con il suo amico immaginario, Dio.
Carbiade : Fammi frugare... ehi, questa è una cicuta alla fragola! Dammela subito.

Socrate : No.

Carbiade : Dammela!

Socrate : Stai interpretando in maniera errata il concetto di "giustizia" e il valore del "possesso". Ergo terrò tutta la cicuta per me, Carbiade.

Carbiade : Logica inattaccabile. Sei molto saggio, Socrate, tieni in dono quest'ampolla di ambrosia e i miei calzini portafortuna in segno della mia riconoscenza.

Autorevoli ricerche archeologiche hanno però dimostrato che l'ultima parte della registrazione sia stata manomessa. Infatti, in conclusione del dialogo, si può sentire nitidamente Carbiade dire "tvb".

I discepoli

Antistene : Ti chiedo, o Socrate: siamo cittadini di Atene, siamo cittadini della Grecia, siamo cittadini del mondo?

Socrate : Guai con la dogana?

Discepoli di Socrate sulla Socratomobile.

Socrate, un po' grazie al suo carisma, un po' grazie alla sua barba da uomo vissuto, un po' grazie alle dosi di "hashish omaggio" che riservava ai suoi allievi, divenne molto popolare.

Una cerchia di giovincelli ateniesi ribelli e rivoluzionari lo seguiva costantemente.

In questo periodo, fra un falò in spiaggia e una manifestazione per la pace nell'Attica, si svolsero le conversazioni filosoficamente più proficue.

Antistene : Maestro, non si può andare avanti con questi governatori che ci impongono un'omologazione sociale, ma che storia!

Discepoli : Ha ragione, Socrate, un'omologazione sociale latente.

Socrate : Non vi sbattete, è tipico degli uomini tentare di assimilare i meno potenti.

Platone : Che botta, ragazzi...

Discepoli : Oh, ma sei un pozzo di scienza, zio.

Antistene : Ma la nostra controcultura sta a guardarsi intorno mentre Pericle e Alcibiade abusano delle risorse di petrolio? Ma dico, ragazzi, sveglia, siamo o non siamo la "new generation"?

Socrate : Antistene, stai easy, una volta eri ganzo. Il tuo problema è che ti sbatti da cane. Apri le porte della tua percezione.

Antistene : Allucinante, maestro. Sento suonare le corde della chitarra della mia mente...

:Socrate : Fatti avvolgere dalla conoscenza
 :Discepolo : Spero non bruci più dell'ultima volta.
Socrate : Peace & Love, Antistene.

Platone : Che flash, ragazzi...

Dialoghi con Platone

Un discepolo discute con Socrate riguardo l'incorruttibilità dei valori su Msn 1.0.

Dialogo tipico

Socrate : Attacca tuuu.
Platone : No, attacca tu!
Socrate : Su dai, attacchiamo insieme.
Platone : No, dai, attacca tu!
Socrate : Su, per favore, attacca tu...
Antistene : Avete rotto il cazzo, attacco io.
Telefono : Tu tu tu tu tu...

Socrate, Platone e la figlia del vasaio

Uno dei dialoghi più sottovalutati di Socrate che, però, costituisce un'ottima fonte per concepire al meglio il carattere di Socrate:

Socrate : Ehi, Platone, hai visto la figlia del vasaio, eh?
Platone : Devo ammettere che ha il suo fascino.
Un greco ascolta estasiato un soliloquio di Socrate.
Socrate : Te la vuoi scopare, eh, porcellone?
Platone : Maestro, io penso che la bellezza sia un valore effimero e caduco, e il vero sentimento d'amore è puramente spirituale.
Socrate : Ma hai visto che gnocca? Parlale, che ti costa! Secondo me ci sta...
Platone : Seguirò allora i tuoi consigli, saggio Socrate.

[...]

Socrate : Allora, come è andata, sciupafemmine dall'accattivante barba?
Platone : Mi ha replicato che preferirebbe gettarsi nelle catacombe piuttosto che figurare al mio fianco.
Socrate : Non disperare, Platone: io penso che la bellezza sia un valore effimero e caduco, e il vero sentimento d'amore è puramente spirituale.
Platone : Sei molto saggio, Maestro.

I dialoghi fra Socrate, Cratilo ed Ermogene

La sfida che appassionò la Grecia del West.

Una delle sfide rap più datate fu quella fra Cratilo, Ermogene e Socrate, che in un "Death Match 1 vs 1 vs 1" si sfidarono dinanzi a tutto il pubblico di Atene.

L'applausometro, neanche a dirlo, assegnò la vittoria a Socrate, che si era portato dietro i suoi 2 fan più rumorosi: Platone e la mamma.

Raccogliamo qui di seguito gli unici frammenti che ci pervengono:

Ermogene : Io reputo che i nomi siano "arbitrari", ovvero decisi dall'uso e dalla convenzione, nulla più e nulla meno.
Cratilo : Io invece sono dell'opinione che i nomi esistano come per natura, e rispecchino propriamente la realtà dei fatti.
Socrate : Dovete stare ZITTI, perché io vi faccio FRITTI!!! Wooow!

L'ultimo dialogo[1]

Discepolo 1: A' pollo d'oro, che brillava per acume.

Persino quando Socrate fu condannato a morte per pedofilia, non si tirò indietro e perseverò nelle sue convinzioni. Quando Platone, però, gli confermò la condanna, Socrate tentò di cavarsela con un "sono stato frainteso".

Purtroppo il Senato non se la bevve, e ufficializzò una condanna con una lettera bollata, firmata e controfirmata.

Agatone fu l'ultimo suo allievo ad accompagnarlo nell'ora estrema, e a consolarlo con parole confortanti e un massaggino alle spalle:

Agatone : Salve, mio buon amico e vecchio saggio. Come ti va in prigionia?
Socrate : Sai, il mio corpo è rinchiuso, ma la mia mente vaga libera, e ti domando: esiste forse il carcere?
Agatone : Ma se volessi fare una passeggiata?
Socrate : Domanda pertinente. Non potrei!
Agatone : Ti porto cattive notizie, sei stato condannato a morte.
Socrate : Ah, mi rattrista aver provocato un acceso dibattito al Senato...
Agatone : Nessun dibattito. Unanimità.
Socrate : Ehmmmm, speravo su un po' più di appoggio!
Discepoli 2 e 3: Cebete e Simmia, altresì detti Ebete e Scimmia, durante un acceso dibattito con Socrate riguardo l'influenza del petrolio sul mercato delle banane.
Agatone : Il Senato è su tutte le furie per la tua tesi sullo Stato Utopistico.
Socrate : Mi sa che non avrei dovuto suggerire un re filosofo...
Agatone : Sì, specie quando continuavi a indicare te stesso e schiarirti la gola...
Socrate : Eppure io non considero malvagi i miei carnefici.
Agatone : Neanche io.
Socrate : Imperocché... ehm... beh... cos'altro è il male se non un eccesso di bene??
Agatone : In che senso?
Socrate : Mettila in questi termini: se uno canta una bella canzone è una gioia. Se continua però ti dà il mal di testa.
Agatone : Vero!
Socrate : E se non la smette più ti vien voglia di ficcargli una palla di calzini in bocca.
Agatone : Molto vero.

Socrate : Comunque quando sarà eseguita la sentenza?
Agatone : Che ore sono?
Socrate : Oggi stesso!?
Agatone : Gli serve questa cella...
Discepolo 4: Eschine, il più taciturno. Del resto era soltanto una sagoma scolpita nel legno e rimasta incompiuta. Notare l'incompletezza del pene, motivo di derisione da parte di Socrate.
Socrate : E sia. Mi tolgano pure la vita. Si tramandi che io preferii morire piuttosto che rinnegare i miei principi! Non piangere Agatone!
Agatone : Non piango, è solo allergia.
Socrate : Per l'uomo razionale la morte è un inizio, non una fine.
Agatone : Come mai?
Socrate : Ecco... ehm... fammici pensare... è vero o no che l'uomo non esiste prima della nascita?
Agatone : Vero, vero.
Socrate : E non esiste dopo la morte.
Agatone : Sì, e quindi?
Socrate : Ehmmmmmm... aspetta un attimo... ho un po' di confusione... sai, qui non ci danno altro che zampone, a pranzo e a cena, ed è sempre mal cotto.
Agatone : So che molti considerano la morte come la fine di tutto, quindi la temono.
Socrate : La morte è uno stato di non essere, e ciò che non è non esiste. Quindi la morte non esiste. O almeno credo... come dovrei morire?
Agatone : Cicuta.
Socrate : Mi domando se sia dolorosa...
Agatone : No, sa di chinotto scaduto.
Socrate : Sarò franco: io non voglio morire! Voglio inventare qualche nuova forma per il triangolo, scoprire perché i pesci nuotano e tutte le altre domande fondamentali!
Agatone : Ma è la tua occasione di morire per la verità!
Discepolo 5: Socrate. Si definiva il suo più grande fan.
Socrate : Non fraintendermi. Io sono per la libertà, ma sai, dovrei andare a cena a Sparta, tocca a me offrire, non vorrei mai che per questo facessero un'altra guerra... Leonida è piuttosto incazzoso ultimamente...
Agatone : Sarebbe un codardo, il più saggio dei filosofi?
Socrate : No, ma neanche un eroe... una via di mezzo...
Agatone : Un vile verme?
Socrate : Più o meno quello che intendevo io...
Agatone : Ma tu dimostrasti che la morte non esiste!
Socrate : Io ho dimostrato tante cose, ma lo faccio per guadagnare il pane! Sai com'è, una teoria qui, un aforisma là... è più facile che zappare la terra!
Agatone : Ma hai dimostrato che l'anima è immortale!
Socrate : E lo è! Ma in teoria... la filosofia non è applicabile alla realtà, raramente funziona!
Agatone : Ma hai detto che la morte è come il sonno.
Socrate : Sì, ma se sei morto e suona la sveglia ti riesce difficile trovare le pantofole.

(Entra il boia con la cicuta)

Boia : Per chi è la cicuta?
Agatone : Per lui.
Socrate : Mamma che tazzona... deve fumare così?
Boia : Sì, e scolatela bene, a volte il veleno rimane sul fondo.
Socrate : No! No! No! Non voglio morire! Aiuto! No, vi prego!!!

(Entra un messaggero)

Discepoli 6, 7, 8 e Quattrotto: tutti gli altri, mentre discutono sulla validità del fuorigioco nel lancio del giavellotto.
Messaggero : Fermi tutti, la sentenza è revocata! La tua teoria è stata rivalutata e otterrai onori e gloria!
Socrate : Evviva! Brindiamo!

Socrate beve la cicuta e muore.

Dialoghi post mortem

Credevate che quello sovrastante fosse davvero l'ultimo dialogo, giusto? E invece no, Socrate non si ferma neanche nella tomba!

Dialogo fra Socrate e Dante nella Divina Commedia

Virgilio mi lasciò, per fame assai vorace

in quell'Inferno torrido trovò 'n bon ristorante

ove si recò a saziare il suo torace.


Un vecchio si fece poi davante,

mi disse "Brutto Schifoso Can!

Sei o non sei il Sommo Dante?"


Non afferrai quell'orrido tran-tran

di calunnie e altri insulti a spruzzo

Credetti che lui fosse un mio fan.


"Se ti prendo, brutto stronzo, ti scocozzo"

La convinzione mia smentì in battibaleno

coll'alito che savea di merluzzo.


"Mo' ti scarocchio, mo' te meno!"

Replicai: "Buon'anima incazzata

puoi spiegare, la tua ira, almeno?

Vendicatemi!
No.


Iniziò a parlare, a terra si sedette

"Son Socrate, filosofo brillante

il mio nick è "Bello87".


Continuò con il suo accento ellenizzante:

"Nacqui in Grecia, mio padre fu un cantore."

'L suo alito si fece più pesante.


"Fui sofista, cantante e pornoattore"

Proseguì col suo monologo da orchite

che ometto pel bene del lettore.


Quando 'l sue panzan furon finite,

prese 'l dialogar un brutto andazzo

Rispuosi, causandomi una lite:


"Caro amico, adesso hai rotto il cazzo!

Sbrigati a spiegarmi un buon motivo

del forte sfogo, del tuo scazzo!"


Sembrò egli tutt'altro che giulivo

quando dissi a lui codeste cose

infatti si voltò. I' non carpivo!


Ei differentemente mi rispose:

calatosi le braghe, chino a terra,

mostrommi le sue chiappe assai pelose.


E quando, co' gran sforzo, un peto sferra

dilagò in tutto l'Inferno il suo fetore.

Parea una mitraglietta in una guerra!


Quando concluse dissi all'oratore:

"Mai sentita una sì forte scorreggio!

Vagheggia ancor nell'aire chesto odore!"


Non posso respirar, quasi boccheggio.

E lui perseverando non implora

il meo perdono per codesto oltraggio.

Dante consulta il copione di Saw alla ricerca di un'altra punizione da affibbiare a Socrate.


"Non chiedo pietà per ciò, tuttora.

Posso spiegare questo insano gesto:"

disse: "della vendetta esta è la mia ora!"


Vaneggiando continuò "Non me ne pento!

Per colui che nell'Inferno m'ha mandato

provo ancor forte risentimento.


Sei uno stronzo, un pazzo sclerato

spedisci all'Ade tutte 'l tue nemice

possa morir 'l tuo generato,


la tua famiglia e quella troia di Beatrice."

Perseverò: "A'pazzo, cùrate!

...Il prescelto fra i poeti egli si dice


ma ha mandato nell'inferno il saggio Socrate!

Dimmi, ti sembro fraudolento?"

D'alro canto i rispuosi "A' sorate.


Forse è pel tuo comportamento

che finisti in questo posto, che sventura...

forse uno scippo? Forse dieci o cento?


Oppure è un error di battitura?

Me ne sbatto, tu resti nell'Inferno

(strappo alla regola se paghi in natura


la tua libertà dal castigo eterno)."

Pria di allontanarmi da codesto loco,

poscia d'aver coperto lui di scherno


mi pose un'ultima questione:

"Cialtrone, i' avrei un buon quesito

dove mandasti quel matto di Platone?"


"Se ti chiedi dove l'ho spedito:

ei n'è in un infernal girone:

Paradiso, 5 stelle, tutto gratuito"


Egli s'incazzò come una belva

Vidi tornar Virgilio col McTasty

e insieme tornammo nella selva.

C'è posta per Socrate

L'apparecchio Sokrates 3000, che si propone di simulare un discorso fra Socrate e un secondo individuo. Notare l'antropomorfismo del macchinario.

Grazie al potente macchinario Sokrates 3000, brevettato da Andy Milonakis, da oggi tutti hanno a disposizione un Socrate virtuale con cui parlare.

Attenzione: la macchina Sokrates 3000 potrebbe esplodere in presenza di cicuta. Prestare cautela.

Esempio 1

« Ciao, sono Paul. Vivo in California con mia moglie e i miei 3 figli. Vivo in un camper da circa 2 anni e ho un cane di nome Snoop. Bevo un ettolitro di birra al giorno, mia moglie dice che dovrei smettere. Scopo come un orso. Ho anche un'amante ma preferirei non si sapesse in giro: è la mia segretaria, Deborah. Ha 4 paia di tette e vive con noi nel camper, ma la mia donna non sospetta di niente. Credo di aver già detto che consumo molta birra...
Volevo chiederti: qual è il senso della vita? »
(Domanda)
« Bere e scopare come fai tu, fottutissimo yankee. »
(Risposta)

Esempio 2

« Ciao, sono Georg Wilhelm Friedrich. Vivo in Crucchia. Sto tutto il giorno sui libri di storia, e mio padre non mi permette di comprare Playboy. Considerando che la coscienza infelice è la coscienza di sé come dell'essenza duplicata e ancora del tutto impigliata nella contraddizione, come posso essere sicuro che sia in pace con la mia coscienza se bramo di trasgredirla? Come posso creare un sillogismo senza cadere in contraddizione? Qual è la tua opinione sulla morale spinoziana? Il coccodrillo come fa? »
(Domanda)
« Bere e scopare come fai tu, fottutissimo yankee. »
(Risposta)

Note

  1. ^ Il seguente dialogo è stato liberamente rubato da Woody Allen.


Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 12 settembre 2010 con 100% di voti (su 11).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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