Dedalo

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Dedalo mentre spinge Icaro giù da una scogliera facendo uso dell'antica tecnica del "vediamo prima se mio figlio sopravvive, poi nel caso mi butto anch'io".
« ... Dopodiché prendete le ali di cera e cospargetele con abbondante colla vinilica... Fatto!? Lasciate asciugare una notte e anche voi avrete creato il vostro paio di ali di cera per evadere dai labirinti! »
(Dedalo durante la conduzione di Art Attack, prima di venire licenziato in tronco perché gli attacchi d'arte che insegnava tendevano a decimare la popolazione infantile della Grecia.)

Dedalo fu un antico greco, architetto, scienziato pazzo, muratore extracomunitario e padre di Icaro... A detta di sua moglie, almeno.

Vita tra mito, leggenda e favola della buona notte

Soggiorno (della sua casa) ad Atene

Dedalo nacque quasi certamente ad Atene, nord della Cornovaglia, nel boh a.C. Quasi perché secondo alcuni sarebbe nato ad Argo, secondo altri a Las Vegas. In ogni caso sappiamo che lavorava ad Atene come impiegato della motorizzazione e scultore a tempo perso e che si concedeva un bicchierino di spumante a Capodanno e una partitella a calcetto la domenica pomeriggio. Purtroppo un infausto giorno Dedalo fu costretto a scappare dopo aver ucciso a colpi di cucchiaino da caffè il suo assistente scultore nonché nipote a contratto Talo. Il ragazzo, privo di due cromosomi, cieco da un occhio e con l'artrite paralizzante alle mani, aveva infatti realizzato un modello in terracotta della cattedrale di Notre-Dame mille volte più bello dell'opera di Dedalo (una palla informe di creta che doveva rappresentare un sasso) suscitando l'ira del maestro, il quale aveva già le palle girate perché pioveva e quella mattina si era dimenticato di inventare l'ombrello.

Alla corte di Minosse

L'autentico progetto originale del labirinto.

Il re di Creta Minosse, assai divertito dalla notizia del brutale omicidio, offrì a Dedalo un posto come stagista a palazzo. Qui quel marpione di Dedalo conquistò una schiava col suo incomparabile fascino, la sua arguta parlantina e il suo inseparabile flacone di sonnifero; dalla loro unione nacque una specie di bambino che fu chiamato col meraviglioso nome di Icaro. "Sempre meglio di Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116!", si difese l'architetto. Il lavoro commissionato a Dedalo da Minosse consisteva nel costruire il labirinto; la struttura aveva lo scopo di rinchiudervi il Minotauro, figlio illegittimo di Minosse, di cui il re si vergognava moltissimo per via della sua scarsa crudeltà, della sua tremenda fiatella e dei suoi orrendi voti in scienze naturali. Dopo che Dedalo ebbe finito la costruzione, Minosse, che come si è visto aveva uno straordinario senso dell'umorismo, fece uno scherzone al suo dipendente murandolo vivo nella sua creazione, anche se in alcune versioni della storia Minosse tentò di uccidere Dedalo perché lui non voleva rilasciargli la fattura. Fatto sta che Dedalo si ritrovò chiuso nel labirinto insieme al Minotauro (e quello avrebbe anche potuto sopportarlo) e al logorroico figlio Icaro, che era passato a trovare il padre per portargli il cestino del pranzo, un thermos di caffè e La Settimana Enigmistica.

1997: Fuga dal labirinto

Amanlio Corteccia, Icaro muore come un deficiente, sudore su tela.

Dopo aver sigillato la bocca al figlio con del nastro adesivo, Dedalo costruì delle ali usando le piume d'oca contenute nei raffinati cuscini di seta del Minotauro, che era sì un mostro sanguinario per metà uomo e per metà toro, ma non per questo doveva rinunciare al piacere della seta sulla pelle. Dopodiché il costruttore fissò un paio di ali alla propria schiena con dell'innocuo nastro biadesivo avanzato dalla costruzione dell'edificio, mentre per attaccarne un paio a Icaro si divertì come un matto ad usare la cera bollente. I due presero così il volo e il Minotauro, senza quei due seccatori, si poté finalmente dedicare al suo passatempo preferito: la lettura di Tolstoj accompagnata dall'ascolto di Mozart.
Mentre Dedalo e Icaro erano in volo, Dedalo capì che quella era una perfetta occasione per sbarazzarsi del figlio rompicoglioni e, visto che Icaro non brillava per acume, per liquidarlo al padre bastarono poche semplici parole:

« Icaruccio, ti spiace andare a prendere a papà un pezzettino di Sole, che la sera mi piace leggere e ho l'abat-jour rotta? »

Icaro, da bravo figlio qual era probabilmente, e da bravo pirla qual era senza ombra di dubbio, si precipitò verso il Sole, ma la stella lo vide arrivare, così fece una finta a sinistra e sparò dalle mani dei raggi laser incandescenti che sciolsero la cera che teneva attaccate le ali al corpo di Icaro, il quale precipitò nell'oceano con un sonoro "d'oh!" prima e un ancor più sonoro "SPLASH!" subito dopo.

Vita in Terronia

Dedalo scappò quindi in Sicilia, dove coi soldi della polizza sulla vita di Icaro si comprò una villa abusiva, uno yacht e si fece una bella plastica facciale. Tuttavia Minosse non si arrese, dal momento che ormai aveva come unico scopo nella vita quello di acciuffare Dedalo (da questa storia classica sarebbe stato poi tratto il celebre anime Lupin III). Il re di Creta ordì uno stratagemma geniale come un piano di Dick Dastardly e destinato a finire proprio come un piano di Dick Dastardly. Minosse mise infatti in palio un buono sconto per Burger King da assegnare a chiunque fosse riuscito ad attaccare la coda al disegno di un asino, ben sapendo che soltanto Dedalo sarebbe riuscito in tale impresa. Non appena l'architetto reclamò il suo premio, il re cretese arrivò in Sicilia, pretendendo la consegna di Dedalo e un milione di dracme in banconote di piccolo taglio. Tuttavia le figlie del re Cocalo, il nuovo protettore di Dedalo, riuscirono ad uccidere il geniale Minosse convincendolo a provare quella nuova ed esotica bevanda chiamata "detersivo". Dedalo scappò dunque in Sardegna con l'amico del cuore di Hercules, Iolao; i due vivono tuttora felicemente a Cagliari, dove gestiscono insieme un salone per tatuaggi.

Dedalo nella cultura moderna

Neppure Dedalo è sfuggito alla Cultura moderna, la misteriosa creatura che tende a stuprare a sangue i classici: ad esempio, nel videogioco Resistance 2 il supercattivo-finale-spaccaculi-oh-cazzo-che-paura-scappiamo!! si chiama Daedalus, ed è un enorme ammasso bianco informe di carne e tentacoli dal viso umano; pare che per il suo design gli sviluppatori si siano ispirati ad un busto del Dedalo mitico. Inoltre, nell'itagliano attuale, la parola "dedalo" indica per estensione un qualcosa di intricato e contorto, nella maggior parte dei casi una serie di strade e viuzze o un discorso di Aldo Biscardi. Non va per finire dimenticato che "dedalo" fa rima con "sedalo" ed è in assonanza con "sedano".

Una figura dell'età contemporanea che probabilmente si rifà a Dedalo è quella del padre trappano che modifica il motorino al figlio truzzo orgoglioso che il suo successore vada in giro alla guida di un rumoroso triciclo; alla fine non essendo in grado di padroneggiare il "potente" veicolo, il giovane decerebrato fa una fine simile a quella di Icaro o di Biff Tannen in Ritorno al Futuro III.

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